"Qui è il pilota dell'aereo che vi parla e vi ringrazia per aver 
            viaggiato su questo volo. Tutti i nostri ospiti sono pregati di 
            allacciare le cinture di sicurezza perché tra poco meno di 10 minuti 
            atterreremo all'aeroporto di Los Angeles. Siamo pronti per 
            l'atterraggio."
            Su richiesta del pilota, ogni passeggero allacciò le proprie 
            cinture. Mentre seguiva le istruzioni dettate dal pilota, Morgan si 
            stava gustando dal proprio finestrino un bel panorama di Los 
            Angeles: gli immensi grattacieli, le strade trafficate, la gente 
            sempre in movimento... Tutto era rimasto come prima.
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            L'aereo atterra senza problemi e dopo l'applauso di rito al pilota, 
            Morgan si slaccia le proprie cinture, prende la sua borsa e si 
            dirige verso l'uscita. Scendendo le scale nota che il giorno prima, 
            in città, c'era stato un forte acquazzone. Ma oggi si apriva una 
            bellissima giornata di sole, e se il buongiorno si vede dal 
            mattino... Chissà che lungo il suo cammino non riesca a fare un 
            bell'incontro! Anche perché oramai, Morgan è molto impacciata nei 
            rapporti sociali visto che aveva vissuto così tanto tempo in 
            prigione, senza mai parlare e vedere nessuno. Aveva bisogno, di 
            un'amica, di una confidente, di una persona di cui si poteva fidare 
            ciecamente. Ma purtroppo, a causa del suo passato, è molto difficile 
            che una persona comune si avvicini a lei senza timore. E questo la 
            rattristava sempre di più. Era ancora destinata a vivere il resto 
            dei suoi giorni sola?
            
            "Salve, disturbo?"
            "No anzi accomadati pure. Io mi chiamo Susan Hutchinson ma puoi 
            chiamarmi Suzy."
            "Melody McFarren, piacere di conoscerti Suzy. Vieni qui spesso?" 
            Suzy annuì lentamente. "Mi piace stare all'aria aperta, mi aiuta a 
            pensare. Sai, io sono cresciuta in Texas, e qui a Los Angeles mi 
            trovo bene, però... a volte mi sento un po' soffocare." Le labbra di Melody si piegarono in un dolce sorriso. "Credimi, capisco bene come 
            ti senti." Fece un profondo respiro. All'improvviso
            si sentiva stranamente a suo agio, anche se solo una mezz'ora prima 
            aveva decisamente il morale a terra. Forse era proprio di quello che 
            aveva bisogno: qualcuno con cui parlare, con cui confrontarsi. E non 
            avrebbe saputo dire perché aveva spontaneamente avvicinato 
            un'estranea, una perfetta sconosciuta, e si sentiva disposta, 
            addirittura desiderosa, di confidare i suoi pensieri. Poi si rese 
            conto che la risposta era davanti a lei. Quella ragazza, Suzy, aveva 
            uno sguardo sincero e leale, e il suo aspetto ispirava fiducia. 
            Melody sentì istintivamente di aver trovato un'amica. Ed era quello 
            che le era mancato, più di quanto lei stessa avrebbe potuto 
            immaginare.
             
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  Doris è 
  immersa nel suo lavoro, quando uno squillo di telefono la fa sussultare. 
  All'altro capo del telefono c'è una donna molto tesa e 
  preoccupata: è Racheille." Ciao tesoro come va? "
  " Ciao mamma. Ma che succede?" risponde Doris.
  " Niente di grave, cara....... Che fai questo fine settimana? Torni?"
  " Mamma che hai?" Una paura improvvisa l'attanaglia. " E' successo qualcosa a 
  Matt?"
  " Bhe.... In realtà l'ho dovuto portare in ospedale........."
  " Oh mio Dio!!! Che è successo???" Il cuore di Doris 
  batteva all'impazzata......
  
  
  
                                                         
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            Steve è felice di aver chiarito tutto con Jennifer, non vede l'ora 
            di portarla a cena fuori, la giornata è lunga, ed è bene occuparla 
            in modo proficuo, ad esempio cercando un lavoro.
            Dopo aver acquistato il giornale Steve va a sedersi sulla panchina 
            del parco vicino all'Insomnia, sfogliando tra gli annunci di 
            "cercasi personale varie mansioni", legge una inserzione della 
            Forrester Creations:
            
            
            "Cercasi personale per incarichi molteplici, ulteriori informazioni 
            solo presentandosi oggi stesso alla Forrester Creations, ore 16.00"
  
                                                           
            ####
            
            
            *Ma cosa può volere la Forrester da me*
            Questo è il pensiero che gira e rigira nelle testa di Dale mentre 
            apre il pacco appena ricevuto.
            "Ma qui dentro c'è solo del polistirolo" dice Dale rivoltando il 
            pacco e svuotando tutto il contenuto dentro il cesto della 
            pattumiera.
            "E questo cos'è" Dale afferra velocemente una cartelletta che con un 
            leggero tonfo è finita a terra. All'interno ci sono dei fogli, molti 
            fogli.
            "Ma questa è una proposta di lavoro... ma no, è proprio un 
            contratto... e tutti i miei dati dove li hanno presi???"
            I suoi pensieri vanno tutti verso Megan, e l'unica sensazione che 
            riesce a provare in quel momento è di repulsione. E poi ne ha 
            sentite così tante sui Forrester portando a zero la fiducia verso 
            quella famiglia e la loro azienda.
            Dale vorrebbe buttare via tutto, ma è alla disperata ricerca di 
            lavoro, ormai è rimasto senza un centesimo e non può pesare sulla 
            vita della sorella.
            *No, non posso accettare, questo è quasi un ricatto non un 
            contratto... ma come faccio, e poi Doris.... non ho coraggio a dirle 
            che sono disoccupato e che ho rifiutato una tale opportunità*
            Dopo un'ora di continui tira e molla, finalmente si decide.... *In 
            fondo non ho nulla da perdere, e questo contratto posso sempre 
            stracciarlo in faccia a loro*
            Dale, non ancora in pace con se stesso per la scelta fatta, mette 
            piede alla Forrester e raggiunge l'ufficio indicato sul contratto.
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            MEGAN...." pronuncia ad alta voce Dale, trovandosi di colpo davanti 
            alla donna.
            "E' qui per un colloquio di lavoro?" chiede Megan con una voce delle 
            più tranquille e professionali possibili.
            "Ma...."
            Dale accenna di andarsene, ma Megan, con uno gesto deciso, gli 
            strappa il contratto dalle mani.
            "Signor Price, si accomodi pure in fondo al corridoio, appena il 
            presidente potrà riceverla la chiamo"
            
            Dale, sempre più meravigliato da quella donna, si siede su un 
            comodissimo divanetto a due posti....
  
                                                        
            ####
            
            Potrebbe essere la mia occasione - pensa Steve - dopo tutto ho fatto 
            lavori di ogni genere quindi l'esperienza non mi manca, se riesco a 
            farmi assumere avrò risolto molti dei miei problemi, e stasera a 
            cena con Jennifer sarò molto più rilassato. 
            Arrivato alla Forrester Steve si accomoda in sala d'attesa, mentre 
            attende il suo turno vorrebbe fumare una sigaretta, ma si rende 
            conto che le ha dimenticate a casa, così si avvicina ad un altro 
            ragazzo, anche lui in attesa di un colloquio di lavoro.
  
                                                         
            ####
            
            "Neanche io sono di Los Angeles. Sono nata a New York, quindi ho 
            sempre vissuto in una grande città. Ma anche io, qualche volta, ho 
            sentito il disperato bisogno di allontanarmi dalle strade piene di 
            automobili, dai grandi grattacieli di acciaio e cemento... Quando 
            vivevo a New York, passavo molti pomeriggi al Central Park. Il mio 
            percorso preferito era gironzolare nel giardino di Shakespeare e 
            arrivare fino al Castello! Ma ricordo anche con nostalgia i pic-nic 
            domenicali che facevamo con la mia famiglia, quando ero bambina. Io, 
            i miei genitori e mia sorella, che a quel tempo era una autentica 
            peste, seduti sullo Sheap Meadow a mangiare polpette di pollo e 
            insalata di patate!..." 
            Lo sguardo di Melody era sognante e Suzy rimase ad ascoltare rapita 
            i ricordi di quella strana ragazza, che pur essendo così giovane 
            sembrava nascondere nel profondo del cuore una tristezza infinita.
            
            "Non sono mai stata a New York" sospirò "ma un giorno voglio 
            andarci! Mi hanno detto tutti che è una città bellissima! E poi 
            voglio salire sulla cima del grattacielo più alto! Anzi, vorrei 
            andarci d'inverno, per Natale. È vero che dalla cima dell'Empire 
            State Building si vede nevicare all'insù?!..." 
            Melody scoppiò a ridere. "Sì, è vero. A New York lavoravo per uno 
            studio pubblicitario che aveva la sede proprio nell'Empire State. La 
            prima volta che ho assistito a quel particolare fenomeno 
            meteorologico ho fatto una faccia talmente sconvolta che i miei 
            colleghi mi hanno presa in giro per settimane!" 
            Suzy sorrise. "E adesso, qui a Los Angeles, di cosa ti occupi?" 
            "Lavoro per la Forrester Creations. Sono nel reparto pubblicitario."
            
            "Davvero?!..." Susan sgranò i suoi occhioni verdi. "Ma che 
            coincidenza!..." 
            Melody fece un'espressione sorpresa. "Coincidenza?..." 
            "Beh, io ho un diploma di Stilista, in un certo senso anche io 
            frequento il mondo della moda. Anche se in questo periodo lavoro più 
            come cantante. E poi, nel locale dove mi esibisco, lavora anche 
            Bridget Forrester, sai?"
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            "Scusami, hai una sigaretta?" chiede Steve.
            "Non fumo..." risponde Dale, come cadendo dalle nuvole.
            "Ti vedo molto agitato, anche tu sei qui per un colloquio?" continua 
            Steve.
            "Credo di sì, mi hanno chiamato loro, ma non riesco a capire il 
            perché".
            "Io non me le farei neanche queste domande, lavorare alla Forrester 
            non è da tutti".
            Dale, in tono un po' remissivo "Io non sarei mai voluto venire qui, 
            forse perché mi lascio condizionare dalle male lingue, ma ho bisogno 
            di un lavoro e non posso farmi scappare neanche una occasione".
            Steve si mostra interessato al discorso e allora Dale comincia a 
            scaricare, involontariamente, la sua tensione su questo ragazzo.
            "Forse ho trovato la persona giusta per me e non posso mostrarmi 
            senza un lavoro, farei una figura davvero pessima". 
            Dale intanto sorride pensando a Doris. "Doris è qui a Los Angeles da 
            poco e ha già trovato un buon lavoro, se mi arrendo così facilmente 
            sembrerei un perdente...."
            Dale nota Steve perplesso, e credendo di aver esagerato nel parlare 
            "scusami, parlo parlo parlo e forse non ti interessa neanche quello 
            che dico".
  
                                                       
            ####
            
            Scese le scale, Morgan, dopo aver mostrato il proprio passaporto, si 
            dirige a prendere i propri bagagli. Recuperata tutta la sua roba la 
            donna esce dall'aeroporto alla ricerca di un taxi che la porti 
            all'albergo. Lo stesso albergo dove anni fa alloggiava nei suoi 
            primi mesi di attività alla "Forrester Creations", prima che Taylor, 
            la sua più grande amica avuta in passato, le concedesse di vivere 
            nella sua casa sulla spiaggia. La casa in cui lei e suo marito 
            avevano cresciuto i loro tre figli, formando una famiglia modello. 
            La stessa casa in cui lei riuscì a farsi mettere incinta da Ridge, 
            attraverso uno sporco tranello... Incinta di un suo secondo foglio 
            che purtroppo perse...
  
                                                         
            ####
            
            Fu il turno di Melody di sgranare gli occhi. "Ma... Aspetta un 
            attimo!!! Adesso ti riconosco! Mi sembrava che il tuo volto avesse 
            qualcosa di familiare. Tu sei la cantante che ho visto esibirsi 
            all'Insomnia!..." 
            Suzy arrossì lievemente. "Tu mi hai sentita cantare?" 
            "Certo! E hai davvero una splendida voce. Sono sicura che avrai una 
            bellissima carriera, perché hai molto talento."
            "Ti ringrazio, sei davvero gentile." disse Susan, con sincero 
            calore.
            "Non lo dico tanto per dire. Lo penso veramente." affermò Melody."Ma 
            il mondo dello spettacolo non è tutto rose e fiori." 
            Lo sguardo di Susan era un pochino più triste ora. "È molto dura."
            Melody le posò una mano su una spalla. "Ma Suzy! tu sei molto 
            giovane, non devi lasciarti prendere dalla sfiducia e dai tristi 
            pensieri."
            Suzy si scosse. "Hai ragione, Melody. Sai? Mi sento davvero meglio 
            dopo aver chiacchierato con te! Senti, io adesso devo andare. Ho una 
            fame da lupi, e poi fra un paio d'ore devo provare le canzoni per 
            questa sera, all'Insomnia. Ti andrebbe di mangiare qualcosa insieme, 
            o hai altri impegni?"
            Melody scosse la testa. "Non ho nessun impegno, accetto volentieri 
            il tuo invito, grazie!"
            "Andiamo con la mia auto, è parcheggiata proprio qui vicino." 
            suggerì Susan.
            "Okay!" 
            Sorridendo, le due ragazze attraversarono di nuovo il parco, fino 
            all'automobile di Suzy. Ma lei si irrigidì improvvisamente, e Melody 
            se ne chiese la ragione.
            "Cosa succede?"
            Suzy aveva notato un biglietto, accompagnato da una rosa nera, che 
            una mano ignota aveva lasciato sul parabrezza della sua macchina, 
            infilato in uno dei tergicristalli.
            "No... niente. Niente di importante." disse, cercando di dissimulare 
            il nervosismo e la paura che aveva provato, riconoscendo una di 
            'quelle' particolari rose. Prese il biglietto e lo aprì. C'era 
            scritto:
            
            "È arrivata la tua ora, dolce Susan..."
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  ####
            
            Steve era rimasto un po' confuso nel sentire pronunciare il nome 
            Doris.
            "Mi ha sorpreso il fatto che questa tua amica, da poco arrivata a 
            Los Angeles si chiami Doris" Steve fa una piccola pausa per trovare 
            le parole giuste, non vuole sembrare invadente con questo tipo che 
            neanche conosce.
            "Anche la mia coinquilina, appunto Doris, è nuova di qui. Di sicuro 
            sono solo coincidenze, ma voglio levarmi un dubbio.... per caso 
            lavora all'Insomnia?"
            Dale sgrana gli occhi dalla sorpresa e Steve capisce subito che 
            hanno una conoscenza in comune.... i due non riescono a trattenersi 
            dal ridere.
            "Non ci posso credere, i casi della vita mi sorprendono sempre più" 
            dice Dale continuando a ridere "Io sono Dale".
            "Steve...." e i due si stringono scherzosamente la mano.
            
            Steve e Dale continuano a ridere e scherzare per qualche tempo e 
            organizzano una cena per la sera successiva.
            
            "Steve Carson" chiama Megan.
            "Devo andare, allora rimaniamo d'accordo per domani sera alle 21, 
            vedrai che il Mannequins ti piacerà.... A proposito, non dire niente 
            a Doris, rimarrà sorpresa nel vederti al locale" e Steve strizza 
            l'occhio a Dale.
            "A domani, è stato un piacere"
            
            E Steve si allontana....
  
                                                        
            ####
            
            Jennifer quel pomeriggio aveva pensato di andare a fare un po' di 
            shopping, con il cambio di stagione le servivano abiti più pesanti, 
            perchè quelli che si era portata con sè non erano sufficienti. Passò 
            a prendere Bridget subito dopo pranzo, lei aveva infatti chiesto a 
            Cj, un permesso e quindi poteva dedicarsi finalmente un po' a se 
            stessa. 
            Mentre era in macchina ferma ad un semaforo rosso, Jen pensò a 
            quella lettera che aveva trovato fra la posta un paio d'ore prima.
            Non poteva ancora crederci: Kevin le aveva scritto una lettera. 
            Era stata con lui per un anno e mezzo, poi a causa di varie 
            incomprensioni si erano lasciato due mesi prima della sua partenza 
            per Los Angeles. Era stato molto importante per lei e inizialmente 
            era stato difficile non pensare a lui, forse anche per questo aveva 
            accettato con entusiasmo l'idea della sorella di trasferirsi in una 
            nuova città.
            Non si erano più sentiti, perchè entrambi sapevano di essere stati 
            importanti l'uno per l'altro e anche mantenere rapporti di amicizia 
            sarebbe stato difficile, almeno inizialmente. Aveva avuto alcuni 
            ragazzi, questo sì, ma Kevin era sicuramente l'unico che avesse mai 
            amato. Lo aveva conosciuto al Liceo, perchè solo di un anno più 
            grande e dopo un'intensa amicizia durata alcuni mesi si erano 
            fidanzati. 
            Ma ora che cosa avrebbe voluto??
  
                                                        
            ####
            
            Suzy accartocciò il biglietto e la rosa. Ancora stringendoli in 
            mano, si sedette al posto di guida. Melody si sedette accanto a lei. 
            Si era resa conto che l'umore di 
            Suzy era completamente cambiato, e che c'era una terribile tensione 
            nell'aria.
            "Qualcosa non va?..." chiese, esitante.
            Susan scosse la testa. "No, ti assicuro. Tutto a posto. Possiamo 
            andare."
            Mise in moto, dirigendosi verso la tangenziale. Melody la scrutò per 
            un lungo attimo. 
            "Scusami, ma non credo che tutto sia a posto, mi spiace. Quel 
            biglietto ti ha innervosito, è evidente. Vuoi parlarne?"
            Susan scosse la testa. "È solo il biglietto di un povero pazzo."
            Melody non ebbe il tempo di analizzare la frase di Suzy e di 
            chiedersi che cosa stesse succedendo alla sua nuova amica. Per la 
            verità, tutto ciò che accadde nei minuti seguenti, accadde molto 
            rapidamente, per fortuna di entrambe le ragazze. Mentre Susan 
            affrontava una curva, si rese conto che qualcosa non funzionava nei 
            comandi dell'auto.
  
                                                           
            ####
            
            Steve entra nell'ufficio di Brooke Logan, è una bella donna, e lui 
            ne rimane molto affascinato....
            "Si accomodi Sig......... Steve Carson, mi parli di lei e delle sue 
            esperienze lavorative".
            "Sono qui a Los Angeles da poco tempo, studio medicina 
            all'università , sto cercando un lavoro part time per pagarmi le 
            spese, ho già svolto lavori di ogni genere: baby sitter, dog sitter, 
            gelataio, commesso, quindi ho esperienze in diversi campi..."
            Anche Brooke rimane affascinata da Steve, mentre lui parla lei gli 
            osserva la bocca, ha una bellissima voce , per non parlare del 
            resto... 
            Logan però si rende conto di essersi distratta, così lo interrompe 
            per dire subito qualcosa sul genere di lavoro.
  
                                                           
            ####
            
            Non lo vedeva da tre mesi e quella lettera l'aveva profondamente 
            sconvolta. Le aveva scritto che lui era da poco tornato dal Messico 
            e avrebbe tanto desiderato vederla, per cui entro breve se lei fosse 
            stata disposta lui sarebbe andata a trovarla. Jen desiderava 
            anch'essa vederlo, perchè era ancora un grande amico, gli voleva 
            bene anche se non era più innamorata di lui, anzi il dolore per la 
            loro separazione era sparito. E poi con lui era sicura che si 
            sarebbe nuovamente divertita come un tempo, la faceva troppo ridere 
            e sapeva ascoltarla quando ne aveva bisogno. 
            "Eh sì, sarei molto felice di rincontrarlo, rimane cmq il mio più 
            grande amico!!"
            Il semaforo diventò verde per cui dovette mettere in moto e 
            ripartire diretta verso l'Insomnia, e mentre faceva ciò le venne in 
            mente che per la serata avrebbe dovuto comprare qualcosa di 
            veramente carino da indossare!
  
                                                         
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            Oddio!... No..."
            "Che succede?!" esclamò Melody, allarmata dal tono di voce di Suzy.
            "I... I freni! Non rispondono... Non-Non riesco a frenare!"
            Melody, istintivamente si sporse verso il volante, ma fu trattenuta 
            nel movimento dalla cintura di sicurezza. 
            "Suzy!!..." gridò in maniera incoerente.
            L'auto intanto aveva acquistato velocità. "L'acceleratore è 
            bloccato..."
            Seguirono istanti di vero terrore, mentre le due ragazze intuivano 
            di essere condannate.
            La macchina di Susan proseguì la sua folle corsa senza controllo, 
            mentre la ragazza alla guida tentava disperatamente di fare 
            qualcosa. L'ultimo pensiero coerente di Melody fu per suo figlio. Il 
            piccolo Albert non avrebbe mai saputo che colei che amava come una 
            sorella, era in realtà la sua vera madre. E non avrebbe mai saputo 
            che Whip Jones era suo padre.
            Poi, le ruote slittarono su un dosso, e la macchina, come una 
            trottola impazzita, fece una tragica capriola, si girò su se stessa 
            e uscì di strada, andando a fermarsi con uno schianto terrificante 
            contro un palo della luce, al bordo della strada. Il silenzio piombò 
            improvviso, come un gelido sudario su quella scena di morte.
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            "Ehm.... Qui alla Forrester abbiamo bisogno di un fattorino che si 
            occupi di portare documenti stoffe e quanto altro nei vari uffici 
            della nostra società, nei momenti di pausa o alternativamente ad 
            altri dipendenti, vorremmo che il nostro incaricato si occupi anche 
            di far divertire i bambini all'asilo nido, oppure dare una mano 
            nello studio fotografico, lei se la sente di provare?"
            "Si certo i lavori dinamici sono più stimolanti, vorrei tentare, se 
            per lei va bene..."
            "Benissimo sig. Carson lei è assunto per un periodo di prova di tre 
            mesi, può iniziare da domani, benvenuto tra noi".
            "Grazie!"
            A questo punto Steve e Brooke si salutano, mentre lui esce 
            dall'ufficio Logan dice tra sé e sé: " finalmente un bel ragazzo 
            alla Forrester!... uffa ma che dico, devo stare lontana dagli 
            uomini.... però che fatica!!"
            Steve torna a casa per cambiarsi, tra poco deve incontrare Jennifer, 
            sarà sicuramente una bella serata...
  
                                                          
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            Era rientrata per le 19.00 aveva velocemente mangiato e poi aveva 
            iniziato a prepararsi in vista della serata. Si era fatta una doccia 
            rilassante e aveva deciso cosa indossare.
            Alla fine aveva optato per qualcosa di semplice e comodo appena 
            acquistato: un paio di bellissimi jeans, stivali neri e maglietta 
            bianca a maniche lunge e attorno al collo mise una carinissima 
            sciarpa di seta. 
            Non amava truccarsi ma per quella sera pensò che un po' di ombretto 
            e rossetto non avrebbero guastato. Era finalmente pronta erano le 
            20.30 e dopo qualche minuto di indecisione pensò di dirigersi al 
            locale a piedi, invece che prendere l'auto.
            Entrata si accorse che probabilmente era in anticipo perchè Steve 
            non era ancora arrivato, il locale eraa stato preparato in modo 
            molto carino e accogliente e Jen scelse un tavolo appartato, da cui 
            si poteva comunque avere una buona visuale del locale. Fu in quel 
            momento che Bridget la vide e le si avvicino:
            "Jen ma sei stupenda!! Sei bellissima!!, dico sul serio!!"
            "Grazie Bridget, sto aspettando Steve, ma è un semplice incontro te 
            l'ho già detto, non farti strane idee".
            "Sarà! Ma la vostra mi sembra più che una semplice amicizia"
            "Ti sbagli Bridget, almeno per il momento"
            "Ok ok, vedrò di crederti, ora però devo andare, ho da fare!"
  
                                                          
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            Dale è molto felice all'idea di poter rivedere Doris e magari di 
            poterle dare anche la bella notizia di un nuovo lavoro.
            Passa una buona mezz'ora quando finalmente Brooke può ricevere Dale 
            nel suo ufficio.
            "Salve Signor Price, si accomodi pure".
            "Sono molto onorato di conoscerla, non avrei mai immaginato di fare 
            un colloquio con lei".
            Brooke sorridendo "Io conosco suo padre, ho avuto il piacere di 
            lavorare insieme a lui e volevo essere io di persona a darle il 
            benvenuto nella nostra azienda".
            Dale era molto sorpreso da queste parole, non aveva sostenuto nessun 
            colloquio, come faceva ad essere già assunto?
            Brooke vedendolo perplesso "C'è qualcosa che la turba? Vedo che ha 
            sostenuto il colloquio alla presenza di Megan, ha ancora qualche 
            domanda da fare?".
            Dale ci pensa su per qualche secondo, è sicuro che è stata Megan ad 
            architettare il tutto e non gli sembra molto conveniente mettere al 
            corrente Brooke di non aver mai avuto prima di allora informazioni 
            su questo lavoro.
            "No... mi ha sorpreso il fatto che ha nominato mio padre e mi ha 
            lasciato per qualche secondo senza parole".
            Dale firma finalmente il contratto e sta per congedarsi da Brooke.
            "Vedrà che si troverà molto bene con noi. Può già presentarsi domani 
            negli orari concordati alla palestra dell'azienda, lì troverà 
            qualcuno che di sicuro potrà aiutarla ad ambientarsi".
            "La ringrazio, è davvero una donna splendida"
            "Un complimento al presidente non fa mai male" dice Brooke 
            scherzosamente.
  
                                                        
            ####
            
            Nel frattempo a casa di Suzy, squilla il telefono.
            "Pronto chi parla?"
            "Ciao collega, sono Starsky."
            "Ciao, era ora che ti facessi vivo."
            "Non iniziare a fare la predica. Piuttosto non uscire che fra dieci 
            minuti arrivo."
            "Davvero? Mi porti buone notizie? Come è andata con Stacy?"
            "E' andata benissimo ma ti dirò tutto a voce. Ciao collega." Così 
            dicendo Starsky chiude la comunicazione senza dare il tempo a Hutch 
            di fare altre domande in proposito.
            Dopo aver riataccato, Hutch nota il biglietto di Suzy sulla bacheca: 
            "sono andata al parco ma tornerò subito, Suzy", sorridendo va in 
            cucina e prepara la colazione. Nicole raggiunge il marito in cucina: 
            "chi era al telefono caro?" 
            "Era Starsky, dovrebbe essere qui a momenti....", Nicole sta per 
            chiedere qualcosa quando sente il suono del campanello e va ad 
            aprire.
            Starsky è arrivato ma non è solo, con lui c'è una ragazza bionda 
            dallo sguardo dolce ma triste. Nicole e Hutch, riconoscono subito la 
            ragazza e si guardano meravigliati incapaci di parlare.......
  
                                                         
            ####
            
            Jen per la seconda volta in una giornata stava ripensando a Kev, gli 
            avrebbe dovuto rispondere, aveva ancora il suo numero quindi avrebbe 
            potuto chiamarlo o scrivergli qualcosa, ma non sapeva bene cosa 
            avrebbe potuto dire. "Beh, ci penserò domani ora voglio godermi la 
            serata", pensò Jen tra sé quando...
            "Ciao Jennifer, scusa il leggero ritardo! E' da molto che aspetti?".
            Jen alzò lo sguardo e vide Steve, l'aveva colpita la sua bellezza, 
            era proprio un bel ragazzo!!
            "Non preoccuparti, solo cinque minuti! Ho scelto questo tavolo spero 
            vada bene!"
            "Sì è perfetto. Che carino il locale! E non ti ho ancora detto che 
            stasera sei splendida" disse Steve amiccando un sorriso.
            "Grazie, sei sempre troppo gentile".
  
                                                         
            ####
            
            I due si salutano, Brooke promette a Dale che lei sarà la prima ad 
            approfittare del nuovo massaggiatore prenotandosi per il pomeriggio 
            del giorno successivo.
            
            Tornando a casa Dale è felice, non si sarebbe mai aspettato tanta 
            gentilezza e simpatia da parte di Brooke... ne aveva sentite così 
            tante su di lei e l'aveva giudicata sempre troppo male. Pensa anche 
            a Megan, e il giudizio verso di lei comincia a cambiare *In fondo mi 
            ha fatto trovare un lavoro, speriamo vada tutto bene*.
            Arrivato a casa è stremato dalla giornata che ha appena affrontato e 
            si butta a letto *Da domani avrai una nuova vita* pensa tra sé Dale, 
            e si addormenta.
  
                                                            
            ####
            
            I due trascorrono insieme tutta la serata e ad un certo punto Steve 
            chiede a Jennifer se sarebbe disposta per la sera successiva ad 
            avere un incontro a quattro. Loro due e due amici di Steve!
            Steve spera che lei accetti e fortunatamente così avviene. 
            "Sì non è male come idea, a patto però che mi passi a prendere!"
            "Certamente, è il minimo che possa fare!"
            A mezzanotte però entrambi decidono di tornare a casa. Lui la 
            riaccompagna, lei giunta davanti al portone di casa, scende dalla 
            macchina fa per salutarlo ma....
            Non sa bene il perchè, ma d'istinto, vi rientra dando un breve ma 
            appassionato bacio sulle labbra a Steve, lasciandolo di stucco, poi 
            gli dice.
            "Allora a domani alle 20.00!" e corre in fretta verso casa.
            Steve è sbalordito, non si aspettava questo bacio, che però gli è 
            piaciuto molto, anche se breve è stato molto intenso.
            Jennifer apre la porta di casa, cercando di fare il minor rumore 
            possibile per non svegliare la sorella, ripensa a quello che ha 
            appena fatto.
            "Non è possibile, non me lo sarei mai aspettato che trovassi il 
            coraggio per farlo, inizio a sospettare che abbia ragione Bridget, 
            almeno da parte mia" pensato questo si diresse verso la sua camera. 
            Era stanca, aveva voglia di dormire e di riposarsi.
  
                                                         
            ####
            
            Prendendo in mano la situazione, Nicole fa accomodare Starsky e 
            Stacy in soggiorno. Starsky sta per parlare quando squilla il 
            telefono. Hutch va a rispondere per poi ritornare pallido da far 
            paura.
            "Cosa è successo caro? Chi era al telefono?" Domanda Nicole al 
            marito.
            "Era un poliziotto. Pare che Suzy abbia avuto un incidente....." 
            Hutch sa che potrebbe anche essere morta ma non vuole allarmare 
            ancora nessuno, così decide di recarsi sul posto dell'incidente con 
            l'amico. Arrivati vedono la macchina di Suzy distrutta dopo essere 
            andata a sbattare contro un muro. Si avvicinano alla macchina e 
            Hutch nota un'altra persona seduta accanto a Suzy, anche lei morta. 
            Cosa ci faceva quella persona in macchina con Suzy?? 
            
            Intanto a casa, Nicole presenta Stacy alle sue figlie Jessica e 
            Terry, cercando di mantenersi calma.
            "Sei stanca?" chiede poi alla ragazza "vuoi riposare o preferisci 
            mangiare?"
            "Preferisco riposare grazie signora Hutchinson."
            "Chiamami Nicole. Non ho preparato la stanza degli ospiti, veramente 
            non ti aspettavamo."
            "Lo so e le chiedo scusa ma è stato l'agente Starsky a insistere. 
            Spero di non crearvi troppi problemi. Mio Dio ho paura che Su..." 
            Nicole le fa cenno di smettere perchè non vuole allarmare Jessie e 
            Terry mandandole in camera a prendere la cartella.
            Dopo di che, Nicole e Stacy si abbracciano sperando e pregando che 
            Suzy sia ancora viva. Starsky e Hutch ritornano ma la loro 
            espressione esprime la più crude realtà: Suzy è morta! Nicole e 
            Stacy si abbracciano piangendo disperatamente.....