Susan finisce di cantare e 
          ringrazia le persone per il clamoroso applauso appena ricevuto. Suzy 
          scende dal palco e immersa nei suoi pensieri, si dirige verso il 
          camerino per cambiarsi. Doris osservandola da lontano, capisce che 
          qualcosa la sta preoccupando e decide quindi di raggiungerla.
          "Suzy, vieni ci sono i genitori di C.J. e...."Doris si ferma perché 
          Susan non la sta ascoltando. "Susan??!!!? Va tutto bene???" 
          "Oh si, scusami Doris ma ero immersa nei miei pensieri ........ . 
          Stavi dicendo??"
          "ascolta. E' evidente che qualcosa ti preoccupa, se vuoi ne possiamo 
          parlare,magari davanti ad un caldo caffe'? "
          Susan non e' abituata a parlare dei suoi problemi con chi non fa parte 
          della famiglia, ma guardando il sorriso sincero dell'amica, pensa che 
          non le farebbe male sfogarsi un po', e poi Doris, con la sua 
          esperienza, potrebbe, se non altro, aiutarla a trovare una 
          soluzione."oh, Doris!!!! Sono cosi' triste e spaventata" e cosi' 
          dicendo scoppia in un pianto dirotto.
          "dai Suzy, non fare cosi'! Non riesco a vederti triste. Vai a 
          cambiarti e torna qui che ti aspetto, io intanto vado dai genitori di 
          C.J."
          "ok. Arrivo subito"
          
          Nel frattempo, C.J. sta per chiamare Doris e Susan ma Sally lo ferma.
          "No tesoro. Non chiamarla. Non voglio conoscere Susan. Non ora 
          almeno." gli dice Sally
          "perché no mamma?? Lei e' una brava ragazza e..."
          "Ne sono sicura! Ma assomiglia troppo alla mia Macy. Non me la sento 
          tesoro. Scusami...."
          Cosi' dicendo Sally si alza e, salutando tutti, raggiunge l'uscita.
          
                                                     
          ###
          
          Era già capitato molte volte nella vita di Eric, che fans troppo 
          esuberanti avessero fatto di tutto per incontrarlo, ma quando sentì il 
          nome che Megan gli pronunciò qualcosa dentro di lui gli fece capire 
          che quell’incontro gli avrebbe cambiato per sempre la vita. 
          Dopotutto non c’era più a casa nessuno ad aspettarlo quando tornava 
          tardi, quindi qualche minuto in più non era certo una cosa 
          improponibile.
          "La faccia entrare Megan" disse Eric. La solerte segretaria uscì 
          immediatamente per tornare poco dopo con Julia.
          Quando la vide Eric riconobbe subito la donna che pochi giorni prima 
          era stata investita da un auto, e che lui aveva aiutato.
          "Coma sta?" chiese in tono amichevole Eric
          "Non c’è male ero venuta fin qua per ringraziarla di persona "rispose 
          Julia con aria imbambolata.
          "Non ci siamo ancora presentati, ma credo che lei debba essere Jul…"
          "Il mio nome è Kay Williams" disse la donna
          Poi Kay cominciò a raccontare di se stessa, veniva dall’Arkansas e 
          aveva 3 figli: Oliver, Pierce e John. Rimasta vedova molto giovane Kay 
          era stata costretta a crescere da sola i 3 figli, non si era più 
          innamorata, ma aveva avuto molte storie.
          Eric ascoltò entusiasto, il racconto della donna, quella personalità 
          forte lo attraeva, gli ricordava Stephanie, sempre pronta a combattere 
          per tutto soprattutto per la famiglia,  e poi la somiglianza con 
          la quasi ex moglie era stupefacente.
          Kay si guardò intorno, la ricchezza dei Forrester era immensa e se lei 
          fosse riuscita a conquistare quell’uomo tutto sarebbe stato suo. Si 
          probabilmente avrebbe diviso il tutto con i figli, ma i Williams 
          finalmente dopo tanti anni avrebbero avuto quello che si meritavano.
          Forti fitte alla testa colpirono Kay che si ritrovò in breve tempo a 
          terra, e senza conoscenza.
          Dopo pochi minuti Julia riaprì gli occhi, si trovava distesa su un 
          letto, probabilmente quello di Eric Forrester, ma non ne sapeva il 
          motivo, l’ultima cosa che ricordava era Megan che andava nell’ufficio 
          di Eric per vedere se era disponibile, poi un grande mal di testa e 
          niente di più.
          Eric si avvicinò al suo letto e guardando Julia le chiese "Sta meglio 
          Kay?"
        
        
          
                                                 
          
          ###
        
        
          
          E' passata una mezz'oretta quando Susan torna nella sala tutta 
          sconvolta "ancora! Me ne ha mandato un altra" dice a Doris
          "calmati e raccontami tutto." Doris nota che le sue mani tremano e che 
          e' impallidita
          "da un mese ricevo tutti i giorni una rosa nera ma questo mi 
          preoccuperebbe poco se non fosse che da una settimana l'autore mi 
          manda anche un biglietto.questo e' l'ultimo! Leggi:
           
                                   il giorno della vendetta si avvicina,
                                                         dolce 
          Susan                                        
                          e la mia rosa ti accompagnera' fino alla fine
                                                                                       
          
                                                                             
          blackjack
           
          Nel leggere quella frase Doris si spaventa, ma non vuole impensierire 
          ulteriormente la sua amica cosi' ne ride sopra per 
          sdrammatizzare:"carino! Un po' noir, ma che ci vuoi fare, non tutti 
          amano le belle poesie romantiche! Chissa' da che film lo ha ripreso?"
          " Dai, Doris smettila" le dice Susan, accennando ad un sorriso.
          "Ma ai tuoi non hai detto nulla?"le chiede seria Doris
          "No. Non voglio dar loro altri pensieri inutili, vedi Doris, io sono 
          stata adottata, e l'istinto mi dice che c'entrano i miei genitori 
          naturali in questa storia dei biglietti e della rosa. Io non li 
          conosco, e ora più di prima vorrei sapere chi sono, ma....." Suzy si 
          ferma e incuriosita osserva Doris, che la sta ascoltando con molta 
          attenzione e con un sorriso incoraggiante "ma.....quando chiedo 
          notizie a mio padre, lui cambia discorso e io mi sento in colpa....!!! 
          E ora non posso dirgli anche di questo: si preoccuperebbe troppo!"
          
                                                 
          
          ###
          
          Mentre torna in albergo, Doris è ancora agitata per il racconto di 
          Susan e per il biglietto che ha ricevuto. Non riesce a capire come si 
          possa torturare così una persona dolce come la sua amica. Ha paura, e 
          lei sa bene che il suo sesto senso non si sbaglia mai. Come quell' 
          inverno di tre anni prima..........I ricordi così a lungo repressi le 
          scoppiano nella testa........... L'aveva detto a Nick di non andare in 
          Alaska quella settimana, ma lui era così impaziente: voleva trovare 
          subito una casa per loro due, per trasferirsi nella natura 
          incontaminata, lontano dal traffico e dallo smog di New 
          York........Loro avevano amato quel posto in seguito ad uno dei loro 
          viaggi, e dopo il matrimonio si volevano trasferire lì, sopratutto 
          alla notizia che lei aspettava un bambino......Ma dopo un mese andò da 
          lei un ispettore della polizia dicendole che c'era stato un incendio 
          di grosse proporzioni nel bosco e che sospettavano che Nick Cooper 
          fosse perito nell'incendio. A nulla erano valse le ricerche effettuate 
          nel corso dei mesi susseguenti, e neanche il più bravo investigatore 
          di NY era riuscito a scoprire di più, se non che l'incendio pareva 
          doloso.......Che fare? Aveva perso Nick, e non voleva rinunciare al 
          loro bambino........I soldi dell'eredità li aveva depositati in banca 
          per il futuro di loro figlio, Matthew; aveva venduto tutto ciò che 
          possedeva, e aveva deciso che doveva andare avanti e vivere anche per 
          lui. "Nick è morto!!!!" Si ripeteva." Devo andare via! Troppi ricordi 
          e troppo dolore ci sono qui a N.Y." Ma era difficile trovare un lavoro 
          lontano con Matt così piccolo, e quindi avrebbe dovuto lasciarlo a sua 
          madre, a Santa Cruz, ma appena poteva lo raggiungeva............Aveva 
          represso tutti i suoi ricordi e si era aggrappata al passato, alla sua 
          adolescenza, a Steve.............Ora si stava faticosamente 
          ricostruendo una vita e nessuno sapeva del suo dolore........ 
          L'indomani si sarebbe trasferita da Steve e la sera sarebbe andata a 
          cena con il suo ammiratore........Strano! Non sapeva neanche il suo 
          nome......L'avrebbe chiesto a Bridget..........Con questi pensieri si 
          addormentò, ma fu un sonno agitato............
          
                                                  
          ###
          
          A Los Angeles è l'alba, il sole non è ancora sorto del tutto e Dale è 
          già al parco per farsi un'oretta di corsa. E' molto teso oggi, sa che 
          lo aspetta una giornata molto intensa e una serata che potrebbe 
          rivelarsi piena di sorprese...
          
                                                 
          ###
          
          L'indomani si presentò a Doris con un sole meraviglioso che la 
          rincuorò dei pensieri cupi e dolorosi della sera prima. Aveva deciso 
          di vivere la sua vita futura al meglio e non avrebbe permesso a niente 
          e nessuno di impedirglielo........La prima cosa che fece fu quella di 
          andare a prendere le chiavi da Steve e iniziare a portare la sua roba 
          in casa. Le era bastato la sola mattinata, così, saldato il conto 
          dell'albergo, andò al lavoro prima per poter essere libera verso le 19 
          e prepararsi per la serata...........
          
                                                  
          ###
          
          Dopo aver consegnato le chiavi di casa a Doris, Steve va all'Insomnia 
          non ha voglia di andare all'Università è un giorno triste per lui e 
          vuole solo bere per dimenticare .
          Arrivato al locale si siede al banco e ordina a Bridget un doppio 
          whisky. I suoi pensieri sono tristi , tra la disperazione e il 
          rimpianto, oggi è il decimo anniversario della morte della sua cara 
          Amy.... 
          
                                                    
          ###
          
          "Finalmente libera".
          Questo è il primo pensiero formulato dalla sua mente. Un sentimento 
          che indica libertà e voglia di ricominciare. Ricominciare proprio da 
          lì, da quella stessa famiglia e da quella stessa azienda che ha 
          rovinato per sempre gli anni migliori della sua vita, portandola alla 
          pazzia, a duri anni di carcere e sedute psicologiche. "Ma tutto questo 
          avrà giustizia, ed io avrò la mia giustizia!", continuava a ripetersi. 
          Pur di uscire da quella prigionia, che l'ha portata all'estremo 
          isolamento dalla realtà e da tutte le novità del mondo (in 
          particolare, non sa più niente su cosa succeda e sia successo alla 
          Forrester Creations), decise di collaborare con le forze dell'ordine 
          da cui, finalmente, ne riceve come premio, uno sconto alla pena. Se 
          non lo avesse fatto, a quest'ora si troverebbe ancora dietro alle 
          sbarre. Ma ora basta pensare alle sofferenze e ai soprusi subiti: è 
          l'alba di un nuovo giorno e di una nuova era: il ritorno di Morgan De 
          Witt.
          L'orgoglio e la voglia di ricominciare la propria battaglia, ha preso 
          il posto della sopraffazione e dell'arresa dei primi giorni.
          Per riconquistare Ridge, l'unico amore della sua vita, ha bisogno di 
          tre cose: Los Angeles, un posto alla Forrester Creations e... 
          sbarazzarsi, anche con la forza, se necessario, di tutte le persone 
          che tenteranno di metterle i bastoni fra le ruote.
          Un biglietto di sola andata per Los Angeles era stretto fra le sue 
          mani e gli occhi di Morgan erano fissi e impietriti solamente su 
          quella parola: Los Angeles, vuota a prima vista, ma ricca di 
          significati all'interno...
          Un ultimo sguardo alla prigione e via, verso l'aeroporto dove 
          l'attende il suo futuro.
          
                                                 
          ###
          
          Passano un paio d'ore e Steve ha bevuto troppi doppi whisky per poter 
          tornare a casa da solo, si alza per andare in bagno ma cade 
          rovinosamante a terra. Proprio in quel momento entra Jennifer, non ha 
          intenzione di rimanere molto al locale, deve tornare all'Università 
          per le altre lezioni, ma quando vede Steve in quelle condizioni non 
          può far altro che soccorrerlo.
          - Steve, ma cos'hai?
          - Nulla Jennifer, sono solo sbadato ho inciampato e sono caduto a 
          terra
          - Ma tu hai bevuto!!!
          - Solo un paio di bicchierini....
          - Ma cosa dici sei ubriaco, si può sapere perchè sei in queste 
          condizioni di prima mattina?
          - Non ho voglia di parlarne, vattene via!!!
          - Non ho nessuna intenzione di andarmene, ora ti porto a casa
          - Sono perfettamente in grado di andarci da solo, ho detto vattene!!!
          Steve si rialza, ma immediatamente dopo cade di nuovo a terra, 
          Jennifer chiama un taxi e si fa aiutare da C.J. per farlo salire in 
          macchina.
          
                                                   
          ###
          
          Brooke era molto diversa da come Melody l'aveva immaginata. Dalle 
          varie foto sulle riviste, e dalle interviste televisive, non si 
          percepiva la grande carica di energia che si sentiva chiaramente 
          quando si era di fronte a lei. 
          Adesso, seduta nell'ufficio del Presidente della Forrester Creations, 
          Melody pensava che Brooke le piaceva davvero, come persona. Aveva 
          qualcosa, nello sguardo, una luce che denotava una certa dose di 
          volontà, di intelligenza. Ma Brooke aveva anche un'anima inquieta, 
          forse perché non aveva mai trovato il suo vero amore, o forse, perché 
          lo aveva trovato ma lo aveva anche perduto. Melody poteva 
          comprenderla. Aveva letto molte cose della vita di Brooke Forrester, 
          in passato, ma senza mai soffermarcisi troppo sopra, come di solito si 
          leggono le vicende di personaggi famosi sui rotocalchi. Ci si commuove 
          un po' per loro, ci si indigna, ma poi la rivista viene messa da parte 
          e dobbiamo fare i conti con la nostra vita di 
          tutti i giorni. A quel tempo, Melody non immaginava certo che un 
          giorno avrebbe conosciuto Brooke di persona, anzi che avrebbe lavorato 
          per lei...
          -Direi che ci siamo!- disse Brooke osservando uno dei bozzetti per i 
          manifesti pubblicitari che Melody aveva portato nel suo ufficio quel 
          giorno per la sua approvazione. -Questo va benissimo per rilanciare 
          alla grande la Brooke's Bedroom. Mi piace il suo lavoro. È uno
          stile nuovo. I precedenti manifesti erano sicuramente molto belli, ma 
          dobbiamo cambiare immagine. La passione e la sensualità sono 
          sicuramente una delle molle che spinge le donne a comprare la 
          biancheria intima di lusso, ma è possibile convincere il pubblico che 
          una donna sexy può comunque avere classe e non essere volgare.-
          Melody annuì. -Infatti ho pensato che potevamo puntare su una serie di 
          manifesti ispirati a film famosi, qualcosa che richiamasse dei 
          personaggi popolari, che fanno parte dell'immaginario collettivo, come 
          Grace Kelly, Audrey Hepburn, Kim Novak... tutte grandi attrici che 
          avevano una grande classe e un indubbio fascino.-
          Brooke la guardò piacevolmente colpita. -Mi piace molto questa idea, 
          inoltre credo che per la Forrester sia un modo per riscoprire le sue 
          origini. In fondo noi siamo la casa di moda più famosa di Los Angeles, 
          ed è qui che c'è Hollywood, dopo tutto, no?-
          Le due donne sorrisero insieme. Si erano intese alla perfezione. 
          Mentre Melody riprendeva i bozzetti, vide sulla scrivania di Brooke il 
          portaritratti a libretto. C'erano due foto, e da una di esse sorrideva 
          il volto di Bridget. L'altra era il ritratto di una bellissima bambina 
          di pochi mesi.
          -Quelle sono le mie figlie.- disse Brooke, notando lo sguardo di 
          Melody. -Bridget e Hope.-
          Melody annuì lentamente. Lo sguardo corse a un'altra foto che stava 
          all'altro capo della scrivania: era una istantanea che coglieva 
          Brooke, Rick e Bridget stretti in un abbraccio davanti a un gigantesco 
          albero di Natale. Ovviamente, Melody conosceva Rick, che 
          era vicepresidente della Forrester. 
          -Ho conosciuto Bridget...- disse meccanicamente Melody.
          -Davvero?...- e nella voce di Brooke risuonò una leggera ansiamista a 
          sorpresa. -Non lo sapevo.-
          Melody emise un breve sospiro. -È successo un paio di settimane fa. 
          Diciamo che più che un incontro, il nostro è stato un piccolo scontro. 
          È una ragazza molto simpatica e anche dolce.-
          Brooke distolse lo sguardo, mentre sentiva una lacrima spuntare tra le 
          ciglia. -Bridget è una ragazza meravigliosa. E io sono molto fiera di 
          lei.-
          Melody provò quasi una punta di invidia per il fatto che Brooke 
          potesse parlare apertamente dei suoi figli. Ma scacciò quel pensiero. 
          In fondo non poteva che biasimare se stessa per come era andata la sua 
          vita.
          -Lei ha figli?- chiese Brooke in quel momento.
          Melody si irrigidì. -Io...- esitò, mentre lo sguardo le si incupiva 
          rapidamente. - No. Io non ho figli.- mormorò.
          
                                               
          
          ###
          
          Arrivati a casa Jennifer gli prepara del caffè , lo fa stendere sul 
          divano e lo costringe a dire cosa c'è che non va
          - Se ti dico perchè ho bevuto, poi andrai via?
          - Promesso Steve, ma tu devi aprirti ne hai bisogno..
          Jennifer non ha nessuna intenzione di andare via ,  ha risposto così 
          solo per indurlo a confidarsi
          - Bene, vuoi saperlo, eccoti una grande storia!!
          Steve ha gli occhi lucidi, balbetta, e gli tremano le mani, ma a 
          fatica riesce a raccontare la sua tragedia
          - E' successo tutto dieci anni fa, proprio oggi, era una bella sera 
          d'estate io ed Amy (la mia ragazza) avevamo deciso di festeggiare il 
          suo compleanno, compiva  vent'anni. Abbiamo cenato in un locale 
          romantico e poi siamo andati in discoteca. Come un cretino ho iniziato 
          a bere whisky, proprio come oggi, e come oggi ne ho bevuti troppi,  
          Amy evidentemente preoccupata , mi ha convinto a tornare subito a 
          casa. Mi sentivo perfettamente in grado di guidare, ma evidentemente 
          non era così,  l'alcool aveva già fatto  effetto. Mentre guidavo ero 
          molto infastidito dalle luci  della strada, e per evitare un cagnolino 
          in sosta al centro della  corsia, sono uscito fuori strada, la 
          macchina si è schiantata contro un albero. Capisci ora? La mia Amy è 
          morta sul colpo, io invece se non uscito fuori solo con qualche 
          contusione.... sono un assassino, sono un assassino!!!!
          Jennifer è sconcertata, non sa se consolarlo o piangere con lui, deve 
          essere terribile vivere con quel rimorso, ma prova comunque a dire 
          qualcosa...
          Almeno lei deve cercare di essere forte, per cercare di consolarlo.
          - Mi spiace davvero tanto Steve, non immaginavo però non è colpa tua, 
          è stato un incidente, tu le volevi bene e se solo avessi potuto 
          avresti impedito questo, non sei un assassino, evidentemente doveva 
          andare così...devi ritenerti fortunato perchè almeno tu ti sei 
          salvato- Jen non sa cosa poter dire, cerca però di convincerlo che non 
          è sua la colpa.
          - Sì è colpa mia, io avrei potuto evitarlo eccome!! Se solo non avessi 
          bevuto e proprio perchè le volevo bene non dovevo farle questo-
          - Ma no Steve, no tu non c'entri niente!- 
          - L'ho uccisa, perchè non sono morto io, perchè??!!- Steve piange nel 
          pronunciare queste parole.
          - Non dire stupidaggini. Lo so che anche se sono passati dieci anni, è 
          difficile, i ricordi sono ancora chiari, ma devi superare tutto ciò e 
          devi capire che la colpa non è tua!- Jennifer cerca di confortarlo e 
          si avvicina al divano sul quale è sdraiato.
          - No!!!! Tu non puoi capire come ci si sente, non ci sei mai passata, 
          non ti è mai accaduta una cosa del genere, quindi non dirmi che devo 
          superare questo, dimenticando quello che ho fatto!!!- Steve le 
          risponde urlando piangendo adirato e mentre lei cerca di stringergli 
          le mani lui si alza di scatto e si allontana.
          - Steve ascoltami. Hai ragione non ci sono mai passata, però tenersi 
          tutto dentro non serve, sfogati quanto vuoi e poi starai meglio 
          credimi...io sono qui per aiutarti-
          - Non ho bisogno del tuo aiuto, ho perso una persona che amavo alla 
          follia, e se ne è andata a causa mia non puoi capire, per cui ti prego 
          ora lasciami in pace!- Il ragazzo non riesce neanche a guardare più 
          negli occhi Jennifer, ma si dirige verso la porta, aprendola alla 
          ragazza.
          - Ma non posso lasciarti così, ascoltami...- Jen è comossa dal pianto 
          di Steve e immagina quanto stia soffrendo
          - Non ho intenzione di ascoltarti. Vattene!! Esci!- Steve ormai non 
          ragiona.
          Jennifer allora prende di corsa la sua borsa ed esce di casa, mentre 
          percorre l'ultima rampa di scale, incontra quella stessa ragazza che 
          aveva notato all'Insomnia il primo giorno che si trovava a Los Angeles 
          e che l'aveva affascinata, ma a cui non si era avvicinata...
          
                                                    
          ###
          
          Si diresse verso la porta, stringendo i bozzetti con molta più forza 
          di quanta ne fosse realmente necessaria. Poco prima di uscire si voltò 
          di nuovo verso Brooke. Adesso erano i suoi occhi ad essere velati di 
          lacrime. -Ho avuto un figlio, una volta. Un maschietto.- disse 
          lentamente. -Ma l'ho perso. Quindi posso capire bene cosa prova una 
          madre, quando soffre per i propri bambini. Io credo che lei possa 
          ancora recuperare il suo rapporto con Bridget. 
          Non rinunci. Io sono sicura che sua figlia le vuole ancora bene.-
          Brooke la fissò a bocca aperta. Melody era lievemente arrossita.
          -Mi perdoni se le ho detto queste cose. So bene che non sono affari 
          miei.- Detto questo si volse e corse via. Brooke si riprese dallo 
          sbalordimento che le avevano provocato le parole di quella ragazza e 
          le corse appresso. -Melody!!...-
          Ma Melody non era più nel corridoio.
          Brooke si fermò sulla soglia del suo ufficio e ripensò alleparole di 
          Melody.
          Megan le si avvicinò preoccupata. -Brooke! Cosa è successo?
          Posso fare qualcosa?-
          Brooke scosse la testa. -No, Megan, ti ringrazio. Ma la sola persona 
          che può fare qualcosa per me, sono io.-
          
                                               
          ###
          
          Dopo aver chiuso il portone alle sue spalle, decide di non recarsi nè 
          a casa nè all'Università, sta male ed è troppo confusa.
          Non riesce più a trattenere le lacrime, inizia a piangere, pensa a 
          Steve e alla sua tragedia, capisce quanto sta soffrendo, e la cosa che 
          le dispiace maggiormente è non essere riuscita a trovare le parole 
          giuste per consolarlo. Ora capisce perchè non ha mai parlato del suo 
          passato, ma è molto dispiaciuta anche per il modo in cui lui l'ha 
          trattata, ripensa alle parole da lui pronunciate in quel modo duro e 
          distaccato.
          Mentre continua a pensare si chiede anche chi sia quella ragazza e 
          soprattutto si domanda perchè l'abbia incontrata proprio lì.
          Ormai è ora di pranzo e pensa che recarsi all'Insomnia per mettere 
          qualcosa sotto i denti, anche se non ha molta fame, potrà farle bene, 
          così si incammina verso il locale, immersa in mille pensieri......
          
                                                
          ###
          
          La mattinata vola via in fretta per Dale, tra annunci e colloqui 
          finiti male, ed è già l'ora di pranzo... l'unico posto che conosce per 
          un pranzo leggero e veloce è l'Insomnia Cafè.
          Finito di pranzare, anche oggi riesce a scambiare 4 parole con 
          Bridget, pure lei in un piccolo momento di relax.
          "Ciao Dale, ti vedo stanco, mattinata pesante?" chiede Bridget con il 
          suo solito modo di fare allegro e spensierato
          "Molto pesante....." accenna Dale con un grosso sospiro "mi sono reso 
          conto che l'unica cosa che so fare per ora e il massaggiatore, e 
          ancora più assurdo è che nonostante provi a cercare non trovo nessun 
          centro estetico in cerca di personale"
          "E un lavoro in proprio non ti ispira?"
          "Sarebbe un bel progetto, ma anche molto costoso.... per ora mi 
          basterebbe avere qualche cliente, mettere da parte i soldi necessari 
          per vivere, e sperare di trovare anche un lavoro solido. Insomma, 
          trovare qualche garanzia per un futuro quasi immediato" e Dale 
          ricomincia a sorridere pensando alle prospettive.
          "Lasciami il tuo numero di telefono, lo giro tra le amiche, potrebbe 
          essere un inizio...." propone Bridget
          
          Dale lascia i propri dati a Bridget e si salutano.
          
                                           
          ###
          
          Arrivato a casa nel primo pomeriggio, Dale decide di riposarsi, vuole 
          farsi trovare in ottima forma per la serata. Entrato in casa, 
          raccoglie della posta da terra e trova una lettera dall'Italia 
          indirizzata a lui.... *ma come fa a sapere che ora mi trovo qui???*
          Dale rimane con la busta in mano, non ha coraggio di aprirla e 
          continua ad osservarla molto a lungo. Preferisce non leggerla e la 
          ributta in mezzo alla posta, non vuole rovinare la serata per nessuna 
          cosa al mondo.
          
                                                 
          ###
          
          Sono le 18.00 e Suzy si trova all'Insomnia. La ragazza sta ancora 
          pensando alla chiacchierata avuta con Doris e al suo suggerimento di 
          parlarne con i suoi genitori. Tuttavia è sempre più convinta a tenere 
          nascosta alla sua famiglia la sua paura. Infatti, rientrando in casa 
          la sera precedente aveva sentito discutere animatamente i suoi.
          " Cosa voleva Stacy? Lo sa che non deve interessarsene!" diceva 
          alquanto preoccupato il padre.
          " Si caro. Hai ragione! Ma sai anche che lei doveva leggere la lettera 
          al suo 18-esimo compleanno: Abbiamo già aspettato troppo.... 
          Stacy non sa che ne è completamente all'oscuro......." Ciao Mamma, 
          ciao Papà? Di che parlate?"
           I suoi genitori erano impalliditi " Ciao tesoro! Non ti abbiamo 
          sentita rientrare. Hai fame? Come è andato al lavoro?" le chiese 
          Nicole.
           " Mamma!!! Non cambiare discorso!! Di che parlavate? "
          " Di un'amica di Starsky......Niente che ci riguardi." le disse 
          prontamente il padre.
           Ma lei non ne era tanto convinta.Così continuava a rimuginare sulle 
          domande che si era posta  "Chi è Stacy? Perchè mio padre si alterato 
          così tanto? Di quale lettera stavano parlando?" lasciandole senza una 
          risposta. Bridget si avvicinina a Suzy chiedendole se ha bisogno di 
          qualcosa."Si, di un bel massaggio rilassante". Risponde Suzy ridendo.
          "Davvero? Ho proprio ciò che ti potrà servire."
          Susan la guarda incuriosita, aspettando il seguito.
          "Questa mattina ho parlato con Dale Price, e chiacchierando mi ha 
          detto di essere un massaggiatore. Se ti interessa questo è il suo 
          numero di telefono, fidati secondo me è una persona in gamba."
          "Ok. grazie Bridget. Sei stata proprio gentile. Come farei senza di te 
          ^-^ !!
          "Di nulla Suzy, per te questo e altro."
          Il dialogo tra le due ragazze viene interrotto da un rumore improvviso 
          e spaventate si voltano verso il palco. Niente paura è solo l'altra 
          cameriera che ha rotto un bicchiere. Bridget saluta Suzy, e raggiunge 
          la cameriera per aiutarla a raccogliere i pezzettini di vetro.
          
                                                  
          ###
          
          Sono da poco passate le 18 quando Dale si risveglia, deve prepararsi 
          per la cena.
          
                                                
          ###
          
          Rimasta sola Suzy si dirige al telefono del locale e incomincia a 
          comporre il numero del ragazzo....al quinto squillo Suzy sta per 
          riagganciare quanto sente la voce del giovane:"pronto chi parla?"
          "Dale Price? Sono Susan Hutchinson. Avrei Bisogno di un massaggio 
          rilassante e Bridget mi ha fatto il suo nome così..."
          "Bridget? Ah si, Bridget all'Insomnia.....  Oggi purtroppo non ho 
          tempo ma le andrebbe bene per domani alle ore 15.00? 
          "Si, certamente la ringrazio signor Price."> "A proposito signorina 
          vuole che venga io da lei o viene lei da me?"
          "Preferirei venire io da lei se non le dispiace.
          "Va bene allora le do il mio indirizzo....io abito in via....bene, se 
          ha scritto io la saluto e a domani signorina Hutchinson."
          "Ho scritto tutto. Grazie ancora. A domani signor Price."
          Riattacando Suzy guarda l'orologio,  mancano 20 minuti alle 
          19.00: "accidenti, devo andare in lavanderia".
          Con questo pensiero e dopo aver salutato Bridget, Suzy esce dal locale 
          ma non si accorge che un tipo poco raccomandabile la sta osservando 
          dall'altro lato del marciapiede e accendendo la macchina incomincia a 
          seguirla....
          
                                              
          ###
          
          Dopo un'ora di preparativi e indecisioni finalmente Dale è pronto per 
          uscire, quando l'occhio cade nuovamente su quella busta, ma più sicuro 
          che mai esce di casa.
          
                                          
          ###
          
          Dale arriva al Café con molto anticipo, si fa mostrare il tavolo da 
          lui prenotato e, felice per la sistemazione, aspetta l'arrivo di 
          Doris.... è molto agitato, continua a osservare l'orologio, ancora non 
          sa se lei si presenterà all'appuntamento. Però qualcosa gli dice che 
          la serata sarà stupenda.....
          
                                             
          ###
          
          " Café Russe. Ci siamo! " pensa Doris entrando nel locale. L'addetto 
          all'ingresso si avvicina e chiede se può esserle utile, ma lei aveva 
          già notato una piante di rose con alcune blu a formare una freccia, 
          per cui ringrazia e si avvia da sola verso la direzione indicata. Il 
          tavolino è in un angolo appartato......" Chissà come sto! "si chiese 
          Doris mentre si dirigeva verso il suo ospite, mostrando,tuttavia, 
          molta sicurezza di sè.......
          " Ciao! Disturbo? Aspettavi qualcuno?"
          " Ciao!" le dice Dale con un sorriso tipicamente latino, che le 
          infonde subito una piacevole sensazione di sincerità " No. Non 
          disturbi, scusa, non ti ho vista entrare...Ero 
          soprapensiero....Aspettavo una ragazza vestita di blu.......ma che 
          coincidenza:anche tu sei vestita di blu........Allora questa rosa non 
          può che essere tua" ,e così dicendo si alza, le fa il baciamano, e le 
          fa dono di una meravigliosa rosa blu a stelo lungo. Poi la fa 
          accomodare. Erano anni che Doris non veniva più corteggiata a quel 
          modo, e la cosa le piaceva un mondo.........la dolcezza che 
          esprimevano i suoi occhi era tale che lei si scioglieva.........La 
          serata stava passando piacevolmente. Avevano scoperto di avere molte 
          passioni in comune e di aver vissuto negli stessi posti in Italia..
          " Io adoro Roma. E' piena di storia, cultura e tradizioni tali da 
          lasciarti senza fiato. E Milano....Oh! E' bellissima, sopratutto in 
          quelle belle serate autunnali al tramonto....il Castello, il Duomo e 
          Brera........Io amo la zona degli artisti........."
          " Si anche a me piace tanto l'Italia. Vi ho lasciato il cuore......." 
          disse Dale....e si rattristi un pò......
          " Scusami. Non volevo renderti triste, ma l'Italia per me è piena di 
          bei ricordi e.........Posso farti una domanda?"
          "Certo!"
          "Qual è il tuo nome?Io ti chiamo Fascino Latino, ma preferirei 
          chiamarti per nome. Il mio è Doris, Doris Attard."
          "Dale Kalik Price, ma se vuoi, puoi continuare a chiamarmi Fascino 
          Latino"
          Il cameriere, servendo al tavolo, li fa distrarre per un attimo... 
          finalmente Dale, per la prima volta da quando è arrivato a Los 
          Angeles, si sente rilassato e felice.
          Dale solleva il calice con il vino, Doris, quasi lo volesse leggere 
          nel pensiero lo imita. Con un sorriso di gioia molto leggero, i due 
          incrociano le braccia e si guardano negli occhi mentre a piccoli sorsi 
          si gustano un delizioso vino rosso...
          Dale, non riuscendo a trattenersi, si lascia sfuggire una piccola 
          risata.
          Doris sorpresa lo guarda e Dale, anticipando la sua domanda,
          "Ti ho fatto sobbalzare, scusa" dice Dale continuando a sorridere 
          "quando sono felice non riesco a trattenermi dal sorridere...."
          Doris non sa cosa rispondere sul momento, per la prima volta riesce a 
          trovarsi senza parole, ma piena di gioia....
          "Vieni con me" e Dale porge la mano a Doris
          "Dove mi porti?" chiede Doris molto sorpresa, ma divertita
          "Ti piacciono le sorprese?"
          "Sì"
          Dale non continua e Doris non insiste, anche se vorrebbe fargli mille 
          domande. I due attraversano tutta la sala e escono su una stupenda 
          terrazza... un quarto di luna calante brilla nel cielo contornato da 
          tante stelle.
          Doris si blocca "E' stupendo Dale...." e non riesce più a dire nulla.
          "Forse potrà sembrarti una cosa banale, ma Los Angeles di notte è 
          sempre uno splendido regalo" accenna Dale
          "Non è banale, non mi ero mai soffermata a guardare così a lungo il 
          cielo"
          Doris si sente leggera come una nuvola.... non avrebbe mai creduto che 
          la serata poteva migliorare ancora di più.
          Doris e Dale, molto vicino l'una all'altro, si guardano negli 
          occhi.... entrambi sorridono ma nessuno dei due parla. Non vogliono 
          rovinare questo dolcissimo momento....
          
          (e non finisce qui)
          Il settimo episodio vi aspetta venerdì prossimo.
          
          D@ny