"Quanto le devo?"
"Cinque dollari,grazie"
Marcello prende la rosa bianca che l'uomo gli porge e
si avvia tutto allegro verso la casa di Dale.
E' giunto qualche minuto prima davanti alla casa con
la sua Ferrari ma prima di suonare alla porta ha
pensato bene di andare dal fioraio all'angolo
**E' il fiore che gli piace di piu'.....Sara'
contento....Non vedo l'ora di incontrarlo....Il
messaggio che mi ha lasciato in segreteria non dava
adito a dubbi....Questa sera vuole passarla con
me....Sicuramente ha chiarito con l'altro....Questo
spiega anche la strana voce che aveva....Chiudere una
storia lascia sempre un po' di amaro in bocca....Ci
penserò io a fargli tornare il sorriso e a
dimenticare tutto...**
Con questi pensieri Marcello arriva davanti alla casa
di Dale.
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*Non ci voleva anche questa a Steve. Ma chi può
volergli così male??*
Dale è da poco tornato a casa e ancora ripensa al
dialogo avuto in ospedale con Steve poco prima.
*Ho premesso di aiutarlo e lo farò.... devo cercare di
rintracciare Stacy, con lei sarà tutto più semplice*
Dale, pensieroso, esce sul terrazzo e nota l'auto di
Marcello ferma all'angolo. Neanche il tempo di far
mente locale che suona il campanello.
Dale si precipita all'entrata e lascia di stucco
Marcello per la velocità con cui apre la porta.
"Accidenti Dale! E' evidente che mi stavi aspettando"
e,offrendogli la rosa,con un disarmante
sorriso,Marcello lo bacia teneramente sulla guancia ed
entra in casa
"Complimenti!Bella casetta!....Chi la ha arredata così
con gusto?....Scommetto Samia....A proposito dov'e'
quel ciclone di tua sorella?....Ci ha lasciati
soli?....Ma si può sapere cos'hai?....Non hai detto
ancora nemmeno una parola..."
"Per forza....Come sempre fai il mattatore della
situazione....Non mi hai dato il tempo di dirla una
parola....Il ciclone non e' solo mia sorella...." e
con un sorriso forzato e poco convinto Dale invita
Marcello a sedersi in salotto
"Hai ragione tesoro.....Ma sono troppo eccitato
all'idea che ormai ogni cosa si e' messa a posto tra
di noi....Dai vieni qui accanto a me....Ho voglia di
coccolarti un po'....E poi ....devi raccontarmi ogni
cosa.....come ha preso la cosa?....Spero non ti abbia
fatto una scenata....Sono così seccanti le discussioni
inut......"
"Ma chi?......A cosa ti riferisci?.....Quale
scenata?...."
"Come chi?.....Dai Dale!....L'altra persona.....Gli
hai spiegato ogni cosa?.....Gli hai detto che ci siamo
ritrovati e che non abbiamo più nessuna intenzione di
separarci?....Che non voglio dividerti con nessuno?....Dale....Glielo
hai detto vero?....."
".....No.....Marcello....non sono riuscito a dirgli
nulla"
Marcello si alza di scatto dal
divano......."COSA?...Che significa non sono riuscito
a dirgli nulla?....
Hai ancora dei dubbi?.....Ancora non sai quello che
vuoi veramente?.....Dio Dale!Non era questo che mi
aspettavo di sentirti dire questa sera....Ed io che
ormai già viaggiavo a dieci centimetri dal suolo...."
"Aspetta Marcello!....Non hai capito bene quello che
e' successo....Vedi....io ho cerc...."
"No Dale....Ho capito benissimo....Ancora una volta mi
hai deluso profondamente....Non meritavo di essere
trattato cosi'.....Sai che detesto le menzogne e che
non amo le mezze misure....Io ti voglio solo per
me.....Non ho alcuna intenzione di dividerti con
nessuno
......Piuttosto....Piuttosto....preferisco perderti
per sempre"
"Ma Marcello cosa dici?.....Dai vieni qui.....Siediti....Adess..."
"Adesso ho solo voglia di andarmene .....Grazie della
bellissima serata...."
E così dicendo Marcello si allontana velocemente.
Dale è ancora seduto sul divano, è rimasto come di
sasso nel vedere Marcello andarsene così.
*Non è possibile, anche stavolta ho combinato un
disastro.... perché non l'ho fermato, in fondo non è
colpa mia se Doris se la fa con un altro...*
Dale è davvero molto amareggiato, era così felice il
giorno prima di aver ricominciato la storia con
Marcello, ma ora tutto sembra svanito e ormai è sicuro
di averlo perso per sempre.
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E' passato qualche giorno dal colloquio di lavoro tra
Morgan e Doris Attard della "Spectra Fashion's", e la
stilista è preoccupata che qualcosa sia andato
storto... Non aveva ancora ricevuto nessuna notizia...
Nessuna telefonata... Nulla... Eppure i suoi modelli
erano bellissimi, nuovi, di classe! E lei aveva la
giusta esperienza che serviva a quell'azienda!
*Come può essere possibile? Oh no! Non è che Ridge è
venuto a sapere del mio colloquio da Doris e per
questo le ha proibito di assumermi? Spero proprio che
non sia andata così... Altrimenti ora non so più come
fare per farmi assumere!* Mentre Morgan passeggiava
con questi pensieri in testa che la tormentavano, si
ritrova davanti all'Insomnia e decide di entrare a
bere una cioccolata calda. Faceva molto freddo.
Entrata, si siede al tavolino più lontano dalle
finestre, per paura che qualche passante, e,
soprattutto qualche "vecchio amico" la riconoscesse...
Mentre Morgan stava ancora pensando a Doris arriva una
cameriera che le lascia gentilmente un menù. Morgan
non fa in tempo a ritornare alla realtà che la ragazza
è già volata via in un altro tavolo.
*Non importa, la ringrazierò dopo.* Disse tra sé e sé
la stilista.
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La mattina passa in un baleno a Doris* Bene! A Ridge
piacciono i bozzetti che gli ho presentato! Strano
però! Non mi ha neanche chiesto di chi sono!
Va bhe! E' il caso di chiamare Morgan*
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Dopo aver dato una sbirciatina al menù aspetta la
cameriera che arriva dopo pochi istanti.
- "Buongiorno. Vuole ordinare qualcosa?" - chiese
gentilmente la ragazza. Si vedeva che amava il suo
lavoro.
- "Buongiorno... Ehm, sì, desidererei una bella
cioccolata calda!" - disse
Morgan guardando la cameriera che fino a poco tempo fa
non aveva neanche degnato di uno sguardo, presa troppo
dai proprio pensieri.
Quella voce appena caduta dalle nuvole suonò familiare
alla cameriera, la quale decise di guardarla
attentamente negli occhi...
- "Ma..! Ma..! Ma lei è... Morgan???" -
Quest'ultima guardò spaventata la cameriera... Come
faceva a conoscerla? E a sapere il suo nome?
- "Cosa? Ma... Bridget Forrester??????" - Esclamò
meravigliata la stilista.
Vederla nei panni di una cameriera le risultava così
sbalorditivo! E continuò...
- "Ma Bridget! Cosa ci fai qui? E vestita da
cameriera! A servire come una
donnetta qualunque i clienti!" -
- "Non sta a me dare spiegazione Morgan! Sei tu che le
devi dare! Ma come sei venuta qui? Evasa?? Ora vado
subito a chiamare la polizia..." -
- "No, Bridget ferma!!!" - e la afferra con forza per
un braccio facendola sedere.
- "Tu non chiamerai nessuno! Anche perché non ne hai
il diritto! E facendolo non risolveresti nulla... I
miei anni di prigione li ho scontati, ed anche molto
duramente, tanto da guadagnarmi la libertà!
Finalmente! Dopo tanto tempo! E voi Forrester non
potete farci niente hai capito???" -
- "Prima di tutto non ammassarmi con i Forrester..." -
- "Cosa vorresti dire?" -
- "Niente, è solo che non voglio essere scambiata per
una di loro. Io sono Bridget e basta. Il mio cognome
non conta niente, anzi mi da solo disagi..." -
- "Vedo che ci sono in vista dei problemi..." -
- "Niente che ti riguardi. Io ora vado a prenderti la
cioccolata ma... Non ti perderò d'occhio ora che sei
tornata... E tieniti bene impresso questo messaggio:
Stai lontana dalla mia famiglia!" -
Mentre Bridget sta parlando suona improvvisamente il
cellulare di Morgan...
"Buongiorno...Sig.ra De Witt? "
"Si sono io!"
" Sono Doris Attard della Spectra Fashions'...Volevo
comunicarle che è stata scelta come stilista. Inizierà
il suo lavoro a partire dalla prossima settimana."
" Davvero?" Morgan non credeva alle sue orecchie!
Finalmente ce l' aveva fatta!
" L' aspetto lunedì allora!"* bene anche questa è
fatta!*
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Dopo le 16, Doris decide che è il caso di andare a
parlare con Stacy...In fondo, se il suo compito era
quello di proteggerla, lei lo doveva sapere.
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Steve si sveglia dopo una lunga dormita favorita dai
farmaci somministrati contro il suo avvelenamento da
arsenico. E' ora delle visite, nel corridoio c'è
parecchio via vai di gente, visto che si sente meglio
decide di fare una piccola passeggiata, così scende al
quarto piano per visitare la nursery, gli sono sempre
piaciuti i bambini, non vede l'ora di diventare
padre, intanto si accontenterà di laurearsi e di
lavorare all'asilo nido della Forrester.
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L'uomo misterioso che sta cercando di ucciderlo si
reca in ospedale per controllare il suo stato di
salute, ma quando arriva non trova Steve nella sua
stanza. Il letto è disfatto, e all'accettazione gli
hanno detto che è ancora ricoverato, quindi presto
ritornerà , si allontana in fretta e decide di
attenderlo in corridoio, nella confusione non noterà
che qualcuno lo
osserva. Mentre attende si rende conto che Steve è
stato molto fortunato, nessuno avrebbe potuto salvarlo
in tempo se non si fosse sentito male in ospedale,
comunque ormai è inutile recriminare, sta già pensando
alla sua prossima mossa, stavolta non deve fallire,
altrimenti perderà gran parte della credibilità che si
è guadagnato negli anni, nel suo campo è uno dei
migliori...
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Mezz' ora dopo si trovava all' Insomnia, ma Stacy non
era in ufficio, così la chiamò al telefono
"Ciao Stacy, come va?"
" Ciao Doris! Non benissimo! Ho preso un giorno di
ferie...Devo chiarirmi un
po' le idee!!!"
" Capisco! Senti Stacy! Dovrei parlarti...Possiamo
vederci domani per pranzo?"
" Certo! Però è il caso che ci vediamo all' Insomnia...Sai!
Non vorrei creare discussioni col capo!"Stacy era
certa che Doris volesse parlargli di Dale * Finalmente
si sarà deciso!!! Altrimenti glielo dico io! Giuro!!*
"
Bene ora vado! Ci vediamo domani."
* Ora devo andare a....a mettere al sicuro una persona
cara* si disse Doris avviandosi verso casa di Dale
*Speriamo di trovarlo a casa*
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Steve intanto ritorna nella sua stanza, l'uomo lo
osserva senza farsi notare, di una cosa è certo, lui
non sa minimamente chi ha ordinato di ucciderlo,
meglio così...
Subito dopo arriva Bridget arriva in ospedale, ha un
appuntamento con Mark, ma visto che è in anticipo
decide di andare a trovare Steve.
- Ciao Steve, come stai?
- Che sorpresa Bridget, non avrei mai pensato di
vederti
- Ho saputo tutto sulle tracce di arsenico trovate nel
tuo sangue, chi può essere stato?
- Non ne ho idea, e non voglio neanche pensarci,
almeno per ora, comunque ho promesso a Dale che ne
avrei parlato con Stacy, ma voglio prima uscire di qui
- Mi raccomando non trascurare questa faccenda, chi lo
ha fatto potrebbe riprovarci...
- Si è vero, ma fino a quando sono qui non ho motivo
di preoccuparmi
- Io non sarei così tranquilla al tuo posto, ma come
fai?
- Vedi, in passato ho sofferto molto, ho anche
desiderato di morire per non soffrire...
Bridget è piuttosto pensierosa, preoccupata per quello
che Steve le sta confidando, lui si rende conto di
aver esagerato e continua dicendo:
- Bridget, cos'è quella faccia scura? Guarda che non
ho mai tentato il suicidio, e se vuoi saperlo non l'ho
fatto neanche ora, è solo che quando soffri molto la
morte fa meno paura, è come una liberazione...
- Ma cosa dici! Hai Jennifer, Doris, Dale, Stacy, ti
vogliono tutti bene e...
- E' vero, da quando sono a Los Angeles la mia vita è
cambiata, spero che continui così, ovviamente
escludendo i tentativi di omicidio ai miei danni....
- Devo andare Steve, Mark ha terminato il suo turno,
ah... dimenticavo, mia madre ti manda i suoi saluti
- Grazie Bridget, saluta Brooke da parte mia, dille
che presto tornerò al lavoro, ora vai altrimenti fai
tardi, e.... divertiti!
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Il nuovo giorno per Dale è passato stracolmo di
pensieri. La sfuriata di
Marcello, Doris con un altro.... E' proprio questo
ultimo pensiero che lo fa
stare molto male e ora, tornato a casa dal lavoro, sta
cercando di capire
perché tutto questo lo preoccupa così tanto.
*Devo cercare di dimenticare Doris, non posso stare
male mentre lei di certo
si starà divertendo con quel tipo.... ma... forse
voleva vendicarsi per la
sera della festa...*
Nonostante Dale cercasse di convincersi che Doris era
meglio perderla per
sempre, il fatto di averla vista insieme ad un altro
uomo continuava a
rodergli molto.
*No, tanto non credo la rivedrò mai più.... se la
dimentico forse è
meglio.... devo concentrarmi su Marcello, in fondo è
lui che voglio*
Proprio in quel momento suonano alla porta. Dale corre
sperando che sia
Marcello, invece si trova davanti Doris.
Dale è molto sconsolato...
"Ah... ciao Doris" Dale, dopo un momento di delusione,
si scosta e fa
entrare Doris
"Ciao...." Doris entra a passo deciso
"Che ci fai qui? Oggi è il mio turno?"
Doris lo guarda molto sbigottita, non riesce a capire
cosa voglia dire. Dale
continua
"E credevo di essere io quello con lo scheletro
nell'armadio"
Doris capisce che deve mettere subito in chiaro delle
cose, ancora prima di
sentire qualsiasi sua storia o spiegazione
"Facciamo così" lo interrompe Doris "Prima che tu dica
qualsiasi cosa devo
parlarti io.... però non mi va di farlo qui...
facciamo due passi?"
Anche se Dale vorrebbe cacciarla via subito, accetta
di seguirla, in fondo
c'è ancora qualcosa che la lega a lei e poi vuole
capire come mai, di punto
in bianco, abbia deciso di andarsene con un altro.
I due salgono in auto e si dirigono al parco. In pochi
minuti sono a
destinazione.
"Allora di cosa volevi parlarmi?" Dale è ancora
irritato per averla vista
con un altro uomo
" Dale, è un brutto periodo per me! Ho molta
confusione in testa e non me lo
posso permettere! Forse è il caso che non ci vediamo
per un po'...magari
potremmo sentirci...qualche volta...come amici..."
Involontariamente Doris
si gira e vede un movimento sospetto...E' un attimo! "
Dale giù! Stai fermo
qui!" Doris impugna la sua pistola e si prepara a
rispondere al fuoco che si
era sprigionato da una macchina di passaggio!Purtroppo
però non riesce a
colpire la macchina ma prende nota della targa!
" Doris! Adesso mi spieghi tutto!"Dale era irritato e
spaventato! E poi era
preoccupato per Doris. Non la riconosceva più!
" Non posso Dale! Non ora almeno! Te l' ho detto: è il
caso di non vederci
per un po'! Ora vado! " Doris fa per andare quando
Dale la blocca per un
braccio " No Doris! Se sei in qualche guaio... conosco
chi ti potrà
aiutare...Io...io...non voglio che ti accada
niente..."
" Lasciami Dale! Non è quello che pensi! Dammi retta!
Allontanati da me! Non
voglio che ti capiti nulla di male: io ti .... ti
voglio bene!" Quelle
parole lasciarono Dale di sasso. Doris ne approfittò
per correre via. Quando
Dale cercò di raggiungerla, Doris era ormai scomparsa
alla sua vista.
Doris nascosta al buio di un vicolo aspettò che Dale
andasse via per tornare
alla macchina * Perdonami Dale.E' troppo pericoloso
per te starmi vicino. E
lo è anche per Steve! Meglio che vada in albergo per
un po'!*
Così tornò a casa per prendere degli abiti e gli
oggetti personali e andò
nel primo albergo che le venne in mente......
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Dale, quando arriva a casa, è ancora molto scosso da
quello successo. La
prima cosa che gli viene in mente è di accendere la
tv, sperando di potersi
distrarre un po', ma proprio in quel momento stanno
trasmettendo un
poliziesco. C'è una sparatoria tra un agente segreto e
due malviventi....
Dale non può far altro che pensare a quello successo
poco prima al parco!!
*Ma no, non è possibile, figuriamoci se Doris è un
agente segreto... di
sicuro non può essere una malvivente... succedono cose
sempre più strane,
ogni giorno una diversa, ma dove sono capitato?!?!*
Dale sente continuamente quegli spari che gli
rimbombano nel cervello, la
memoria torna indietro ai malviventi che lo avevano
rapito
*Ma no, non posso essere loro, sono in galera e poi
non conoscono Doris....
devo chiamare Stacy, ho bisogno di chiarezza!"
Dale compone il numero di Stacy, ma nessuno
risponde....
*Cavolo, non c'è!!! Vediamo se almeno risponde Steve,
ormai sono passate più
di 24 ore, magari è riuscito a scoprire qualcosa....
speriamo che non stia
già dormendo*
Dale non sa se Steve è ancora in ospedale o è già
uscito.
Il telefono squilla libero *Dai, ti prego Steve....
rispondi*
(e non finisce qui)
A venerdì prossimo.....