Dopo il rocambolesco 
                ritorno alla "Forrester's Creations" e l'incontro con Brooke, 
                Morgan era spaventata dal suo futuro e soprattutto da quello 
                dell'azienda...
              
                -"La Forrester senza 
                Ridge. Ma come è possibile?"-
              
                Questo è l'unico 
                pensiero che continuava a rimbombare per la sua testa.
              
                -"Ed ora devo 
                veramente ricostruirmi una vita, senza la Forrester, il mio 
                unico punto fermo. Ma chi è questo Massimo Marone? E che vuole 
                da Ridge? E' molto strano che Ridge abbia abbandonato quell'azienda, 
                l'azienda di... di suo padre, sì! Ridge ha fatto questo a suo 
                padre? Ma come può essere possibile tutto questo?"
              
              
                 
              
              
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                Chiusa la 
                comunicazione Stacy si chiede di cosa le voglia parlare l' amica 
                *Vuoi vedere che mi chiederà di Dale? Devo stare molto attenta! 
                Non voglio che lei soffra inutilmente. Beh è meglio che chiami 
                Morgan! Ho proprio bisogno di fare una bella partita a 
                tennis!!!*
              
              
                 
              
              
                
                  Mentre continuava a 
                  pensare ed a ripensare sul rapporto Ridge-Eric-Forrester, 
                  squilla improvvisamente il suo telefonino. 
                
                
    
                
  
                
                
                  Inizialmente, 
                  troppo avvolta nei suoi pensieri non se ne accorge, poi 
                  finalmente si rende conto...
               
              
              
                 
              
              
                "Pronto?!?!?!"
              
                "Morgan...? Sei tu?" 
                Domanda Stacy intimidita dal tono di voce seccato con cui Morgan 
                aveva risposto.
              
                "Si, ma chi parla?"
                "Sono Stacy. Ti ricordi di me?"
                "Stacy?!?!"
                "Ci siamo conosciute al bar e ci siamo scambiate i numeri di 
                telefono."
                "Stacccyyyy, ma certo. Scusami tanto ma come ho fatto a non 
                ricordarmi subito di te?!?!"Morgan aveva cambiato tono di voce!
                "Non ti preoccupare. Piuttosto spero di non averti 
                disturbato..."
                "No figurati. Non stavo facendo nulla di importante."
                "Ascolta, io mi trovo al centro sportivo La Cienega e avrei 
                tanta voglia di giocare a tennis... mi stavo chiedendo se non ti 
                andava di raggiungermi?
              
              
                 
              
              
                "Certo che mi 
                andrebbe, Stacy! Ho proprio bisogno di una partita per 
                rilassarmi... Allora sto da te fra 10 minuti, il tempo di 
                cambiarmi e riordinare le mie cose"- 
              
              
                E richiude il 
                telefono.
              
                Morgan, quindi, 
                prende velocemente la sua borsa da tennis, sempre pronta per 
                qualche "emergenza", e si dirige verso il centro "La Cienega", 
                proprio dietro all'hotel dove alloggia ora. Già, l'hotel! Morgan 
                ha assolutamente bisogno di una casa tutta sua, non una camera 
                d'albergo, piccola, simile ad una prigione! Deve cercare una 
                casa....
              
              
                 
              
              
                Morgan arriva 
                finalmente nel luogo dell'incontro e dopo essersi cambiata 
                all'interno degli spogliatoi, si dirige al luogo dell'incontro e... 
                Incontra Stacy, che la sta aspettando proprio con due racchette 
                in mano. E gliene porge una.
              
                -"Allora pronta per 
                la partita?"- chiede Stacy sorridendo e facendo l'occhiolino. 
                -"Spero di non averti disturbata, prima, al telefono, ma avevo 
                proprio bisogno di una bella partita a tennis!"-
              
                -"Nessun problema, 
                hai avuto proprio una brillante idea"- risponde Morgan, e le due 
                ragazzi iniziano finalmente a giocare.
              
              
                 
              
              
                -"Sai, mi sono 
                veramente divertita quest'oggi. Sembra di ritornare ai vecchi 
                tempi."- disse Stacy.
              
                -"Bè, sei fortunata, 
                io non ho dei bei tempi da ricordare, forse qualche piccolo 
                sprazzo di pacata felicità... ora torno in hotel a farmi un bel 
                bagno idromassaggio."-
              
                -"Alloggi in un 
                hotel?"- chiese stupita Stacy.
              
                -"Sì, alloggio 
                nell'hotel a quattro stelle proprio dietro l'angolo. Purtroppo 
                non sono ancora riuscita a trovarmi una casa tutta mia, per via 
                dei prezzi e soprattutto per via della lontananza dai miei punti 
                di riferimento."-
              
                -"Sai, anche io ho 
                dei problemi nel trovare una bella casa comoda qui in centro... 
                Ti andrebbe se un giorno di questa settimana, andiamo in giro 
                per la città e per gli annunci esposti da ogni parte, a cercare 
                una bella casa per noi due? Sempre se ti piacerebbe vivere 
                insieme ad una ragazza come me! Poi, in questo modo, potremmo 
                dividerci il prezzo..."
              
                Inizialmente Morgan è 
                titubante per via di tutti i suoi segreti... Poi, l'idea non le 
                dispiace e... Infine accetta la proposta di Sacy!
              
              
                 
              
              
                Dopo aver finito di 
                chiacchierare, Stacy e Morgan escono dal centro insieme.
              
                "Abiti vicino?" 
                Chiede Morgan a Stacy.
              
                "Veramente no e sono 
                anche a piedi...." E vedendo la faccia preoccupata dell' amica, 
                Morgan decide di offrirle un passaggio.
              
                Arrivate davanti alla 
                porta di casa e dopo aver salutato Morgan, Stacy entra e sta per 
                recarsi in camera quando sente la voce di Dave provenire dalla 
                cucina.
              
                *Dave??!! Come è 
                possibile??* Pensa Stacy tra sè avvicinandosi alla cucina. 
                Vedendo che la porta era socchiusa Cerca di sentire ciò che si 
                dicono....
              
                "Hutch perchè hai 
                preso questa decisione???"
                "Perchè stare qui è troppo doloroso per me e per la mia 
                famiglia. Ogni cosa ci ricorda Suzy."
                "Ma addirittura trasferirsi, che ne sarà della nostra amicizia e 
                di Stacy??"
                "Stacy potrà rimanere qui e abitare in questa casa, se 
                vuole, mentre noi possiamo sempre sentirci e io verrò a trovarti 
                durante le vacanze estive."
                "Ma non sarà la stessa cosa. Non voglio cambiare compagno di 
                lavoro."
                "Su dai Starsky, non è poi la fine del mondo."
                "Questo lo dici tu..."
                "Dave, tu sarai sempre il nostro più caro amico ma noi ora non 
                possiamo più stare qui, cerca di capire." Interviene Nicole che 
                fino a quel momento era rimasta in silenzio.
              
              
                 
              
              
                Stacy non riusciva a 
                crederci, la famiglia Hutchinson voleva trasferirsi...
              
              
                 
              
              
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                Jen non riesce a 
                dormire quella notte: si sveglia più volte, si rigira nel letto, 
                senza riuscire a dimenticare per un attimo quello che è successo 
                il giorno prima.
              
              
                 
              
              
                Si alza, ancora 
                abbastanza frastornata, verso le 9.00 e si dirige in salotto, 
                dove trova Kelly.
              
                
                  - Buongiorno signorina?! Dormito 
                  bene? - 
                
                
                  - Non molto, a dir 
                  la verità. Ho pure un po' di mal di testa -
                
                  - In facoltà non 
                  hai lezioni questa mattina? -
                
                  - Non questa 
                  settimana, ci sono dovuta andare solo poche volte, ho potuto 
                  studiare anche a casa, e tu il lavoro? -
                
                  - Oggi ho l'intera 
                  mattinata e il primo pomeriggio libero, telefonerò a mamma e 
                  poi andrò da un'amica -
                
                  - Ok. Allora ci 
                  vediamo per pranzo. Vieni a casa? -
                
                  - Certo! Ti va 
                  questo pomeriggio di uscire insieme? -
                
                  - Mi piacerebbe, ma 
                  non posso perchè ho quel colloquio alla Forrester -
                
                  - E' vero! Buona 
                  fortuna! Vedrai angioletto che ce la farai! -
                
                  - Speriamo! Non 
                  voglio, però, farmi illusioni. -
                
                  - Ma che hai? A 
                  parte il lavoro, ti vedo strana! -
                
                  - Non ho niente, 
                  sono solo un po' stanca e poi... ho ricevuto una lettera di 
                  Kevin! Ti ricordi di lui? -
                
                  - Ovvio. Come 
                  faccio a dimenticarlo. Ma cosa vuole? -
                
                
                  - E' tornato da 
                  poco dal Messico e ha detto che gli farebbe piacere venirmi a 
                  trovare, sa che sono qui a Los Angeles con te. -
                
                  - Beh...  e tu? Che 
                  gli hai detto? -
                
                  - Ancora nulla per 
                  ora. Mi farebbe piacere rivederlo ma... -
                
                  - E dai! Chiamalo! 
                  Eravate grandi amici e, poi, ormai hai passato quel brutto 
                  periodo per cui soffrivi per lui. Non ne sei + innamorata! -
                
                  - Lo so... forse 
                  hai ragione! -
                
                  - Poi fai come 
                  vuoi. Chiamalo, non te ne pentirai. E poi rivedere un vecchio 
                  amico, non ti potrà fare che bene! -
                
                  - Ok! Seguirò il 
                  tuo consiglio! -
                
                  - Va bene 
                  sorellina, ora devo andare!
                
                  - Allora a dopo! 
                  Ciao!
                
                  Appena Kelly esce 
                  di casa, Jen pensa tra se:
                
                  *Non mi va di 
                  raccontarle di Steve. In fondo non le ho mai parlato molto di 
                  lui. Devo anche dimenticarlo, mi ha fatto troppo male.*
                
                  Jen sembrava molto 
                  determinata, ma in realtà era sempre stata una ragazza molto 
                  insicura.
                
                
                  - Basta! Da oggi 
                  cambierà la mia vita. Voglio conoscere nuove persone e ho 
                  bisogno, in particolare di un'amica come 
                  Ashley, 
                  peccato solo che lei ora si trovi a San Francisco. Quanto bene 
                  le voglio. Forse Bridget... - 
                
               
              
              
                 
              
              
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                Nel frattempo anche 
                Stacy si sveglia ed entrando in cucina trova Nicole e Ken che la 
                stanno aspettando.
              
                I due parlano del 
                loro trasferimento e della sua sistemazione in quella casa.
              
                Stacy accetta anche 
                se un pochino gli spiace per loro e sentirà la loro mancanza.
              
                Chiarito tutto, tutti 
                e tre vanno al lavoro.
              
                Stacy che fino a quel 
                momento girava per le strade con la macchina della polizia da 
                sola, dal giorno dopo sarà affiancata da un compagno.
              
              
                 
              
              
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                  - Un giorno di 
                  questi chiedo un appuntamento, per farmi fare un massaggio da 
                  Dale. Ne ho proprio bisogno! -
                
                
                   
                
                
                  Sono già le 10.30 e 
                  Jennifer sta per uscire di casa quando le prende nuovamente un 
                  gran mal di testa e decide quindi di tornare in casa. Riposa 
                  un po' e si risveglia un ora e mezza dopo, fortunatamente si 
                  sente meglio!
                
                  Intanto ha deciso 
                  di fare come le ha suggerito Kelly: chiamerà Kevin! La sera 
                  prima aveva cercato il suo numero di telefono, lo aveva 
                  trovato, ma poi non aveva avuto il coraggio di chiamarlo. Ora 
                  era arrivato il momento!
                
                  Compone il numero, 
                  ma il cellulare risulta essere spento al momento e risponde 
                  solo la segreteria telefonica.
                
                  Dopo un po' di 
                  indecisione decide di lasciargli un messaggio:
                
                  - Ciao Kevin! Come 
                  stai? Ho ricevuto le tue lettere... e mi farebbe piacere 
                  rivederti! Chiamami appena senti questo messaggio, così ci 
                  possiamo mettere d'accordo! Grazie!
                
                
                   
                
                
                  Fatto questo 
                  prepara il pranzo in attesa che Kelly torni a casa.
                
                
                   
                
                
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                  Mentre faceva il 
                  suo giro, Stacy si ricorda di chiamare Dale per Steve....E dai 
                  Dale rispondi, al quinto squillo ecco la voce di 
                  Dale...."Pronto? Chi parla??"
                  "Dale sono Stacy e ho bisogno di incontrarti"
                  "Ah si...Bene...Dove?"
                  "Ci vediamo tra un'ora al bar del centro sportivo La Cienega"
                
                  "E dove si trova??"
                  "Si trova all'inizio della zona della City All, sulla destra. 
                  Non ti puoi sbagliare."
                
                  "Ok a dopo."
                
                  
                    Stacy dopo aver 
                    finito il suo turno, raggiunge Dale al centro sportivo.
                  
                  
                    Dopo aver 
                    ordinato qualcosa da bere, Stacy arriva subito al dunque....
                  
                    "Vedi Dale. Dopo 
                    che mi hai raccontato alcuni particolari dei delinquenti io 
                    ho fatto delle ricerche e ho scoperto dove si trovano."
                    "Wowowo ma è magnifico. E perchè non li arresti??"
                  
                    "Beh...perchè è 
                    sorto un piccolo problema Dale. Non ci sono prove su nessun 
                    loro reato precedente, e per arrestarli ci vorrebbe una loro 
                    confessione."
                  
                    "Capisco, che 
                    pensi di fare allora?"
                    "Io avevo intenzione di intrufolarmi tra loro ma purtroppo 
                    uno di loro mi riconoscerebbe subito." E Stacy si fa 
                    improvvisamente triste..."Vedi quando ero ancora a Westwood 
                    io ho cercato di arrestare uno di loro senza però riuscirci. 
                    Quindi mi riconoscerebbe subito se mi vedesse. Ho  
                    bisogno di una persona che conosca come stanno le cose ma 
                    che allo stesso tempo non è mai stata vista dai due 
                    delinquenti."
                    Dale aveva capito al volo a chi Stacy si stava riferendo, ma 
                    allo stesso tempo aveva paura di dirlo apertamente. D'altra 
                    parte Stacy stava appunto aspettando una reazione di Dale ma 
                    vedendo che non aveva intenzione di dire nulla, lei 
                    prosegue..."Io avevo pensato a te Dale."
                    "Già, lo avevo capito."
                    "Ovviamente ti devi vestire come uno di loro e in questa 
                    borsa ci sono i vestiti. Per cambiarti qui ci sono gli 
                    spogliatoi."
                  
                  
                    "Va bene. Torno 
                    subito." E così dicendo Dale si allontana per poi ritornare 
                    vestito come un delinquente.
                  
                    "Sei perfetto 
                    Dale." Afferma Stacy tra il serio e il divertito.
                    "Ma tu sarai nei paraggi vero?? Non mi lascerai solo come un 
                    babbeo?" Chiede Dale preoccupato.
                    "Ma no figurati. Io ti seguirò con la macchina cercando però 
                    di non starti troppo vicino, i delinquenti non devono 
                    vedermi."
                  
                    "Ok Stacy. Senti 
                    dove si trovano i due tipi??"
                  
                    "Si trovano in un 
                    magazzino abbandonato a Santa Monica. Cerca di ricordarti 
                    che il tuo compito è solo quello di far confessare almeno 
                    uno di loro e quindi evita di fare l'eroe qualunque cosa 
                    accada capito?? Ad arrestarli ci penserò io con l'aiuto dei 
                    colleghi."
                  
                    "Ok. Allora ci 
                    avviamo??"
                    "Certo e non ti preoccupare i miei colleghi sono tutti 
                    ottimi poliziotti." E così dicendo Stacy e Dale stanno per 
                    avviarsi verso l'uscita quando "Ops...dimenticavo la cosa 
                    più importante." Dice Stacy fermandosi all'improvviso. Dale 
                    vedendo che Stacy cerca disperatamente qualcosa nella borsa 
                    si domanda cosa stia cercando. "Oh eccola finalmente. Ecco 
                    Dale questa è una cimice e devi metterla in un posto dove i 
                    due delinquenti non riescano a vederla."
                    "Va bene Stacy ma dove posso metterla??"
                  
                    "Aspetta...eppure 
                    credevo di averlo messo nella borsa. Infatti, eccolo qui." 
                    Dice la ragazza  tirando fuori il nastro adesivo.
                  
                  
                    "Cosa vuoi fare 
                    con quello??" Domanda Dale.
                  
                    "Ma è ovvio mio 
                    caro. Servirà per attaccare la cimice sulla tua pelle." Dice 
                    Stacy divertita.
                  
                    "Ma non ci penso 
                    nemmeno...."
                    "Oh su, niente storie. Avanti.." E così dicendo Stacy 
                    convince Dale a tirarsi su la maglietta in modo che lei 
                    possa attaccare la cimice. "A proposito....lascia accesso il 
                    cellulare ma con la vibrazione perchè se sarà necessario ti 
                    chiamerò...."
                 
                
                
                   
                
                
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                  Steve ha terminato 
                  di pranzare e prima di riprendere il lavoro vuole chiedere  a 
                  Dale se ha voglia di andare a prendere un caffè. Quando arriva 
                  in palestra  trova soltanto la donna delle pulizie.
                
                  - Signora mi scusi, 
                  dov'è Dale?
                
                  - Oggi non si è 
                  visto, ha chiesto un giorno di permesso aveva un impegno
                
                  - Sa dirmi dov'è 
                  andato?
                
                  - Mi dispiace non 
                  ne ho idea
                
                  - Grazie lo stesso
                
                
                
                   
                
                
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                  Dopo pranzo 
                  Jennifer si prepara perchè alle 15.00 si deve recare alla 
                  Forrester per quel colloquio di lavoro.
                
                
                   
                
                
                  Aveva appena 
                  varcato la porta di ingresso della sede della Forrester 
                  Creations 
                
                
                  - Certo che è 
                  immensa... -
                
                  Deve essere però 
                  molto gratificante per Eric e Stephanie aver creato tutto 
                  questo e anche per Brooke, che ne ha aumentato il successo.
                
                  Si reca negli 
                  uffici dove si tengono i colloquio e non fa in tempo a sedersi 
                  che è già il suo turno.
                
                  - Prego signorina 
                  Richard si accomodi... - le dice Thomas Fleming.
                
                
                  - Grazie! Ma non 
                  aveva detto che dovevamo darci del tu...
                
                  - Sì! Hai ragione. 
                  Vedo che sei riuscita ad arrivare in orario -
                
                  - Esattamente. Mi 
                  scusi... cioè scusa se l'altra volta non ti ho riconosciuto, 
                  ma ora ricordo che mi hai dato un passaggio alcune settimane 
                  fa. -
                
                  - Non pensavi 
                  neanche che te ne saresti ricordata questa volta. Comunque 
                  come è piccolo il mondo eh? Chi l'avrebbe detto che ci saremmo 
                  rivisti proprio ad un colloquio di lavoro -
                
                  - Eh già! E 
                  finalmente abbiamo avuto modo di presentarci! Ho scoperto he 
                  sei anche un istruttore di fitness... verrò da te per alcune 
                  lezioni! -
                
                  - Ci conto! - le 
                  risponde lui sorridendo.
                
                  - Ora passiamo alle 
                  cose serie. In fondo sei qui per un lavoro no?! -
                
                  - Sì! Spero di 
                  ricevere una buona notizia. -
                
                  - Allora 
                  Jennifer... insieme ad un mio collega ho valutato la 
                  situazione... si sono presentate in molte e dopo un'accurata 
                  selezione abbiamo ristretto il numero delle possibili 
                  "candidate". Non ci serve un'esperta... e tu mi hai molto 
                  colpito! Sono sicura che potresti farcela. Puoi trasmettere 
                  allegria, energia, voglia di fare e sono sicura che potremmo 
                  ricevere molte nuove iscrizioni. Insomma... sei assunta! -
                
                  - Grazie! Non ci 
                  posso credere! E' fantastico!! Non so cosa dire -
                
                  - Non occorre che 
                  tu dica niente, dovrai solo dimostrare... ho fiducia in te ok? 
                  -
                
                  - Certo quando 
                  posso iniziare?! -
                
                  - Già da 
                  dopodomani. Ti verrà consegnato il foglio con i vari orari, ma 
                  sappi che avrai anche parecchio tempo libero. Ti occuperà solo 
                  intorno alle o alle cinque del pomeriggio! -
                
                
                  - Perfetto! Allora a dopodomani!
                
                  - Ti aspetto!
                
                  - Grazie Ancora, arrivederci!
                
                  - Ciao Jennifer
                
                
                   
                
                
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                  Era davvero un 
                  giorno pesante quello che stava vivendo Doris. Non riusciva a 
                  togliersi di dosso i dubbi che continuava a nutrire nei 
                  confronti di Dale.*E' inutile che continui a rodermi il 
                  fegato! Staserà parlerò con Stacy e magari mi chiarirà un pò i 
                  dubbi che ho o almeno spero!"
                
                  Aveva deciso che 
                  avrebbe staccato prima: non vedeva l' ora di tornare a casa e 
                  di farsi un bel bagno rilassante....Erano le 16 quando il 
                  telefono le squillò: 
                
               
              
                "Pronto? Parlo con la 
                signora Attard? Doris Attard?"
              
                "Si! Sono io."
              
                "Sono la segretaria 
                del signor Marone. Vorrei fissarle un appuntamento per un 
                colloquio. Le andrebbe bene anche questa sera? Diciamo.... verso 
                le 19?"
              
                 Scusi! Sta parlando 
                delle Marone's Industries?"
              
                "Si certo!"
              
                Doris non credeva 
                alle proprie orecchie "Va bene! A dopo allora!"
              
                *Le Marone's...Avranno 
                letto il mio curriculum! Bene! Chissà perchè hanno tanta 
                fretta!?Mha! Meglio che vada, allora* 
              
              
              
                 
              
              
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                  Mentre usciva 
                  dall'edificio Jen pensava a quanto era stata fortunata: 
                
                
                  "Lavorare alla 
                  Forrester, finalmente ho trovato un lavoro che mi piace, mi 
                  occuperà poche ore e mi permetterà di pagarmi gli studi!"
                
                  Era evidentemente 
                  felice per la notizia appena ricevuta!
                
                  "In questo modo... 
                  mi distrarrò e non penserò a Steve... NO! Steve lavora alla 
                  Forrester, spero solo che non lo debba incontrare! Non ho 
                  intenzione di vederlo!" pensava.
                
                  - Non vedo l'ora di 
                  lavorare! Spero di sentire anche al più presto Kevin! - 
                
                
                  Aveva pensato a 
                  tutto questo mentre tornava a casa erano ormai le cinque del 
                  pomeriggio, perchè aveva fatto un giro in centro prima di 
                  recarsi a casa.
                
 
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                    E' proprio mentre torna a casa 
                    che le squilla il cellulare. Risponde.
                  
                    
                      - Pronto? -
                    
                    
                      Ma dall'altre parte non risponde nessuno.
                    
                      - Pronto? Ma chi è? -
                    
                      - Non ti deve interessare questo, ma vedi di stare attenta 
                      - la voce che Jen sente la fa rabbrividire.
                    
                      - Ma chi è? Non è uno bello scherzo!! -
                    
                      - Non sei tu a decidere cosa è divertente o meno! Sappi 
                      che se rischierai di passare dei guai seri è solo colpa 
                      del tuo amico Steve. -
                    
                      - Che c'entra Steve?! Cosa volete da me? -
                    
                      - Sappi solo questo! -
                    
                      - Ma... aspettate! -
                    
                      Jen però non fa in tempo a chiedere altro, perchè i due 
                      sconosciuti riattaccano frettolosamente!
                    
                      - Ma chi erano quei due? E cosa vogliono da me? Di che 
                      guai parlavano?? E poi... Steve! Devo assolutamente 
                      contattarlo, solo lui può chiarire la situazione! Ho 
                      paura! -
                    
                      La telefonata l'ha turbata molto ed è rimasta anche 
                      parecchio confusa!
                    
                      
                        Prova a chiamare Steve sul cellulare, ma non riesce a 
                        rintracciarlo. E' molto preoccupata per sè stessa e per 
                        lui! "Ma che succederà?"
                      
                      
                        - Potrei provare a chiamare a casa, è l'unica 
                        possibilità! -
                      
                        Così detto, Jen cerca il suo numero in rubrica e chiama.
                      
                     
                   
                  
                 
               
              
              
                 
              
              
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                Sono passate 
                alcune ore dall'incontro con Stacy al bar. Dale, senza troppe 
                difficoltà, è riuscito a trovare la fabbrica dismessa 
                indicatagli. E' una costruzione decisamente fatiscente, l'unica 
                cosa ancora in bella vista è l'insegna 'Engin'. Dale la nota 
                subito, prova a pensare a cosa mai sia stato prodotto lì dentro 
                ma non riesce a immaginare nulla. Di una cosa è certo, deve 
                entrare. La paura è tanta, tornare indietro lo farebbe sentire 
                in colpa per sempre. L'unica cosa che lo tranquillizza è sapere 
                che Stacy lo può ascoltare e si trova nei paraggi per 
                intervenire subito nel peggiore dei casi.
              
              
                 
              
              
                Finalmente riesce 
                a entrare. Il luogo è molto buio e l'aria è abbastanza pesante. 
                Nonostante il grande caldo, Dale continua ad avere dei brividi 
                freddi. Fa qualche passo. E' molto incerto, non riesce a vedere 
                con precisione cosa ha davanti a sé, e vuole evitare di urtare 
                qualsiasi cosa, ma un ferro, posto proprio a terra vicino 
                all'entrata, lo fa inciampare provocando non poco rumore.
              
                Dei passi si 
                avvicinano frettolosi, Dale spera di non essere visto ma una 
                mano, con forza, lo solleva da terra.
              
                Non riesce a 
                vedere la faccia del tizio, ma una voce tonante all'inizio lo 
                spaventa
                  
              
              
              
                 
              
              
                "E tu che ci fai 
                qui???? Questa è proprietà privata, vedi di smammare"
              
                Dale, raccogliendo 
                quel poco coraggio che ha in sé
              
                "Se fossi in te io 
                non mi caccerei via, io sono a conoscenza di cose che potrebbero 
                farvi molto piacere"
              
                "Senti 
                mingherlino, stai attento a come parli e non darti tante arie... 
                io ora ti mollo e ti do tre secondi per andartene"
              
                Dale, anche se non 
                molto convinto delle sue azioni, rimane immobile davanti a 
                questo energumeno. Per lui sarebbe meglio essere vigliacco che 
                morto, ma non può andarsene.
              
              
                 
              
              
                "Sei proprio tonto 
                ragazzo" il tipo riagguanta Dale per un braccio "ora ti porto 
                dal mio capo, e lui non ama le visite a sorpresa"
              
              
                 
              
              
                Intanto Stacy, dal 
                furgoncino dove è appartata, segue, parola dopo parola, cosa 
                combina Dale
              
                "Eh no Dale, 
                cavolo... non stai mica giocando, lì ti possono uccidere" 
                pronuncia ad alta voce Stacy "Perché ho mandato lui, cribbio!!!"
              
              
              
              
                 
              
              
              
              
                Dale viene 
                portato, senza troppa fatica, in una stanza dalla parte opposta 
                del capanno. Non c'è molta luce neanche lì dentro, ma non c'è 
                neanche molto da illuminare. Nella stanza c'è solo una grossa 
                scrivania e qualche sedia. Seduto a un lato del tavolo c'è un 
                tizio a torso nudo, con un grosso tatuaggio ben visibile.
              
                *Eccolo, è il 
                tizio che mi diceva Steve... e ora che faccio?*
              
              
                 
              
              
                "Capo, ho trovato 
                questo omuncolo all'entrata del capannone, secondo me è un tipo 
                innocuo, magari un teppistello in cerca di avventure"
              
              
                 
              
              
                Dale viene 
                squadrato dalla testa ai piedi, e in tutta risposta 
                contraccambia con un occhiolino.
              
              
                 
              
              
                "Hey James.... o 
                scusa capo"
              
                James lancia uno 
                sguardo infastidito al suo aiutante che un po' spaventato 
                abbassa gli occhi.
              
              
                 
              
              
                "Bene, bene" James 
                comincia ad avvicinarsi a Dale "Un ragazzino un po' troppo 
                cresciuto per fare delle bravate. No, non ci credo!!! In questa 
                zona è tutto dismesso e proprio qui dovevi venire?? Casualità 
                strana, vero?"
              
                James afferra Dale 
                per il bavero
              
              
              
                "Capo, ma che 
                fai??? Vogliamo divertirci un pochetto???"
              
                "Zitto 
                imbecille..." e rivolgendosi di nuovo a Dale "Sei capitato nel 
                giorno sbagliato, quando sono nervoso le sorprese non mi 
                piacciono"
              
                Dale prova a 
                sparare una carta, spera solo si non rischiare troppo
              
                "Io potrei 
                aiutarvi per il vostro progetto"
              
                James lo molla e 
                Dale attera su una sedia "E quale progetto, sentiamo un po'..."
              
                "Forse una parola 
                vi basta, anzi un nome" e scandendo con molta calma "For..re..ster"
              
                James rimane un 
                po' sbalordito, ma cerca di non darlo a vedere
              
                "Forrester, ma 
                bravo... e cosa dovrei sapere??"
              
                "Alle volte delle 
                nuove stoffe potrebbero interessare.. ma è solo un mio parere"
              
                "Ragazzo, 
                continua..."
              
                "Io ho tra le mani 
                le prove di laboratorio di un certo tessuto, un vera miglioria 
                e..."
              
                "E come fai ad 
                avere questa roba??? Mi sa tanto di presa per il culo..." James 
                si siede e appoggia i piedi sulla scrivania "Non sono mica nato 
                ieri..."
              
                "Ma capo.... potrebbe 
                essere l'occasione della tua vita, finalmente puoi fregare tutti 
                e diventare tu l'uomo più ricco del mondo con questo nuovo 
                materiale... Steve è solo uno stronzetto che credeva di poterci 
                prendere in giro con quelle 
                scartoffie"
              
              
                "Stai zitto, 
                chiudi quella bocca.... ma possibile che devo farmi aiutare da 
                uno fesso come te?!?!"
              
                James guarda per 
                un po' Dale, non è per niente convinto delle sue parole, ma ha 
                in mente di metterlo alla prova.
              
              
              
                 
              
              
                "Senti, io voglio 
                fidarmi, hai una faccia ok e qualcosa mi dice che puoi darci 
                davvero una mano, ma..." e James, scattando in piedi, alza la 
                voce "d'ora in poi sarai nelle mie mani, qualsiasi cosa farai o 
                dirai io la vedrò e la sentirò per primo, ma occhio... fai solo 
                un passo falso, e ti ammazzo, senza pensarci neanche due 
                volte!!!"
              
              
                 
              
              
                Stacy, che 
                continua ad ascoltare tutto, è abbastanza contenta del lavoro 
                che Dale sta portando avanti, ma ancora dei dubbi la assillano.
              
                *Speriamo che vada 
                tutto secondo i piani, non potrei mai perdonarmi neanche un 
                piccolo errore, potrebbe essere fatale*
              
                Dei rumori 
                riportano l'attenzione di Stacy verso quello che sta accadendo 
                nel magazzino
              
                'crrrrrr..... iiiii.... shhhh'
              
                "No, ma che cavolo 
                succede.... sta per saltare il collegamento...."
              
                'crrrrr  .....sso 
                ti lego così sono certo che non sca..... shhhhhh'
              
                Il collegamento 
                con Dale salta.... Stacy, molto innervosita, sferra un poderoso 
                pugno sugli strumenti per la ricezione, mandandoli in tilt 
                definitivamente
              
                "Sto schifo di 
                aggeggi, ma dove li hanno presi.... possibile che qui a Los 
                Angeles non funziona mai nulla!!! E ora che faccio??? Stacy, 
                calmati e rifletti, torna il detective che sei sempre stata.... 
                cribbio!!!" e molla un altro pestone sugli strumenti.
              
              
              
              
                 
              
              
                Dale è ormai 
                legato con la mano sinistra ad un tubo da oltre 20 minuti. I due 
                malviventi lo hanno lasciato solo per non fargli sentire il 
                piano che stanno elaborando.
              
                Approfittando 
                della situazione, Dale, cercando di parlare a bassa voce, chiama 
                Stacy attraverso la cimice
              
                "Stacy... mi 
                senti... ti prego intervieni ora, non so cosa stanno facendo 
                quei due, io non ce la faccio più.... ti prego, almeno chiama!!"
              
                Dale non sa che 
                Stacy non lo più più sentire, ma dopo pochi secondi finalmente 
                il cellulare vibra e Dale, senza far passare neanche un paio di 
                secondi, afferra velocemente l'apparecchio e accetta la 
                chiamata....
              
              
                 
              
              
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                - Stacy sono nei 
                guai, non posso stare molto al telefono fai parlare solo me...
              
                Ovviamente Steve 
                si allarma, ma segue le istruzioni del suo amico, con voce bassa 
                e cercando di imitare una voce femminile dice
              
                - Ok...
              
                - Sono ancora all'Engin 
                a Santa Monica , forse ho delle novità importanti, avrai già 
                sentito tutto, però mi sono fatto altre idee, uno dei due è 
                proprio quel tizio che tu avevi individuato, vedrai che 
                riusciremo a venirne fuori, devo confessarti che ho tanta paura 
                ti saluto a dopo!
              
              
                 
              
              
                Steve non sa cosa 
                pensare, non ha capito a che cosa si riferisce Dale, ma ha 
                intuito che lui è nei guai, deve assolutamente aiutarlo.  
                Mentalmente ripassa le poche frasi dette da Dale al cellulare, 
                l'unico indizio è il nome del luogo "Engin" ma cosa sarà ? 
                L'unico modo per scoprirlo è andare in zona.
              
              
                 
              
              
                Dopo aver chiesto 
                il permesso per uscire due ore prima dal lavoro Steve si dirige 
                a Santa Monica, arrivato sul posto entra in un bar
              
                - Mi scusi credo 
                di essermi perso, può indicarmi dov'è L'Engin?
              
                - L'Engin? Ma è 
                chiuso da anni ormai, cosa sta cercando?
              
                Steve non sa 
                assolutamente cosa sta cercando, e di certo non può dirgli che 
                deve trovare un amico in pericolo, così inventa qualcosa
              
              
              
                - So benissimo che 
                è chiuso da anni,  ma mi hanno detto che è in vendita
              
                - Se è in vendita 
                non lo so, ma non credo che sia un buon affare comunque può 
                sempre darci un'occhiata. Esca di qui e giri alla prima a 
                sinistra, poi alla seconda a destra, percorra tre o quattrocento 
                metri e si troverà all'Engin
              
                - Non so come 
                ringraziarla
              
                - Di nulla si 
                figuri...
              
              
                 
              
              
                Steve segue 
                esattamente le indicazioni del barista e in pochissimi minuti 
                arriva sul posto, Davanti a lui ha una fabbrica dismessa, non si 
                sa bene cosa ci fosse prima, il cancello è chiuso, ma lui è 
                deciso ad entrare lo stesso, e arrampicandosi sulla ringhiera 
                riesce a passare dal lato opposto. L'unica porta aperta della 
                fabbrica  è quella sul lato sinistro, davanti all'altra porta 
                sul lato destro invece c'è un uomo, Steve lo riconosce è quello 
                del tatuaggio. Solo ora capisce che Dale è nei guai  perchè sta 
                cercando di aiutare lui, ha paura, ma deve fare di tutto per 
                entrare.
              
                Il locale è buio, 
                ci sono poche finestre , l'atmosfera è tetra e opprimente, 
                nessuna traccia di Dale nelle prime tre stanze, ma nel corridoio 
                di sinistra ci sono altre porte. Da una di queste si intravede 
                una luce, così decide di  avvicinarsi piano piano per guardare 
                dal buco della serratura. Appena guarda dentro vede subito Dale, 
                è legato ad un tubo, Steve entra e cerca di liberarlo.
              
                - Steve ma cosa ci 
                fai qui, come hai fatto a scoprire dove mi trovavo?
              
                - Sei stato tu a 
                dirmelo
              
                - Ma cosa dici? 
                Non sono mica scemo, solo una mia amica sa dove mi trovo!
              
                - La tua amica si 
                chiama Stacy vero?
              
              
              
                - Ma allora la 
                conosci anche tu...
              
                - No,  la cosa si 
                spiega molto più facilmente, quando prima hai risposto al 
                telefono credevi di parlare con quella tua amica invece ero io, 
                ma cosa credevi di fare?
              
                
                  
                    - Sto cercando 
                    di aiutarti Steve...
                  
                    - Questo l'ho 
                    capito, ma non devi mettere a repentaglio la tua vita! E 
                    spiegami chi è Stacy
                  
                    - E' una 
                    poliziotta, sono venuto qui per cercare degli indizi, ho una 
                    cimice sotto la camicia, vedrai che presto farà irruzione 
                    con una squadra
                 
               
              
                - Guarda che non 
                ho visto nessuno qui intorno, sei sicuro che lei sia nelle 
                vicinanze?
              
                - Certo, abbiamo 
                curato tutto nei minimi dettagli...
              
                - Anche noi 
                abbiamo curato tutto nei minimi dettagli mei cari spacconi, ma 
                cosa speravate di fare?
              
                Steve si volta di 
                scatto dietro di lui ci sono le due canaglie, li guardano con 
                aria da vincitori, Dale è pietrificato.
              
                - Ehi ma credevi 
                veramente di avere a che fare con dei principianti?Abbiamo 
                capito subito che eri una spia, è per questo che ti abbiamo 
                legato senza neanche perquisirti, avresti di certo provato a 
                metterti in contatto con qualcuno. Ci siamo presi gioco di te 
                imbecille, volevamo solo vedere dove arrivava il tuo falso 
                coraggio, ahahahhahahah
              
                  
                  
              
              
              
                 
              
              
                Dale non sa cosa 
                dire, voleva essere d'aiuto a Steve e ora si trova in pericolo 
                di vita, è vero non è stato poi così furbo, ma perchè Stacy non 
                interviene?
              
                Steve intanto 
                anche se terrorizzato all'idea di essere ucciso cerca per quanto 
                possibile di mantenere la calma:
              
                - Avete ragione 
                Dale non è stato coraggioso voleva solo aiutarmi, nessun altro 
                sa che siamo qui, dovete credermi..
              
                - Stai zitto 
                imbecille - dice l'uomo con il tatuaggio - ora sono stanco di 
                sentirti parlare a vuoto, se non vuoi collaborare sarà peggio 
                per te e quella canaglia che ti sta vicino.
              
                  James e il suo 
                complice avevano ascoltato la conversazione tra  Steve e Dale e 
                per precauzione decidono di distruggere la cimice che li tiene 
                in contatto con la polizia.
              
                Dale è disperato, 
                ormai si sente vicino alla morte, Steve è meno pessimista,  sa 
                che le loro possibilità sono veramente poche, ma la speranza è 
                sempre l'ultima a morire. Quando però Steve capisce  che i due 
                manigoldi vogliono portarli in un altro posto si rende conto che 
                è finita....
              
    
              
  
              
                 
    
              
  
                  
              
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                Per tutto il 
                giorno la sua mente era stata presa da Dale, ma ora doveva 
                eliminarlo per un pò e concentrarsi solo sul suo lavoro! Arrivò 
                con un quarto d' ora d' anticipo all' appuntamento, ma fu subito 
                fatta accomodare. Entrando, Doris non credeva ai suoi occhi: c' 
                era il gran capo in persona con Ridge al suo fianco. 
              
              
                *Allora è vero che 
                Ridge Forrester non lavora più con la sua famiglia!*" 
                Buongiorno!" disse Doris con fare sicuro ma anche rassicurante.
              
                " Buongiorno 
                Doris. Posso darti del tu, vero?" Ridge aveva un modo di fare 
                deciso." Abbiamo letto il tuo curriculum e abbiamo notato che 
                hai molte delle qualità che noi cerchiamo.    Tra l' altro conosci 
                anche l' italiano, e come sai, per i nostri affari è molto 
                importante. Noi avremmo bisogno di una persona che si occupi di 
                gestire le sfilate, le campagne pubblicitarie, la stampa, e via 
                dicendo. So che è un lavoro che svolgi già ed in maniera egregia 
                nel locale di C.j., quindi non dovresti avere problemi..."
              
                "Scusi! Lei ha 
                parlato di sfilate. Ma non mi pare che la Marone' s Industries 
                si occupi di moda..."
              
              
                "In realtà è un 
                nuovo campo per noi. Abbiamo da poco rilevato la Spectra 
                Fashions. E' per questo che lavorerai principalmente per me. 
                Direi che potresti iniziare già da lunedì."
              
                "Ma io già lavoro 
                all' Insomnia, e non posso andarmene senza preavviso. 
                Inoltre...."
              
                "Doris..." Ora era 
                Massimo a parlare, con una voce calda e ferma, ma nello stesso 
                tempo gentile "Tu non devi lasciare il lavoro all' Insomnia. 
                Facciamo un periodo di prova qui da noi....Lavorerai part-time, 
                per un pò. Con orari molto flessibili. Che ne dici?Se vuoi 
                parlarne con ...tuo...marito....."
              
                "Non sono sposata 
                sig. Marone. E' solo una mia decisione.... Va bene! Mi avete 
                convinto."
              
                "Bene Doris! 
                Quando verrai, troverai il tuo ufficio pronto. Arrivederci!"
              
                "Arrivederci 
                signori!"
              
                Uscita dall' 
                ufficio Doris era entusiasta...Però non capiva perchè avessero 
                insistito tanto per volere proprio lei...poi un ricordo 
                improvviso. <<...non c' è da fidarsi di Massimo Marone, 
                amore...>> *Nick! Quanto mi manchi!Ma ormai ho deciso!*
              
                Nello stesso 
                istante Massimo si stava chiedendo come mai avesse mentito su 
                Nick.......
              
              
                 
              
              
              
              
              
              
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                  Era già passata 
                  più di una settimana da quando aveva scoperto che Steve suo 
                  figlio abitava li a Los Angeles, ma per un motivo o per 
                  l'altro non aveva avuto il coraggio di presentarsi da lui. Non 
                  dopotutto quello che gli aveva fatto.
                
                  Avrebbe 
                  dimenticato la storia della sorella e sarebbe tornata a casa 
                  dall'ex marito per chiedergli scusa sperando che lui l'avrebbe 
                  perdonata e tutto sarebbe tornato come prima.
                
                  Si recò quindi 
                  in albergo e presa carta e penna cominciò a scrivere una 
                  lettera di saluto per Steve. In un modo o nell'altro avrebbe 
                  fatto in modo che gli arrivasse.
                
                
                   
                
                
                  "Caro Steve,
                
                  lo so che non ti 
                  aspettavi mie notizie e probabilmente dopo tutto quello che ti 
                  ho fatto neanche le desideravi.
                
                  Ma ora so che è 
                  giunto il momento di dirti il motivo per il quale sono a Los 
                  Angeles.
                
                  Stavo cercando 
                  la mia vera sorella e qualcosa sulla mia famiglia, ma 
                  purtroppo non è andata come desideravo. Poi cercando 
                  nell'archivio della biblioteca per caso ho letto il tuo nome.
                
                  Perdonami se non 
                  ho avuto il coraggio di presentarmi a te, ma come madre non 
                  sono mai stata un gran che.
                
                  Di una cosa sola 
                  sono sicura: io ti ho sempre amato e sempre ti amerò.
                
                  Ora ho deciso di 
                  tornare a casa, sperando che papà mi perdoni e che in un 
                  giorno, magari non lontano noi 3 potremmo nuovamente essere 
                  una grande famiglia come ai vecchi tempi. L'unica che abbia 
                  mai avuto.
                
                  Mi manchi
                
                  Julia"
                
                
                
                   
                
                
                
                  Ad opera 
                  completa la donna fissò intensamente la lettera e il primo 
                  istinto fu quella di mandarla in mille pezzi e di scomparire 
                  per sempre dalla vita del figlio, ma per una volta sola nella 
                  sua vita doveva estrarre il suo coraggio e consegnare la 
                  lettera al figlio.
                
                  Con grande 
                  precisione scrisse sulla busta l'indirizzo e poi dirigendosi 
                  verso l'autobus che l'avrebbe riportata a casa, imbucò la 
                  lettera.
                
                  Felice di ciò 
                  che aveva fatto si voltò e da lontano vide che il suo 
                  passaggio verso casa stava per arrivare, colma di gioia pensò 
                  per l'ultima volta nella sua vita a come sarebbe stato bello 
                  essere di nuovo tutti e tre insieme e poi lievemente chiuse 
                  gli occhi.
                
                
                   
                
                
                  Quella sera 
                  Julia non giunse mai a casa, ma neanche i 53 passeggeri del 
                  pullman 927 diretto a Berkley.
                
                  Un auto guidata 
                  da un certo Ernest Cohen sbucò improvvisamente da dietro ad 
                  una curva. L'impatto fra i due veicoli fu talmente violento 
                  che la macchina del dottor Cohen prese immediatamente fuoco e 
                  misteriosamente esplose provocandone la morte dell'autista e 
                  di tutti i passeggeri dell'autobus.
                
                  Oggi non sono 
                  ancora note le cause di questa terribile strage, forse il 
                  tempo potrà risolvere questo mistero...
                
                
                
                   
                
                
                   
                
                
                  (continua...)