Ventiquattresimo Episodio

 Incontri e scontri

Appena Dale arriva sull'uscio, Marcello lo abbraccia calorosamente, ma questo resta del tutto indifferente.
- "Accidenti quanta partecipazione! ...Lasciami andare... Mi stai soffocando." -
- "Guarda Marcello che sono venuto qui per sapere cos'hai di tanto importante da dirmi, e soprattutto cosa mi devi dire di Samia... Non sono qui né per sentire le tue solite battutine, né per farmi abbracciare da te." - e così dicendo, Dale entra in casa.
Marcello per un attimo resta impalato davanti alla porta stupito e anche un pò irritato da quel comportamento, poi raggiunge Dale che nel frattempo si è seduto molto compostamente sul divano del salotto.
*Sembra stia in una sala d'aspetto* non può fare a meno di pensare Marcello vedendolo così freddo e distaccato, poi *Non capisco perché si comporta così... Comunque se è la guerra che vuole sono qui pronto a dargliela... naturalmente però a modo mio* e sedendosi accanto a lui ma in un modo molto più scomposto, bada bene che buona parte del suo corpo resti scoperta.
Dale non può fare a meno di notare quel fisico scultoreo e si accorge di sentirsi sempre molto attratto da quell'uomo... Poi, non volendo lasciarsi andare, suo malgrado, con voce molto acida...
- "Allora mi vuoi dire cosa centra Samia... e... a proposito dov'è ora?" -
- "Samia ormai è a casa, ha preso la mia macchina ed è andata via..." -
- "Ma perché si è vista con te? ...Poi in questa casa... cosa centra lei?" -
- "Se mi lasci parlare, ti spiego tutto... che dici di metterti più comodo invece di stare lì fermo e impalato?..." -
- "No grazie... sto bene così..." - *Non immagini nemmeno lontanamente quanto mi piacerebbe rilassarmi qui con te... E' bello ritrovarsi vicini come una volta... Ma non devo lasciarmi andare... so come andrebbe a finire... e non voglio.*
- "Come vuoi." - 
*Che idiota! Si vede lontano un miglio che vorrebbe saltarmi addosso... Peggio per lui.*
- "Dunque!" - e qui Marcello si risistema la vestaglia come per coprirsi, invece fa in modo di scoprirsi ulteriormente. - "Non riuscendo mai a parlare tranquillamente con te, mi era venuta l'idea di incaricare un amico di prelevarti e portarti qui... solo che quell'imbecille ha sbagliato tutto ed io mi sono ritrovato qui dentro. Samia invece che te... Samia in ogni caso sta bene e, dopo aver trascorso la notte con me... ha preso la mia macch..." -
- "CHE COSA?... MI STAI DICENDO CHE VOLEVI FARMI RAPIRE?... Volevi tenermi qui contro la mia volontà solo per soddisfare uno dei tuoi capricci?... E quel che è peggio hai coinvolto in questa storia assurda anche mia sorella?... Ma come ti sei permesso?... Come puoi pensare di trattare la gente come burattini da manovrare a tuo piacimento?" -
- "Aspetta Dale! Calmati! Non è così che devi vedere la cosa... Piuttosto voleva essere uno scherz..." -
- "UNO SCHERZO?... UNO SCHERZO?... Usare a tuo piacere le persone ti sembra uno scherzo?... Basta Marcello! ...Questa volta hai proprio esagerato... Me ne vado e ancora una volta ti prego di non cercarmi più... LASCIAMI IN PACE! ...Non voglio più vederti..." -
Così dicendo Dale si avvia verso la porta... Marcello lo rincorre... - "Dale aspetta! Ti prego non andartene! Se l'ho fatto... l'ho fatto per te... non posso perderti.... ho bisogno di te... io... ti amo." - e, sussurrando queste ultime parole, lo raggiunge e lo fa girare con forza... Guardarsi negli occhi e lasciarsi andare, uno tra le braccia dell'altro, in un lungo e appassionato bacio è questione di attimi...
e, mentre lo bacia, Dale fa cadere la vestaglia di Marcello...
 
Dale viene svegliato da una mano che lo accarezza... fuori è già buio e Marcello gli sta accanto con la testa posata sul suo stesso cuscino.
*Da quanto tempo non vivevo queste emozioni... Marcello riesce sempre a farmi volare in alto... Che stupido sono stato a comportarmi con lui in quel modo... Devo mettermi in testa che solo con lui riesco ad essere veramente felice e devo accettare la nostra storia... E Doris? ...Devo chiarire anche con lei... Non è giusto prenderla in giro...*
- "Non credi sia ora di darmi qualche spiegazione?" -
La voce di Marcello lo distoglie dai suoi pensieri e per un attimo lo fa trasalire... Non pensava fosse già completamente sveglio anche lui... *Bene... Ci siamo.*
- "In effetti credo proprio che a questo punto io debba dirti un pò di cose... Sai Marcello, la nostra storia è sempre stata una storia molto coinvolgente e forse è stato proprio questo a farmi decidere di andare via così all'improvviso... ne ho avuto paura... No aspetta! Non dire nulla... fammi finire... Sono arrivato qui a Los Angeles pieno di confusione e senza sapere realmente quello che veramente volessi... poi ho incontrato una persona..." - e qui non gli sfugge l'espressione di Marcello - "Una persona molto dolce che ha saputo in qualche modo farmi ritrovare un pò di me stesso e a cui sono molto grato, una persona che ha saputo darmi molto e che ha fatto molto per me." - Marcello senza accorgersene si allontana un pò di più da Dale e si mette seduto - "Poi sei tornato tu." - continua intanto Dale - "...e tutte le mie sicurezze sono andate all'aria... Dal momento in cui ti ho rivisto la mia vita è diventata un inferno... desideravo come un matto starti vicino e nello stesso tempo facevo violenza a me stesso e cercavo di tenerti lontano... Questo pomeriggio ho capito che la devo smettere di lottare... che è tutto inutile e che io voglio te... voglio stare con te... non posso farne a meno... Domani mi vedrò con quella persona... Aspetta a fare quella faccia... Ho deciso di dirle ogni cosa, di chiarire e di spiegarle la mia decisione." - Marcello gli si riavvicina e gli poggia la testa sul petto - "Cioè? " - Chiede anche se in cuor suo sta gioendo come non mai - "Quello che ho appena finito di dirti... Voglio stare solo e soltanto con te." - e con uno scatto improvviso Dale si porta sopra Marcello e lo bacia appassionatamente.
Marcello risponde al suo bacio... ma ... quella persona della quale gli ha parlato Dale... gli brucia ancora e lo fa fremere di gelosia.
- "Forse però ora sarà meglio prepararci per andar via... Non voglio farti fare molto tardi... Domani devi andare a lavoro o sbaglio?" - Così dicendo Marcello inizia a rivestirsi.
Dale non vorrebbe lasciare quel letto e soprattutto vorrebbe ancora il suo adorato accanto.
- "Ma Marcello... cos'è tutta questa fretta?... Devi lasciar libera la casa entro stasera o cosa?... Va bene! ...Ora mi rivesto... Questa notte resti da me?" -
- "No! Preferisco tornare in albergo..." - poi vedendo l'espressione stupita di Dale - "Voglio che prima tu chiarisca ogni cosa con quell'altra persona... Non voglio fare il terzo incomodo... Chiarisci.... poi torna da me... sarò felicissimo di accoglierti tra le mie braccia." -
Senza riuscire più a dirsi una parola i due escono di casa e prendono l'auto di Dale.
 
E' tarda sera quando Marcello e Dale si mettono in viaggio verso casa. Entrambi ora sono silenziosi dopo aver parlato a lungo nel pomeriggio. Sono molto felici per tutto quello successo nella giornata, ma qualcosa turba Dale.
*Domani con Doris non sarà per niente facile... come faccio a dirle tutta la verità senza farla star male o ferirla profondamente... spero solo che capisca.*
 
- "Hey Dale, qualcosa non va?" - chiede Marcello.
- "Ne abbiamo parlato prima... domani devo rimettere a posto tutti i casini combinati ultimamente e sono preoccupato." -
 
Marcello lo guarda, ma non risponde. Non vuole che quella rabbia che gli brucia dentro creata dalla gelosia finisca per creare ulteriori e inutili pensieri nella testa di Dale.
Il viaggio prosegue in completo silenzio.

 

                                                                           ###

 

Steve si sveglia nel cuore della notte, ha avuto uno dei suoi soliti incubi sulla morte di Amy, è sudato, agitato, prova un senso di smarrimento, ogni volta che fa di questi sogni si sente come un verme, ma stavolta è diverso sente che il suo malessere non dipende solo da ciò che ha sognato, ha la sensazione che qualcosa lo stia consumando.
 
Con questi pensieri passano due ore, poi piano piano quando è quasi l'alba si addormenta di nuovo, quando si sveglia sono già le 10, aveva dimenticato di mettere la sveglia così ha perso il suo appuntamento in ospedale per la fisioterapia.
 
- "Pronto, sono Steve Carson, purtroppo ho avuto un contrattempo, dovevo essere lì proprio in questo momento, ma mi è impossibile raggiungere l'ospedale prima di un'ora, posso venire nel pomeriggio?" -
- "Un attimo che guardo gli appuntamenti..." -
A dir la verità Steve non aveva voglia di fare la terapia, ma ormai era l'ultima seduta, l'ultimo sforzo, e poi sarebbe potuto tornare a lavorare alla Forrester.
- "Signor Carson, può venire alle 16?" -
- "Certo signorina, la ringrazio, e mi scusi ancora con la dottoressa per l'appuntamento mancato." -
- "Sarà fatto, buona giornata!" -

 

                                                                           ###

 

Già dalla mattinata il nuovo giorno non promette niente di buono a Dale. La sveglia non ha suonato e Dale si precipita al lavoro, ma arriva giusto in tempo per fare tardi.
 
- "Ma Dale, ormai credevo che non saresti venuto neanche oggi..." - Karl lo guarda molto preoccupato.
- "Scusami ma sono dei giorni davvero terribili questi ultimi e ora sarebbe troppo lungo da raccontare, e..." -
Karl lo interrompe  - "Ne parliamo dopo... ora sbrigati e vai di là, c'è Eric che ti aspetta per un massaggio e più tardi passerà anche Brooke." -

 

                                              ###
 
Dopo tanto tempo, Morgan era finalmente soddisfatta del lavoro da lei compiuto: ore ed ore spese rinchiusa nella sua camera erano finalmente riuscite a fruttare nuovissimi e sorprendenti modelli che ogni casa di moda avrebbe sicuramente comprato, anche per il tocco di novità che imprimevano. Tutte tranne le case di moda più gettonate del pianeta e più care ed utili a lei... La "Forrester Creation's" e la "Spectra Fashion's". Ma Morgan non si è mai persa d'animo e sicuramente non lo farà proprio ora mentre si trova ad un passo dall'assunzione... Non è nel suo carattere. Lei ha sempre ottenuto tutto quello che voleva, con le buone ma soprattutto con le cattive... E quel giorno stesso avrebbe avuto il colloquio...
Il suo lavoro era ormai ultimato, era riuscita a disegnare addirittura un'intera collezione e per questo si sentiva molto soddisfatta ma anche molto stanca. Quindi decise di prendersi un meritato riposo e andare a pranzo, purtroppo da sola, al Caffè Russe.

 

                                                                        ###

 

Stacy esce dal locale... Non aveva voglia  di tornare subito a casa e così decide di girare un pò per le strade di Los  Angeles, senza una meta precisa...!!!! 
*Si vede che sei una poliziotta * *Si vede che sei una poliziotta* - "Accidenti a Dale!" - Dice la ragazza a voce alta... - "Io non sono una poliziotta e non lo sarò mai più." - Ma neppure lei era del tutto convinta di quello che aveva appena detto. Dale senza rendersene conto con quella frase ha costretto Stacy a guardare in faccia la realtà, una realtà che lei aveva tentato di respingere con tutte le sue forze... Come se non bastasse, c'era pure qualcuno che voleva farle credere che il suo fidanzato fosse ritornato in vita... Era a questa conclusione che Stacy era arrivata ma non riusciva a capirne il motivo.

 

                                                                      ###

 

Mille pensieri affollavano la mente di Doris quella mattina *Mr. X! Allora è vero che è qui a Los Angeles! Oh, Nick!! Come ti vorrei qui con me! Poi c'è Dale! Certo che così non può continuare! Devo sapere! E come se non bastasse Steve sta sempre peggio! Certo che è così
testardo!!!!*

 

                                                                     ###

 

Mentre sta aspettando la sua consumazione si ritrova improvvisamente davanti a lei un uomo con in mano un documento.
- "Che bello rivederla signorina... Ehm signorina Parker!" - esclama l'uomo guardando il foglio che ha in mano.
- "Mi dispiace signore ma penso proprio che lei abbia sbagliato persona..." - risponde Morgan disinteressata.
- "No, non ho affatto sbagliato! Non è per caso la signorina che qualche tempo fa si è presentata nel mio ufficio alla "Marone's Industries"? Bè, qui c'è un suo documento. Le era caduto dalla borsa quando se ne è andata frettolosamente da me!" - esclama l'uomo.
- "Ah, ora ricordo! Se non mi sbaglio lei è il signor Massimo Marone! Mi scusi ma dopo tutto questo tempo..." -
- "Oh, non si preoccupi signorina... Anche io mi sarei dimenticato di lei se non avessi trovato quel giorno, davanti a me, un'affascinante donna come lei... Sta aspettando qualcuno o posso accomodarmi, se non disturbo?" -
- "Oh no, si accomodi pure non c'è problema..." -
- "Bene! Cameriere, porti subito una bottiglia di Champagne a questo tavolo per favore." - esclama Massimo.
Morgan si sta quasi interessando di quest'uomo dall'aria così intraprendente...
- "Allora lei non si chiama Parker?" -
- "Ehm no... In verità quello era un documento di una mia amica. Ma può anche buttarlo, ormai non serve più. Mi chiamo Morgan." - parlando timidamente.

 

                                                                     ###

 

Dopo alcune ore, decide di andare all'Insomnia... * Cavoli, C.J. sarà arrabbiatissimo con me. Mi licenzierà.* Ma  stranamente anche se avesse dovuto succedere quello a Stacy non importava poi molto... Dentro di lei aveva già preso la sua decisione...!!!
Stava per imboccare la strada che l'avrebbe portata all'Insomnia, quando improvvisamente decise di cambiare  direzione... Una forza misteriosa la spingeva a fare ciò che lei non voleva... Aveva imboccato una strada che porta a Santa Monica...!!!
Fermata la macchina, decide di fare quattro passi sulla strada che costeggia il mare.
Ad un certo punto Stacy si ferma... *Non credo ai miei occhi.*


                                                                   ###

 

Nel pomeriggio Steve si prepara per tempo, non vuole fare un'altra brutta figura, prende un taxi e alle 15.45 è già al "Cedars-Sinai Hospital". Appena entrato nel corridoio che porta agli ambulatori avverte una fitta alla pancia, le gambe cominciano a tremare, per non cadere si sorregge ad una barella, ma le ruote di questa non sono bloccate, mentre perde l'equilibrio sbatte la testa ad uno spigolo, e sviene.
Due infermieri lo soccorrono all'istante, e di corsa lo portano in barella al pronto soccorso. E' di turno il dottor Mark che interviene prontamente.
- "Il nome del paziente?" -
- "Dai suoi documenti risulta essere Steve Carson, abita in..." -
Mark la interrompe, riconosce subito il ragazzo che qualche giorno prima aveva conosciuto durante una seduta di fisioterapia.
Steve intanto riprende conoscenza, ma ha degli spasmi e dolori molto forti, ora localizzati un pò ovunque negli organi vitali.
 

Mark ordina velocemente delle analisi del sangue e quando vede che dalla bocca del paziente fuoriesce del liquido schiumoso si rende conto che bisogna intervenire con qualcosa di più drastico, dai sintomi ipotizza un avvelenamento da cibo, qualche prodotto avariato o funghi velenosi, e ordina un'immediata lavanda gastrica.

 

                                                                   ###

 

- "Enchanté Madame!" - ed i due ridono.
- "Scusi se sembro così invadente ma sono molto curioso di sapere come mai una donna così affascinante come lei si trovi in un locale così raffinato tutta sola..." -
- "Diciamo perché mi sono trasferita da poco qui a Los Angeles... Ma non le dico di più signor Marone..." -
Ed i due iniziano a mangiare.
Quella donna, secondo Marone, presenta un'aria molto affascinante ed intrigante e varrebbe la pena di conoscerla...
Dopo aver chiacchierato del più e del meno Marone chiede a Morgan:
- "Visto che è da poco che vive qui... Le andrebbe di trascorrere il pomeriggio insieme a me per mostrarle tutte le bellezze di questa città?" -
- "Ehm... Sono dispiaciuta signor Marone ma questo pomeriggio ho un'importantissima riunione di lavoro. Si è fatto pure molto tardi. Mi dispiace, spero di risentirci..." -
E lascia solo Massimo mentre si dirige alla "Spectra Fashion's".

 

                                                                     ###

 

Arrivata in ufficio, Doris trovò già delle persone ad aspettarla. Infatti era il giorno dei colloqui per un nuovo stilista. Passò tutta la mattina a visionare i bozzetti e a fare tutte le domande in merito, ma non era stata colpita da nessuno.
*Ne è rimasta solo una. Speriamo che questa sia quella giusta.*
- "Buongiorno!" -
- "Buongiorno! Si accomodi prego!" -
Doris era rimasta colpita da questa donna! Non ne capiva il motivo, ma riteneva che avesse una personalità <<forte>>.
- "Lei è..? " -
- " Sig.ra De Witt, Morgan De Witt " -

 

                                                                   ###

 

- "Dylannnnn" - Urla Stacy con tutta la forza  che aveva... Un giovane ragazzo che stava osservando il mare, si volta  leggermente verso la ragazza. Stacy aveva iniziato a correre verso di lui ma il ragazzo scappa via veloce... - "Dylan aspetta. Fermatiiii!!!!" -
Ma il ragazzo entrando in un vicolo, sparisce come se la terra lo avesse inghiottito...!!!
*Dylan, Dylan è vivo?!?!?* Continuava  a pensare mentre lei, dopo aver intrapreso quel vicolo, continuava a camminare in cerca di quel misterioso ragazzo...* Eppure io c'ero, lui era morto tra le mie braccia... Non poteva essere lui quel ragazzo.*
Uscita da quel vicolo, Stacy si ritrova in un paesino..: - "Dove mi trovo?" -

 

                                                                  ###

 

Mentre i paramedici si occupano di Steve, Mark si allontanta per telefonare a Bridget.
- "Ciao, come stai?" -
- "Ciao Mark stavo per telefonarti, ti va di uscire per un gelato più tardi?" -
- "Mi dispiace sono di turno fino alle 22, e domani sono qui di nuovo alle 8." -
- "Che peccato!" -
- "Senti Bridget, ti ricordi di un certo Steve? Il suo cognome credo sia Carson, ho parlato con lui di te qualche giorno fa, lo conosci vero?" -
- "Si certo, perché?" -
- "E' qui in ospedale, si è sentito male ed ora gli stanno facendo una lavanda gastrica. Conosci qualche parente o amico da poter avvertire?" .
- "sì certo, ci penso io stai tranquillo, ci sentiamo dopo..." -

 

                                                                  ###

 

- "Bene Morgan... Veniamo a noi: come mai ha deciso di presentarsi ai colloqui di lavoro per la "Spectra Fashion's?" -
- "Bè, innanzitutto per rimettermi a lavorare e guadagnare un pò di denaro, visto che sono disoccupata, al momento. Poi perché ho una grandissima voglia di rimettermi alla ribalta nel mio mondo, quello della moda. Voglio far capire a tutta la gente che è intorno a me che sono ancora la Morgan di una volta e che nessun ostacolo mi spaventa... Anzi, sono pronta ad abbatterlo." -
- "La vedo molto determinata. E' già un punto a suo favore!" - Sorrise Doris.
- "E come mai ha scelto proprio la "Spectra Fashion's" invece che, ad esempio, la "Forrester Creation's?" -
Morgan non poteva di certo rispondere: *Perché l'uomo della mia vita lavora qui!* penso tra sé e sé.

 

                                               ###

 

Il paese sembrava deserto, le  case erano messe male e non si vedeva anima viva... - "Che brutto posto. Fa venire i brividi." -
Stacy decide di fare dietro front... Stacy aveva paura... Quella  strana sensazione di essere osservata era ritornata... Con lo sguardo impaurito  non smetteva mai di guardarsi attorno... *Accidenti!! Non mi sembrava di  essermi allontanata così tanto.*
Nel frattempo qualcuno che non aveva smesso un attimo di seguirla da quando era uscita da quel locale, era ancora sulle sue tracce cercando di tenere la giusta distanza per non farsi notare da  lei... Ad un certo punto la ragazza si ferma. E' stanca e non ha più la forza di  muoversi e si lascia cadere per terra... Il tizio pensa bene di approfittare  della situazione, sta per raggiungerla quando... - "Ehi sono qui!!!" - Urla Stacy ad una macchina della polizia che stava passando da quelle parti... Il tizio  maledicendo quei poliziotti decide di raggiungere la sua auto.

 

                                                                 ###

 

- "Ho scelto la Spectra, perché... Stando a vedere i vari articoli ed i vari dati statistici ho notato che l'azienda sta rinascendo, sta tornando quella degli splendori di una volta! E' tornata un'azione nuova, fresca, giovane, pronta a sfornare modelli da alta moda e soprattutto stilisti, quali Clarke Garrison, Antonio Dominguez e... soprattutto... Ridge Forrester." -
- "Bene, vedo che la pensa come me. Dovrei porgerle due ultime domande se non le dispiace per completare il suo profilo nella mia agenda. Ha già avuto esperienza in questo campo?" -
- "Sì, ho lavorato per oltre sei anni in questo campo e gli ultimi due della mia carriera li ho passati qui, a Los Angeles." -
- "Davvero? E per quale azienda?" -
*E' questo il guaio* pensò Morgan... *Se le dico la Forrester potrebbe capire chi sono e mi manderebbe subito via...*
- "Non proprio per un'azienda! Disegnavo modelli per una rivista di moda..." -
- "Oh, capisco. Un'ultima domanda e poi la lascio andare: non è che ha portato con sé dei modelli disegnati da lei da valutare?" -
- "Oh ma certo! Li ho in questa cartellina... Glieli lascio pure." -
- "Sì, grazie mille. Le farò sapere notizie entro questa settimana. Arrivederci." -

 

                                                                ###

 

Dopo un'ora Mark si reca al laboratorio delle analisi, vuole ritirare personalmente i risultati delle analisi del sangue di Steve, i valori sono quasi tutti normali, ma c'è qualcosa di piuttosto insolito anzi, qualcosa che in realtà non dovrebbe proprio esserci: ARSENICO!!  Come mai? Steve sembra un ragazzo tranquillo, non può aver tentato il suicidio, e se qualcuno avesse tentato di avvelenarlo?

 

                                                               ###

 

Doris era rimasta ben impressionata dai bozzetti e dalla persona, ma voleva che Ridge vedesse i bozzetti prima di assumerla. *In fondo è lui che dovrà visionare il suo lavoro.* Guardò l' orologio e si accorse che era quasi ora dell' appuntamento con Dale.

 

                                                               ###

 

*Ma quando arriva Brooke... non farò mai in tempo per l'appuntamento con Doris....forse devo avvisarla.*
Dale è molto agitato, non può fare bidone proprio oggi a Doris... sarebbe l'ennesimo sbaglio, voluto o meno!
 
"Dale, finalmente... ultimamente sei introvabile, peggio di un divo." Dale, molto imbarazzato, sorride solamente.
Brooke, già pronta per il massaggio, si stende sul lettino.
 
*Per fortuna è già pronta.* Pensa Dale tra sé. *Ora devo trovare una scusa per liquidarla molto molto in fretta.*
 
- "Ho pensato di farle un nuovo tipo di massaggio... veloce, energico, ma altamente rilassante e rigenerante." -
- "Io sono pronta..." -
 
Dale, sembrando quasi impazzito, in 10 minuti riesce a fare il massaggio a Brooke e a precipitarsi fuori dalla palestra.
 
- "Dale, fermati qui per pranzo perché devo proprio parlarti e..." -
Dale non lascia parlare Karl - "Scusa ho un impegno... ciao" -
- "Ma che succede a quel ragazzo?" - Karl è davvero preoccupato.

 

                                                               ###

L'auto della polizia si ferma: - "Signorina, cosa ci fa in questo posto? E' disabitato da anni ormai." -
*Accidenti e adesso che mi invento?! Non posso mica dire che stavo inseguendo una persona.*
- "Ehm lo so è solo che sono curiosa di  natura e volevo sapere cosa c'era al di là di questo vicolo; senza  rendermi conto di quanto in realtà mi stessi allontanando dalla mia  macchina. Sareste così gentili da accompagnarmi voi fino alla mia auto?" -
- "Ma certo signorina, prego si accomodi." - Dice l'agente che non aveva mai smesso di osservare la ragazza...!!! D'altra parte anche Stacy era stata colpita da quel  giovane agente così carino e gentile... *Che occhi meravigliosi ha* Stava per salire quando una macchina li supera...


                                                               ###

 

Mark torna di corsa al pronto soccorso, i paramedici che gli hanno praticato la lavanda gastrica lo informano che Steve ora è ricoverato al quinto piano. Il medico va immediatamente nella stanza del paziente.
- "Ciao Steve, ti ricordi di me?" -
Steve è molto scosso e ancora sofferente, riesce a malapena a parlare a bassa voce
- "si..." -
- "Devo farti una domanda, ti prego di rispondermi con sincerità, hai tentato il suicidio?" -
- "Io? No... Ma... Perchè?..." -
- "Nel tuo sangue ci sono forti tracce di arsenico, la lavanda gastrica ti ha salvato la vita, ma ora dobbiamo intervenire con dei farmaci." -
- "Arsenico, ma cosa dici..." -
- "Stai calmo Steve, ora ti darò un sedativo, chiariremo tutto vedrai, stai tranquillo, ho chiamato Bridget e provvederà lei ad avvertire qualcuno, vedrai che presto verranno a trovarti..." -
- "Grazie..." -
Mark somministra un sedativo a Steve e si allontana, mentre cammina nel corridoio, l'ipotesi più corretta ora è la seconda a cui ha pensato: qualcuno ha tentato di avvelenarlo, ma come? E soprattutto perchè?

 

                                                                ###

 

*20 minuti di ritardo, e ora che le dico...*
Dale, spingendo non poco sull'acceleratore, sta andando da Doris sperando di trovarla ancora lì.
Una volta arrivato, rimane molto sorpreso... Doris è già in compagnia di un altro uomo.

 

                                                                ###

 

- "E va bene! Andiamo!" Doris avrebbe preferito pranzare con Dale, ma non riusciva a resistere al richiamo del suo passato. Era talmente presa da quella situazione che non si accorse che Dale era a pochi passi da lei e che la stava osservando, innervosito, già da un pò. George la portò nella sede di Los Angeles, dove le fu chiaramente spiegato tutto ciò che riguardava Mr. X.
- "Si fa chiamare Blackjack, ora." -
- "Cosa??? Ma non è possibile!" Doris ricordava troppo bene quel nome. *Ah, se lo avessi saputo prima...*
- "Che succede?" -
- "Credo sia l' assassino di una mia amica..Susan Hutchinson..."
- "E' esatto! Crediamo che voglia colpire anche ..." -
- "Sua sorella Stacy!" -

 

                                                                 ###

 

- "Che strano. Non mi ero accorta di quella  macchina." - Dice la ragazza ai due agenti. I due agenti si guardano e aspettano  che la ragazza salga... - "Allora ci sei? Possiamo partire?" - Chiede l'agente con tono scocciato... - "Si, scusatemi." -
I due agenti la riportano sul posto dove c'era la sua macchina... Ringraziato e salutato i due agenti, specialmente l'agente Arthur McBride quello dagli occhi meravigliosi, Stacy  si avvicina alla macchina e... sul suo parabrezza c'era un altro biglietto  accompagnato questa volta da una rosa nera. Preso il biglietto la ragazza lo legge ad alta voce: "presto o tardi raggiungerai tua  sorella. BlackJack" 
*Cristoforo Colombo, che c'entra adesso mia  sorella?* Stacy non capiva più nulla... I primi biglietti non erano firmati ed  era sicura che facevano riferimento al suo ragazzo e ora questo... Con quante persone aveva a che fare Stacy??!?

 

                                                                 ###

 

 - "La conosci? Bene! Il tuo compito sarà quello di proteggerla e scoprire chi si nasconde dietro Mr. X...Vogliamo sapere qual è il suo piano. Stai molto attenta! Sai bene quanto sia sfuggente e scaltro! Sappiamo che esiste, ma non sappiamo chi sia! Doris, ci rendiamo conto che la perdita di Nick ti ha segnato profondamente, ma siamo sicuri che vorrai prendere l' assassino di tuo marito. Allora che ne dici? Torni al lavoro? " -
- "Si George!" - Doris non aveva esitato un attimo! Troppo male le aveva fatto quell' uomo, riteneva fosse arrivata l' ora di <<vendicarsi>>.
Le furono fornite tutte le informazioni e i codici di cui aveva bisogno. Inoltre le fu fornita tutta la più moderna attrezzatura.Quando uscì fuori dalla <<Alfa>>, si accorse che era metà pomeriggio.* Magari dovrei andare alla Forrester per vedere Dale. E' il caso che l' allontani per un pò! Non vorrei che gli capitasse niente!* Arrivata alla porta non ebbe però il coraggio di entrare! Si fermò allora a bere qualcosa al café che era lì vicino.

 

                                                                 ###

 

*Però, furba Doris... prima si finge preoccupata sul futuro della nostra storia e poi se ne va con un altro.*
Dale è furioso mentre sale in auto.
*Forse è meglio così... un problema in meno da risolvere... che se la tenga quel tipo...!!*
 
Dale è davvero furioso quando decide di saltare in auto e recarsi all'Insomnia per distrarsi un po', dimenticandosi di tornare sul lavoro.
Durante il viaggio in auto decide di telefonare a Marcello, come per fare un dispetto a Doris, ma trova, come sempre, la segreteria...
 
"Appena ascolti questo messaggio chiamami, ho voglia di stare con te questa sera...."
 
Arrivato all'Insomnia, Dale non fa in tempo ad accomodarsi che Bridget lo raggiunge in tutta fretta.
 
- "Che fortuna, sei qui." - Bridget prende Dale per un braccio.
- "Ciao Bridget, che bello rivederti. Ma che fai?" -
- "Scusa Dale se ti sembro un pò maleducata, ma ho appena ricevuto una telefonata dal Cedars-Sinai Hospital..." -
Dale la guarda molto meravigliato... non riesce a capire cosa possa c'entrare lui con l'ospedale.
- "Mi hanno detto che Steve è stato appena ricoverato e mi hanno detto di avvisare qualcuno che lo conosce..." -
- "Steve??? Che è successo??" -
- "Non so bene, il dottore mi ha parlato di una lavanda gastrica e..." -
- "Ho capito.... meglio che vado da lui!" - Dale abbraccia Bridget. - "Grazie per avermi avvisato subito" -
- "Tienimi aggiornata... ciao" -
- "Lo farò!" -
 
Dale si precipita all'auto, e nuovamente di corsa, si reca all'ospedale...
 
Mentre Steve sta ancora riposando arriva Dale. Non vuole disturbarlo mentre dorme, così chiede ad un'infermiera di poter parlare con un medico. Proprio allora si avvicina Mark, il quale spiega a Dale che il suo amico quasi sicuramente è stato avvelenato intenzionalmente, comunque ha già predisposto altre analisi per ricostruire meglio sia lo stato di salute che la provenienza del veleno.
Subito dopo Dale rientra in stanza, Steve si è appena svegliato, si sente già molto meglio.
 
- "Dale che ci fai qui?" -
- "Ho saputo che eri qui, mi sono preoccupato..." -
- "Come vedi sto meglio, ma non riesco a capire come posso aver assunto dell'arsenico, sono giorni che non mangio fuori per via dell'influenza..." -
- "A questo punto non credo che i tuoi disturbi fossero causati da un virus influenzale, probabilmente il veleno stava già entrando in circolo..." -
- "Ti ripeto che non mangio fuori da giorni, Doris non ha alcun motivo per uccidermi, quindi non so cosa pensare, nessuno è venuto in casa  tranne Jennifer, ma io stavo già male..." -
- "E' piuttosto strano però..." -
- "In questi giorni poi ho mangiato e bevuto pochissimo, la mia tosse allergica mi ha reso particolarmente nervoso, per fortuna ho preso uno sciroppo preparato dal farmacista vicino casa." -
- "Il farmacista che è stato ucciso?" -
- "Si proprio lui..." -
- "Che strana coincidenza, Steve: lui ucciso e tu quasi avvelenato, troppo strano per essere casuale..." -
- "Ma si Dale, cosa vai a pensare! Tu guardi troppi telefilm polizieschi!" -
- "Io non tralascerei nulla, che ne dici di chiedere il parere di Stacy?" -
- "Ma no, lascia stare..." -
- "Insisto!" -
- "Bene, allora facciamo così prima esco dall'ospedale, e poi la chiamiamo, che ne dici?" -
- "Meglio non tralasciare nulla Steve, su questo genere di cose non si scherza." -
- "Non insistere per favore, mi fai venire l'angoscia." -
- "Ok, hai vinto tu, quando ti fanno uscire?" -
- "Credo domani, al massimo dopodomani." -
- "Va bene, quando sei in uscita chiamami, così vengo a prenderti." -
- "Promesso Dale, vai a casa tranquillo... " -
 
Dale si allontana, è pensieroso e piuttosto allarmato, chi può volere la morte di Steve?