Sono passati 15 minuti da quando Doris è scappata via e Dale sta ancora pensando a questa veloce ma piacevole conversazione “Che donna determinata e molto sicura di sé... devo rivederla...assolutamente!” paga il caffè ed esce dal locale.
Decide di prendere l'autobus per tornare a casa della sorella, un'ora di camminata non gli garba per niente.
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Mentre Susan è all'Insomnia che sta cantando, suo padre Ken Hutchinson e il suo amico Dave Starsky stanno parlando di lei:
"Starsky, cosa credi??Prima o poi lei verrà da me e mi chiederà ancora dei suoi veri genitori.”.
"E tu raccontale tutto. E' normale che voglia saperlo."
"Sì lo so, ma io non voglio perderla……Io sono suo padre e nessun altro lo è”.
"Ma non sei il padre naturale. Lei ha 21 anni e ha il diritto di sapere. E se non sbaglio quella lettera dovevi dargliela a 18 anni.”.
“Si, è vero! Ma era così fragile allora e poi …….poi non ne ho avuto il coraggio……”
"Secondo me era lei a dover scegliere. Tu dovevi darle la lettera. Sono sicuro che Suzy non considera altri che te suo padre, ma….”.
"Zebra 3, Zebra 3, c'è in corso una rapina nel vicolo tra...”.
"Qui Zebra 3 ci andiamo subito."
Di quale lettera stava parlando Dave??E cosa ci sarà scritto???
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Nel frattempo Suzy all'Insomnia ha terminato la sua canzone, e scende dal palco. Raggiunge Doris e C.J.: "Complimenti Suzy, sei stata grande, come sempre.”.
"Grazie C.J., questo significa che sono dei vostri??"
"Quanta fretta!” Le sorride Doris “ancora un pò di pazienza e lo saprai.”.
"Accidenti Doris quanto mi fai aspettare…"Suzy iniziò a temere di non aver fatto la scelta migliore puntando tutto su quest’audizione. Forse avrebbe dovuto richiamare la Forrester per il colloquio, ma ci teneva così tanto a cantare in quel locale……….
In quel mentre sente una voce: "Congratulazioni signorina! Lei ha una voce meravigliosa."
Susan si gira e si trova davanti un giovane distinto, vestito bene, che ostenta molta sicurezza di se. “Grazie mille, lei è molto gentile." Tuttavia non le pareva che fosse il benvenuto al café, infatti, C.J. non fu molto contento di vederlo e, rivolgendosi a Doris, espresse tutto il suo disappunto: "Un Forrester qui? E ha messo anche gli occhi su Suzy. Non sarebbe la prima volta che mette gli occhi su chi non deve!!!” Rick lo ignora. Poi prendendo a parte Doris, C.j. le dice “Tu e io da oggi diventeremo le guardie del corpo di Suzy o perderemo la nostra cantante, ok?? Non c'è da fidarsi di un Forrester."
Rick prosegue con le presentazioni: "Sono Eric Forrester junior, per gli amici Rick, e sono vice presidente della Forrester’s Creations. Ha mai pensato di entrare nel mondo della moda?”
Sentendo il nome Forrester, per poco Susan non sveniva.
"Piacere sig. Forrester, io mi chiamo Susan Hutchinson e …….”.
"Chiamami Rick! Susan Hutchinson?E' un nome che ho già sentito...”.
Doris non sapeva il perché ma era sicura che tra C.j. e Rick non corresse buon sangue, perciò pensò che era meglio correre ai ripari "Scusatemi se interrompo la vostra conversazione ma Susan ed io dobbiamo parlare di lavoro. A dopo C.j. Arrivederci sig. Forrester.”
Appena lontane, C.j. si rivolge a Rick con astio e rancore: “Cosa ci fai qui, si può sapere?”
“Ero venuto per vedere mia sorella e …………”
“Non c’è! Ha un’ora di pausa pranzo!”
“Si ho visto! Ma poi ho sentito Susan cantare e…….”
“Bada a te Rick!” dice C.j. minaccioso “Stai lontano da Susan o te ne pentirai. Hai capito?”E senza neanche aspettare una risposta si allontana lasciando Rick con un palmo di naso….
Nello stesso momento Susan veniva assunta all’Insomnia……….
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Steve è nella biblioteca della scuola. Mentre consulta un archivio, si chiede se Jennifer manterrà la sua promessa. Proprio allora qualcuno pronuncia il suo nome:
"Steve, ciao!!"
"Ciao Jennifer, pensavo che non ci saremmo incontrati, stavo per andare via..."
"Scusami! Sono in ritardo. Sono prima passata all'Insomnia a prendere la mia amica Bridget"
Bridget ricorda di aver già visto quel ragazzo e chiede:
"Scusa, lo so che è banale, ma mi sembra di averti già conosciuto."
"Si! Ci siamo visti l'altro giorno all'Insomnia, tu lavori lì vero?"
"Esatto, mi trovo molto bene lì, riesco a far amicizia con tanti ragazzi e ragazze..... Insomma non mi annoio."
Steve riflette un momento e poi rivolgendosi a Jennifer dice:
"Ehi ma non mi avevi detto di non conoscere nessuno a Los Angeles?"
"Infatti, Steve, ma mi riferivo ai "maschietti", in ogni modo conosco Bridget solo da due o tre giorni, ma c'è stata subito intesa tra noi. E' molto simpatica!"
"Grazie Jennifer- risponde Bridget - mi dispiace lasciarvi così ma devo tornare al lavoro..."
Steve coglie l'occasione per invitare Jennifer a bere qualcosa all'Insomnia, tanto per continuare lì la loro chiacchierata.
Jennifer è emozionata, Steve è simpatico, e se lui l'ha invitata all'Insomnia forse... mah meglio non farsi illusioni ed accettare l'invito poi si vedrà.
"Certo Steve, ho il resto del pomeriggio libero, quindi possiamo andare, concedimi solo qualche minuto, così finisco le mie cose in biblioteca, ok?"
"Bene, io accompagno Bridget all'uscita, ti aspetto di sotto"
Bridget e Steve si allontanano insieme, giunti all'uscita la ragazza lo saluta con un "arrivederci a dopo", poi si allontana di corsa, non vuole far tardi, il "capo" potrebbe arrabbiarsi!!!
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Mentre si dirigeva verso l'Insomnia,
camminando spedita perché non voleva far tardi per il suo turno di lavoro,
Bridget non riuscì ad impedirsi di farsi prendere dalla malinconia. Aveva
visto la luce speciale che brillava negli occhi della sua nuova amica
Jennifer, quando guardava Steve.
Solo pochi mesi prima c'era la stessa luce nei suoi occhi quando guardava
Deacon. Il cuore iniziò a battere più forte. Strinse gli occhi. Non era
possibile che soffrisse ancora al ricordo di Deacon.
Oh, accidenti! Perché non esisteva una medicina che facesse dimenticare
l'amore? Lei aveva amato moltissimo Deacon. E quella ferita era ancora
aperta. Mentre pensava quelle cose, non si accorse di una macchina che si
era appena messa in moto, e si accinse ad attraversare la strada.
La prontezza di riflessi di chi stava alla guida dell'auto, le salvò la
vita. Bridget sentì lo stridio dei freni e vide il muso dell'auto a pochi
centimetri da sé. Impallidì e la testa le girò. Si piegò in avanti
appoggiandosi al cofano della macchina. Melody fermò il motore e scese
immediatamente.
” Ti sei fatta male???... “ chiese preoccupata.
Bridget sollevò la testa, ancora un po' confusa. “ No, credo di No. Tutto a
posto” rispose.
Melody le andò vicino. “ Mi dispiace moltissimo. Non credevo che ti saresti
mossa per attraversare. Non hai visto il semaforo rosso?... “
Bridget scosse la testa. Semaforo... eh, no... nel momento in cui aveva
iniziato ad attraversare la strada, la sua testa era in un altro tempo e in
un altro luogo.”. È stata solo colpa mia, non ti preoccupare... “ mormorò.
Poi, senza un motivo apparente, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Melody era imbarazzata. Pensò che la ragazza fosse sotto shock per via
dell'incidente. Le posò delicatamente una mano su una spalla. Bridget aveva
iniziato a singhiozzare, ma per orgoglio si sforzava di trattenere le
lacrime. Melody prese dalla borsa un fazzoletto e glielo porse.
” Ascolta! Forse è meglio non
restare qui. Vuoi che ti accompagni a casa? “ le disse gentilmente, e le
sorrise. Bridget scosse la testa. ” No... no... devo andare a lavorare. Non
è successo niente. Io sto ... sto bene. “ rispose.
Melody fece un sospiro. “ Veramente, non mi sembra. E mi sento responsabile.
“
Bridget si asciugò le lacrime con il fazzoletto di Melody e sentì che era
delicatamente profumato al gelsomino. Guardò quella ragazza e si sorprese a
pensare che, sì, il profumo al gelsomino fosse
perfetto per lei.
”Sei gentile, ma come ti ho detto, la colpa è solo mia. Ero
soprappensiero... “
”D'accordo, sarà anche come dici, ma non me la sento di lasciarti andare da
sola adesso che ti ho... quasi messa sotto le ruote. Facciamo così! Ti
accompagno al lavoro, ok? “
Bridget esitò. Quella donna sembrava molto gentile, e aveva uno sguardo
sincero. Ma poteva fidarsi? Anche Deacon, all'inizio, sembrava sincero, e
aveva tradito la sua fiducia non una, ma DUE volte! Non era più sicura di
potersi fidare delle altre persone. Tutta colpa di Deacon!! E ripensare a
lui la fece di nuovo tremare. In quel momento le gambe la tradirono e
sarebbe caduta faccia in avanti se Melody non l'avesse prontamente sorretta.
”Eh, no! Signorina! Tu non stai affatto bene! Adesso facciamo come dico io.
Sono più grande di te; quindi la responsabilità è mia. Sali in macchina e
dammi l'indirizzo dove devo portarti. “disse Melody con un tono che non
ammetteva repliche. Bridget, chissà perché, sorrise. L'aria preoccupata di
quella ragazza l'aveva sorpresa. Alla fine, si arrese. “Va bene, hai vinto.
Accetto un passaggio. “ Melody sorrise e le aprì lo sportello. Poi salì al
posto di guida.
Allacciandosi la cintura di sicurezza, Bridget disse: “ In effetti, non me
la sento proprio di andare a piedi fino all'Insomnia! “ Melody la guardò un
po' confusa. “Insomnia... Ma che cosa stai dicendo... “ Il sorriso di
Bridget si accentuò. “ Non conosci l'Insomnia? È uno dei locali più belli di
Los Angeles... “ Melody si strinse nelle spalle, mettendo in moto. "Io sono
di New York, e mi trovo a Los Angeles solo da poco tempo. Quindi <Insomnia>
è il nome di un locale? Cos'è, un ristorante... “
Bridget annuì, quasi stentando a credere che esistesse qualcuno che non
conosceva l'Insomnia. “Anche, ma non solo! Devi vederlo per poter capire. “
”Quindi tu lavori lì? Beh, dimmi che strada devo prendere per portartici e
così lo vedrò con i miei occhi. “
Bridget indicò la direzione giusta. Poi, un po' più a suo agio, disse: “ Ti
ringrazio. “
Melody scosse la testa. “Ma stai scherzando?... Era il minimo che potevo
fare.” Poi aggiunse: “Non mi sono presentata. A questo punto mi sembra
doveroso. Mi chiamo Melody McFarren. E tu?”
”Io sono Bridget... Bridget Forrester.” Disse con una punta di malinconia.
Il suo nome le faceva venire in mente sua madre, e altri ricordi spiacevoli.
Per poco, tuttavia, Melody non fece una nuova brusca frenata.
”Forrester?... “esclamò. “ Dio, ma non sarai mica parente di Thorne
Forrester?... “
Bridget la fissò sorpresa. “Conosci Thorne?... “
Melody arrossì lievemente. Rimase in silenzio per un paio di secondi, poi
ammise: - A dir la verità, sì. E conosco anche Eric e Brooke Forrester.
Lavoro per loro, alla Forrester’s Creations, da pochi giorni. Li conosci
anche tu? “
Bridget si irrigidì impercettibilmente. “ Li conosco… Eric e Brooke
Forrester sono i miei genitori.”
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Dale arriva a casa in 20 minuti, sono quasi le 4 del pomeriggio. Si fa una deliziosa e rilassante doccia con il proposito di uscire nuovamente in serata per vedere cosa c'è di bello da quelle parti.... uscito dalla doccia vede un rivista aperta di fianco al lavandino e mentre si asciuga energicamente i capelli rimane colpito da un messaggio:-....Cercasi massaggiatore professionista, simpatico e di bella presenza disponibile tutti i giorni.....-.
Tra sé e sé pensa a quei 5 mesi in Italia in cui faceva il massaggiatore, ormai era diventato molto bravo anche se non aveva fatto degli studi veri e propri in proposito....
"Che potrei mai perderci...." dice ad alta voce parlandosi allo specchio "....quasi quasi telefono, in Italia non voglio più tornarci, e dai miei, a Badalona, è impossibile vivere"
Prende un asciugamano, se lo gira intorno alla vita e va in salotto "sono le 16.45, di certo a quest'ora non disturbo"
Compone il numero del cellulare con calma cercando di prendere fiato per risultare al primo impatto simpatico a chiunque avesse risposto...
"Pronto...." risponde una gentile e frettolosa voce femminile
"Salve, ho letto un vostro annuncio, so che cercate un massaggiatore professionista...." dice Dale cercando di essere il più naturale possibile.
"Finalmente" risponde con felicità "qualcuno ha risposto al mio annuncio....."
Non sapendo cosa dire, Dale butta lì la prima frase che gli viene in mente "io sono disponibile sempre....."
"Benissimo, non le chiedo se ha esperienza, per ora, possiamo parlarne di persona se vuole!!"
"Non avrei telefonato se....." ma Dale interrompe lì la frase, non vuole risultare sgarbato ed era meglio mostrarsi sicuri di sé, se non voleva creare dubbi nella donna dall'altra parte del telefono.
Lei continua "può passare da me tra circa due ore??"
"Devo presentarmi all'indirizzo che compare sull'annuncio??"
"Sì, io lavoro a quell'indirizzo.... può chiedere di me all'ingresso, se vuole"
Dale rileggendo velocemente l'annuncio "Ma qui non compare il suo nome....."
"Ha ragione, che sbadata che sono..... Megan Conley, e lei come di chiama"
"Dale Kalik Price...."
"L'aspetto puntuale alle 19....." e frettolosamente riaggancia....
Dale è molto incuriosito da questa strana donna...... di lui non aveva voluto sapere quasi praticamente nulla e già aveva organizzato un colloquio, molto probabilmente un massaggio di prova...... si considerava un pazzo ad accettare così una proposta di lavoro da una che poteva essere pure una pazza per quel che ne sapeva lui, però ormai era troppo lanciato e la curiosità lo torturava.....
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Jennifer raggiunge Steve pochi minuti dopo che Bridget è andata via.
“Bridget? E' già andata? “
“Si ha detto che non voleva tardare”
“Ah capisco, allora vogliamo avviarci”-
“Certo”
Jen è contenta di essere con Steve, ma per un momento non sa cosa dire, e passano alcuni minuti di silenzio. Finalmente i due giungono al locale, entrano e decidono di sedersi ad un tavolino all'angolo del Cafè.
<< Rimettere piede qui dentro non mi provoca lo stesso senso d'ansia dell'ultima volta, sarà merito di Jennifer??>> pensa Steve mentre ordina qualcosa da bere!!
“Allora Jen, dimmi, tu e Bridget vi siete conosciute qui suppongo?”
“Sì mi sono recata qui le ho chiesto qualche informazione sulla città, su alcuni lavori part-time e poi abbiamo iniziato a chiacchierare, così siamo diventate amiche!”
“Sì sembra una ragazza alla mano, quindi anche tu vorresti tenerti occupata con qualche lavoretto?”
“Sì giusto per poter guadagnare qualche soldo e non dover dipendere dalla mia famiglia”
“Sei proprio una ragazza con la testa sulle spalle, e...parlami un po' di te, dove abitavi prima??”
“Beh fino a qualche giorno fa abitavo con la mia famiglia a San Francisco, è una splendida città! Ci 6 mai stato? E' spettacolare!” la ragazza pronuncia quelle parole in modo estremamente dolce, facendo intuire quanto le manchi la sua città natia.
“No, non ho ancora avuto occasione di visitarla, ma se tu mi vorrai fare da guida ne sarò felice...”
“OK! Allora prima o poi la visiteremo insieme!”
“Promesso!” risponde lui visibilmente interessato da quella proposta.
“Ma tu ti sei trasferito qui da solo o con fratelli o sorelle?” chiede lei, che fino a quel momento era riuscita a contenere la sua curiosità.
“No io sono figlio unico, sono qui solo”
“Io invece ho una sorella di 27 anni Kelly e un fratello di 24 Matt, ho un ottimo legame con entrambi e ne sono felice…….Raccontami un po' di te, adesso! Da dove vieni?”
“Vedi Jen non c'è molto di interessante da dire riguardo me quindi...perché non cambiamo discorso??” Steve non riesce ancora ad aprirsi e non vuole parlare di se stesso e della sua famiglia per questo preferisce sviare il discorso!
Jennifer si rende conto che il ragazzo non vuole dare troppe informazioni riguardo al suo passato e si chiede il motivo << Cosa potrà mai nascondere??>> << Perché non mi vuol dire dove abitava prima?>>
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Finito di prepararsi, Dale, cerca qualcosa di utile per il lavoro che deve fare, non aveva ancora pensato che era senza nessun tipo di materiale.... prepara uno zaino con il minimo indispensabile e spera che quella donna non sia esperta di massaggi!!!
Finiti i preparativi si rende conto che sono le 18 passate e sta rischiando di fare troppo tardi.... non conosce per niente Los Angeles ma sa che dovrà fare un po' di strada. Si arma di cartina e prende un autobus diretto nelle vicinanze dell'appuntamento..... chiede alcune informazioni all'autista: "Ma certo che conosco l'indirizzo, è la sede della Forrester....." gli dice, mentre è in attesa ad un semaforo rosso.
*Forrester* pensa tra sé Dale *Ma io questo nome l'ho già sentito...*
Nel frattempo si rende conto che non sta ascoltando l'autista che continua a parlargli.... lo ringrazia, ma per non fare brutte figure non si fa ripetere nulla....
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Steve e Jennifer continuano a parlare. Si trovano così bene insieme che non si accorgono che il tempo vola. Alle 19 Steve informa Jennifer che tra un'ora ha un' appuntamento. “Accidenti com’è tardi!!!Devo andare subito a casa”.
I due allora escono dal locale e si salutano
“Allora ci rivediamo domani probabilmente” Steve pronuncia quella frase nella speranza che lei non abbia impegni.
“Certo che ci rivedremo! In facoltà o qui all'Insomnia!!”
“OK! Ciao e a presto!!”
Jennifer si avvia verso casa e nel tragitto ripensa a Steve, capendo che è sicuramente una persona *speciale* a cui si sta già affezionando.
“Non devo sperare in nulla, non so neanche se è fidanzato e poi...probabilmente...no per ora è solo un amico......un semplice amico.......”
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Entrato nella sede della Forrester, Dale pensa *di sicuro le 19 sono passate*, ma non ha il coraggio di guardare l'orologio e prosegue spedito fino al piano scritto sull'annuncio......
Finalmente è sull'ascensore, guarda i numeri dei piani che scorrono e anche l'agitazione, piano dopo piano, aumenta sempre più..... finalmente le porte si aprono e si ritrova di fronte ad una donna con un volto familiare, forse assomiglia a qualche amica o ad un personaggio noto
"Mi scusi, dove posso trovare la signora Megan Conley?" chiede Dale a questa donna bellissima
"La trova in fondo a questo corridoio, sta per uscire quindi deve sbrigarsi....."
"La ringrazio....." e frettolosamente percorre questo corridoio che sembra davvero lunghissimo.....
Mentre cammina comincia a rendersi conto che si trova in una casa di moda, e si rende conto solo in quel momento di aver chiesto una informazione proprio alla famosissima Brooke Logan..... *per fortuna che non l'ho riconosciuta, rimanere imbambolato non sarebbe stata la cosa migliore*
Ora però non è più molto entusiasta di questo lavoro, ha sempre odiato le famiglie straricche, a cominciare proprio dalla sua, e non vuole trovarsi invischiato in una famiglia piena di vizi e di cafoni come quella Forrester..... ma ormai è troppo tardi
"Salve, dove corre?" dice Megan a Dale
"O salve.... non l'avevo notata, sono qui per un appuntamento, ma sono in ritardo....."
"Sei Dale?" dice lei felicissima "Ormai non ci speravo più....."
Lui le sorride...... non sa proprio cosa dire, troppe cose gli passano per la testa. Si trova alla Forrester, si trova in un ambiente a lui ostile, però la curiosità non accenna a diminuire.... spera solo di poter iniziare subito a lavorare, solo così è sicuro di potersi rilassare.....
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Alle 20 in punto si trovava davanti all'appartamento. <<L’annuncio sul giornale dice di suonare a Sharpe>> Era agitata! Non si era mai sentita così tesa in vita sua, eppure non ce n'era motivo! Aveva ottenuto un buon lavoro all'Insomnia, e aveva dato prova dell'ottima scelta fatta da C.j. assumendo Suzy come cantante. Le avevano, sì, rinviato l'appuntamento a questa sera, e sperava vivamente di non dover andare in giro oltre, ma ciò non bastava a spiegare quella strana agitazione che sentiva. Ma allora perché si sentiva così?
Mentre è ancora immersa nei suoi pensieri, si apre la porta dell'appartamento...............E' Steve!
<<Steve!?!? Allora la mia intuizione era giusta!>> Doris era emozionata! Finalmente avrebbe potuto conoscerlo e scambiarci due chiacchiere, ma aveva anche paura di non piacergli…… "Buonasera! La signora Attard, Doris Attard, vero?"
<<Che voce calda e sensuale!>> pensò. Il suo cuore batteva all'impazzata. Temeva di non riuscire a dire nulla....Doveva controllarsi, non poteva mostrare quello che provava: "Buonasera!Si sono io. Lei è.......?"
"Mi scusi! Sono il signor Carson, Steve Carson. Si accomodi prego..........E così vorresti condividere l'appartamento con me, eh? Non ti spiace se ti do del tu, vero? Che lavoro fai? Di dove sei?..............."
"Calma! Una domanda per volta!"
Si sentiva mancare, le mani le tremavano dall'emozione: "Lavoro all'Insomnia Café! Ho vissuto in moltissimi posti ma mi sono appena trasferita a Los Angeles, per cui ho bisogno di una casa......E me la vorresti far vedere la tua?"
Steve la guardava, pensieroso: "Si certo, scusami. Andiamo........"
La casa era carina e spaziosa con due ampie camere da letto, due bagni, di cui uno comunicante con le camere,una cucina, un soggiorno-sala e un terrazzo enorme............Sarebbe stato un affare, e poi avrebbe potuto vivere con Steve.........non doveva lasciarselo scappare! Ma come avrebbe potuto convincerlo? Nel frattempo Steve le parlava:
"...........naturalmente, per bloccare l'appartamento vuole 3 mesi d'anticipo e............."
"Va bene un assegno?"
"Veramente, ho un appuntamento con altre persone domani, e........"
"Vorrei tanto vivere in questa casa! E' proprio nella giusta posizione per il lavoro, l'università......e poi è così spaziosa! Ha un panorama stupendo! Sarei disposta a pagare tutto subito, se tu volessi!"
"Ti farò sapere ! Comunque con il sig. Sharpe firmeremo il contratto di affitto definitivo solo lunedì prossimo. Ti andrebbe bene?"
"Perfetto, Steve! I miei dati li hai, quindi ora vado. Aspetto una tua telefonata. A presto! Arrivederci!"
"Ciao Doris, e a presto."
****
Quando fu in strada, Doris non ancora ci credeva: Avrebbe potuto vivere con Steve! Desiderava ardentemente, con tutto il cuore, che lui la chiamasse per la casa......Doveva solo aspettare! E sperare!!Quanto tempo era passato da quando si erano "scontrati" in quel negozio di dischi......
(L’avventura continua………)