Julia si sentiva in perfetta forma, non
credeva di potersi riprendere così in fretta dall'incidente, inoltre il
dottor Cohen le aveva dato una buona notizia, sarebbe tornata a casa!!!
Probabilmente si sentiva bene anche per merito di quell'uomo, aveva
subito apprezzato la sua professionalità, e cosa molto importante,
sentiva di potersi fidare di lui. Nelle prime ore in cui era stata
portata in ospedale il dottor Ernest gli era stato sempre vicino,
sembrava attratto da lei c'era qualcosa di magico nel suo sguardo, e se
Julia non fosse stata presa tanto da Eric, probabilmente si sarebbe
accorta che gli occhi che la puntavano cercavano di dirgli molto di più
di quello che lei potesse immaginare.
Stava per lasciare la sua stanza quando Cohen
si avvicinò a lei gli disse: " Mi raccomando Julia si riguardi e stia
più attenta la prossima volta" così facendo le prese le mani, il tocco
di Enest sembrava così magico, poi il dottore avvicinò le sue labbra con
il chiaro intento di baciarla, ma Julia si ritrasse immediatamente,
pentendosene però in seguito.
Con una mano prese la valigia, e con l'altra
gli accarezzò il viso poi lo guardo fisso negli occhi e gli disse:
"grazie di tutto quello che ha fatto per me" detto questo si voltò e si
diresse verso l'uscita sforzandosi di non voltare lo sguardo. Sapeva
benissimo che gli occhi di lui erano puntati su di lei , e sapeva anche
che se si fosse girata avrebbe fatto capire che provava un certo
interesse nei confronti del dottore.
All'uscita fermò il primo taxi, una volta
salita il conducente si voltò verso di lei e gli chiese la direzione:
"Los Angeles, Forrester Creation" disse.
Nello stesso momento il dottor Cohen era
tornato al suo lavoro, ma improvvisamente vide un infermiere dall'aria
allarmata correre verso di lui con in mano alcune analisi: "sono della
paziente del 57A Julia Bounce"
Cohen stupito le prese in mano, si trattava
di una T.A.C. fatta alla testa, il responso lo paralizzò , guardò il
giovane infermiere in volto e disse: "Tumore"
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Era una nuova giornata, la prima vera giornata
che Jennifer trascorreva a Los Angeles.
Si era alzata presto, pronta per assistere alla
sua prima lezione all'Università.
-Ciao Kelly, io vado! Non aspettarmi per l'ora
di pranzo, mangerò qualcosa all'Insomnia!- si era rivolta così alla
sorella alla quale era molto legata perchè sapeva sempre che su di lei
poteva contare.
- Ok in bocca al lupo sorellina-
Jennifer appena varcato il portone
dell'Università per un momento rimase immobile davanti a quel via vai di
gente, che si incontrava nei corridoi, ai gruppetti di ragazzi che
probabilmente non si erano nemmeno accorti che era nuova, poichè erano
troppo intenti a parlare o studiare.
La ragazza si aggira tra i corridoi
nell'intento di trovare l'aula nella quale tra poco si svolgerà la prima
lezione, ma la scuola è enorme e capisce che forse è meglio chiedere
indicazioni:
- Scusa mi sai dire dove si svolge la lezione di
psicologia? Non riesco a trovarla- Jen si rivolge così ad una ragazza dai
capelli ricci e gli occhi chiari che rimane evidentemente sorpresa da chi
si trova di fronte poichè non risponde subito: -Sì, è semplice devi solo
girare a destra alla fine di questo corridoio e la troverai-
- Grazie mille! Ciao!-
- Figurati, sai per chi è nuovo non è facile
districarsi tra questi corridoi-
Jennifer trova quella ragazza abbastanza
simpatica anche se solo al primo impatto, non può però fermarsi a parlare
perchè sa che il professore non attende ma haimé proprio davanti alla
porta dell'aula vi è un gruppo di ragazzi accerchiati. Jen cerca di farsi
spazio per leggere anche lei il foglio che vi affisso sopra:
<<Ragazzi
per questa mattina la mia lezione di psicologia sarà sospesa. Scusate se
non vi ho avvisato in anticipo, la prossima ci sarà mercoledì.
Professoressa Talbor!>>
-Ero tanto ansiosa di iniziare l'Università ma
a quanto pare......Beh potrei fare un giro in biblioteca, tanto per
cominciare a familiarizzare con il posto!-
Jennifer si reca in biblioteca e inizia ad
aggirarsi tra i vari scafali che vi sono, non cerca nessun libro in
particolare, quindi inizia a scorrerne alcuni senza accorgersi di chi vi è
intorno a lei.
E' molto distratta e non si accorge che sta per
sbattere contro un ragazzo poco + avanti.
-Oops...mi scusi!-
-Nulla, non si...ti preoccupare-
Il ragazzo che ha scontrato, la colpisce
subito.
-Scusa ancora, sono molto distratta, stavo
curiosando tra le file di libri senza guardarmi intorno-
-Beh non c'è problema, anch'io non mi ero
accorto che ti avevo vicino- risponde lui gentilmente.
-Poi sai sono nuova, e non ho ancora capito la
fisionomia dell'edificio- afferma Jen.
- Anch'io mi sono iscritto da poco ma ho già
assistito ad alcune lezioni- replica lui.
E' un bel ragazzo, e Jennifer lo trova fin
da subito molto simpatico e cordiale
-Forse è meglio se ci presentiamo eh??!!- (nel
pronunciare questa frase Jen si lascia sfuggire un certo sorriso che
comunque sembra essere ricambiato)
-Certamente...Io sono Steve...Steve Carson!-
-Molto piacere! Il mio nome è Jennifer Richards.
Puoi chiamarmi Jen!-
-Bene Jen, allora dimmi a quale facoltà ti sei
iscritta?-
-Psicologia,con specializzazione anche in
lingue straniere, anche se in realtà non so ancora bene cosa voglio dalla
vita è buffo eh?-
-In effetti non poi così tanto... un mucchio di
persone sono nella tua stessa situazione!-
-Tu invece a che facoltà sei iscritto?!-
-Medicina...sto per prendere la laurea in
pediatria- rispose lui visibilmente soddisfatto
-Allora Steve...a quanto pare devo proprio dire
che sei la prima persona che conosco qui a Los Angeles,a parte una ragazza
con la quale mi sono trovata subito bene!-
-In effetti anch'io, ho conosciuto alcuni
ragazzi, ma solo perchè sono miei compagni di corso-
-Io mi sono trasferita solo ieri qui con mia
sorella Kelly nella speranza di capire cosa voglio dal mio futuro!
Speriamo bene-
- Los Angeles è comunque una bella città, anche
se anche io come te non ho ancora avuto occasione di visitarla molto,
conosco bene solo l'Insomnia un locale vicino a qui-
-Ah sì anche io ci sono stata...mi è sembrato
molto accogliente e so che è molto frequentato dai ragazzi.