Ventitreesimo Episodio

 Amore e veleno

Sentendo arrivare qualcuno,Samia solleva di scatto la testa dalla rivista che sta leggendo
"Finalmente qualcuno si e' degnato di venire!!!.... Si puo' sapere per quale diavolo di motivo sono stata portata qui?....Cosa volete da me?.....Aspetta un po'....Ma io ti conosco....ti ho gia' visto da qualche parte.....Ma si!....Sei quel bel tipo che tempo fa si accompagnava a mio fratello e....."
"Ciao Samia....si sono Marcello ....purtroppo c'e' stato un errore e..."
"Un errore?.....Un errore?...Un energumeno tutto gentile mi preleva di forza vicino casa,mi porta in questa bellissima casa e mi chiude dentro dicendomi di non preoccuparmi, che presto arrivera' una persona che conosco bene e che vuole parlarmi....dopo qualche ora arrivi tu e mi dici che c'e' stato un errore?...."
Samia e' molto seccata e adirata e continua ad inveire contro Marcello senza dargli la possibilità di parlare....
"Vedi Samia....non era te che quell'uomo doveva prel...."
"Ma si puo' sapere cosa fai?.... Ordini ai tuoi scagnozzi di far portare qui mezza Los Angeles fino a quando non riescono a trovarti la persona giusta???...E poi perche' devi parlare di nascosto,chiuso qui dentro?....Problemi con la giustizia vero?....Beh! Del resto cosa ci si poteva aspettare da un tipo come te........La tua malattia deve averti toccato anche il cervello.....Comunq...."
"Insomma Samia! La smetti un attimo di farneticare e mi lasci il tempo di spiegare si o no?"
"Ok! Sentiamo quello che hai da dire....Sono proprio curiosa....Vediamo cosa ti inventi....Guarda pero' che non ti concedo piu' di dieci minuti del mio tempo....Ho di meglio da fare che sentire le baggianate che mi racconta un malato visionario senz...."
"BASTA SAMIA!" Marcello e' visibilmente scocciato da quella ragazza petulante che non lo lascia mai parlare ....cosi' urlando finalmente la mette a tacere
"Oh finalmente!...Dunque stavo dicendo che non era te che volevo qui..... aspetta fammi parlare!....Ma tuo fratello Dale e...."
"Ah! Dovevo arrivarci da sola....Volevi Dale! E cosa vuoi ancora da lui?...Guarda che lui non ha piu' niente da spartire con te.....Lui ,per fortuna ne e' uscito prima, adesso e' perfettamente guarito.....non vuole piu' saperne di te e di quelli come te....Lui ora vive felice con una pers....."
"BASTAAAAAAA!" Ancora una volta Marcello e' costretto ad urlare "Sono stufo di ascoltarti e di sentire le stron**** che partorisce il tuo cervello di gallina....Che tu ci creda o no....Volevo parlare con tuo fratello per chiarire alcune cose rimaste in sospeso....Per errore o, pensando che volessi parlare con una donna,hanno portato qui te.....Mi dispiace....Non volevo crearti problemi e disagi....E poi un'altra cosa....Non sono malato.. .essere gay non e' una malattia....non capisco chi ti abbia messo in testa certe idee ma posso assicurarti che non sono vere..... Comunque lascia perdere!... .Queste cose ho si ha la sensibilità di capirle o e' tutto inutile parlarne...."
Samia e' rimasta notevolmente colpita dalle parole di Marcello e comincia a pensare di essere forse stata troppo violenta nelle sue reazioni "Senti Marcello....Scusami se mi sono lasciata andare...Ma cerca di capire....Non e' bello sentirsi presa e portata altrove come un pacco postale....e poi....non avevo mai parlato con un gay.....e...."
"Ok....Scuse accettate..... Vediamo ora di sistemarci per la notte.....poss..."
"Cosa????? Devo rimanere tutta la notte qui? Non ci penso nemmeno....Io vado via in questo stesso momento...." Cosi' dicendo Samia si avvia verso la porta di uscita
"Come vuoi Samia.....Ma non credo farai molta strada....Siamo molto lontani dal centro e non e' molto igienico andare in giro da sole a quest'ora"
Sentendo le parole di Marcello, Samia apre e richiude subito la porta pensando che in effetti ha ragione....
"E va bene! Aspetto fino a domattina....poi pero' vado via immediatamente.....e a dormire vado in una stanza di sopra....."
"Come vuoi Samia" Marcello ora e' molto divertito dall'atteggiamento assunto dalla ragazza e le indirizza uno dei suoi famosi sorrisi che lasciano il segno .....
"Io mi sistemerò su questo divano.....Buona notte....A domani"
"Buona notte Marcello" e cosi' dicendo Samia si avvia su per le scale......

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Sono le dieci di sera, Stacy sta per andare a dormire quando decide di telefonare a Dale.
Dopo vari squilli ecco che finalmente risponde: "Pronto chi parla?"
"Dale? Ciao sono Stacy"
"Ciao Stacy come va?"
"Bene grazie. Senti, ti andrebbe di passare qualche ora con me domani? C'è una cosa che dovrei chiederti."
"Okay Stacy. Va bene domani mattina?"
"Si, perfetto. Domani ho la mattina libera. Facciamo al Mannequin?"
"Si, va bene. Ti passo prendere o ognuno con la sua macchina?"
"Ognuno con la propria macchina."
"Va bene allora. Ci vediamo domani alle dieci. Notte e sogni d'oro."
"A domani. Notte."

Dale riaggancia la cornetta
*Cavolo, di nuovo Stacy.... di certo avrà parlato con Doris e domani mi farà un'altra ramanzina*
Solo in quel momento si rende conto di come sia tardi.
"Le dieci di sera?!?!" quasi urla. "Allora ho dormito tutto il giorno.... al lavoro mi avranno dato per disperso!"

Per non pensare alla giornata andata al vento e all'incontro della mattina dopo con Stacy, Dale prende tre videocassette a caso dalla videoteca della sorella e passa la notte a vedere film sentimentali.

Nel frattempo Stacy, da poco terminata la telefonata con Dale, va a dormire contenta, dimenticandosi completamente del biglietto che aveva trovato mentre stava tornando a casa.

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Marcello viene svegliato da un  boato....Spaventato si alza di scatto per vedere cosa sta succedendo,poi si accorge che era solo un fulmine caduto nelle vicinanze....Mentre dormiva si e' scatenato infatti un bel nubifragio....Si avvicina alla finestra per guardare fuori,poi sente che e' entrata un'altra persona nella stanza....
"Samia! Cosa ci fai qui?" Marcello non puo' fare a meno di notare che e' una personcina piu' bambina e meno aggressiva che questa volta gli sta davanti a piedi nudi e con solo una camicina addosso "Marcello non ce la faccio a stare tutta sola li su, con questo
temporale,....Ho paura....Posso stare qui con te?....Guarda! Sono disposta anche a dormire sul tappeto...."
Marcello sorride divertito "Ma no! Non ce n'e' bisogno....Il divano e' abbastanza grande per ospitare tutti e due......Piuttosto (e qui Marcello la guarda con fare malizioso) non hai paura che io....ti contagi?"
"E dai Marcello! Non infierire....E' vero ho detto delle cose assurde....Ma cerca di capire....Non avevo mai parlato prima con ...con"
"Con un gay vuoi dire? Dillo tranquillamente! Non mi offendo mica..... Veramente sono un bisessuale....Ma e' cosi' strano e labile il confine tra le due cose....Dai! Vieni qui ora...Vedi? Sono anche riuscito a trovare un bel plaid"
Cosi' dicendo Marcello invita Samia ad allungarsi sul divano con la testa sulle sue gambe.

Samia sembra assopirsi e Marcello resta con i suoi pensieri, quando improvvisamente.....
"Ma lo ami?"
"Chi?"
"Come chi?....mio fratello...Dale....lo ami?"
Marcello resta muto per qualche istante....poi....
"Amare..... Non lo so....So soltanto che e' la persona alla quale va il mio pensiero appena mi sveglio al mattino....colui senza il quale ormai non riesco piu' a stare....l'unica persona che riesce  a dare un senso ad ogni cosa che faccio....alla mia stessa vita......beh! Se tutto questo e' amore......allora lo amo"
"Accidenti che belle parole....Comincio a pensare che forse mio fratello sia stato fortunato a trovare una persona come te"
"Gia! Peccato che ora non voglia nemmeno sentirmi...."
"Ma dai! Non posso credere che abbia deciso di mettere fine alla vostra storia dopo che ha lottato tanto per essa"
Marcello sentendo queste parole la guarda stupito.....Samia non si accorge di quello sguardo e continua
"Ma tu....perche' non gli dici le cose che mi hai appena detto?"
"Era quello che volevo fare.....Poi c'e' stato quel terribile errore ....cosi' ho trovato te invece che lui...e..."
"Devi chiamarlo....Farlo venire qui....Dai telefonagli"
"Te l'ho detto....Non vuole nemmeno sentire la mia voce...."
"Non credo...lo conosco bene....tu chiamalo"
"Ok.....domani provo a chiamarlo.....tanto so che sara' tutto inutile....Trovera' mille scuse e inventera' mille motivi per rendersi occupato.....Non e' la prima volt...."
**Si e' addormentata.....**

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E' l'alba quando anche il terzo film finisce
*Bene, ora sono anche più depresso di prima.... non posso farmi vedere da Stacy così però, devo cercare di essere sorridente e molto convincente, se no chi la regge più*
Detto questo Dale si mette davanti allo specchio e comincia a provare un po' di sorrisi, finché non gliene riesce uno giusto, nello stile cucciolo coccolone che sorride.

Tornando in sala si rende conto dell'assenza di Samia *Però, è mattina e non è neanche tornata a casa... beata lei!! Io ho due fidanzati e me ne sto a casa, lei che fa fatica ad averne uno è sempre fuori.... certo che sono messo male!*

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"Buon giorno! Ti va una tazza di caffe'? L'ho appena fatto....e' all'italiana...questo ti sveglia all'istante..."
"UhMMMMM! Buon giorno.....Non pensavo di addormentarmi....."
"Invece lo hai fatto e posso assicurarti che hai dormito come un ghiro"
"Ma che ora sono?.....Quasi le nove?....!  Cosa ti ha detto Dale?"
"Ehmm.....veramente non l'ho ancora chiamato"
"Non l'hai ancora chiamato?E cosa stai aspettando che esca di casa e non lo trovi piu'?"
"Ho il suo numero di cellulare e...."
"E allora chiamalo !Sbrigati ! Non dirmi che hai paura?....Sei cosi' smidollato?"
"Va bene....Va bene ....Lo chiamo......Scommettiamo che appena sente la mia voce riattacca?"
"E tu lo richiami"

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* Cielo, come mi sento male! E che figuraccia avrò fatto con Steve! * Doris si era svegliata a pezzi.Come se non bastasse aveva anche un cerchio alla testa a causa di tutto il vino che si era scolata. * Meglio che gli vada a chiedere scusa! *
Toc toc....toc...
" Steve? Posso?"
" Si Doris, vieni! Come stai oggi? Meglio?"
" Non direi! Piuttosto scusami per ieri sera. Non so che mi avesse preso...non volevo..." solo allora Doris si rese conto che Steve stava peggio della sera precedente "..tu, piuttosto, Come ti senti?Stai proprio male, vero? "

Steve assicura a Doris di non essersi impressionato più di tanto per il suo comportamento della sera precedente, mentre cerca di alzarsi dal letto avverte un dolore al basso ventre, una fitta piuttosto forte, Doris è allarmata, lui si contorce dal dolore, per qualche secondo non riesce neanche a parlare, ma le fa cenno con la mano che non è nulla
- Steve non puoi andare avanti così: o ti porto in ospedale o chiamo il medico!
- No Doris, non voglio. Sono certo che si tratti di un'influenza, il classico virus intestinale, è inutile preoccuparsi più di tanto, mi basterà restare in casa e prendere dell'aspirina, puoi andare alla farmacia qui vicino per comprarne una scatola?
- Certo! Sicuro di star bene? Posso lasciarti solo?
- Dai non esagerare, non sono un bambino!
- Ma ti comporti come tale, rifiutandoti di consultare un medico!
- Ti assicuro che non ce n'è bisogno
- Ok vado subito Steve, a dopo!
- Aspetta un attimo...
- Ti serve altro in farmacia?
- No, veramente c'è qualcosa che serve a te...
- Cosa?
- Dovresti parlare con Dale, non mi piace vederti così giù, qualsiasi cosa sia successa tra voi deve essere chiarita, non potete andare avanti così...
- Ci penserò, ma ora fammi uscire...
- Ok Doris, però pensaci sul serio, anche Dale è un amico,  e voglio vedere felice sia te che lui
Doris si allontana, è contenta che Steve si interessato alla sua felicità, è un vero amico..

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Sono le 9 quando Dale sta per uscire di casa, ma lo squillo del telefono lo ferma...

"Pronto? Dale?.......No aspetta non chiudere....Ascolta! Devo parlarti.....Si! e' proprio necessario......devo vederti"
"Senti Marcello....non credo sia possibile....in questi giorni sono molto occupato e..."
"Non mi interessa che sei occupato....''
"Ok! Cerchero' di trovare un giorno per vederti"
"Oggi.....devo vederti oggi...."
"Tu sei fuori di testa....oggi non se ne parla....Comunque ora devo andare...."
Marcello non sa piu' cosa dire per convincerlo e sconsolato guarda Samia "Digli che devi parlargli di me....." gli sussurra questa
"Devo parlarti di Samia.....Si tua sorella.....Lo so che non e' in casa ora....e' proprio di quello che voglio parlarti.....Uffa Dale!....ti diro' tutto quando ci vedremo....Ti aspetto al 183 della Pacific Coast Highwai...e' una villetta isolata....questo pomeriggio allora?....
"Non lo so....vedro'....se mi libero vengo...."
"Bene.....ti saluto"

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Tra una tazza di caffé ed un modello da ultimare,  Morgan si trova nel locale più famoso della città, all'Insomnia, quando decide di concedersi una piccola pausa per leggere il giornale ed essere aggiornata sugli ultimi eventi in casa Forrester. Prende quindi il quotidiano odierno della città e cerca verso le ultime pagine, prima dello sport, la sezione dedicata alla
moda. Qui trova un ampio articolo di due pagine riguardante la "Spectra Fashion's" ed, in particolare, la sua nuova veste ed i suoi nuovi successi: dopo varie foto ed articoli  sull'ultima sfilata di moda, trova un elenco di nomi: tutte le persone che lavorano alla Spectra, che hanno contribuito a questa rinascita, stilisti e sarti inclusi. Dopo una serie di nomi importanti quali quelli di Ridge Forrester, Sally Spectra, Clarke Garrison e Antonio Dominguez, trova un nome, inizialmente dal suono sconosciuto, poi molto più familiare: Doris Attard.
Fortunatamente non aveva mai avuto l'opportunità di conoscere questa Doris Attard, e così lei non aveva mai conosciuto Morgan. O almeno di persona. *Bene, potrò recarmi da lei per definire l'assunzione alla Spectra! Di certo non tornerò a chiedere lavoro da Sally per farmi buttare di nuovo fuori come l'altra volta! Non ho intenzione di farmi trattare di nuovo così...* Pensò tra sé e sé Morgan, quando le torna improvvisamente in mente un piccolo
particolare che potrebbe esserle di grande aiuto.
*Ma certo! Se non mi ricordo male Stacy la conosce, è sua amica! Me ne aveva parlato un pò di tempo fa! Come ho fatto a dimenticare che avevo una strada molto più corta e semplice da percorrere? Bene, allora è tutto apposto.
Domani mi recherò a conoscere questa Doris Attard e forse, finalmente, entrerò a far parte della Spectra e, naturalmente... tornare al fianco di Ridge!*
E con questi pensieri, Morgan cerca di ultimare il più velocemente possibile i suoi modelli... Devono essere perfetti per il giorno dopo. Doveva prevedere ogni minimo particolare perché tutto possa andare liscio...

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Marcello non fa in tempo a riagganciare la cornetta che subito Samia lo investe con la sua euforia....

"SIIIIII! ce l'hai fatta!....."
"Aspetta a fare le feste....Non sai cosa succedera' quando verra' qui....se...verra'"
"Verra'....verra'...ne sono sicura.....Tu sfodera tutto il tuo fascino ma soprattutto ripetigli le cose che mi hai detto.....vedrai....non potra' resisterti...."
"Guarda guarda com'e' cambiata la sorellina.....ieri mi vedeva come un quasi-mostro....oggi fa di tutto per buttarmi suo fratello tra le braccia....."
"Ora e' bene che io vada.....penso preferiate rimanere da soli...." Samia strizza l'occhio a Marcello "Mi chiami un taxi?...."
"Se vuoi puoi prendere la mia macchina.... passero' a riprenderla a casa tua.....e' la Ferrari parcheggiata dietro la villa....queste sono le chiavi..."
"Cosa?....Avevi la macchina e non mi hai detto niente?....Perche' non siamo andati via ieri sera allora?....potevo starmene comodamente nel mio letto invece di dormire arrangiata su di un divano....Ma tu guarda che idiota"
"Odio guidare di sera.....poi tu non me lo hai chiesto....e comunque non trovi sia stato meglio cosi? Ci siamo conosciuti un po' di piu'...."
" Vabbe' lasciamo perdere...."
Cosi' dicendo Samia,infuriata ,prende le chiavi e se ne va sbattendo violentemente la porta
**Che caratterino** pensa Marcello sorridendo divertito

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*La farmacia è qui a due passi...ma...che succede? Cosa ci fanno tutti quei poliziotti lì davanti?*
" Signorina, non può avvicinarsi" un poliziotto le aveva bloccato la strada
" Scusi, che succede?"
" No comment! Si allontani prego!"
Non molto lontano da lei un giornalista stava dicendo che era stato ammazzato il farmacista, ma non se ne capiva il movente poiché non era stato rubato nulla dal negozio. Doris avrebbe voluto saperne di più ma Steve l'aspettava a casa con le aspirine, così, le acquista in un'altra farmacia e si avvia verso casa.

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Come ogni mattina, il postino arrivò puntuale alle 9:30 e Jenny gli corse subito incontro, nella speranza di trovare qualche lettera della madre Sharon, dove avrebbe trovato informazioni riguardanti l'intera famiglia, che gli era sempre stata veramente vicino nei momenti più difficili della sua vita.
La sorpresa fu grande quando, aprendo quella busta, trovò una lettera scritta da Kevin, subito la sua mente rincorse il ricordo dell'ultima lettera da lui inviata. Il suo ex non era mai stato molto bravo a scrivere e come aveva sempre immaginato la sua corrispondenza era gestita dal suo migliore amico Stuart.
Non che a lei importasse più di tanto, visto che il solo invio di una lettera significava che per almeno un attimo della sua vita, Kevin aveva pensato a lei.
Ma da quando si erano lasciati lui non si era fatto più sentire e questo, per quanto lei non volesse ammetterlo, gli faceva davvero molto male.
Arrivata a Los Angeles aveva cercato di ricostruirsi una vita, lasciandolo il più possibile fuori. Immancabilmente, però, ogni sera, prima di addormentarsi ricordava con struggente tristezza gli intensi baci che lui gli dava, il sapore della sua pelle e l'incredibile avventura che era stata la loro storia. Con le lacrime agli occhi poi si abbandonava al sonno che
come un ladro la rapiva e la conduceva in un posto pieno di incubi, nei quali Kevin era fra le braccia di  un altra donna. Sì, i primi giorni non erano stati splendidi, poi, aveva conosciuto Steve, una persona fantastica e quel sentimento di rimpianto e tristezza,  che provava nei confronti del suo ex, era mutato, ricordandolo come un caro amico. Anzi, era stata felicissima
quando le erano arrivate le prime lettere, dove lui diceva che gli avrebbe fatto piacere andarla a trovare.
La missiva mandata da Kevin era telegrafica (classico del suo stile diretto e coinciso):


"Cara Jen,
mi dispiace molto, ma per un contrattempo non poso assentarmi dal lavoro e
non potrò venire, come ti avevo promesso.
Mi farò sentire al più presto.
Kevin
"

Una morsa le strinse il cuore, sembrava proprio che il destino volesse tenerli separati, ogni volta che si avvicinavano un qualcosa dal sapore tetro e oscuro li divideva e in quel momento dentro di lei Jen capì che quelle poche righe nascondevano molto più di quanto volessero far credere.
Decise, però, di non pensarci, anche se la notizia le aveva procurato un gran dispiacere.
Era il suo giorno libero e non intendeva trascorrerlo a casa, sola e, tra l'altro, era anche una bellissima giornata. Pensò di chiamare Steve e proprio in quel momento il suo cellulare squillò.
Era proprio Steve che, approfittando dell'assenza di Doris, la stava chiamando

- Ciao Jen
- Ehi Steve, stavo proprio per telefonarti, come stai?
- Bene..... e tu?
Steve ha un'altra fitta al ventre, e mentre sta cercando di dire qualcosa a Jennifer si blocca di colpo
-  Sei ancora lì? Ma che succede?
- Nulla, stai tranquilla, un piccolo doloretto al ventre, credo di avere l'influenza, Doris è andata in farmacia a prendermi delle aspirine
- Sei sicuro che basteranno delle aspirine?
- Uffa! Ma cosa avete voi donne stamattina? Sto bene, anzi vorrei invitarti a cena stasera...
- Non se ne parla proprio Steve, devi riguardarti, niente uscite serali,
potresti ammalarti di più, passo io nel pomeriggio, ti va?
- Certo! Lo sai che mi fa sempre piacere vederti, non mi muovo da qui...


Al termine della telefonata Steve sorride e tra sè e sè pensa che stare poco bene non è poi così male, in fondo Jennifer sarebbe un'ottima infermiera...
Poi sorridendo ancora si rende conto che sta andando troppo avanti con la fantasia, Jennifer è solo un'amica, almeno per ora...

 

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Nel frattempo anche Jen, riposta la cornetta, pensò a Steve. Lo conosceva da poco più di due
mesi, ma non aveva mai avuto un attimo di tranquillità, per conoscerlo e "frequentarlo". I primi giorni si erano solo presentati ed erano usciti qualche volta insieme, poi c'era stato quel bacio, che le aveva procurato grande imbarazzo. Vi erano, però, stati molti altri problemi: innanzitutto la prima litigata, a causa del suo passato riguardante Amy, poi, il
rapimento, la malattia alla gamba e finalmente solo ora potevano dedicarsi alla loro amicizia.

Uscita di casa, si recò in uno dei quartieri più famosi e, all'interno di un centro commerciale, gli aveva comprato un libro di uno dei suoi autori preferiti.


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Dopo aver parlato con Marcello, Dale viene assalito da diversi pensieri...
*Ma cosa vuole ora Marcello?? E Samia che c'entra???*

Con questi pensieri si mette in auto, e cercando di essere sorridente e sembrare felice, arriva al Mannequin in perfetto orario per l'appuntamento.

Poco più tardi Stacy lo raggiunge e trova già Dale seduto che la sta aspettando.

"Ciao Stacy...Una bella sorpresa ricevere il tuo invito."
"Ciao Dale. Come va?"
"Beh, come al solito. Vogliamo ordinare?"
"Sicuro, ho una fame."

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Doris è appena rientrata a casa....

- Eccoti le aspirine, Steve.Non crederai a quello che è successo! Hanno ucciso il farmacista all' angolo.
- Ma dai? Per rapinarlo, presumo!
- Non credo! Ho sentito un giornalista dire che non è ben chiaro il movente!Ma sicuramente in tv ne diranno di più
- Prima di accendere la tv,  che ne dici di raccontarmi meglio cosa è successo? sei sconvolta...
- Quando sono arrivata lì la farmacia era chiusa perché il farmacista è stato ucciso credo gli abbiano sparato, c'era la polizia e tanta gente che cercava di avvicinarsi per saperne di più, sono praticamente fuggita, quell'uomo era così gentile ma perché lo hanno ammazzato?
- Non lo so Doris, sono stato da lui anche io per acquistare uno sciroppo per la mia tosse allergica, sembrava tranquillo, accendiamo la tv, sentiamo cosa dicono
- Si metti subito il notiziario, sta per iniziare proprio ora

Mentre Steve prende l'aspirina e accende la tv, in strada l'uomo misterioso è dentro il suo furgone, sta ascoltando tutta la conversazione tra lui e Doris, grazie ai microfoni spia che ha installato in casa. Il suo piano procede alla perfezione, si tratta solo di aspettare che l'arsenico faccia piano piano il suo effetto.

- Questa mattina in Franklin Avenue è stato ucciso il farmacista Philip
Darsen, a colpi di arma da fuoco. L'assassino o gli assassini hanno
probabilmente usato un silenziatore, nessuno ha visto o sentito qualcosa.
L'uomo era ben visto in zona, non aveva nè problemi economici nè familiari,
la polizia brancola letteralmente nel buio, la scientifica ora è al lavoro
per rilevare qualsiasi tipo di indizio, altri aggiornamenti nel notiziario
delle ore 18
.

Steve è veramente dispiaciuto, anche Doris lo è, ma si rende conto che è meglio reagire e possibilmente evitare di intromettersi nella faccenda, così chiede al suo coinquilino di fare altrettanto per sicurezza. Poco dopo Doris vede Steve  prendere un cucchiaio di sciroppo...

                                                     
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Dopo aver ordinato la colazione, i due ragazzi parlano del più e del meno quando Stacy salta fuori con una domanda che fa disorientare Dale...
"Dimmi Dale, so che non sono affari miei ma, come si chiama la cameriera che era riuscita a baciarti alla festa dei Forrester?" Chiede la ragazza
divertita...
"Chi??" Dale è molto sorpreso, ma vedendo Stacy sorridere ricambia anche lui.
"Ma come, ti ha baciato così appassionatamente e non te la ricordi più?"
Dopo qualche secondo di silenzio, Dale si ricorda della bugia detta a Steve
*Ma come cavolo fa a sapere sempre tutto?*
"Si vede che sei una poliziotta, ne sai sempre una più del diavolo" e Dale scoppia a ridere, più una risata nervosa che altro.
"Saperne una più del diavolo vuol dire avere un piede in paradiso... ma non mi hai detto ancora niente.... io aspetto" Stacy prova a fare la seria, ma più di tanto non ci riesce
"Ma sei peggio di una moglie inacidita sai..." Dale ne approfitta per sfoggiare quel sorriso provato qualche ora prima allo specchio. Stacy, molto incuriosita lo guarda
*Perché fa quella faccia così idiota???* si chiede
"Ho capito Stacy.... va bene, non hai voglia di ridere.... e quando mai!!"
"Beh, prendi in giro una mia amica in modo abbastanza pesante... vorrei vedere te"
"Ok ok.... ho detto questa bugia a Steve perché non volevo raccontare la verità ad altri prima di Doris"
"Ma se ne hai parlato con me al parco!!!" Stacy resta leggermente confusa
"Ma tu riusciresti a far parlare anche un muto..."
"Beh, questo lo prendo come un complimento!"
"Voleva esserlo infatti" e Dale sorride.

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Nel frattempo Doris aveva preferito rimanere a casa per poter aiutare al meglio Steve, qualora ne avesse avuto bisogno.
Mentre preparava il pranzo ripensò alle parole dell' amico * Forse è il caso di chiamare Dale.. .Ha ragione Steve a dire che prima o poi dobbiamo
parlare...Meglio chiamarlo subito...*

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Dopo una breve pausa Stacy riattacca a parlare "Allora.... ho preso una decisione, che ti stia bene o meno! Ti do tempo fino a domani per dire tutta la verità a Doris, se no gliela dico
liberamente io senza farmi nessun problema"
Dale rimane a bocca aperta, vorrebbe mandarla a quel paese, ma ha paura delle conseguenze.
"Ma no dai, ti prometto che...."
Lo squillo del cellulare interrompe Dale. In tutta fretta prende l'apparecchio e vede che è Doris che lo sta chiamando
"Doris?" e rivolgendosi a Stacy "Ma vi siete messe d'accordo?"
Stacy non gli risponde, sorride solamente. Dale nel frattempo risponde...

" Pronto? "
" Ciao Dale. Sono Doris! "
" Ciao tesoro! Come stai?"
" Così! E tu? "
" E' successo qualcosa? Se vuoi lascio stare tutto e corro da te!"
" Non preoccuparti! Sono a casa con Steve che non si sente tanto bene. Piuttosto vorrei sapere se ti va di pranzare qui così ...parliamo un pò! "
" Cavoli! Verrei volentieri, ma sono al Mannequin con Stacy ... E se passassi dopo?"
* Stacy??? Ancora lei! Ah! ma prima o poi mi dovrà dire quello che sa! Dove
vuole scappare!* " No! Devo lavorare! Meglio domani Dale! Al solito posto ok?"
" Ok! A domani allora!"
" Ciao Dale"

"E' fatta" Dale guarda soddisfatto Stacy "sei contenta? Domani a pranzo le dirò tutto!!"
"Beh, in fondo sono fatti tuoi!!" Stacy cerca di non ridere
"Cosa??? Ma se finora non hai parlato di altro?" Dale sposta la sedia e fa per alzarsi... "Beh, lasciamo perdere.... scusami ma ora devo proprio scappare, ho un impegno urgente.... ci becchiamo"

Dale si precipita fuori dal locale e salta in auto. Destinazione Marcello

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Stacy rimasta sola, decide di rimanere ancora un pò. E' soddisfatta per quello che ha appena assistito ** Dale domani dirà la verità a Doris ** sta pensando tutta contenta quando ad un certo punto sente ancora quella strana sensazione di essere spiata. Così decide di guardare in tutta la sala del locale ma nessuno dei presenti la stava in quel momento osservando...Si sta
per calmare quando il cameriere le si avvicina dandogli un biglietto: "mi scusi signorina ma un signore che è appena uscito mi ha chiesto gentilmente di darle questo"...

"Non pensavo che tu saresti stata capace di dimenticarmi così presto.
E come se fossi morto per la seconda volta.
"

Il biglietto non era firmato ma Stacy ormai aveva capito di che si trattava e non poteva più ignorare la cosa. Lei non credeva ai fantasmi e si crede sicura che ci sarebbe stata un'altra spiegazione per tutto questo, si ma quale?

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Marcello trascorre tutta la mattinata a pensare e a fare ipotesi su come andra' il pomeriggio....poi decide di andare a fare una doccia e prepararsi per quando arrivera' Dale. Non si accorge che il tempo passa inesorabilmente cosi' ,quando esce dalla doccia ,sente una macchina che sta imboccando il viale. Dalla finestra si accorge che e' la macchina di Dale....Intuendo di non farcela a rivestirsi,afferra la prima cosa che gli capita sottomano....una lunga vestaglia in seta .....e si precipita ad aprire la porta con il cuore in tumulto.....

Nel frattempo Dale, dopo due ore di girovagare per vie desolate e stradine ciottolose, si
trova davanti ad una imponente villa.
"WOW.... ma è stupenda"
Arrivato a pochi metri dall'ingresso principale di questa reggia, nota che Marcello lo aspetta in piedi sull'entrata vestito con una elegante vestaglia
"E' imbattibile, riesce a essere elegante anche in vestaglia... ma come fa?"

Dale scende dall'auto e, con un sorriso stampato sul viso, un sorriso stavolta sincero, si avvicina a Marcello e.....

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Trascorsa in fretta la mattinata, nel pomeriggio, Jen raggiunse Steve a casa. Arrivata davanti al suo appartamento, suonò insistentemente alla porta ma lui non apre,
La ragazza non capisce, perché non le risponda:
"Lo sapevo. Alla fine è uscito, anche se non stava bene. Dove sarà andato?"
Lei sta quasi per andare via  ma lui apre, si era addormentato profondamente
sul divano e non l'aveva sentita arrivare.
- Oh ciao Jen! -
- Ciao!
- Come stai?? -
- Bene. Ho solo un po' di tosse. Niente di più. -
- Sicuro?? -
- Ma sì fidati! -
Lei, però, non sembra molto sicura.

I due passano insieme qualche ora, giocano qualche partita a scacchi, scherzano, parlano...

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Doris aveva lavorato tutto il giorno ed ora aveva proprio bisogno di una pausa.Decise di andare da Steve a vedere come stava, ma non fece neanche in tempo ad alzarsi che le squillò il telefonino
" Mindi? Ho un lavoretto per te! " Quella era l' ultima delle voci che si sarebbe aspettata di sentire, soprattutto dopo che era andata via da New York * Come diavolo avrà fatto a rintracciarmi? *
" Mork è morto, ed io non lavoro più per te! Ho cambiato vita..."
Lui non la fece neanche finire " Mister X è tornato... "

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Verso le 18.30, Jen deve tornare a casa, quindi si infila la giacca, si prepara e saluta Steve, ma prima che Jennifer vada via vede Steve prendere un'altra aspirina per l'influenza e poi un altro cucchiaio di sciroppo per la sua tosse allergica....

(e non finisce qui)

Al prossimo venerdì....

D@ny