Ventiduesimo Episodio

 Incomprensioni segreti e bugie

"Accidenti! Dove sono i sali!"
Dale sembrava una trottola! Andava di qua e di là come impazzito, finchè non arrivò Samia e gli diede i sali...
* Bene! Si sta riprendendo! *
"Dove mi trovo? Dale?? Ah si... l'aggressione!" Doris era ancora molto scossa per ciò che le era accaduto. Tutto ciò che avrebbe voluto fare, era tornare a casa, farsi una doccia e dormire per dimenticare tutto.
"Ma non puoi andartene così! Devi andare in ospedale e fare una denuncia... Quel bastardo non se la deve cavare!!!"
"Dale ti prego..."
"Ti accompagno io, dai!"
"Va bene. Andiamo"
 
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"Buona sera, signora. Sono il Dr. Mark MacLaine e..."
"Mark!?! Ma sei proprio tu?"
"Mmm??? Doris?! Che bello rivederti! Come mai sei qui?"
Dopo aver raccontato l'accaduto, Mark le fece le dovute domande e fece chiamare la polizia per la denuncia. Prima di andare via, però, si fermò ancora a parlare con lei.
"Certo però, che se c'era Nick... A proposito, come sta quell'uomo fortunato?"
"Oh Mark! Non l'hai saputo? Nick è morto... in Alaska... 5 anni fa. E' stato un colpo tremendo!"
"Doris, mi dispiace... non lo sapevo... e tu?"
"Io sono venuta qui per rifarmi una vita! Qui nessuno sa del mio passato ed è molto più facile ricominciare..."
"Senti ora devo andare... Ma perchè una di queste sere non ci vediamo? Dammi il tuo numero... Ti chiamo un taxi?"
"No grazie! Mi aspettano! Chiamami, ok? Buon lavoro!"
Dopo cinque minuti lei e Dale erano in macchina...
 
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Durante il viaggio verso casa, Dale e Doris rimangono in silenzio. Entrambi pensano alla stessa cosa, ma nessuno dei due ha la forza quella sera di chiedere o spiegarsi. Soprattutto lei avrebbe bisogno di dare delle risposte ai suoi numerosi perché, ma profondamente provata da quello successo poche ore prima, crolla e si addormenta.
Una volta a casa di lui, cercando di non svegliarla, Dale prende in braccio Doris e la adagia sul suo letto.
Lui, troppo agitato e pensieroso per mettersi a dormire, le siede accanto e la osserva.
"Doris... oh Doris... hai avuto la sfortuna d'incontrare un uomo vigliacco, che non ha il coraggio di dirti la verità... Non te lo meritavi proprio! Domattina sono certo che vorrai sapere tante cose, spero solo che non mi odierai. Ti voglio bene, più di quanto io stesso pensassi, ma... ma non credo che questo basti a far continuare una storia... e poi c'è Marcello. Che devo fare, accidenti!?!?!"
 
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Quella mattina Jennifer non aveva proprio voglia di alzarsi. Sarebbe dovuta andare alla Forrester, per le lezioni di aerobica, ormai era la terza che teneva e trovava la cosa abbastanza divertente, ma quel giorno sarebbe voluta rimanere a letto per delle ore... Invece no! Alle 8.30 dovette svegliarsi, prepararsi e recarsi al lavoro, solo mezz'ora dopo.
Prima di arrivare, pensò a quella ragazza che aveva incontrato il giorno prima. Aveva detto di chiamarsi Morgan, ma improvvisamente si era alzata ed era andata via, lasciando Jennifer un po' stupita e confusa. Le era dispiaciuto, perchè le era sembrata una donna simpatica e sperava di rincontrarla presto
 
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Erano le nove quando Doris si affacciò in cucina. Steve era immerso nella lettura del quotidiano, ma non potè fare a meno di notare che Doris sembrava ogni giorno più sciupata. Da settimane non parlavano neanche più, anzi... sembrava che Doris lo volesse evitare accuratamente...
"Buongiorno Doris!"
"Steve..."
"Questa sera sei impegnata?"
"Non credo. Ma se vuoi hai la casa libera io posso anche uscire..."
"No! Volevo solo invitarti a cena. Cucinerò io! E non accetto un no come risposta!"
Doris non ne aveva molta voglia, ma prima o poi, doveva affrontare con lui l'argomento << Dale >>, così, dopo aver accettato, si preparò ed uscì per andare al lavoro.
 
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Steve da qualche giorno ha una tosse allergica piuttosto fastidiosa, il medico gli ha prescritto qualcosa, ma lui solitamente è restio ai farmaci, così non ha ancora acquistato la medicina. Ora, però, la tosse è più accentuata, Steve decide di andare in farmacia, è vicinissimo casa, quindi va a piedi.
Quando è di sotto l'uomo misterioso che lo segue in continuazione, scatta altre foto, poi, si dirige anche lui verso la farmacia. Steve entra e dice al farmacista:
- Buongiorno, avrei bisogno di una preparazione galenica, si tratta di uno sciroppo per la mia tosse allergica, può prepararmelo? -
- Sì, certo signore, ma deve darmi qualche ora di tempo, può passare nel pomeriggio? -
Intanto l'uomo è entrato in farmacia dietro Steve e, senza farsi notare, segue la conversazione...
- Benissimo, passerò più tardi, grazie! Devo pagarle la preparazione in anticipo? -
- Non importa, pagherà al momento del ritiro, a dopo! -
Steve si allontana, ma stavolta l'uomo non lo segue...
In farmacia non c'è nessuno, tranne lui e il farmacista, è il momento ideale per fare la sua mossa...
- Ehi nonno, sono piuttosto nervoso stamattina... - mentre pronuncia queste parole, estrae una pistola e la punta sulla testa del farmacista.
- Ti darò tutti i soldi che ho, non farmi del male!! - il farmacista sta sudando freddo, è  terrorizzato dall'idea di morire.
- Non voglio i tuoi soldi, so che devi preparare una medicina per quel tizio che è appena uscito...
- Sì... sì... è vero... -
- Bene! Voglio fare uno scherzetto al mio amico, voglio che si addormenti e non si svegli mai più, cosa possiamo mettere nel suo sciroppo? -
- Io... non... -
- Ehi amico, la vedi o no la mia pistola? Vuoi morire? -
Il farmacista non sa cosa fare, non vuole diventare un assassino, ma al tempo stesso tiene di più alla propria pelle.
- Ma se avveleno lo sciroppo, la polizia verrà da me, non voglio andare in prigione... -
- Per questo non devi preoccuparti, ci penserò io, nessuno potrà sospettare di te... Metterai qualcosa dentro che lo faccia morire piano piano, giorno per giorno... -
- Io vorrei... -
- Tu non vuoi nulla amico, sono io che conduco il gioco! O così o ti sparo! -
- Va... bene... va bene... -
- Allora senti che facciamo vecchio, io ora vado via, tu pensa a preparare il tutto e, nel pomeriggio, quando il tizio di prima verrà a prendere la medicina, tu farai finta di nulla, intesi? -
- Sì... sì... -
- Bene! Fai in modo che muoia nel giro di una settimana, capito? Se non lo farai ucciderò te e la tua famiglia! -
 
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E' molto tardi quando Dale, la mattina dopo, si sveglia. La sera prima, per riuscire a dormire tranquillo, ha preso un sonnifero.
** Cavolo è tardi... **
Dale si precipita nella sua stanza, per svegliare Doris.
"Doris, posso entrare?" lui apre la porta, sperando di non disturbarla, ma dentro non c'è nessuno.
** Sarà sotto la doccia... **
Tornando in sala, però, nota una cosa strana, la porta d'ingresso è solamente socchiusa.
"Samia... come al solito si dimentica qualcosa..."
Avvicinandosi alla porta per chiuderla, nota un piccolo biglietto...
** E questo??? **
 
Grazie di tutto Dale, ma non posso restare. Non sarei dovuta neanche venire. Sono troppe le domande che vogliono una risposta e io non sono ancora pronta per sentire ciò che dovresti dirmi... o dobbiamo continuare a fingere che vada tutto bene? Io... purtroppo... non ci riesco...
Perdonami.
                                                                               Doris
  
Dale legge molto velocemente il biglietto, ma non è meravigliato dalle parole di lei, ormai se lo aspettava.
Ora, però, la cosa che lo spaventa di più e dover raccontare tutto di Marcello a Doris.
** Non so neanche io se voglio restare con Doris o, per il suo bene, lasciarla... devo parlarle, forse staremo entrambi meglio... forse, forse... Non ce la faccio più... **
Dale prende ancora una pastiglia di sonnifero e si addormenta...
 
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Finite le due ore di lezioni, Jen pensò di farsi una veloce doccia, per recarsi poi all'Insomnia, dove avrebbe pranzato e poi studiato per l'esame, ormai vicino.
Manca un quarto a mezzogiorno, quando la ragazza, si dirige all'uscita della Forrester, pronta a chiamare un taxi, ma proprio in quel momento Thorne, vedendola, la ferma.
- Ehi Jennifer! -
- Oh ciao Thorne! Che c'è?? -
- Come stai?? -
- Bene grazie. Ho appena terminato il mio turno di lavoro -
- Siamo molto soddisfatti della tua assunzione. Ho parlato con Thomas e mi ha detto che anche se è appena la terza o quarta lezione che tieni, il numero degli iscritti è aumentato -
- Grazie. Ne sono felice, sai gli orari sono ottimi e lo trovo un lavoro divertente, mi permette di fare allenamento e di essere a contatto con la gente, poi, sarà perchè mi sono sempre appassionata... -
- Bene, allora resterai con noi per un po'? -
- Beh... per ora sono ancora in prova, ma se fossi assunta a tutti gli effetti, la cosa mi farebbe un gran piacere! -
- Vedrai che non ci saranno problemi! Scusami ma ora devo andare, devo recarmi in sartoria. -
- Ok. A presto! -
- Ciao Jen!
 
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Il farmacista è così sconvolto che ha un calo di pressione, sta quasi per svenire, ma poi riesce a riprendersi, l'uomo misterioso si allontana...
Uscito da lì, l'uomo torna al suo furgone, indossa di corsa una tuta da lavoro, barba e baffi finti e va a casa di Steve, con una scusa si introduce nel suo appartamento...
- Salve, mi manda la società dei telefoni, in questa zona ci sono stati parecchi guasti, devo controllare tutti gli apparecchi degli edifici attorno alla centralina.
- Entri pure - dice Steve, il quale indossa un accappatoio. - Stavo facendo la doccia, le dispiace se mi allontano per vestirmi? -
- Faccia pure, mi dica solo dov'è il telefono... -
- Vicino al divano, sul tavolino... -
- Grazie! -
Mentre Steve è in bagno, l'uomo misterioso installa velocemente diversi microfoni spia, poi, fa finta di controllare il telefono.
Steve ritorna in soggiorno, l'uomo dice di aver finito e si allontana...
Rimasto solo Steve telefona a Stacy:
- Ciao Stacy, come va? -
- Steve, che piacere sentirti!! -
- Devi scusarmi se non mi sono fatto più sentire, potrai perdonarmi se ti invito a pranzo all'Insomnia? -
- Ma sì certo, non sono poi così in collera con te! -
- Bene allora ci vediamo lì tra un'ora, va bene? -
- Ci sarò Steve, a dopo! -
 
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A questo punto, Jen esce dalla sede della Forrester e non fa in tempo ad allungare una mano per fermare il taxi, che Rick era lì, davanti a lei, seduto alla guida dell'automobile.
- Jennifer?? -
- Sì? Ah Signor Forr... ehm Rick! -
- Dove stai andando?? -
- Mi sto recando all'Insomnia, per mangiare qualcosa! -
- Allora sali, vado a trovare mia sorella, quindi posso darti un passaggio! -
- Sicuro? Non è un disturbo? -
- Ma certo!! -
Dieci minuti dopo entrarono entrambi nel locale. Cj. appena lo vide non era per niente felice, anzi si avvicino a Rick Forrester, dicendogli:
- Che ci fai qui?? Sai che non voglio che tu ci metta piede! -
- Beh... se non sbaglio mia sorella lavora qui e ho il diritto di venirla a trovare -
- Tu devi stare lontano da me! Dal locale di mia sorella e soprattutto dalla mia vita!! - Cj era furioso e aveva alzato la voce, tanto che anche le poche persone che vi erano, si erano girate improvvisamente.
- Calmati Cj! Sono qui solo per Bridget e... -
- No! Dal momento che mi ha chiamato, dicendomi che arriverà tra due ore, perchè c'è stato uno scambio di turni, puoi togliere il disturbo! Anzi devi!! - ora il ragazzo era terribilmente arrabbiato.
- Non rivolgerti a me in quel modo! Che c'è la mia presenza ti ha così tanto offeso?! - Rick, dicendo questo, aveva lasciato sfuggire un certo sorriso.
Jennifer, che fino a quel momento, era stata in silenzio, per guardare con attenzione, ora aveva preferito intervenire.
- Basta Ragazzi!!! Cj. calmati! Rick forse è meglio se torni più tardi, dal momento che Bridget non c'è!! L'avviso io se vuoi! -
- Ok, grazie Jen! A domani! -
Così Rick era uscito dal locale, lasciando Cj irritato!
Jen non conosceva molto Rick Forrester, ma l'ho trovava molto diverso da Bridget. Non lo considerava un cattivo ragazzo, anzi con lei si era sempre mostrato molto gentile. In ogni caso ammetteva che forse la sua posizione, facesse sì, che il ragazzo si considerasse superiore a Cj.
Aveva letto sulle varie riviste scandalistiche, che un tempo i due ragazzi erano amici, ma erano avvenuti i primi litigi per l'amore di Kimberly, una compagna di Rick e, poi, il vero e proprio odio era nato quando Amber aveva mollato Cj per lui.
- Cj. devi cercare di calmarti! -
- Non capisci! Devi stare lontano da lui! -
Jennifer non aveva nemmeno fatto in tempo a rispondere che Cj era sparito nel retro.
Così scelse un tavolo un po' appartato, per non essere disturbata e iniziò a studiare.
 
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E' ora di pranzo, Steve sta aspettando Stacy già da qualche minuto, l'uomo misterioso è proprio accanto al suo tavolo, ancora stavolta non è riconoscibile, ha tolto barba e baffi finti, e porta degli occhiali scuri e un cappello.
Stacy entra nel locale, Steve la vede e le fa cenno di avvicinarsi.
- Ciao! -
- Ciao carissima, è un piacere rivederti! -
- Anche io Steve sono contenta di rivederti, mentre parliamo che ne dici di ordinare subito? Sai dopo devo rimettermi subito al lavoro, altrimenti C.J. mi licenzia - il tono di Stacy, però, è scherzoso.
- Certo! -
Bridget si avvicina a loro, Steve e Stacy ordinano le pietanze, poi, lui le fa le sue scuse:
- Stacy sono veramente imperdonabile, non ti ho mai ringraziato per ciò che hai fatto durante il mio rapimento, hai rischiato la tua vita per salvare me e Dale... -
- Fa parte del lavoro di poliziotto, Steve, non devi sentirti in debito con me! Piuttosto vorrei parlarti di Doris e Dale, hai notato che non sono più così affiatati ultimamente? -
"Sì, l'ho notato e so anche il perchè"
"V-ve-veramente?" chiede Stacy, che è rimasta sorpresa da quella affermazione.
"Sì, Dale mi ha detto tutto"
** E bravo Dale, ti fai tanti problemi nel dire la verità agli interessati, ma vedo che con lui non ti sei fatto nessun problema. **
Steve, senza rendersene conto, continua a parlare di Dale e Doris:
"Vedi, alla festa dei Forrester, Dale ha incontrato una sua vecchia fiamma."
** Però, gli ha detto proprio tutto! **
Nel frattempo, è arrivato quello che avevano ordinato.
"Eh sì lo so." dice Stacy, ma più che altro, era un suo pensiero, purtroppo detto ad alta voce.
"Cosa sai?" domanda Steve che ha sentito.
"Chi? Io? Non so niente perchè?" cerca, allora, di rimediare la ragazza.
"Mah. Mi sembrava che avessi detto qualcosa."
"No no, anzi scusa se non ti ho lasciato continuare. Vai pure avanti. Uhmm che buono"
Steve continua anche se trova strano il comportamento di Stacy. Il ragazzo dice che alla festa c'era una cameriera, appunto questa sua vecchia fiamma, che è riuscita a baciarlo e Doris ha visto tutto.
Per poco Stacy non si soffocava con il boccone che aveva in bocca, tossisce e per calmarsi beve un sorso d'acqua. Si era sbagliata sul conto di Dale, aveva mentito anche a lui...
Stacy sta per dire qualcosa ma ecco che compare C.J.:
"Allora signorina. Subito al lavoro. Devi fare delle commissioni per me. Non ti pago solo perchè tu possa goderti il pranzo con gli amici."
"Scusami Steve. Ma il capo ha ragione. Non preoccuparti per la mia parte del pranzo, pago io."
"No, no, te la offro io. In fondo ti ho invitata io no?? E mi hai salvato la vita"
"Grazie allora. E' stato un piacere pranzare con te. Non sparire mi raccomando, teniamoci in contatto."
"Certo. Ciao."
 
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Per Doris, la giornata passò in fretta e verso sera decise di passare all'Insomnia, per andare a trovare i suoi vecchi amici! Intanto, Stacy, dopo aver svolto tutte le sue commissioni, decide di prendere una pausa. Ordina una cioccolata calda e vede Doris che sta bevendo un caffè. Ha uno sguardo assorto
** Chissà se Dale le avrà già parlato... **
La ragazza decide di indagare e quindi si avvicina a lei.
"Ciao Doris"
"Ciao Stacy. Come va?"
"Non male. Non riesco a trovare un cantante che possa andar bene per la prossima settimana, ma per il resto non mi lamento..."
"Non ti preoccupare, vedrai che lo troverai presto. Invece non immagini cosa mi è successo. Quel maledetto..."
** Ecco ci siamo, sicuramente si sta riferendo a Dale. **
"Dimmi tutto Doris"
E così Doris racconta della sua aggressione...
"Meno male che Dale era in casa... Comunque non riesco a togliermi dalla testa che mi stia nascondendo qualcosa..."
Stacy capisce al volo che Dale non ha ancora detto la verità a Doris e questo la fa irritare ancora di più. D'altra parte ha fatto bene a non dirle niente, visto ciò che era successo, ma così non fa che complicare ancora di più la situazione.
** Povero Dale, non vorrei essere al suo posto. **
"Avete almeno chiarito un pò la vostra situazione?"
"A dire il vero no! Durante la notte non riuscivo a dormire, così ho preso e sono tornata a casa."
"Certo che poteva dirti che è innamorato di un altro... un'altra..."
** Accidenti Stacy!!! Tu e la tua boccaccia! Che hai combinato?? **
"Cosa??? E tu che ne sai?" lo sguardo di Doris si era fatto duro. "Se sai qualcosa devi dirmelo! Ne ho tutto il diritto, se non altro per correttezza!"
"No Doris... Io non so niente!
** E adesso?!? Che m'invento? ** pensa Stacy.
"Era una mia supposizione. Pensavo che magari aveva incontrato qualcuno... qualcuna... di cui si era innamorato... ecco tutto!"
"Sarà!!!" Doris non ne era molto convinta, ma non voleva rischiare di perdere un'amica, almeno non per il momento!
"Scusa Stacy, ma mi aspettano a cena. Ciao!"
Prese le sue cose e andò via, incerta sulla sincerità dell'amica!
 
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Nel pomeriggio Steve va in farmacia, per ritirare la sua preparazione galenica.
Il farmacista cerca di mantenere la calma, gli tremano le gambe, pensando che sta per diventare un assassino. E' stato facile per lui introdurre dell'arsenico nello sciroppo, ma sa già che si porterà il rimorso per tutta la vita.
Dopo aver pagato, Steve ritorna a casa a studiare, quando arriva nel suo appartamento prende il suo primo cucchiaio di sciroppo...
 
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Andata via Doris, il tempo scorre veloce e arrivano le sette. Stacy saluta C.J. ed esce dal locale.
Stacy si avvicina alla macchina e trova sul suo parabrezza un biglietto:
 
 
"Il tuo amore mi ha ridato la vita.
Sono venuto a prenderti per portarti con me."
 
Il biglietto non era firmato e Stacy non sapeva cosa pensare. Tremava come una foglia, perchè in quel biglietto percepiva un qualcosa di sinistro e si sentiva osservata. Con lo sguardo impaurito guarda un pò ovunque, ma in quel momento c'era solo lei. Comunque la ragazza decide di calmarsi e di tornare a casa...
 
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Morgan si trova in camera, nella sua nuova casa, seduta davanti alla sua scrivania, a ritoccare ed ultimare i suoi ultimi modelli. La mano non l'ha affatto persa: l'unica cosa che aveva potuto portare in cella con sé, erano i suoi fogli da disegno e le sue matite... E tanti, tantissimi ricordi.
Sono ormai le sette di sera e, dopo aver passato tutto il pomeriggio, chiusa in casa a migliorare i propri disegni, decide di alzarsi e preparare la cena. Tutto quel duro lavoro le aveva stimolato l'appetito e, soprattutto, la voglia di farsi assumere alla Spectra. Non si era ancora affatto data per vinta dopo il no secco di Sally. E questa è stata la sua risposta: i modelli erano a dir poco meravigliosi, con un certo gusto per l'eleganza ed è impossibile non cadere in tentazione davanti a tale successo assicurato!
Intanto Stacy è rientata a casa e trova Morgan indaffarata in cucina.
- Ciao Morgan, come va? -
- Ciao Stacy, va benissimo grazie e tu come stai? -
- Bene, uhmmm che buon profumino. Ho una fame! -
- Allora siediti, che è quasi tutto pronto. -
 
Il viso di Stacy produceva un'espressione emblematica e nello stesso tempo molto, ma molto preoccupata.
- Cosa c'è Stacy? Ti vedo preoccupata. -
- Cosa? Ah beh... niente di grave. Non riesco a trovare una cantante per la prossima settimana, ecco tutto. -
A Stacy non piaceva mentire e quindi decide di cambiare discorso, cercando di rilassarsi un pò...
- Che cosa hai fatto oggi? Di nuovo alla caccia di un lavoro? - disse sorridendo.
- Ehm... Veramente sono rimasta tutto il giorno in casa ad ultimare, ritoccare e rinnovare i miei modelli. Alla fine saranno costretti ad assumermi che loro vogliano oppure no. Non mi sono certa data per vinta. E i miei modelli sono a dir poco favolosi. -
- Ma per quali tra le due principali case di moda preferiresti lavorare? Se fossi in te per la Forrester's Creation!  Potrebbe aprire sicuramente grandissimi orizzonti e tantissima popolarità... -
- No, non cerco di certo la popolarità! -
** Ne ho fin troppa, purtroppo! ** pensò tra sé...
- Cerco più un lavoro che mi dia una stabilità economica e che non abbia così tante responsabilità... La Spectra Fashion sta rinascendo, è tornata un'azienda giovane ed è proprio quello che ci vuole per me... -
- Bene, quindi sei decisa ad andare alla Spectra! Buon per te! Ti auguro proprio di realizzare il tuo sogno! E che possa un giorno indossare un tuo vestito! - rise Stacy.
 
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La giornata trascorse veloce, finche non arrivando a casa, Jen accese il suo Pc per scaricare la posta. Aveva dimenticato di aver dato il suo indirizzo di posta elettronica a Kevin e fu sorpresa quando vide una sua e-mail, dove il ragazzo diceva che sarebbe andato a trovarla tra cinque o sei giorni!
- Bene!! Sono contenta di vederlo!! - pensò a quel punto la ragazza!
 
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Intanto, Stacy continuo:
- Scusa se ti sembro invadente ma... oramai è da un pò di tempo che ci conosciamo e che viviamo insieme, ma sinceramente non so nulla di te, oltre il tuo nome e cognome! Non mi hai mai parlato né della tua famiglia, né della tua vita passata! Mi piacerebbe conoscerti meglio! -
- Bè... Non saprei proprio cosa dirti e da dove cominciare... Ehm... diciamo che, come ti ho già detto, da piccola vivevo a Westwood di cui ricordo poco o niente... poi mi sono trasferita qui e... dopo un pò di anni sono tornata qui! -
- Quindi vuol dire che non sei stata sempre qui. E allora che hai fatto in questi ultimi anni? -
- Quando? Dici in questi ultimi anni? In questi ultimi anni... Prima di arrivare qui? Ehm... Bè... Non saprei da dove cominciare, cosa dirti, che raccontarti... -
- Ok, ok ho capito, non vuoi dirmelo. Lascia stare, non importa. Ma come fai a tenerti tutto dentro? Io non ci riesco proprio! Ho bisogno di sfogarmi, parlare di me con qualcuno! Come sto facendo adesso con te! Forse perché c'è un lato così mancante nella mia vita... E di cui ne ho così tanto bisogno! Bè... In verità mi manca molto avere un ragazzo, una persona con cui passare il resto della mia vita, felice insieme a lui! E' arrivato per me il momento di voltare pagina, ma sarà molto difficile dal momento che non ho ancora incontrato nessuno. Bè... tu invece come stai messa a uomini? -
- A uomini? Purtroppo sono uscita da qualche anno da una storia d'amore con un uomo che ho amato tantissimo e di cui sono ancora innamoratissima. Da cui ho avuto anche un figlio che purtroppo ho perso sin da giovanissima... per colpa di un'altra persona! Ed ecco un altro motivo per cui sono di nuovo qui! Per riprendermi il mio uomo e la mia famiglia una volta per tutte! -
 
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Circa un'ora dopo, Doris stava gustando dell'ottimo vino in compagnia di Steve. Fino ad allora avevano parlato del lavoro, dell'aggressione, del loro casuale incontro tanti anni prima, e di altre cose senza toccare il tasto doloroso di Dale, ma Doris non ce la faceva più e così gli chiese a bruciapelo.
"Che sai di Dale?"
"Che vuoi dire?"
"Sì Steve! Hai capito benissimo! Vi ho visto sai? A cena a Las Olas qualche settimana fa..."
** Ecco perchè mi evitava! ** "
"E' molto dolorosa questa separazione da Dale, vero?"
"Non tanto la separazione in sè, quanto la sensazione che tutti sappiano la verità tranne me!" 
"Io penso che lui stia passando solo un brutto periodo. Presto le cose miglioreranno... Fidati!"
"Fidarsi? E di chi? Credevo di potermi fidare di Dale, ma si vede che non riesce a parlarmi... E di Stacy... Anche tu..." Doris si riempì di nuovo il bicchiere
"...Tu sai molto più di quello che dici!"
"Ma che dici?" Steve si era accorto che Doris stava bevendo un pò troppo! "Stai esagerando col vino!"
"Almeno con una bella sbronza mi dimentico di tutti per un pò! Ma tu non hai bevuto quasi nulla! Non ti senti bene per caso?"
"Sì, infatti, sono proprio a pezzi! E' tutto il pomeriggio che mi sento male. Ma ci tenevo a passare una bella serata con te"
Dopo qualche minuto di silenzio, Doris, ormai quasi completamente ubriaca, gli chiede:
"Steve!?!? Tu... mi trovi brutta?"
"No Doris non direi... Anzi!"
"Ti faresti una storia con me?"
"Doris!?!! Sei proprio ubriaca! Dai andiamo a letto! Anch'io ho bisogno di dormire! Non mi sento affatto bene."
 
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Alla guida della sua Ferrari, Marcello si sta recando al 1834 della Pacific Coast Highway, cioè, l'indirizzo che gli ha fatto avere qualche ora fa Antonio Consalvo, l'amico di suo padre.
"Se ti trovi in America e hai bisogno di un aiuto, anche per lavoretti vicini all'illegalità" gli aveva detto suo padre una volta "Puoi telefonare al mio amico Antonio, è un tipo che risolve sempre qualsiasi cosa e non fa domande!"
** In effetti, non mi ha fatto nessun tipo di domanda ** pensa Marcello, ricordando la telefonata del giorno prima...
"Pronto? Sono Marcello Perez il figlio di..."
"Signor Perez... Che piacere sentirla" gli aveva risposto una voce, inconfondibilmente italiana, all'altro capo del telefono.
"So perfettamente chi è. Suo padre e' un caro amico... Come mai mi ha chiamato? Ha bisogno di qualcosa?"
"Sì, signor Antonio. Vede... mi trovo nella condizione di voler contattare una persona a me cara, ma di non poterlo fare con mezzi... diciamo normali... mi spiego megl..."
"Non c'è bisogno... Penso di aver già capito. Lei vuole vedere, tranquillamente, in separata sede, una persona... ma non puo' farlo e... vuole che io gliela faccia trovare, diciamo bella e pronta, in un posto tranquillo. Mi dica dove posso far... prelevare questa persona e consideri la cosa già fatta, mando subito un mio uomo di fiducia..."
"Guardi... allora, il suo uomo dovrebbe andare: (e gli aveva dato l'indirizzo di Dale) e aspettare che  torni a casa..."
"Dove alloggia? Questo pomeriggio le faccio ricevere l'indirizzo e la chiave di una villetta di mia proprietà, all'interno troverà la persona che desidera... ovviamente può rimanere nella villetta tutto il tempo che vuole... è attrezzata di tutto punto è l'ideale per un certo tipo di incontri... non so se mi spiego..."
"Grazie signor Antonio. Io sono al Plaza Hotel! Ah! Inutile dire che... non voglio sia torto nemmeno un capello a..."
"Signor Perez! Non deve nemmeno dirlo... Stia tranquillo. La persona che le interessa sarà trattata con ogni riguardo. La saluto..."
 
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Una volta a letto, Doris pianse a dirotto! Steve la sentiva, ma preferì lasciarla sola... Finalmente riusciva a buttare fuori tutto il suo dolore...
 
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** Devo dire che è stato di parola. Oggi stesso ho trovato chiave e indirizzo. Chissà la faccia che farà Dale quando mi vedrà. Sarà incazzato nero sicuramente, ma gli passerà subito, lo conosco bene. Finalmente potrò stare con lui per un po'... potro' parlargli tranquillamente. Voglio a tutti i costi chiarire la situazione, una volta per sempre. Magari la nostra storia finirà definitivamente qui ed io ripartirò subito... oppure ( e qui un sorriso malizioso illumina il volto di Marcello) saprò farlo tornare da me... **
Mentre questi pensieri affollano la sua mente, Marcello si accorge di essere arrivato. Con il cuore in tumulto, parcheggia, poi, si avvia verso la porta d'ingresso, infila la chiave nella toppa, apre, da uno sguardo in giro, chiedendosi dove possa essere Dale, poi, si accorge che c'è qualcuno nel salotto. Si avvia velocemente in quella direzione e, nello stesso istante che vede la persona seduta sul divano, il sorriso gli si spegne di colpo...
** Samia??? Che ci fa lei qui? Dov' è Dale? Accidenti! E ora cosa le dico??? **