Dopo il rocambolesco
ritorno alla "Forrester's Creations" e l'incontro con Brooke,
Morgan era spaventata dal suo futuro e soprattutto da quello
dell'azienda...
-"La Forrester senza
Ridge. Ma come è possibile?"-
Questo è l'unico
pensiero che continuava a rimbombare per la sua testa.
-"Ed ora devo
veramente ricostruirmi una vita, senza la Forrester, il mio
unico punto fermo. Ma chi è questo Massimo Marone? E che vuole
da Ridge? E' molto strano che Ridge abbia abbandonato quell'azienda,
l'azienda di... di suo padre, sì! Ridge ha fatto questo a suo
padre? Ma come può essere possibile tutto questo?"
###
Chiusa la
comunicazione Stacy si chiede di cosa le voglia parlare l' amica
*Vuoi vedere che mi chiederà di Dale? Devo stare molto attenta!
Non voglio che lei soffra inutilmente. Beh è meglio che chiami
Morgan! Ho proprio bisogno di fare una bella partita a
tennis!!!*
Mentre continuava a
pensare ed a ripensare sul rapporto Ridge-Eric-Forrester,
squilla improvvisamente il suo telefonino.
Inizialmente,
troppo avvolta nei suoi pensieri non se ne accorge, poi
finalmente si rende conto...
"Pronto?!?!?!"
"Morgan...? Sei tu?"
Domanda Stacy intimidita dal tono di voce seccato con cui Morgan
aveva risposto.
"Si, ma chi parla?"
"Sono Stacy. Ti ricordi di me?"
"Stacy?!?!"
"Ci siamo conosciute al bar e ci siamo scambiate i numeri di
telefono."
"Stacccyyyy, ma certo. Scusami tanto ma come ho fatto a non
ricordarmi subito di te?!?!"Morgan aveva cambiato tono di voce!
"Non ti preoccupare. Piuttosto spero di non averti
disturbato..."
"No figurati. Non stavo facendo nulla di importante."
"Ascolta, io mi trovo al centro sportivo La Cienega e avrei
tanta voglia di giocare a tennis... mi stavo chiedendo se non ti
andava di raggiungermi?
"Certo che mi
andrebbe, Stacy! Ho proprio bisogno di una partita per
rilassarmi... Allora sto da te fra 10 minuti, il tempo di
cambiarmi e riordinare le mie cose"-
E richiude il
telefono.
Morgan, quindi,
prende velocemente la sua borsa da tennis, sempre pronta per
qualche "emergenza", e si dirige verso il centro "La Cienega",
proprio dietro all'hotel dove alloggia ora. Già, l'hotel! Morgan
ha assolutamente bisogno di una casa tutta sua, non una camera
d'albergo, piccola, simile ad una prigione! Deve cercare una
casa....
Morgan arriva
finalmente nel luogo dell'incontro e dopo essersi cambiata
all'interno degli spogliatoi, si dirige al luogo dell'incontro e...
Incontra Stacy, che la sta aspettando proprio con due racchette
in mano. E gliene porge una.
-"Allora pronta per
la partita?"- chiede Stacy sorridendo e facendo l'occhiolino.
-"Spero di non averti disturbata, prima, al telefono, ma avevo
proprio bisogno di una bella partita a tennis!"-
-"Nessun problema,
hai avuto proprio una brillante idea"- risponde Morgan, e le due
ragazzi iniziano finalmente a giocare.
-"Sai, mi sono
veramente divertita quest'oggi. Sembra di ritornare ai vecchi
tempi."- disse Stacy.
-"Bè, sei fortunata,
io non ho dei bei tempi da ricordare, forse qualche piccolo
sprazzo di pacata felicità... ora torno in hotel a farmi un bel
bagno idromassaggio."-
-"Alloggi in un
hotel?"- chiese stupita Stacy.
-"Sì, alloggio
nell'hotel a quattro stelle proprio dietro l'angolo. Purtroppo
non sono ancora riuscita a trovarmi una casa tutta mia, per via
dei prezzi e soprattutto per via della lontananza dai miei punti
di riferimento."-
-"Sai, anche io ho
dei problemi nel trovare una bella casa comoda qui in centro...
Ti andrebbe se un giorno di questa settimana, andiamo in giro
per la città e per gli annunci esposti da ogni parte, a cercare
una bella casa per noi due? Sempre se ti piacerebbe vivere
insieme ad una ragazza come me! Poi, in questo modo, potremmo
dividerci il prezzo..."
Inizialmente Morgan è
titubante per via di tutti i suoi segreti... Poi, l'idea non le
dispiace e... Infine accetta la proposta di Sacy!
Dopo aver finito di
chiacchierare, Stacy e Morgan escono dal centro insieme.
"Abiti vicino?"
Chiede Morgan a Stacy.
"Veramente no e sono
anche a piedi...." E vedendo la faccia preoccupata dell' amica,
Morgan decide di offrirle un passaggio.
Arrivate davanti alla
porta di casa e dopo aver salutato Morgan, Stacy entra e sta per
recarsi in camera quando sente la voce di Dave provenire dalla
cucina.
*Dave??!! Come è
possibile??* Pensa Stacy tra sè avvicinandosi alla cucina.
Vedendo che la porta era socchiusa Cerca di sentire ciò che si
dicono....
"Hutch perchè hai
preso questa decisione???"
"Perchè stare qui è troppo doloroso per me e per la mia
famiglia. Ogni cosa ci ricorda Suzy."
"Ma addirittura trasferirsi, che ne sarà della nostra amicizia e
di Stacy??"
"Stacy potrà rimanere qui e abitare in questa casa, se
vuole, mentre noi possiamo sempre sentirci e io verrò a trovarti
durante le vacanze estive."
"Ma non sarà la stessa cosa. Non voglio cambiare compagno di
lavoro."
"Su dai Starsky, non è poi la fine del mondo."
"Questo lo dici tu..."
"Dave, tu sarai sempre il nostro più caro amico ma noi ora non
possiamo più stare qui, cerca di capire." Interviene Nicole che
fino a quel momento era rimasta in silenzio.
Stacy non riusciva a
crederci, la famiglia Hutchinson voleva trasferirsi...
###
Jen non riesce a
dormire quella notte: si sveglia più volte, si rigira nel letto,
senza riuscire a dimenticare per un attimo quello che è successo
il giorno prima.
Si alza, ancora
abbastanza frastornata, verso le 9.00 e si dirige in salotto,
dove trova Kelly.
- Buongiorno signorina?! Dormito
bene? -
- Non molto, a dir
la verità. Ho pure un po' di mal di testa -
- In facoltà non
hai lezioni questa mattina? -
- Non questa
settimana, ci sono dovuta andare solo poche volte, ho potuto
studiare anche a casa, e tu il lavoro? -
- Oggi ho l'intera
mattinata e il primo pomeriggio libero, telefonerò a mamma e
poi andrò da un'amica -
- Ok. Allora ci
vediamo per pranzo. Vieni a casa? -
- Certo! Ti va
questo pomeriggio di uscire insieme? -
- Mi piacerebbe, ma
non posso perchè ho quel colloquio alla Forrester -
- E' vero! Buona
fortuna! Vedrai angioletto che ce la farai! -
- Speriamo! Non
voglio, però, farmi illusioni. -
- Ma che hai? A
parte il lavoro, ti vedo strana! -
- Non ho niente,
sono solo un po' stanca e poi... ho ricevuto una lettera di
Kevin! Ti ricordi di lui? -
- Ovvio. Come
faccio a dimenticarlo. Ma cosa vuole? -
- E' tornato da
poco dal Messico e ha detto che gli farebbe piacere venirmi a
trovare, sa che sono qui a Los Angeles con te. -
- Beh... e tu? Che
gli hai detto? -
- Ancora nulla per
ora. Mi farebbe piacere rivederlo ma... -
- E dai! Chiamalo!
Eravate grandi amici e, poi, ormai hai passato quel brutto
periodo per cui soffrivi per lui. Non ne sei + innamorata! -
- Lo so... forse
hai ragione! -
- Poi fai come
vuoi. Chiamalo, non te ne pentirai. E poi rivedere un vecchio
amico, non ti potrà fare che bene! -
- Ok! Seguirò il
tuo consiglio! -
- Va bene
sorellina, ora devo andare!
- Allora a dopo!
Ciao!
Appena Kelly esce
di casa, Jen pensa tra se:
*Non mi va di
raccontarle di Steve. In fondo non le ho mai parlato molto di
lui. Devo anche dimenticarlo, mi ha fatto troppo male.*
Jen sembrava molto
determinata, ma in realtà era sempre stata una ragazza molto
insicura.
- Basta! Da oggi
cambierà la mia vita. Voglio conoscere nuove persone e ho
bisogno, in particolare di un'amica come
Ashley,
peccato solo che lei ora si trovi a San Francisco. Quanto bene
le voglio. Forse Bridget... -
###
Nel frattempo anche
Stacy si sveglia ed entrando in cucina trova Nicole e Ken che la
stanno aspettando.
I due parlano del
loro trasferimento e della sua sistemazione in quella casa.
Stacy accetta anche
se un pochino gli spiace per loro e sentirà la loro mancanza.
Chiarito tutto, tutti
e tre vanno al lavoro.
Stacy che fino a quel
momento girava per le strade con la macchina della polizia da
sola, dal giorno dopo sarà affiancata da un compagno.
###
- Un giorno di
questi chiedo un appuntamento, per farmi fare un massaggio da
Dale. Ne ho proprio bisogno! -
Sono già le 10.30 e
Jennifer sta per uscire di casa quando le prende nuovamente un
gran mal di testa e decide quindi di tornare in casa. Riposa
un po' e si risveglia un ora e mezza dopo, fortunatamente si
sente meglio!
Intanto ha deciso
di fare come le ha suggerito Kelly: chiamerà Kevin! La sera
prima aveva cercato il suo numero di telefono, lo aveva
trovato, ma poi non aveva avuto il coraggio di chiamarlo. Ora
era arrivato il momento!
Compone il numero,
ma il cellulare risulta essere spento al momento e risponde
solo la segreteria telefonica.
Dopo un po' di
indecisione decide di lasciargli un messaggio:
- Ciao Kevin! Come
stai? Ho ricevuto le tue lettere... e mi farebbe piacere
rivederti! Chiamami appena senti questo messaggio, così ci
possiamo mettere d'accordo! Grazie!
Fatto questo
prepara il pranzo in attesa che Kelly torni a casa.
###
Mentre faceva il
suo giro, Stacy si ricorda di chiamare Dale per Steve....E dai
Dale rispondi, al quinto squillo ecco la voce di
Dale...."Pronto? Chi parla??"
"Dale sono Stacy e ho bisogno di incontrarti"
"Ah si...Bene...Dove?"
"Ci vediamo tra un'ora al bar del centro sportivo La Cienega"
"E dove si trova??"
"Si trova all'inizio della zona della City All, sulla destra.
Non ti puoi sbagliare."
"Ok a dopo."
Stacy dopo aver
finito il suo turno, raggiunge Dale al centro sportivo.
Dopo aver
ordinato qualcosa da bere, Stacy arriva subito al dunque....
"Vedi Dale. Dopo
che mi hai raccontato alcuni particolari dei delinquenti io
ho fatto delle ricerche e ho scoperto dove si trovano."
"Wowowo ma è magnifico. E perchè non li arresti??"
"Beh...perchè è
sorto un piccolo problema Dale. Non ci sono prove su nessun
loro reato precedente, e per arrestarli ci vorrebbe una loro
confessione."
"Capisco, che
pensi di fare allora?"
"Io avevo intenzione di intrufolarmi tra loro ma purtroppo
uno di loro mi riconoscerebbe subito." E Stacy si fa
improvvisamente triste..."Vedi quando ero ancora a Westwood
io ho cercato di arrestare uno di loro senza però riuscirci.
Quindi mi riconoscerebbe subito se mi vedesse. Ho
bisogno di una persona che conosca come stanno le cose ma
che allo stesso tempo non è mai stata vista dai due
delinquenti."
Dale aveva capito al volo a chi Stacy si stava riferendo, ma
allo stesso tempo aveva paura di dirlo apertamente. D'altra
parte Stacy stava appunto aspettando una reazione di Dale ma
vedendo che non aveva intenzione di dire nulla, lei
prosegue..."Io avevo pensato a te Dale."
"Già, lo avevo capito."
"Ovviamente ti devi vestire come uno di loro e in questa
borsa ci sono i vestiti. Per cambiarti qui ci sono gli
spogliatoi."
"Va bene. Torno
subito." E così dicendo Dale si allontana per poi ritornare
vestito come un delinquente.
"Sei perfetto
Dale." Afferma Stacy tra il serio e il divertito.
"Ma tu sarai nei paraggi vero?? Non mi lascerai solo come un
babbeo?" Chiede Dale preoccupato.
"Ma no figurati. Io ti seguirò con la macchina cercando però
di non starti troppo vicino, i delinquenti non devono
vedermi."
"Ok Stacy. Senti
dove si trovano i due tipi??"
"Si trovano in un
magazzino abbandonato a Santa Monica. Cerca di ricordarti
che il tuo compito è solo quello di far confessare almeno
uno di loro e quindi evita di fare l'eroe qualunque cosa
accada capito?? Ad arrestarli ci penserò io con l'aiuto dei
colleghi."
"Ok. Allora ci
avviamo??"
"Certo e non ti preoccupare i miei colleghi sono tutti
ottimi poliziotti." E così dicendo Stacy e Dale stanno per
avviarsi verso l'uscita quando "Ops...dimenticavo la cosa
più importante." Dice Stacy fermandosi all'improvviso. Dale
vedendo che Stacy cerca disperatamente qualcosa nella borsa
si domanda cosa stia cercando. "Oh eccola finalmente. Ecco
Dale questa è una cimice e devi metterla in un posto dove i
due delinquenti non riescano a vederla."
"Va bene Stacy ma dove posso metterla??"
"Aspetta...eppure
credevo di averlo messo nella borsa. Infatti, eccolo qui."
Dice la ragazza tirando fuori il nastro adesivo.
"Cosa vuoi fare
con quello??" Domanda Dale.
"Ma è ovvio mio
caro. Servirà per attaccare la cimice sulla tua pelle." Dice
Stacy divertita.
"Ma non ci penso
nemmeno...."
"Oh su, niente storie. Avanti.." E così dicendo Stacy
convince Dale a tirarsi su la maglietta in modo che lei
possa attaccare la cimice. "A proposito....lascia accesso il
cellulare ma con la vibrazione perchè se sarà necessario ti
chiamerò...."
###
Steve ha terminato
di pranzare e prima di riprendere il lavoro vuole chiedere a
Dale se ha voglia di andare a prendere un caffè. Quando arriva
in palestra trova soltanto la donna delle pulizie.
- Signora mi scusi,
dov'è Dale?
- Oggi non si è
visto, ha chiesto un giorno di permesso aveva un impegno
- Sa dirmi dov'è
andato?
- Mi dispiace non
ne ho idea
- Grazie lo stesso
###
Dopo pranzo
Jennifer si prepara perchè alle 15.00 si deve recare alla
Forrester per quel colloquio di lavoro.
Aveva appena
varcato la porta di ingresso della sede della Forrester
Creations
- Certo che è
immensa... -
Deve essere però
molto gratificante per Eric e Stephanie aver creato tutto
questo e anche per Brooke, che ne ha aumentato il successo.
Si reca negli
uffici dove si tengono i colloquio e non fa in tempo a sedersi
che è già il suo turno.
- Prego signorina
Richard si accomodi... - le dice Thomas Fleming.
- Grazie! Ma non
aveva detto che dovevamo darci del tu...
- Sì! Hai ragione.
Vedo che sei riuscita ad arrivare in orario -
- Esattamente. Mi
scusi... cioè scusa se l'altra volta non ti ho riconosciuto,
ma ora ricordo che mi hai dato un passaggio alcune settimane
fa. -
- Non pensavi
neanche che te ne saresti ricordata questa volta. Comunque
come è piccolo il mondo eh? Chi l'avrebbe detto che ci saremmo
rivisti proprio ad un colloquio di lavoro -
- Eh già! E
finalmente abbiamo avuto modo di presentarci! Ho scoperto he
sei anche un istruttore di fitness... verrò da te per alcune
lezioni! -
- Ci conto! - le
risponde lui sorridendo.
- Ora passiamo alle
cose serie. In fondo sei qui per un lavoro no?! -
- Sì! Spero di
ricevere una buona notizia. -
- Allora
Jennifer... insieme ad un mio collega ho valutato la
situazione... si sono presentate in molte e dopo un'accurata
selezione abbiamo ristretto il numero delle possibili
"candidate". Non ci serve un'esperta... e tu mi hai molto
colpito! Sono sicura che potresti farcela. Puoi trasmettere
allegria, energia, voglia di fare e sono sicura che potremmo
ricevere molte nuove iscrizioni. Insomma... sei assunta! -
- Grazie! Non ci
posso credere! E' fantastico!! Non so cosa dire -
- Non occorre che
tu dica niente, dovrai solo dimostrare... ho fiducia in te ok?
-
- Certo quando
posso iniziare?! -
- Già da
dopodomani. Ti verrà consegnato il foglio con i vari orari, ma
sappi che avrai anche parecchio tempo libero. Ti occuperà solo
intorno alle o alle cinque del pomeriggio! -
- Perfetto! Allora a dopodomani!
- Ti aspetto!
- Grazie Ancora, arrivederci!
- Ciao Jennifer
###
Era davvero un
giorno pesante quello che stava vivendo Doris. Non riusciva a
togliersi di dosso i dubbi che continuava a nutrire nei
confronti di Dale.*E' inutile che continui a rodermi il
fegato! Staserà parlerò con Stacy e magari mi chiarirà un pò i
dubbi che ho o almeno spero!"
Aveva deciso che
avrebbe staccato prima: non vedeva l' ora di tornare a casa e
di farsi un bel bagno rilassante....Erano le 16 quando il
telefono le squillò:
"Pronto? Parlo con la
signora Attard? Doris Attard?"
"Si! Sono io."
"Sono la segretaria
del signor Marone. Vorrei fissarle un appuntamento per un
colloquio. Le andrebbe bene anche questa sera? Diciamo.... verso
le 19?"
Scusi! Sta parlando
delle Marone's Industries?"
"Si certo!"
Doris non credeva
alle proprie orecchie "Va bene! A dopo allora!"
*Le Marone's...Avranno
letto il mio curriculum! Bene! Chissà perchè hanno tanta
fretta!?Mha! Meglio che vada, allora*
###
Mentre usciva
dall'edificio Jen pensava a quanto era stata fortunata:
"Lavorare alla
Forrester, finalmente ho trovato un lavoro che mi piace, mi
occuperà poche ore e mi permetterà di pagarmi gli studi!"
Era evidentemente
felice per la notizia appena ricevuta!
"In questo modo...
mi distrarrò e non penserò a Steve... NO! Steve lavora alla
Forrester, spero solo che non lo debba incontrare! Non ho
intenzione di vederlo!" pensava.
- Non vedo l'ora di
lavorare! Spero di sentire anche al più presto Kevin! -
Aveva pensato a
tutto questo mentre tornava a casa erano ormai le cinque del
pomeriggio, perchè aveva fatto un giro in centro prima di
recarsi a casa.
###
E' proprio mentre torna a casa
che le squilla il cellulare. Risponde.
- Pronto? -
Ma dall'altre parte non risponde nessuno.
- Pronto? Ma chi è? -
- Non ti deve interessare questo, ma vedi di stare attenta
- la voce che Jen sente la fa rabbrividire.
- Ma chi è? Non è uno bello scherzo!! -
- Non sei tu a decidere cosa è divertente o meno! Sappi
che se rischierai di passare dei guai seri è solo colpa
del tuo amico Steve. -
- Che c'entra Steve?! Cosa volete da me? -
- Sappi solo questo! -
- Ma... aspettate! -
Jen però non fa in tempo a chiedere altro, perchè i due
sconosciuti riattaccano frettolosamente!
- Ma chi erano quei due? E cosa vogliono da me? Di che
guai parlavano?? E poi... Steve! Devo assolutamente
contattarlo, solo lui può chiarire la situazione! Ho
paura! -
La telefonata l'ha turbata molto ed è rimasta anche
parecchio confusa!
Prova a chiamare Steve sul cellulare, ma non riesce a
rintracciarlo. E' molto preoccupata per sè stessa e per
lui! "Ma che succederà?"
- Potrei provare a chiamare a casa, è l'unica
possibilità! -
Così detto, Jen cerca il suo numero in rubrica e chiama.
###
Sono passate
alcune ore dall'incontro con Stacy al bar. Dale, senza troppe
difficoltà, è riuscito a trovare la fabbrica dismessa
indicatagli. E' una costruzione decisamente fatiscente, l'unica
cosa ancora in bella vista è l'insegna 'Engin'. Dale la nota
subito, prova a pensare a cosa mai sia stato prodotto lì dentro
ma non riesce a immaginare nulla. Di una cosa è certo, deve
entrare. La paura è tanta, tornare indietro lo farebbe sentire
in colpa per sempre. L'unica cosa che lo tranquillizza è sapere
che Stacy lo può ascoltare e si trova nei paraggi per
intervenire subito nel peggiore dei casi.
Finalmente riesce
a entrare. Il luogo è molto buio e l'aria è abbastanza pesante.
Nonostante il grande caldo, Dale continua ad avere dei brividi
freddi. Fa qualche passo. E' molto incerto, non riesce a vedere
con precisione cosa ha davanti a sé, e vuole evitare di urtare
qualsiasi cosa, ma un ferro, posto proprio a terra vicino
all'entrata, lo fa inciampare provocando non poco rumore.
Dei passi si
avvicinano frettolosi, Dale spera di non essere visto ma una
mano, con forza, lo solleva da terra.
Non riesce a
vedere la faccia del tizio, ma una voce tonante all'inizio lo
spaventa
"E tu che ci fai
qui???? Questa è proprietà privata, vedi di smammare"
Dale, raccogliendo
quel poco coraggio che ha in sé
"Se fossi in te io
non mi caccerei via, io sono a conoscenza di cose che potrebbero
farvi molto piacere"
"Senti
mingherlino, stai attento a come parli e non darti tante arie...
io ora ti mollo e ti do tre secondi per andartene"
Dale, anche se non
molto convinto delle sue azioni, rimane immobile davanti a
questo energumeno. Per lui sarebbe meglio essere vigliacco che
morto, ma non può andarsene.
"Sei proprio tonto
ragazzo" il tipo riagguanta Dale per un braccio "ora ti porto
dal mio capo, e lui non ama le visite a sorpresa"
Intanto Stacy, dal
furgoncino dove è appartata, segue, parola dopo parola, cosa
combina Dale
"Eh no Dale,
cavolo... non stai mica giocando, lì ti possono uccidere"
pronuncia ad alta voce Stacy "Perché ho mandato lui, cribbio!!!"
Dale viene
portato, senza troppa fatica, in una stanza dalla parte opposta
del capanno. Non c'è molta luce neanche lì dentro, ma non c'è
neanche molto da illuminare. Nella stanza c'è solo una grossa
scrivania e qualche sedia. Seduto a un lato del tavolo c'è un
tizio a torso nudo, con un grosso tatuaggio ben visibile.
*Eccolo, è il
tizio che mi diceva Steve... e ora che faccio?*
"Capo, ho trovato
questo omuncolo all'entrata del capannone, secondo me è un tipo
innocuo, magari un teppistello in cerca di avventure"
Dale viene
squadrato dalla testa ai piedi, e in tutta risposta
contraccambia con un occhiolino.
"Hey James.... o
scusa capo"
James lancia uno
sguardo infastidito al suo aiutante che un po' spaventato
abbassa gli occhi.
"Bene, bene" James
comincia ad avvicinarsi a Dale "Un ragazzino un po' troppo
cresciuto per fare delle bravate. No, non ci credo!!! In questa
zona è tutto dismesso e proprio qui dovevi venire?? Casualità
strana, vero?"
James afferra Dale
per il bavero
"Capo, ma che
fai??? Vogliamo divertirci un pochetto???"
"Zitto
imbecille..." e rivolgendosi di nuovo a Dale "Sei capitato nel
giorno sbagliato, quando sono nervoso le sorprese non mi
piacciono"
Dale prova a
sparare una carta, spera solo si non rischiare troppo
"Io potrei
aiutarvi per il vostro progetto"
James lo molla e
Dale attera su una sedia "E quale progetto, sentiamo un po'..."
"Forse una parola
vi basta, anzi un nome" e scandendo con molta calma "For..re..ster"
James rimane un
po' sbalordito, ma cerca di non darlo a vedere
"Forrester, ma
bravo... e cosa dovrei sapere??"
"Alle volte delle
nuove stoffe potrebbero interessare.. ma è solo un mio parere"
"Ragazzo,
continua..."
"Io ho tra le mani
le prove di laboratorio di un certo tessuto, un vera miglioria
e..."
"E come fai ad
avere questa roba??? Mi sa tanto di presa per il culo..." James
si siede e appoggia i piedi sulla scrivania "Non sono mica nato
ieri..."
"Ma capo.... potrebbe
essere l'occasione della tua vita, finalmente puoi fregare tutti
e diventare tu l'uomo più ricco del mondo con questo nuovo
materiale... Steve è solo uno stronzetto che credeva di poterci
prendere in giro con quelle
scartoffie"
"Stai zitto,
chiudi quella bocca.... ma possibile che devo farmi aiutare da
uno fesso come te?!?!"
James guarda per
un po' Dale, non è per niente convinto delle sue parole, ma ha
in mente di metterlo alla prova.
"Senti, io voglio
fidarmi, hai una faccia ok e qualcosa mi dice che puoi darci
davvero una mano, ma..." e James, scattando in piedi, alza la
voce "d'ora in poi sarai nelle mie mani, qualsiasi cosa farai o
dirai io la vedrò e la sentirò per primo, ma occhio... fai solo
un passo falso, e ti ammazzo, senza pensarci neanche due
volte!!!"
Stacy, che
continua ad ascoltare tutto, è abbastanza contenta del lavoro
che Dale sta portando avanti, ma ancora dei dubbi la assillano.
*Speriamo che vada
tutto secondo i piani, non potrei mai perdonarmi neanche un
piccolo errore, potrebbe essere fatale*
Dei rumori
riportano l'attenzione di Stacy verso quello che sta accadendo
nel magazzino
'crrrrrr..... iiiii.... shhhh'
"No, ma che cavolo
succede.... sta per saltare il collegamento...."
'crrrrr .....sso
ti lego così sono certo che non sca..... shhhhhh'
Il collegamento
con Dale salta.... Stacy, molto innervosita, sferra un poderoso
pugno sugli strumenti per la ricezione, mandandoli in tilt
definitivamente
"Sto schifo di
aggeggi, ma dove li hanno presi.... possibile che qui a Los
Angeles non funziona mai nulla!!! E ora che faccio??? Stacy,
calmati e rifletti, torna il detective che sei sempre stata....
cribbio!!!" e molla un altro pestone sugli strumenti.
Dale è ormai
legato con la mano sinistra ad un tubo da oltre 20 minuti. I due
malviventi lo hanno lasciato solo per non fargli sentire il
piano che stanno elaborando.
Approfittando
della situazione, Dale, cercando di parlare a bassa voce, chiama
Stacy attraverso la cimice
"Stacy... mi
senti... ti prego intervieni ora, non so cosa stanno facendo
quei due, io non ce la faccio più.... ti prego, almeno chiama!!"
Dale non sa che
Stacy non lo più più sentire, ma dopo pochi secondi finalmente
il cellulare vibra e Dale, senza far passare neanche un paio di
secondi, afferra velocemente l'apparecchio e accetta la
chiamata....
###
- Stacy sono nei
guai, non posso stare molto al telefono fai parlare solo me...
Ovviamente Steve
si allarma, ma segue le istruzioni del suo amico, con voce bassa
e cercando di imitare una voce femminile dice
- Ok...
- Sono ancora all'Engin
a Santa Monica , forse ho delle novità importanti, avrai già
sentito tutto, però mi sono fatto altre idee, uno dei due è
proprio quel tizio che tu avevi individuato, vedrai che
riusciremo a venirne fuori, devo confessarti che ho tanta paura
ti saluto a dopo!
Steve non sa cosa
pensare, non ha capito a che cosa si riferisce Dale, ma ha
intuito che lui è nei guai, deve assolutamente aiutarlo.
Mentalmente ripassa le poche frasi dette da Dale al cellulare,
l'unico indizio è il nome del luogo "Engin" ma cosa sarà ?
L'unico modo per scoprirlo è andare in zona.
Dopo aver chiesto
il permesso per uscire due ore prima dal lavoro Steve si dirige
a Santa Monica, arrivato sul posto entra in un bar
- Mi scusi credo
di essermi perso, può indicarmi dov'è L'Engin?
- L'Engin? Ma è
chiuso da anni ormai, cosa sta cercando?
Steve non sa
assolutamente cosa sta cercando, e di certo non può dirgli che
deve trovare un amico in pericolo, così inventa qualcosa
- So benissimo che
è chiuso da anni, ma mi hanno detto che è in vendita
- Se è in vendita
non lo so, ma non credo che sia un buon affare comunque può
sempre darci un'occhiata. Esca di qui e giri alla prima a
sinistra, poi alla seconda a destra, percorra tre o quattrocento
metri e si troverà all'Engin
- Non so come
ringraziarla
- Di nulla si
figuri...
Steve segue
esattamente le indicazioni del barista e in pochissimi minuti
arriva sul posto, Davanti a lui ha una fabbrica dismessa, non si
sa bene cosa ci fosse prima, il cancello è chiuso, ma lui è
deciso ad entrare lo stesso, e arrampicandosi sulla ringhiera
riesce a passare dal lato opposto. L'unica porta aperta della
fabbrica è quella sul lato sinistro, davanti all'altra porta
sul lato destro invece c'è un uomo, Steve lo riconosce è quello
del tatuaggio. Solo ora capisce che Dale è nei guai perchè sta
cercando di aiutare lui, ha paura, ma deve fare di tutto per
entrare.
Il locale è buio,
ci sono poche finestre , l'atmosfera è tetra e opprimente,
nessuna traccia di Dale nelle prime tre stanze, ma nel corridoio
di sinistra ci sono altre porte. Da una di queste si intravede
una luce, così decide di avvicinarsi piano piano per guardare
dal buco della serratura. Appena guarda dentro vede subito Dale,
è legato ad un tubo, Steve entra e cerca di liberarlo.
- Steve ma cosa ci
fai qui, come hai fatto a scoprire dove mi trovavo?
- Sei stato tu a
dirmelo
- Ma cosa dici?
Non sono mica scemo, solo una mia amica sa dove mi trovo!
- La tua amica si
chiama Stacy vero?
- Ma allora la
conosci anche tu...
- No, la cosa si
spiega molto più facilmente, quando prima hai risposto al
telefono credevi di parlare con quella tua amica invece ero io,
ma cosa credevi di fare?
- Sto cercando
di aiutarti Steve...
- Questo l'ho
capito, ma non devi mettere a repentaglio la tua vita! E
spiegami chi è Stacy
- E' una
poliziotta, sono venuto qui per cercare degli indizi, ho una
cimice sotto la camicia, vedrai che presto farà irruzione
con una squadra
- Guarda che non
ho visto nessuno qui intorno, sei sicuro che lei sia nelle
vicinanze?
- Certo, abbiamo
curato tutto nei minimi dettagli...
- Anche noi
abbiamo curato tutto nei minimi dettagli mei cari spacconi, ma
cosa speravate di fare?
Steve si volta di
scatto dietro di lui ci sono le due canaglie, li guardano con
aria da vincitori, Dale è pietrificato.
- Ehi ma credevi
veramente di avere a che fare con dei principianti?Abbiamo
capito subito che eri una spia, è per questo che ti abbiamo
legato senza neanche perquisirti, avresti di certo provato a
metterti in contatto con qualcuno. Ci siamo presi gioco di te
imbecille, volevamo solo vedere dove arrivava il tuo falso
coraggio, ahahahhahahah
Dale non sa cosa
dire, voleva essere d'aiuto a Steve e ora si trova in pericolo
di vita, è vero non è stato poi così furbo, ma perchè Stacy non
interviene?
Steve intanto
anche se terrorizzato all'idea di essere ucciso cerca per quanto
possibile di mantenere la calma:
- Avete ragione
Dale non è stato coraggioso voleva solo aiutarmi, nessun altro
sa che siamo qui, dovete credermi..
- Stai zitto
imbecille - dice l'uomo con il tatuaggio - ora sono stanco di
sentirti parlare a vuoto, se non vuoi collaborare sarà peggio
per te e quella canaglia che ti sta vicino.
James e il suo
complice avevano ascoltato la conversazione tra Steve e Dale e
per precauzione decidono di distruggere la cimice che li tiene
in contatto con la polizia.
Dale è disperato,
ormai si sente vicino alla morte, Steve è meno pessimista, sa
che le loro possibilità sono veramente poche, ma la speranza è
sempre l'ultima a morire. Quando però Steve capisce che i due
manigoldi vogliono portarli in un altro posto si rende conto che
è finita....
###
Per tutto il
giorno la sua mente era stata presa da Dale, ma ora doveva
eliminarlo per un pò e concentrarsi solo sul suo lavoro! Arrivò
con un quarto d' ora d' anticipo all' appuntamento, ma fu subito
fatta accomodare. Entrando, Doris non credeva ai suoi occhi: c'
era il gran capo in persona con Ridge al suo fianco.
*Allora è vero che
Ridge Forrester non lavora più con la sua famiglia!*"
Buongiorno!" disse Doris con fare sicuro ma anche rassicurante.
" Buongiorno
Doris. Posso darti del tu, vero?" Ridge aveva un modo di fare
deciso." Abbiamo letto il tuo curriculum e abbiamo notato che
hai molte delle qualità che noi cerchiamo. Tra l' altro conosci
anche l' italiano, e come sai, per i nostri affari è molto
importante. Noi avremmo bisogno di una persona che si occupi di
gestire le sfilate, le campagne pubblicitarie, la stampa, e via
dicendo. So che è un lavoro che svolgi già ed in maniera egregia
nel locale di C.j., quindi non dovresti avere problemi..."
"Scusi! Lei ha
parlato di sfilate. Ma non mi pare che la Marone' s Industries
si occupi di moda..."
"In realtà è un
nuovo campo per noi. Abbiamo da poco rilevato la Spectra
Fashions. E' per questo che lavorerai principalmente per me.
Direi che potresti iniziare già da lunedì."
"Ma io già lavoro
all' Insomnia, e non posso andarmene senza preavviso.
Inoltre...."
"Doris..." Ora era
Massimo a parlare, con una voce calda e ferma, ma nello stesso
tempo gentile "Tu non devi lasciare il lavoro all' Insomnia.
Facciamo un periodo di prova qui da noi....Lavorerai part-time,
per un pò. Con orari molto flessibili. Che ne dici?Se vuoi
parlarne con ...tuo...marito....."
"Non sono sposata
sig. Marone. E' solo una mia decisione.... Va bene! Mi avete
convinto."
"Bene Doris!
Quando verrai, troverai il tuo ufficio pronto. Arrivederci!"
"Arrivederci
signori!"
Uscita dall'
ufficio Doris era entusiasta...Però non capiva perchè avessero
insistito tanto per volere proprio lei...poi un ricordo
improvviso. <<...non c' è da fidarsi di Massimo Marone,
amore...>> *Nick! Quanto mi manchi!Ma ormai ho deciso!*
Nello stesso
istante Massimo si stava chiedendo come mai avesse mentito su
Nick.......
###
Era già passata
più di una settimana da quando aveva scoperto che Steve suo
figlio abitava li a Los Angeles, ma per un motivo o per
l'altro non aveva avuto il coraggio di presentarsi da lui. Non
dopotutto quello che gli aveva fatto.
Avrebbe
dimenticato la storia della sorella e sarebbe tornata a casa
dall'ex marito per chiedergli scusa sperando che lui l'avrebbe
perdonata e tutto sarebbe tornato come prima.
Si recò quindi
in albergo e presa carta e penna cominciò a scrivere una
lettera di saluto per Steve. In un modo o nell'altro avrebbe
fatto in modo che gli arrivasse.
"Caro Steve,
lo so che non ti
aspettavi mie notizie e probabilmente dopo tutto quello che ti
ho fatto neanche le desideravi.
Ma ora so che è
giunto il momento di dirti il motivo per il quale sono a Los
Angeles.
Stavo cercando
la mia vera sorella e qualcosa sulla mia famiglia, ma
purtroppo non è andata come desideravo. Poi cercando
nell'archivio della biblioteca per caso ho letto il tuo nome.
Perdonami se non
ho avuto il coraggio di presentarmi a te, ma come madre non
sono mai stata un gran che.
Di una cosa sola
sono sicura: io ti ho sempre amato e sempre ti amerò.
Ora ho deciso di
tornare a casa, sperando che papà mi perdoni e che in un
giorno, magari non lontano noi 3 potremmo nuovamente essere
una grande famiglia come ai vecchi tempi. L'unica che abbia
mai avuto.
Mi manchi
Julia"
Ad opera
completa la donna fissò intensamente la lettera e il primo
istinto fu quella di mandarla in mille pezzi e di scomparire
per sempre dalla vita del figlio, ma per una volta sola nella
sua vita doveva estrarre il suo coraggio e consegnare la
lettera al figlio.
Con grande
precisione scrisse sulla busta l'indirizzo e poi dirigendosi
verso l'autobus che l'avrebbe riportata a casa, imbucò la
lettera.
Felice di ciò
che aveva fatto si voltò e da lontano vide che il suo
passaggio verso casa stava per arrivare, colma di gioia pensò
per l'ultima volta nella sua vita a come sarebbe stato bello
essere di nuovo tutti e tre insieme e poi lievemente chiuse
gli occhi.
Quella sera
Julia non giunse mai a casa, ma neanche i 53 passeggeri del
pullman 927 diretto a Berkley.
Un auto guidata
da un certo Ernest Cohen sbucò improvvisamente da dietro ad
una curva. L'impatto fra i due veicoli fu talmente violento
che la macchina del dottor Cohen prese immediatamente fuoco e
misteriosamente esplose provocandone la morte dell'autista e
di tutti i passeggeri dell'autobus.
Oggi non sono
ancora note le cause di questa terribile strage, forse il
tempo potrà risolvere questo mistero...
(continua...)