Trentaduesimo Episodio

  Micro....spia in fuga

 
Erano passati pochi giorni dall'<<incidente>> occorsa alla macchina di Steve, e Doris non aveva avuto ancora il tempo di parlarci un po' a quattrocchi. Aveva avuto molte cose da fare.. Prima di tutte si licenziò dalla Marone's. Aveva capito che, come sua sorella, non riusciva a stare lontano dai guai.. Poi l' Alfa le aveva proposto di prendere il posto di George, ma lei ci stava pensando su. L'unica cosa certa era che era pronta a tornare a casa, ma non sapeva com'era messa la situazione. Steve non le aveva più chiesto di tornare, e lei non sapeva come chiederglielo. Tuttavia, comunque sarebbero andate le cose, non aveva più senso per lei <<nascondersi>> in quell'albergo, visto anche chi ne era il proprietario: Suo padre George!!! Così, armata di coraggio si avviò verso casa.. Poco dopo era davanti alla porta d'ingresso..Quando Steve aprì, si trovò davanti Doris con una valigia ed un beauty-case
" Ciao Doris! Che bello vederti! Come mai da queste parti? Sei in partenza? "
Già una volta Steve le aveva chiesto la stessa cosa, ma la situazione allora era diversa.. Doris allora temeva di essere un pericolo per la vita dei suoi amici e di sua sorella, ora invece aveva bisogno di stare con le persone che amava, per proteggerle e per ritrovare se stessa..
" In un certo senso.. c' è ancora una stanza per me?" gli chiese timorosa.
" Dipende! Torni per restare o è solo una scusa e tra qualche giorno scompari di nuovo? " la prese in giro Steve.
" Veramente vorrei restare! Se per te va bene! " disse Doris stando al gioco
" Ne sono veramente felice!" così dicendo le prese le sue cose e la fece entrare..
Intanto poco lontano nella strada, un uomo in un furgone bianco stava ascoltando la loro conversazione *Accidenti! Sarà tutto più difficile se questa torna a vivere qui! * Costui era davvero stufo di fallire nei suoi tentativi di uccidere Steve .. ma questa volta non si sarebbe affrettato! Avrebbe fatto le cose con la calma necessaria perché fosse la volta buona!Mentre cercava di architettare il suo nuovo piano vide Doris e Steve che uscivano. Decise quindi di seguirli!
" Allora Steve! Cosa succede? Dimmi tutto! " gli stava chiedendo Doris, sulla strada per un ristorantino cinese che aveva scoperto qualche settimana prima.
" Veramente Doris, non saprei! Sinceramente non so cosa pensare! Questi continui <<attentati>> poi.. Prima l' arsenico nello sciroppo, adesso la macchina..A proposito! Chi è questo Jim che conosci a cui hai dato la mia boccetta avvelenata?E non fare la misteriosa!!! "
*Che gli dico adesso? Che sono una specie di Agente segreto? Non posso di certo! Che mi invento ora?* Erano ormai arrivati al ristorante e si erano seduti al loro tavolo..
" Doris?? Ehi! Ci sei?? "
" Si Steve! Certo! Jim. Jim è."
" Lascia stare va! Tanto non me lo vuoi dire!" Steve aveva capito che Doris non era propensa a dirgli nulla così lasciò correre il discorso e si concentrò su altro! Gli chiese di Stacy e di ciò che le era successo, ma Doris fu abbastanza brava da sviare tutte le domande <<pericolose>>.
" Senti Steve! A proposito di Stacy..Per te va bene se fa la convalescenza da noi! Ha bisogno di avere i suoi amici vicino e poi lei è mia.la mia migliore amica! " chiese Doris * per poco non mi tradivo! *
" Certo che può! Anzi! Deve! Mi sento ancora in debito con lei per quello che ha fatto e quale modo migliore di mostrarle tutta la mia riconoscenza e la mia amicizia! " Steve era entusiasta della proposta..


Intanto, ad un tavolo poco lontano era seduto un brutto ceffo che pareva molto interessato alla loro conversazione *Miseria nera! La poliziotta è ancora viva! Non sono stati in grado di eliminarla! Credevo di non dovermene più preoccupare! E poi ora va anche a vivere da st' imbecille!! La situazione si fa sempre più complicata! Devo agire al meglio! Per prima cosa aspetterò che non ci sia nessuno per andare a togliere le microspie! Meglio evitare complicazioni! Poi vedremo!*


La serata passò in fretta. Quando tornarono a casa, erano esausti, ma stettero ancora un po' sulla veranda. Era da tanto che non avevano modo di parlare così liberamente.. pareva che volessero confidarsi i loro pensieri tutti quella sera, parlarono di loro, di Dale e Jennifer, di Stacy, ma poi entrambi sentirono che era arrivato il momento di andare a dormire.
Mentre andava in camera, Steve le disse : "Doris!! E' bello averti di nuovo a casa!" e sorrise.
*Già! Finalmente sono a casa..* pensò Doris con gioia quando si infilò a letto quella sera..

                                                      
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E' mattina Steve noleggia una macchina per andare in ospedale da Stacy.
L'uomo del furgone ripensa alla conversazione tra Doris e Steve. Stacy ora andrà a vivere, almeno temporaneamente con loro, è molto rischioso, la ragazza è una poliziotta, e abituata com'è al suo lavoro, potrebbe scoprire anche solo per caso le microspie, non può permettere di essere individuato! Il killer decide di aspettare il momento migliore per introdursi in casa di Steve e rimuovere i microfoni, anche senza intercettazioni ambientali riuscirà sicuramente a portare a termine il suo piano, in un modo o nell'altro....
Steve, non sa ancora come dire a Stacy che lei e Doris hanno deciso di farle trascorrere la convalescenza a casa loro, l'unica cosa che sa è che gli fa piacere trascorrere più tempo con lei, è una cara ragazza e non può dimenticare che ha anche rischiato la vita per salvarlo da quei delinquenti che lo avevano rapito. Al tempo stesso però è molto preoccupato sia per Doris che per Stacy, ormai è certo che qualcuno sta tentando di ucciderlo, prima avvelenandolo con l'arsenico e poi facendo saltare in aria la sua macchina . E se quella persona dovesse riprovarci di nuovo in presenza di una delle due ragazze? No è meglio non pensarci!!!
Steve interrompe i suoi cattivi pensieri, ormai è giunto in ospedale, non vuole che Stacy si preoccupi per lui, e cerca di presentarsi nel miglior modo possibile...

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"Dale, ma questa è ancora una scappatella o siamo tornati davvero insieme per sempre?"
Dale e Marcello, usciti dall'ospedale, sono tornati alla vita di tutti i giorni. Questa rinascita del loro rapporto, però, lascia Marcello abbastanza perplesso....
"Perché mi guardi così??? In fondo in questa settimana passata in Spagna non ci siamo chiariti molto.... certo, tanta passione, tante coccole... ma lo sai come sono, mi piace avere chiare le cose..."
Dale, appena uscito dalla doccia, guarda di striscio Marcello...
"Tu cosa vorresti, una scappatella o una storia?"
"E me lo chiedi amore???? Mi piacerebbe riprendere la nostra storia...."
"Allora siamo in due" Dale allunga le braccia verso Marcello "Dai, vieni qui... abbracciami"
Dale e Marcello si stringono forte, ma Dale lascia trasparire in volto un velo di tristezza. Non ha ancora chiarito niente con Doris, e se vuole vivere felice il rapporto con Marcello, deve togliersi per sempre questo pensiero.
"Senti Dale, che mi dici di Doris?"
"Come Doris?"
Dale, sorpreso come non mai, fissa Marcello.
"Ma sì... tutto quel casino di Doris e te...."
"Ma..... io credevo...."
"Ma che ti prende Dale, la botta alla testa dell'altro giorno ti ha rincitrullito del tutto?? Vi sentivo parlare in ospedale!!!"
*O cavolo, che ci siamo mai detti in ospedale!!!*
Dale comincia ad agitarsi parecchio...
"Vuoi un'altra botta in testa?? Magari ti ricordi..." Marcello lo prende un po' in giro "Ci ha salvati da quel matto armato, e se non sbaglio ti sei fatto raccontare qualcosa...."
Dale finalmente cade dalle nuvole
"Ahhh, adesso ho capito...."
"E finalmente aggiungerei"
"Mah.... si è defilata egregiamente e non mi ha detto proprio nulla.... e poi sei stato tu a cacciarla"
"Ho capito, lasciamo perdere, glielo chiederò direttamente io"
Dale, approfittando dell'occasione e visto che potrebbe prendere due piccioni con un fava, lo blocca
"Ma no, lascia fare a me, dobbiamo anche concludere il dialogo in ospedale..."
"E andiamoci entrambi allora!!"
*E buonanotte caro mio!! UFFFAAAAAAA....* Dale comunque è sicuro che riuscirà a trovare una scusa per incrociare da solo Doris e poterle parlare con calma....


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**Finalmente... Kevin è a Los Angeles. Devo assolutamente chiamarlo**
Jennifer si è appena alzata. Ha trascorso qualche giorno dai suoi a San Francisco, ne ha approfittato per andare a trovare il padre della sua migliore amica Ashley, che fortunatamente ora si è ripreso e sta molto meglio. E' tornata a casa solo il giorno prima nel tardo pomeriggio. Era in taxi, quando inaspettatamente aveva visto Kevin, il suo ex ragazzo, uscire da una tabaccheria, purtroppo non ha fatto in tempo a chiamarlo o a parlargli, ma è sicura fosse lui.
"Certo che sono stata stupida, potevo far fermare il taxi o abbassare il finestrino e chiamarlo... invece non sono riuscita a dire niente... sono rimasta immobile come una vera idiota!" afferma ad alta voce la ragazza.
Tornata a casa poco prima di cena, l'aveva chiamato per incontrarlo e si erano dati appuntamento, ma subito dopo, Kelly era rientrata a casa esausta per il viaggio e per il lavoro, quindi Jen aveva preferito restare a farle compagnia.
**Ma perchè quando l'ho richiamato non mi ha risposto??** Jen non sa che dall'altro capo del telefono vi era in realtà Molly e non sa ancora niente di lei.

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E' l'inizio di una nuova vita..... Stacy si stava preparando per uscire dall'ospedale. Si trovava fuori dalla sua stanza e stava firmando delle carte quando viene raggiunta da Steve.
"Ciao bellezza."
Stacy trasalì... Quella bella voce...Piano piano si volta verso il suo... amico.
"Steve!!?!? Che bella sorpresa ma che ci fai qui?"
"Beh sono venuto a prenderti."
"A prendermi?"
"Si per portarti a casa."
"Ma no Steve non serviva. Posso prendere tranquillamente l'autobus per raggiungere  il  Pied-a-terre di..."
"Ma no cosa dici? Tu mica andrai ad abitare là...Cioè almeno non subito." Stacy non capiva quello che Steve stava dicendo...Non sarebbe andata a vivere nel Pied-a-terre di Dave? Qui qualcosa stava cominciando a non quadrare e lei aveva incominciato ad emozionarsi senza riuscire a capire il perchè.
"Beh ho parlato con Doris e abbiamo deciso che tu verrai a stare da noi per tutto il periodo della tua convalescenza."disse Steve infine perchè aveva visto Stacy che lo guardava in modo strano senza però osare chiedergli nulla.
"Steve...io...non so cosa dirti." si decise a dire finalmente.
"Beh non c'è nulla da dire. Solo accettare la cosa e cmq. anche se dovresti dire di no, non ti lascerei andare tanto facilmente." Disse Steve concludendo la frase facendole l'occhiolino. Stacy non sapeva più che faccia fare e divenne tutta rossa...Sorrise a Steve ma dentro si sentiva tutta...come dire...si sentiva lo stomaco sotto sopra e pensare che non aveva mangiato nulla.
Steve prese in mano la sua valigia e con un cenno di capo fece capire a Stacy che era ora di andare.

"Come va con il braccio?" chiede Steve alla ragazza mentre sono sull'ascensore.
"Bene grazie. Non vedo l'ora che mi tolgano questo gesso per poterlo riutilizzare. Che sfortuna è proprio il braccio destro e non posso così nemmeno scrivere....."
Steve e Stacy si sorrisero e dopo che l'ascensore si aprì, uscirono dall'ospedale e raggiunsero l'auto del ragazzo.
"Wow!! bella macchina." Osservò Stacy.
"Già. L'ho appena noleggiata."
Stacy e Steve salirono in macchina per dirigersi verso casa...

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Dale e Marcello decidono di fare colazione in un lussuoso Café della zona.
"Dale, oggi sono davvero felice, ma posso levarmi ancora un cruccio?"
"E' giornata.... dai, spara"
"Ma perché sei scappato dall'Italia?"
"Speravo lo avessi capito da solo.... sono scappato per via di tua madre"
"Mia madre????" Marcello non nasconde un po' di meraviglia
"Ti ricordi quella telefonata??? Ti doveva far conoscere una tizia dell'Alta Società per farti sistemare..."
"Ma come, ancora quella storia??? Ma io credevo di essermi chiarito per bene!!!"
"Dai, non arrabbiarti ora, ormai non ci penso più a quella cosa.... però lo sapevi che volevo che il nostro rapporto non fosse più clandestino, mi ero stufato di dover sempre fingere di essere un caro amico conosciuto a Roma, chissà per quale motivo.... mi avevi promesso che sarebbe cambiato tutto e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso" Dale, vendendo che Marcello non interviene, continua "Se ti ricordi quel giorno abbiamo anche litigato e tu sei andato a Napoli dai tuoi, per conoscere la tizia, senza proferirmi mezza parola.... io ho fatto lo stesso, me ne sono andato...."
Marcello non riesce a dire altro che "Scusami amore, ho imparato la lezione e te lo dimostrerò prestissimo"....
"E' una cosa vecchia, per me è già chiusa.... non devi dimostrarmi nulla di più di quello che stai facendo"
"Per me questa è una bellissima conferma.... sento quanto mi ami e di sicuro meriti anche di più da me"
Dale, che arrossisce sempre ai complimenti dolci di Marcello, sorride e abbassa la testa, tanto per non incrociare subito gli occhi di lui.
Ora Marcello, sicuro dell'amore che c'è tra loro e felice dell'ulteriore conferma del loro legame, è deciso più che mai ad affrontare una volta per tutte un argomento che già in Italia avevano affrontato parecchio nei primi due anni del loro rapporto....
"Dale, andiamo in albergo???"
"Hey, che faccia strana che fai.... mi fai quasi spavento"
Dale allunga la mano verso Marcello, si alzano e si dirigono all'albergo.....

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L'uomo del furgone intanto, accertato che Doris e Steve non sono in casa si introduce furtivamente nell'appartamento. Appena entrato si dirige verso il divano del soggiorno, c'è un microfono piazzato proprio sotto il tavolino, è quello più facile da trovare, quindi decide di toglierlo per primo. Proprio mentre sta allungando le mani sente dei rumori per le scale, sono le voci di Steve e Stacy appena di ritorno dall'ospedale. In fretta e furia si allontana dal soggiorno ma per la fretta fa cadere una lampada a terra, non c'è tempo per rimediare in qualche modo, e di corsa fugge dalle scale antincendio.

Arrivati davanti alla porta di casa Steve e Stacy si rendono conto che la porta è socchiusa, lui è certo di aver chiuso a chiave quando è uscito, così pensa che ci sia Doris in casa.
- Doris, sei qui? Sono tornato, c'è Stacy con me!
Steve cerca in ogni stanza ma di Doris nessuna traccia, Stacy intanto nota la lampada a terra....
- Steve, credo che qualcuno si sia introdotto in casa, deve essere fuggito appena ci ha sentiti, quella finestra è aperta, l'hai lasciata tu così?
- No quando sono uscito ho chiuso tutto, ne sono certo!
Stacy si avvicina di corsa alla finestra, guarda verso la scala antincendio, ma non c'è nessuno. Il killer è riuscito a dileguarsi in fretta, ma non ha avuto modo di togliere le microspie...


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"Adesso vuoi spiegarmi perche' sei voluto tornare cosi' di corsa in albergo?" Dale è sempre più incuriosito dalla situazione "Devo dirti una cosa molto importante e che mi sta a cuore" "Sputa l'osso...." "Vado un attimo in bagno.....Appena torno ti spiego ogni cosa" "Ok! Fai presto....ormai mi hai incuriosito...." Pochi istanti dopo squilla il cellulare di Marcello. "Daaale.....Ti dispiace rispondere .....io ora non posso" "Pronto?" "E' lei il signor Marcello Perez?..." "Ehmm.... Si chi e' che parla?" "Sono del Centro Adozioni. Lei è passato di recente in sede per avere informazioni su come intraprendere una "adozione aperta", dico bene? Volevo dirle che, se anche lei è d'accordo, possiamo fissare il primo incontro per conoscerci meglio e parlare del "corso" per futuri genitori adottivi che dovrete affrontare. Le va bene domattina alle dieci? Ovviamente deve presentarsi all'incontro in coppia." *Adozione?.....Corso...?.* Pensa Dale decisamente frastornato. "Io le consiglio di accettare l'incontro di domani. Se guadagniamo tempo, avrete anche voi più possibilità di essere scelti per una eventuale adozione.... Signor Perez? E' ancora in linea?" "Oh sì scusi.... va benissimo domani" "Benissimo allora vi aspettiamo domattina al centro. Alle dieci mi raccomando." Qualche minuto dopo..... "Chi era al telefono?" La voce di Marcello,appena uscito dal bagno,scuote Dale. "Una tizia....
ha detto di essere del Centro Adozioni.... ha parlato di un incontro e di un corso.... il primo incontro è domani" E girandosi di scatto "Marcello mi spieghi cosa significa tutto questo? Cos'e' questo corso?? Cosa voleva dire quella signora?" "Perche' ti meravigli tanto? E' il nostro desiderio da quando ci conosciamo. Per due anni in Italia ne abbiamo parlato e riparlato, ma non abbiamo mai potuto fare nulla.... ora c'è l'occasione!! Possiamo adottare un bambino!!" Dale rimane di stucco "Sai, credevo ormai che ti fossi arreso anche tu come me...." "Invece no! E' sempre stato il mio chiodo fisso. Quando poi ho visto la fine di Stacy, o almeno quella che sembrava tale, ho capito che la vita puo' lasciarti all'improvviso, che niente e' eterno, ed io voglio un figlio grazie al quale poter lasciare qualcosa di me su questa terra!! Cosi' sono andato al centro e ho chiesto informazioni prima di venire a trovarti in Spagna.... da solo ovviamente non potrò mai portare avanti tutto questo, ma sapendo che anche tu hai il mio stesso desiderio, il mio stesso sogno, mi sono buttato.... ed è anche per questo che ti ho fatto quella domanda questa mattina, voglio che tu sia convinto della nostra storia e che sia deciso come me ad iniziare tutta la procedura di adozion...." "Perche' non me ne hai parlato? Perche' non mi hai detto di aver chiesto informazioni?" "Era quello che volevo dirti.... e
ra questa la cosa importante. Poi e' arrivata la telefonata e..... non volevo lo sapessi cosi'. Volevo essere io a parlartene. Ti ho ferito di nuovo?" "No, credo di no.... anzi.... scusa ma sono un attimo confuso." Dopo una breve pausa Dale ritorna ad esternare i suoi dubbi "Ma che vuol dire che dobbiamo fare un corso??? Da quando esiste una scuola per genitori???" "Sono quelli del centro a chiamarlo cosi'. In effetti e' una specie di corso che ci porterà a confrontarci con le coppie che già hanno vissuto questa situazione prima di noi.... questi incontri servono a loro, ma soprattutto anche a noi, per vedere se siamo in grado di fare un tale passo....se siamo veramente pronti per un'adozione." "Ma come incontrare coppie, altre coppie gay che hanno avuto figli in adozione???" "Non credo sai.... mi hanno detto che ci sono state coppie come la nostra che hanno adottato un figlio completando con successo tutta la fase, ma sono poche.... ci saranno coppie uomo-donna sicuramente...." "Marcello, ti rendi conto? WOW un'adozione...." "Sarebbe magnifico Dale...." "Già.... e questo poi significa formalizzare al cento per cento il nostro rapporto. Creare una coppia stabile a tutti gli effetti anche per la societa'" "E non era questo che hai sempre voluto? Io ormai sono piu' che deciso. Voglio a tutti i costi fare questa adozione aperta, e...." "Perche' dite aperta?....Un'adozione e' un'a
dozione! Non mi risulta ci siano quelle aperte e quelle chiuse..." "Il termine "aperta" sta' ad indicare che in questo caso e' la madre a scegliere chi saranno i genitori adottivi del suo bambino e non viceversa.....Questo significa che il bambino non perdera' affatto i contatti con la sua vera madre pur vivendo con i suoi genitori adottivi...." "Beh! Mi sembra la soluzione ideale per una coppia come la nostra, forse dovrei dire l'unica soluzione???" "Appunto! Per questo ho scelto questo tipo di adozione. Però non voglio metterti fretta nel decidere.... è un bel passo e se tutto andrà come speriamo non possiamo poi farci trovare impreparati.... se vuoi rimandiamo l'appuntamento di domani.... Allora??" "Lo hai detto anche tu, ne abbiamo parlato tanto e siamo pronti per questo passo.... nessuno più di noi due lo sa...." "Oh Dale!....Non potevi rendermi piu' felice......."

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E così era rimasta sola in albergo, e questo le aveva dato modo di riflettere su ciò che era successo nell'ultimo periodo della sua vita. Finora era successo tutto così in fretta che ancora non si era resa bene conto di cosa le stesse davvero capitando.
Quell'estate la sua vita era cambiata... il diploma, la borsa di studio, il sogno di trasferirsi a Los Angeles stava finalmente diventando realtà. E poi Kevin. Quel ragazzo americano bello e ricco, che l'aveva conquistata con un sorriso e qualche parola gentile...
Molly è una ragazza messicana, è nata e cresciuta in Messico. aveva grosse ambizioni e il suo sogno era quello di andare negli Stati Uniti per studiare biologia. I suoi risultati scolastici erano stati buoni, la migliore della scuola, ma la sua famiglia non si sarebbe mai potuta permettere una cosa del genere: l'università, i libri, un appartamento e si sa, negli Stati Uniti tutto è molto più caro... un giorno però la soluzione a tutti i suoi problemi: una borsa di studio, Certo era sufficiente appena per sopravvivere ma era comunque un inizio e poi lì si sarebbe trovata un lavoretto... la realizzazione del suo sogno era sempre più vicina.
Durante l'estate non aveva fatto altro che pensare alla nuova vita che l'aspettava a Los Angeles, non faceva altro che parlare di questo con tutti.
Finchè un giorno alla fine di Luglio incontrò Kevin
Ora però il fatto di essere rimasta incinta cambiava tutto. Era un bel guaio: poteva essere la fine di tutti i suoi sogni. Cosa avrebbero detto i sui genitori quando se l'avessero saputo? E poi sarà già difficile per lei mantenersi, studiare e lavorare in quella città sconosciuta, figuriamoci con un bambino a carico!
Forse l'unica soluzione era interrompere la gravidanza. L'idea non le piaceva affatto, ma non aveva scelta e non ne avrebbe fatto parola con nessuno, tranne che con Kevin, ovviamente, con cui sognava di poter iniziare una nuova vita lì a Los Angeles.

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Il mattino seguente Dale e Marcello sono agitatissimi.... si trovano di fronte all'agenzia e stanno per varcare la soglia.
"Marcello.... quante volte ho sognato questo momento, ma non vorrei illudermi.... siamo una coppia gay...."
"Senti Dale, lo abbiamo sempre desiderato, ora abbiamo una occasione.... io non voglio trovarmi vecchio a piangermi addosso solo perché non ci ho provato...."
"Hai ragione.... entriamo" .....