Trentaseiesimo Episodio

  Sorprese, litigi e nascite di nuovi amori

** Che faccio questa mattina? Non devo studiare, all'Università non c'è nessuna lezione, Kelly è al lavoro, io non devo andare alla Forrester... potrei chiamare Steve! Ma no... al massimo questa volta sarà lui a chiamarmi! ** Jen avrebbe voluto sentire il ragazzo, ma dopo l'ultima volta che era andata da lui, il giorno prima, le scocciava, perchè aveva capito che probabilmente lui aveva altri pensieri per la testa. ** E poi starà lavorando! Sarà occupato e... non avrà tempo per me **
** Uffa! Peccato che non ci sia Ashley, saremo potute andare a fare shopping! **
Questi erano i pensieri di Jen, appena alzata. In fondo erano appena le 10.00 e aveva ancora l'intera mattinata davanti...
** Beh è una bella giornata e per restare a casa da sola, posso andare a fare colazione all'Insomnia... si sente l'arrivo dell'estate, anzi mi viene un'idea... tra un paio di settimane si potrebbe organizzare una festa!! Ne parlerò con Bridget & Kelly e vediamo cosa ne pensano... **
La ragazza, quindi, si fa una veloce doccia, si veste ed esce di casa frettolosamente, per dirigersi al locale di Cj. Garrison.
 

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Doris si era svegliata piena di energia quella mattina! Si era portata del lavoro a casa, ma non aveva voglia di fare altro che shopping! Voleva comprare qualcosa che fosse all'altezza della cena della sera! Detto fatto! Dopo aver fatto le pulizie, visto che i suoi coinquilini erano usciti presto, fece una doccia ed uscì! Per strada chiamò la sorella per pranzare insieme...

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Come immaginava dietro al bancone del locale trova Bridget, serena come sempre.
- Ciao Jennifer! -
- Ciao Bridget -
- Come sei mattiniera oggi! Come mai già qui alle dieci e mezza? -
- Non avevo nulla da fare e ho deciso di venire qui a fare colazione! -
- Cosa vuoi che ti porto? -
- Un cappuccino e una brioche al cioccolato, per favore! -
- Subito! -
Appena fatta la sua ordinazione, Jen prende un quotidiano e inizia a sfogliarlo...
- Ecco qua! -
- Grazie Bridget! -
- Jen non vai dal tuo amico?? -
- Chi scusa? - lei non capisce a chi si rivolga l'amica.
- Quel bellissimo ragazzo seduto nel tavolino lì nell'angolo -
Jen si volta e vi trova nuovamente Kevin.
** A quanto pare questo locale gli piace... lo trovo sempre qua! **
L'aveva visto anche il giorno prima a pranzo, poi però, lui era scappato, dicendole che aveva un impegno improvviso e l'aveva lasciata lì sola.
- In effetti ora vado da lui, sai... non l'avevo visto! - Jen non fa in tempo ad allontanarsi dal balcone che la cameriera la ferma, prendendole un polso...
- Aspetta! Come hai detto che si chiama? -
- Kevin! E' molto carino, ho notato che ti piace ma... mi spiace dirtelo è già impegnato e aspetta un figlio da questa ragazza... -
- Accipicchia! Ok ci metterò una croce sopra allora... un giorno però dovrai dirmi qualcosa di più su di lui. So solo che è un tuo amico di San Francisco... ma è spuntato dal nulla? -
- Sì Bridget... un'altra volta però! -

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La ragazza finalmente può raggiungere Kevin...
- Ciao mi spieghi come mai ci incontriamo sempre qua? -
- Oh Jen! Sarà perchè è uno dei pochi luoghi che frequentiamo entrambi e uno dei pochi che conosco... sono ancora uno straniero per Los Angeles -
- E' giunto il momento che allora io ti faccia visitare un po' di posti... -
- Non è una brutta idea! Saresti così gentile da farlo? - domanda lui scherzosamente.
- Beh proprio perchè sei tu! Sì potrei... - risponde lei stando allo scherzo.
- Quando? -
- Anche subito!! Potresti accompagnarmi a fare shopping?? -
- No!! Le donne a fare spese sono una cosa impossibile e poi tu... per trovare qualcosa ti conosco, lo devi provare, trovare la taglia giusta, il colore giusto, provare ciò che ti sta meglio, ascoltare i pareri della commessa, di chi ti accompagna, delle altre clienti e poi... forse... e dico forse... acquisti!! -
- E dai! Esagerato!! Sono un po' indecisa... ma non è vero che faccio tutte queste storie! -
- Ah vuoi dire che sei migliorata rispetto a un anno fa?? - Jen sorride.
- Spiritoso!! Certo che sei proprio scemo! Non è assolutamente ve... -
La ragazza sta ancora finendo la frase, quando lui scoppia a ridere. Jen aveva capito che probabilmente la storia di Molly e del bambino l'avevano reso più malinconico e teso, ma finalmente l'aveva visto ridere, lui in fondo, era sempre stato un tipo allegro e solare e proprio per questo con lui si divertiva, anche se ora non capiva il motivo di quella risata.
- Che c'è? Cosa ho detto?? -
- Stavo pensando... - Lui cerca di parlare, ma ride talmente, che gli riesce difficile farsi capire...
- Dai dimmi!! Cosa? - insiste lei.
- Ripensavo a quella volta che accompagnai te e Ashley a comprare un regalo per Kelly e... dopo aver vagato in lungo e in largo... l'abbiamo trovato... -
- Sì ricordo, era uno splendido abito rosso! Ma non vedo il motivo di ridere così tanto?? -
- Come non ti ricordi?? Usciti dal negozio ci siamo accorti di aver preso la borsa sbagliata e abbiamo dovuto inseguire per mezza San Francisco la signora, che era prima di noi, che non si era accorta dello scambio... una povera vecchietta mezza sorda! -
- Sì ora ricordo... Ahahah! - adesso anche lei ricordava tutto.
- Sembravamo tre pazzi all'inseguimento di un taxi... -
- Sì e Ashley che gridava a squarcia gola << Fermate quel taxi!! >> Tutti ci guardavano malissimo! Alla fine, però, siamo riusciti a recuperarlo! -
- Vedi mi è bastata quella giornata per convincermi a non accompagnarti più -
- Ok! Ammetto che dopo quell'esperienza potresti avere ragione, ma dai solo un'oretta, così mi consigli qualcosa per l'estate! Ho anche intenzione di organizzare una festa tra una quindicina di giorni. Ti prego, ti prego, ti prego!! - Lei insiste talmente tanto che Kev alla fine è costretto ad accettare.
- Va bene, va bene! Basta che non mi stressi più! Certo che quando vuoi ottenere qualcosa... con me ci riesci sempre!! -
- Ci voleva tanto! Allora sbrigati a finire quel caffè e andiamo a pagare! -
- Con calma però! Nemmeno posso più gustarmi un caffè in santa pace! Ah le donne!! -

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Quando Doris entrò all'Insomnia, era piena di pacchetti…
Poiché né Cj. né Bridget c’erano, si accomodò ad un tavolo e si guardò intorno…

** L’ Insomnia… ecco dove tutto ha avuto inizio! Chi l’avrebbe mai detto che in così poco tempo la mia vita si sarebbe nuovamente rivoluzionata! ** Aveva scoperto cose brutte, ma anche belle del suo passato ed ora era lì, dove tutto aveva avuto inizio! ** E' lì che ho conosciuto Dale… Dale… Mi fa ancora male pensare a lui, ma devo andare avanti. Lui è fuggito e io non posso vivere la mia vita inseguendo un miraggio! E poi ora c'è Jim nella mia vita! Speriamo che non fugga anche lui… **

"A che pensi sorellina?" Stacy era appena arrivata.

"Stacy! Alla mia vita! E' iniziato tutto qui! Anche noi ci siamo conosciute qui, ricordi? Era da poco morta nostra sorella Suzy!"

"E come faccio a dimenticare? Ne sono successe di cose!!!" disse Stacy, quasi a se stessa!

"Sai che è qui che ho conosciuto Dale?" gli occhi di Doris si fecero un po' tristi.

"Non si è fatto più vivo? Certo, però, che poteva dirti le cose come stanno!" ** E poteva anche dirle di Marcello! Sono sicura che stanno insieme! Accidenti appena lo sento gliene dico quattro!!! **

"Che vuoi farci! Non ci devo più pensare! E poi ora c'è Jim…"

"Jim??? Ma allora???"

"Mi ha invitato a cena dai Forrester questa sera! Quando sono vicina a lui mi sento una regina! Però ho paura a tuffarmi ancora in una storia seria! Dale mi ha così ferito che… Va bhè! Non parliamone più. Dimmi di te piuttosto! Come è andata ieri sera?"

"Così così" Stacy non aveva voglia di parlarne, ma voleva sfogarsi con lei…

"Vedi sorellina... Ho commesso una gaffe e ho baciato Steve..."
"Ohhh Stacy e lui come ha reagito?"
"Maluccio, si è arrabbiato parecchio. Temo di aver compromesso la nostra amicizia!"
"Ma nooo, non esagerare. Lui capirà, ma devi dargli un po' di tempo... Cerca di non correre troppo."
Stacy guardò la sorella con aria scoraggiata, ma forse aveva ragione...
"Hai ragione sorellina. Adesso mi concentrerò solo su me stessa e il mio lavoro. Dovrà essere Steve a fare il primo passo!"
"Brava, così mi piaci e ricordati che se son rose..."
"Fioriranno senza che io debba fare molto per farle fiorire..." aggiunse Stacy, finendo la frase al posto della sorella e subito dopo guardò Doris con un sorrisino complice.

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Sono da poco passate le 11.00, quando i due ragazzi si ritrovano davanti alla macchina di Jen.
- Andiamo allora?! -
- Suppongo che ormai non posso più tirarmi indietro quindi... -
- Esattamente. Non hai altra scelta! Dai sali! -
Jen alla fine ha trovato un ottimo modo per trascorrere la mattinata, è in buona compagnia e spera che anche per Kevin sia lo stesso. Lui d'altronde, nei momenti che trascorre con lei, dimentica quasi la realtà che lo circonda, le responsabilità verso un figlio che vuole, ma non da una donna che non ama, il disaccordo avuto la sera prima con Molly e tutto ciò che lo rende preoccupato da alcuni mesi. Si trova molto bene a parlare con Jen ed è contento di averla rivista, anche dopo molti mesi, perchè ha capito che, nonostante tutti i suoi problemi, la loro è una bella amicizia.
Jen gli fa quindi visitare i quartieri più belli della città e tra un luogo e l'altro si ferma in una boutique per acquistare qualcosa, deve comprare numerose cose per il suo guardaroba. Alla fine la ragazza è sommersa dalle borse e decide che è giunto il momento di recarsi alla macchina.
- Meno male che dovevi comprare solo qualcosina eh? Bisognava aspettarselo... -
- Beh ho trovato cose molto carine e poi non dire così... lo so che ti sei divertito e ti è piaciuta Los Angeles... -
- Ok ok lo ammetto! Mi ha fatto piacere, mi hai fatto vedere dei bellissimi posti... Grazie! -
- Sono contenta! Te l'avevo detto che anche se non si tratta di San Francisco, vale comunque la pena di visitarla... -

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** Ecco, la strada dovrebbe essere questa... ** pensò Molly.
Aveva in mano il volantino dell'agenzia e il nome scritto sull'insegna all'inizio della via era quello giusto. ** Ma l'agenzia dove sarà? ** si guardava intorno, ma c'erano tanti negozi, mentre non riusciva a riconoscere l'agenzia. Chiese alla prima persona che passò:
"Mi scusi, mi saprebbe indicare dov'è questa agenzia?" indicandogli il nome sul volantino.
"Sì, deve camminare ancora un pò, è proprio alla fine di questa via!"
"Ok, grazie mille!!"
Una volta lì guardò l'orologio, mancavano 5 minuti a Mezzogiorno, l'ora dell'appuntamento.
** Kevin ancora non si vede... speriamo che arrivi puntuale... stamattina è andato via che io ancora dormivo, chissà dov'è andato! In questi giorni è sempre in giro, non riusciamo mai a parlarci. Sicuramente stamattina è andato via così presto perchè era ancora arrabbiato con me per ieri sera... forse ho esagerato ad alzare la voce, però, lui non si rende conto che non è affatto facile... è un incosciente, non può pensare che noi due siamo in grado di far crescere questo bambino. Mi dispiace che se la sia presa, se almeno stamattina fossimo venuti qui insieme, ne avremmo potuto parlare con più calma durante il tragitto... ma che ore sono? Mezzogiorno e cinque... come al solito è in ritardo... provo a chiamarlo sul telefonino, magari non trova il posto **
Le rispose la solita voce registrata: "l'utente non è al momento raggiungibile..."
** Uffa... ** passarono altri 10 minuti, riprovò a telefonare, ma come prima non era raggiungibile.
** Forse è meglio che entri, mi raggiungerà dentro. Avrà trovato traffico! **

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"Ciao tesoro... ancora impegnato con Brooke, ma non ti molla mai quella... io ho fatto la visita di controllo, appena riaccendi il cellulare chiamami, ho voglia di sentirti"
Dale, appena finita la visita di controllo, richiesta dal Centro Adozioni, si precipita fuori per arrivare al più presto a casa...
** Forse era meglio se mi fermavo in un bagno dell'ospedale... ma no, ho schifo, devo reggere fino a casa... ma cavolo, sto per esplodere! **
Dale quasi corre verso l'albergo, dove da alcune settimane vive con Marcello, quando si ricorda che lì a due passi c'è l'Insomnia Café.
"Sì, forse è meglio così... con la scusa di un caffè faccio anche un salto al bagno!"
Dale parla quasi da solo ad alta voce, tanto per non sentire l'urgente bisogno. Di corsa, con un passo da finto gobbo, entra nel locale e si avvia verso il bancone, per ordinare qualcosa al più presto, quando...
** Ma non è possibile, ho lasciato il portafoglio in ospedale... **
Dale non sa più se pensa o parla da solo e, ancora più frettolosamente, sta per uscire da locale, ma qualcosa lo blocca.
** Ma quella è Doris... è sempre più bella, non c'è paragone... chissà se vorrà ancora parlarmi e chissà cosa pensa di me! **
Anche se non molto convinto, si avvicina piano piano al tavolo, ma subito nota che non è da sola.
** Ma che ci fa Stacy con lei... o povero me, se mi vede mi mette in croce con la storia di me e Doris... no, con Doris devo parlarci da solo e poi un'altra ramanzina di Stacy sarebbe davvero troppo... non la reggo più, oddio, non la reggo davvero più! **
Dale ricomincia di nuovo la corsa, gli stimoli si fanno sempre più impellenti e aspettare solo un altro secondo sarebbe una vera tragedia...

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Intanto, Jennifer e Kevin risalgono in macchina, avviandosi nuovamente verso il locale...
- Jen! Posso... -
- Dimmi! -
- Grazie per la bella mattinata. Era da un bel po' che non mi divertivo così -
- Guarda che non sei l'unico che se l'è spassata! -
- Dico davvero. Sai quest'ultimo periodo... non è stato rose e fiori per me... -
- Mi fa piacere se stai bene con me! -
- Più che bene!! Posso chiederti una cosa? -
- Cosa? Tu solitamente le domande le fai e basta! Che ti prende ora? -
- Se non ne hai voglia puoi anche non rispondermi! -
- Avanti! Ti ascolto! -
- Sicuramente avrai avuto un interesse per dei ragazzi in tutto questo tempo, ma mi hai mai pensato? Cioè, ti sono mai mancato?? -
Lei tante volte aveva pensato a lui, ma adesso non si aspettava questa domanda e si trova un po' spiazzata.
- Beh... se, dopo esserci lasciati agli inizi di Giugno, inizialmente sono venuta qui a San Francisco, anche per dimenticarti, perchè ho sofferto, negli ultimi periodi sentivo la tua mancanza come amico e avevo una gran voglia di rivederti... lo sai che ti voglio bene! -
Jen aveva pronunciato quelle tre ultime parole in un modo particolare e Kev si era sentito riempire il cuore di gioia. Era felice di sapere che Jen anche se solo per poco aveva pensato a lui, perchè questo bastava per dimostrargli quanto fossero legati.

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Dopo 10 minuti, Dale finalmente raggiunge l'albergo e ad aspettarlo trova Marcello, desideroso di sapere come è andata in ospedale, anche perché il giorno successivo sarebbe toccata a lui...
"Hey... amore, perché così di corsa?? Impaziente di vedermi vero??? Ho sentito il messaggio"
Marcello si avvicina a Dale e lo abbraccia forte forte.
"Ma scusa Dale, perché saltelli??"
Dale si divincola velocemente dall'abbraccio di Marcello e senza proferire parola si precipita in bagno.

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"Buongiorno, posso esserle utile?" chiesero a Molly, appena entrata.
"Sì, sono Molly Johnson, ho preso un appuntamento... mi scusi sono in ritardo..."
"Prego, venga con me!"
La ragazza restò lì per un'oretta, con una psicologa che le fece alcune domande e le spiegò un pò la procedura necessaria per le adozioni. Molly le rivolse moltissime domande ed anche la psicologa le chiese molte cose, per cercare di capire quali potessero essere i motivi che la spingevano ad avvicinarsi ad una scelta così difficile.
Alla fine rimasero d'accordo che si sarebbero riviste una settimana dopo, lei aveva bisogno di pensarci e convincersi ancora un pò.
Uscendo dall'agenzia, Molly si chiese perchè Kevin non si fosse presentato. Era passata più di un'ora, non c'era più speranza che arrivasse. Inutile dire che questa cosa l'aveva irritata parecchio.

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Sono vicini all'Insomnia, quando a Jen viene in mente un'idea:
- E se venissi a pranzo da me?? -
- Ora? -
- Sì perchè no?? Sono sola in casa, Kelly è al lavoro! -
- Beh... non so -
- Dai è l'una passata e ho una fame!! Hai altri impegni? -
- No, no! Va bene! -
- Una volta tanto! Tutte le volte che siamo insieme scappi senza darmi spiegazioni... iniziavo a pensare che per trascorrere del tempo con te bisognasse prendere un appuntamento... -
** Appuntamento! Oh no!! L'appuntamento delle 12.00 all'agenzia con Molly ** -
Jen si accorge che Kevin è soprapensiero...
- Ehi ma cosa hai? -
- Jen scusami veramente tanto, ma mi sono ricordato solo ora di un impegno. Devo per forza andare in albergo! -
- Ma come?? Mi avevi det... -
- Sì lo so. Devo scappare, però, prometto di chiamarti!! -
- Ok! - ** Per l'ennesima volta se ne va! Ho sempre saputo che era un tipo imprevedibile ma... **
- Ciao Jen ! Grazie ancora e a presto!! - Lui le da un bacio sulla guancia e scende velocemente dalla macchina.
** Sarà per un'altra volta... come sempre!! ** pensa Jen dispiaciuta.
** Come ho fatto a dimenticarlo, sono in ritardo di più di un'ora... questa volta sarà veramente arrabbiata, ma quando sono con Jennifer... speriamo solo che sia comprensiva!! ** pensava Kevin, mentre chiamava un taxi per condurlo all'albergo.

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Doris e Stacy uscirono insieme dall'Insomnia e ognuna prese una direzione diversa. Stacy si domandò come mai non avesse detto a sua sorella cosa Steve gli aveva rivelato!!!! Inoltre, non aveva detto i suoi dubbi su chi poteva volere la morte di Steve.
** Pazienza, sarà per un'altra volta, in fondo... Abitiamo insieme e la vedrò presto, anche se la convivenza con loro due finirà presto! **
Era meglio se iniziava a cercare un monolocale per lei, vicino alla casa di Doris.
Dopo aver parlato con la sorella, Stacy si sentiva più tranquilla... non poteva desiderare di meglio: Doris era proprio in gamba e saggia.
Aveva fatto l'errore di correre troppo con Steve e aveva imparato la lezione, quindi adesso avrebbe aspettato che fosse lui a fare il prossimo passo.
Ora, però, doveva correre in ufficio e la cosa non le piaceva molto. Odiava questo lavoro e, inoltre, doveva scrivere con la sinistra, perchè la mano destra non poteva usarla. Lei non era mancina e quindi ogni volta faceva molta fatica a scrivere. Sperava sempre di non doverlo fare.

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Era arrivata in ufficio e stava sistemando alcune carte, quando qualcuno la salutò:
"Salve bellezza!!!" Stacy guardò la persona che l'aveva appena salutata.
Era un'agente ed era qualcuno che aveva già visto, ma non si ricordava dove.
"Salve, posso esserle utile in qualcosa?"
** Certo che ha due occhi splendidi ** pensò.
"Oh grazie. Sono in pausa e sto aspettando il mio collega. Intanto, volevo scambiare qualche parola con lei se non la disturbo"
Stacy lo guardò in modo strano.
** Eppure!!!! Non è una faccia nuova. Ma dove potrei averlo incontrato?? **
"Veramente adesso avrei molto da fare. Sono già lenta per conto mio, perchè non posso usare entrambe le mani, se poi mi fermo a parlare con lei... non finisco più. Mi capisce vero?"
"Ma certo anche se mi dispiace. Sarà per un'altra volta."
"Nicola. Ti vuoi muovere???" domandò qualcuno, che però non si fece vedere.
"Sì, arrivo!" rispose e rivolto a Stacy:
"Spero di rivederla presto e chissà!!!!! Magari la troverò in un posto isolato e, quindi, dovrò darle un passaggio come l'altra volta" disse, facendole l'occhiolino e se ne andò, lasciando Stacy perplessa.
** Che cosa avrà voluto dire??? ** si domandò ma... non aveva tempo di pensare a quella frase, perchè aveva molto da fare.

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Mancavano una ventina di minuti alle 14.00 ormai e Molly non aveva ancora pranzato.
** Mi fermerò a quel chioschetto per prendere un panino ed una bibita e poi tornerò in albergo! **
"Un hot dog ed una coca cola, grazie!" fece per cercare il portafoglio nella borsa e non lo trovò.
"Mi scusi, in questa borsa ci tengo troppe cose e poi non riesco mai a trovare niente... è sempre così... devo sempre frugare per ore prima di trovare quello che mi serve!" disse all'uomo del chiosco di panini. Continuò a cercare, ma niente! Provò anche a togliere tutto ciò che c'era dentro, era una situazione davvero imbarazzante! ... Ma del portafogli neanche l'ombra.
"Eppure sono sicura di averlo preso, me lo ricordo benissimo... ma sì, ho anche comprato i biglietti dell'autobus questa mattina!"
"Se è stata in autobus, è probabile che qualcuno glielo abbia rubato, a volte succede se l'autobus è molto pieno!" le rispose l'uomo.
"Oh mio dio! Anche questa ci voleva! E ora che faccio?"
"Guardi, il panino glielo offro io, però, la prima cosa che deve fare ora è andare al commissariato a fare la denuncia... il più vicino è in quella direzione, cammini fino al semaforo e poi giri a destra..."
"Grazie tante e mi scusi! Sono così distratta in questi giorni! Potrei averlo perso, o potrebbero anche avermelo rubato, come dice lei. In questi giorni non mi accorgerei neanche se mi togliessero le scarpe!" Molly prese il panino e andò via. "Arrivederci e grazie ancora!"

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Stacy era ancora intenta a riordinare delle carte, quando, ad un certo punto entrò una ragazza molto carina e dallo sguardo sveglio... che le si avvicinò.
"Salve, mi dica."
"Salve, ecco io avrei perso il portafoglio."
** Che brutta storia! ** pensò Stacy ** Perdere il portafoglio era una cosa veramente fastidiosa e lei lo sapeva bene! **
"Dove lo ha perso?" domandò.
"Beh non me ne sono accorta e forse possono avermelo rubato. Io difficilmente perdo le cose."
"Allora, prima di tutto cerchiamo di ricostruire la sua giornata di oggi, in modo da poter fare delle ipotesi..."
"Sì dunque, questa mattina sono uscita dall'albergo dove abito verso le 11.00, più o meno ed ho preso l'autobus per venire qui da queste parti. Sono sicura che quando sono salita sull'autobus avevo il portafoglio, perchè poco prima avevo comprato i biglietti e sono sicura di averlo rimesso in borsa... è possibile che me lo abbiano rubato in autobus, perchè era molto pieno. Poi sono stata un'oretta circa nell'agenzia delle adozioni qui vicino, più tardi sono andata a comprare qualcosa da mangiare in un chiosco e lì mi sono accorta che il portafoglio era sparito!"
"Va bene, ora mettiamo tutto a verbale... Lei per il momento dovrebbe compilare questo modulo e consegnarlo compilato. Mi scriva qui esattamente il nome dell'albergo, l'autobus che ha preso ed il tragitto percorso. La richiameremo noi non appena avremo trovato il suo portafoglio!"

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Kevin era preoccupato.
** Cosa avrebbe detto Molly? ** Era davvero molto in ritardo, ma non poteva farci nulla, con Jen la giornata passava davvero molto velocemente, forse doveva ammettere a se stesso di amarla ancora, ma questa scoperta lo sconcertava non poco.
Aveva cercato di fare il più veloce possibile, per giungere in albergo, ma alle 14.00, Molly non era ancora arrivata.
"Dovo sarà andata??" si chiedeva Kevin, non riuscendo a spiegarsi il ritardo della ragazza. Erano già trascorse due ore, da quando lui era tornato a casa... "Basta! Ora provo a chiamarla!"
Dopo un attimo, vide Molly, capì subito che la ragazza era molto nervosa. ** E come dargli torto **
La prima cosa che fece fu scusarsi, ma lei non sembrava intenzionata ad accettare le sue scuse, anzi era davvero molto arrabbiata.
Il ragazzo le chiese, quindi, dove era stata fino a quel momento, lei, però, non aveva voluto raccontargli niente del furto subito...
"All'agenzia per le adozioni! E tu piuttosto?? Ma si può sapere se ti interessa qualcosa di questo bambino" Molly sembrava veramente furiosa e non voleva ascoltarlo.
Kevin cercò di scusarsi in tutti i modi, per ciò che era successo, gli disse di aver incontrato una vecchia amica e che il tempo era quindi velocemente trascorso, ma questo non fece altro che peggiorare la situazione. La gelosia di Molly alcune volte gli pareva più che esagerata, ma in questo caso un po'
poteva capirla, neanche lui ancora aveva capito se Jen poteva essere un pericolo per la sua relazione o meno. Sì, Jen era davvero affascinante, ma Molly quando voleva poteva anche essere una ragazza molto dolce, non per niente aveva fatto un figlio insieme a lei e questo non gli sembrava poco.
Anzi, a proposito del figlio, sebbene lui sembrasse il meno interessato alla loro storia, era anche l'unico che voleva avere questo bambino, non voleva rinunciare a lui. Kevin non perse l'occasione per resuscitare questa storia, non seppe mai se quella sua idea fu la migliore in quella situazione, ma di una cosa era sicuro: da quel momento in poi la relazione fra lui e Molly era inclinata per sempre.

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Il pomeriggio passa in fretta per Dale e Marcello...
"Ah Dale?"

"Cosa c'è?"

"Quasi mi stava passando di mente... Sono stato invitato questa sera ad una cena a casa dei Forrester... Di solito in queste occasioni si viene accompagnati dalle consorti... Ti va di venire con me?"

"Beh! Se sono invitate anche le consorti... credo sia categorico che intervenga anche io... No?"

I due scoppiano in una risata complice poi si abbracciano felici.


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Mentre aspettava che Jim la passasse a prendere, Doris ripensava a ciò che Stacy le aveva detto su ciò che era successo con Steve! Avrebbe voluto parlarne anche con lui, ma non voleva essere invadente. In quel momento squillò il citofono: era Jim!
** Bene! In perfetto orario! Voglio che questa serata sia memorabile! ** pensava Jim sotto il portone di Doris, mentre l'aspettava. Le aveva comprato un regalo! Pensava che i fiori fossero troppo banali, per cui le prese un animaletto: un micino!

Quando Doris scese non poteva credere ai suoi occhi! Lei amava tantissimo i gatti e questo era piccolissimo.

"Che dolce!!! E' bellissimo!!! Lo chiamerò… Paco!" disse tutta entusiasta.

"Grazie Jim! Sei un amore!"

                                                                
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Poco dopo Dale e Marcello sono in macchina, diretti verso la tenuta dei Forrester.

Stranamente nell'abitacolo c'è uno strano silenzio... Nessuno dei due parla... Ambedue sono persi in pensieri lontani...

"Dici che riusciremo ad entrare?" Marcello è il primo a interrompere quel lungo silenzio.

"Cosa? Che hai detto? Scusa Marcello ma ero distratto!"

"Mi stavo chiedendo se riusciremo ad entrare nelle liste di futuri genitori adottivi"

"Perchè hai di questi dubbi ora?... Perchè non dovremmo?... Non siamo mica la prima coppia gay che vuole adottare un bambino. Ce ne sono state altre prima di noi. Facciamo il corso, diamoci da fare e vedrai che tutto andrà per il meglio..."

"E' che non vorrei che dopo tutto questo consumo di energie, soldi, tempo... poi non riusciamo ad ottenere quello che desideriamo"

"Io invece sono sicuro che ce la faremo!"

"Ok"

E tra i due cala nuovamente il silenzio...

"Ma quale madre, secondo te, affiderebbe suo figlio ad una coppia di gay?" ricomincia dopo qualche minuto Marcello.

"Una madre intelligente... una madre che riuscirà a capire che in fondo siamo una coppia, che ci amiamo e che vogliamo proiettare il futuro... il nostro futuro in un figlio"

"Vabbè... però... ci hanno detto che potrebbe trascorrere anche un bel po' di tempo... addirittura due anni. E poi... ammettiamo di trovare questa mamma intelligente... chi ci dice che, al momento della nascita,

non cambi idea e si tiri indietro? E' un suo diritto no?"

"Dai Marcello non metterti queste idee in testa. Dobbiamo essere ottimisti. Cerchiamo di fare una bella

<< Presentazione da casa >> Vedrai che le cose verranno da sole..."

"Già... La << Presentazione da casa >> bisogna farla bene, perchè da quella dipende ogni cosa"

"E' vero! Tutto dipenderà anche da quello che scriveremo. Bene! Siamo arrivati!"

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Dopo una buona mezz'ora erano finalmente riusciti a partire per andare dai Forrester.

"Oh! Jim! Benvenuto!"

"Stephanie! Le voglio presentare una mia amica… Doris Attard"

"Piacere Signora Forrester. Purtroppo non abbiamo mai avuto occasione di conoscerci! Per me è un onore!"

"Piacere! Ma chiamami Stephanie! Gli amici di Jim sono i benvenuti in questa casa!"

Dopo essere entrati, trovarono la famiglia al gran completo! C'erano davvero tutti!

"Oh! Jim! Vieni che voglio presentarti un altro nostro caro amico, italiano anche lui: Marcello Perez!" disse Eric, appena lo vide.

** Marcello??? E che diamine ci fa qui??? Non sapevo che conoscesse Eric! **

"Piacere Jim D'Avalos!" fece freddamente.

Anche Marcello non pareva molto contento di averlo visto lì! Ma la cosa che lo stupì maggiormente fu che Doris già lo conosceva e pareva che conoscesse anche il suo amico, Dale…

Dopo essersi salutati freddamente, si allontanarono e continuarono a conversare con gli altri nella casa ** Doris è stupenda! Riesce a trovarsi a suo agio in qualsiasi situazione! **

Approfittando del fatto che Doris era impegnata in una discussione con Amber e Rick, Jim ne approfittò per prendere un po' d'aria! Quelle cene mondane lo stancavano molto! Non per niente aveva rinunciato a tutto questo, andando via dall'Italia!

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** Non ci posso credere! Dale è qui! ** Doris era soprapensiero quando si sentì tirare da una parte…Infatti Dale approfittando del fatto che sia Marcello che Jim erano << scomparsi >> la prese da parte per parlarle.

"Che ci fai con quello lì?" chiese Dale, con un tono irritato e sorpreso allo stesso tempo!

"Ma come ti permetti di parlarmi così?!" Doris era davvero infuriata!

"Fino a prova contraria sei tu che mi hai lasciato senza spiegazioni e sei scomparso! Che pretendevi che ti aspettassi??"

Solo ora, guardandola negli occhi, Dale si rendeva conto del male che le aveva fatto!!

"Io veramente…"

"Per un po' ho sperato che ti facessi vivo, ma poi ho capito che era finita e…"

"Doris ti prego… Io... Ascoltami..." Dale era davvero dispiaciuto per quello che le aveva fatto!

"No Dale! Basta! Non voglio ricaderci! Tu… tu… lasciami stare ti prego! Io… io sto con Jim adesso!" Doris aveva detto una piccola bugia, ma secondo lei era l’ unico modo per allontanarlo da lei!

"Scusami Doris per tutto il male che ti ho fatto! Hai ragione tu! Devi vivere la tua vita! Perdonami! Un giorno forse…"

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Intanto, Jim era sul terrazzo, quando una voce lo fece sobbalzare:

"Ciao Jim! O dovrei dire Juan Ricardo!?!"

"Marcello!! Se avessi saputo che c'eri anche tu..."

"Che avresti fatto? Non saresti venuto? No! Credo che ti sia più congeniale la fuga!" disse Marcello acidamente!

"Ma cosa ne vuoi sapere tu!" rispose secco Jim!

"Io so solo che Marianna sarebbe potuta essere qui ora… se tu…"

"Se io… cosa?!?! Non sai un bel niente tu! Scusa ma preferisco tornare dalla mia dama che sentire i tuoi vaneggiamenti!" così dicendo si girò su se stesso e lasciò Marcello da solo!

** Marianna! Se solo quella sera… Ma ormai è tardi per rimuginarci sopra! Qui c'è Doris e non voglio pensare ad altro! ** A quel punto, cercò Doris nella sala e vide che stava parlando con Dale, ma notò anche lo sguardo triste della donna…

** Chissà che succede tra quei due! **

Si avvicinò, mentre il ragazzo, notandolo arrivare si allontanò, ma non fece in tempo a chiederle nulla che arrivò Brooke con dello champagne…

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La sera passò senza altri << turbamenti >>, ma al ritorno a casa, in macchina, Doris non disse mezza parola! Stava ancora pensando a Dale e non si capacitava di come potesse ancora farle tanto male, dopo tutto questo tempo… Jim la osservava e non capiva cosa ci fosse tra lei e quel Dale, ma non gli era sfuggito lo sguardo di sofferenza che aveva negli occhi, dopo averlo incontrato...

In realtà, poi neanche lui aveva granché voglia di parlare di ciò che aveva discusso con Marcello!

Arrivati sotto casa di lei, lui le disse:

"Spero ti sia divertita! Avrei voluto che questa fosse stata una serata indimenticabile!"

"Lo sarà Jim! La notte è ancora lunga!!!"

Doris non voleva stare sola e, così dicendo, Doris lo invitò a salire da lei per prendere un drink...