"Qui è il pilota dell'aereo che vi parla e vi ringrazia per aver
viaggiato su questo volo. Tutti i nostri ospiti sono pregati di
allacciare le cinture di sicurezza perché tra poco meno di 10 minuti
atterreremo all'aeroporto di Los Angeles. Siamo pronti per
l'atterraggio."
Su richiesta del pilota, ogni passeggero allacciò le proprie
cinture. Mentre seguiva le istruzioni dettate dal pilota, Morgan si
stava gustando dal proprio finestrino un bel panorama di Los
Angeles: gli immensi grattacieli, le strade trafficate, la gente
sempre in movimento... Tutto era rimasto come prima.
####
####
L'aereo atterra senza problemi e dopo l'applauso di rito al pilota,
Morgan si slaccia le proprie cinture, prende la sua borsa e si
dirige verso l'uscita. Scendendo le scale nota che il giorno prima,
in città, c'era stato un forte acquazzone. Ma oggi si apriva una
bellissima giornata di sole, e se il buongiorno si vede dal
mattino... Chissà che lungo il suo cammino non riesca a fare un
bell'incontro! Anche perché oramai, Morgan è molto impacciata nei
rapporti sociali visto che aveva vissuto così tanto tempo in
prigione, senza mai parlare e vedere nessuno. Aveva bisogno, di
un'amica, di una confidente, di una persona di cui si poteva fidare
ciecamente. Ma purtroppo, a causa del suo passato, è molto difficile
che una persona comune si avvicini a lei senza timore. E questo la
rattristava sempre di più. Era ancora destinata a vivere il resto
dei suoi giorni sola?
"Salve, disturbo?"
"No anzi accomadati pure. Io mi chiamo Susan Hutchinson ma puoi
chiamarmi Suzy."
"Melody McFarren, piacere di conoscerti Suzy. Vieni qui spesso?"
Suzy annuì lentamente. "Mi piace stare all'aria aperta, mi aiuta a
pensare. Sai, io sono cresciuta in Texas, e qui a Los Angeles mi
trovo bene, però... a volte mi sento un po' soffocare." Le labbra di Melody si piegarono in un dolce sorriso. "Credimi, capisco bene come
ti senti." Fece un profondo respiro. All'improvviso
si sentiva stranamente a suo agio, anche se solo una mezz'ora prima
aveva decisamente il morale a terra. Forse era proprio di quello che
aveva bisogno: qualcuno con cui parlare, con cui confrontarsi. E non
avrebbe saputo dire perché aveva spontaneamente avvicinato
un'estranea, una perfetta sconosciuta, e si sentiva disposta,
addirittura desiderosa, di confidare i suoi pensieri. Poi si rese
conto che la risposta era davanti a lei. Quella ragazza, Suzy, aveva
uno sguardo sincero e leale, e il suo aspetto ispirava fiducia.
Melody sentì istintivamente di aver trovato un'amica. Ed era quello
che le era mancato, più di quanto lei stessa avrebbe potuto
immaginare.
####
Doris è
immersa nel suo lavoro, quando uno squillo di telefono la fa sussultare.
All'altro capo del telefono c'è una donna molto tesa e
preoccupata: è Racheille." Ciao tesoro come va? "
" Ciao mamma. Ma che succede?" risponde Doris.
" Niente di grave, cara....... Che fai questo fine settimana? Torni?"
" Mamma che hai?" Una paura improvvisa l'attanaglia. " E' successo qualcosa a
Matt?"
" Bhe.... In realtà l'ho dovuto portare in ospedale........."
" Oh mio Dio!!! Che è successo???" Il cuore di Doris
batteva all'impazzata......
####
Steve è felice di aver chiarito tutto con Jennifer, non vede l'ora
di portarla a cena fuori, la giornata è lunga, ed è bene occuparla
in modo proficuo, ad esempio cercando un lavoro.
Dopo aver acquistato il giornale Steve va a sedersi sulla panchina
del parco vicino all'Insomnia, sfogliando tra gli annunci di
"cercasi personale varie mansioni", legge una inserzione della
Forrester Creations:
"Cercasi personale per incarichi molteplici, ulteriori informazioni
solo presentandosi oggi stesso alla Forrester Creations, ore 16.00"
####
*Ma cosa può volere la Forrester da me*
Questo è il pensiero che gira e rigira nelle testa di Dale mentre
apre il pacco appena ricevuto.
"Ma qui dentro c'è solo del polistirolo" dice Dale rivoltando il
pacco e svuotando tutto il contenuto dentro il cesto della
pattumiera.
"E questo cos'è" Dale afferra velocemente una cartelletta che con un
leggero tonfo è finita a terra. All'interno ci sono dei fogli, molti
fogli.
"Ma questa è una proposta di lavoro... ma no, è proprio un
contratto... e tutti i miei dati dove li hanno presi???"
I suoi pensieri vanno tutti verso Megan, e l'unica sensazione che
riesce a provare in quel momento è di repulsione. E poi ne ha
sentite così tante sui Forrester portando a zero la fiducia verso
quella famiglia e la loro azienda.
Dale vorrebbe buttare via tutto, ma è alla disperata ricerca di
lavoro, ormai è rimasto senza un centesimo e non può pesare sulla
vita della sorella.
*No, non posso accettare, questo è quasi un ricatto non un
contratto... ma come faccio, e poi Doris.... non ho coraggio a dirle
che sono disoccupato e che ho rifiutato una tale opportunità*
Dopo un'ora di continui tira e molla, finalmente si decide.... *In
fondo non ho nulla da perdere, e questo contratto posso sempre
stracciarlo in faccia a loro*
Dale, non ancora in pace con se stesso per la scelta fatta, mette
piede alla Forrester e raggiunge l'ufficio indicato sul contratto.
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####
MEGAN...." pronuncia ad alta voce Dale, trovandosi di colpo davanti
alla donna.
"E' qui per un colloquio di lavoro?" chiede Megan con una voce delle
più tranquille e professionali possibili.
"Ma...."
Dale accenna di andarsene, ma Megan, con uno gesto deciso, gli
strappa il contratto dalle mani.
"Signor Price, si accomodi pure in fondo al corridoio, appena il
presidente potrà riceverla la chiamo"
Dale, sempre più meravigliato da quella donna, si siede su un
comodissimo divanetto a due posti....
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Potrebbe essere la mia occasione - pensa Steve - dopo tutto ho fatto
lavori di ogni genere quindi l'esperienza non mi manca, se riesco a
farmi assumere avrò risolto molti dei miei problemi, e stasera a
cena con Jennifer sarò molto più rilassato.
Arrivato alla Forrester Steve si accomoda in sala d'attesa, mentre
attende il suo turno vorrebbe fumare una sigaretta, ma si rende
conto che le ha dimenticate a casa, così si avvicina ad un altro
ragazzo, anche lui in attesa di un colloquio di lavoro.
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"Neanche io sono di Los Angeles. Sono nata a New York, quindi ho
sempre vissuto in una grande città. Ma anche io, qualche volta, ho
sentito il disperato bisogno di allontanarmi dalle strade piene di
automobili, dai grandi grattacieli di acciaio e cemento... Quando
vivevo a New York, passavo molti pomeriggi al Central Park. Il mio
percorso preferito era gironzolare nel giardino di Shakespeare e
arrivare fino al Castello! Ma ricordo anche con nostalgia i pic-nic
domenicali che facevamo con la mia famiglia, quando ero bambina. Io,
i miei genitori e mia sorella, che a quel tempo era una autentica
peste, seduti sullo Sheap Meadow a mangiare polpette di pollo e
insalata di patate!..."
Lo sguardo di Melody era sognante e Suzy rimase ad ascoltare rapita
i ricordi di quella strana ragazza, che pur essendo così giovane
sembrava nascondere nel profondo del cuore una tristezza infinita.
"Non sono mai stata a New York" sospirò "ma un giorno voglio
andarci! Mi hanno detto tutti che è una città bellissima! E poi
voglio salire sulla cima del grattacielo più alto! Anzi, vorrei
andarci d'inverno, per Natale. È vero che dalla cima dell'Empire
State Building si vede nevicare all'insù?!..."
Melody scoppiò a ridere. "Sì, è vero. A New York lavoravo per uno
studio pubblicitario che aveva la sede proprio nell'Empire State. La
prima volta che ho assistito a quel particolare fenomeno
meteorologico ho fatto una faccia talmente sconvolta che i miei
colleghi mi hanno presa in giro per settimane!"
Suzy sorrise. "E adesso, qui a Los Angeles, di cosa ti occupi?"
"Lavoro per la Forrester Creations. Sono nel reparto pubblicitario."
"Davvero?!..." Susan sgranò i suoi occhioni verdi. "Ma che
coincidenza!..."
Melody fece un'espressione sorpresa. "Coincidenza?..."
"Beh, io ho un diploma di Stilista, in un certo senso anche io
frequento il mondo della moda. Anche se in questo periodo lavoro più
come cantante. E poi, nel locale dove mi esibisco, lavora anche
Bridget Forrester, sai?"
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"Scusami, hai una sigaretta?" chiede Steve.
"Non fumo..." risponde Dale, come cadendo dalle nuvole.
"Ti vedo molto agitato, anche tu sei qui per un colloquio?" continua
Steve.
"Credo di sì, mi hanno chiamato loro, ma non riesco a capire il
perché".
"Io non me le farei neanche queste domande, lavorare alla Forrester
non è da tutti".
Dale, in tono un po' remissivo "Io non sarei mai voluto venire qui,
forse perché mi lascio condizionare dalle male lingue, ma ho bisogno
di un lavoro e non posso farmi scappare neanche una occasione".
Steve si mostra interessato al discorso e allora Dale comincia a
scaricare, involontariamente, la sua tensione su questo ragazzo.
"Forse ho trovato la persona giusta per me e non posso mostrarmi
senza un lavoro, farei una figura davvero pessima".
Dale intanto sorride pensando a Doris. "Doris è qui a Los Angeles da
poco e ha già trovato un buon lavoro, se mi arrendo così facilmente
sembrerei un perdente...."
Dale nota Steve perplesso, e credendo di aver esagerato nel parlare
"scusami, parlo parlo parlo e forse non ti interessa neanche quello
che dico".
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Scese le scale, Morgan, dopo aver mostrato il proprio passaporto, si
dirige a prendere i propri bagagli. Recuperata tutta la sua roba la
donna esce dall'aeroporto alla ricerca di un taxi che la porti
all'albergo. Lo stesso albergo dove anni fa alloggiava nei suoi
primi mesi di attività alla "Forrester Creations", prima che Taylor,
la sua più grande amica avuta in passato, le concedesse di vivere
nella sua casa sulla spiaggia. La casa in cui lei e suo marito
avevano cresciuto i loro tre figli, formando una famiglia modello.
La stessa casa in cui lei riuscì a farsi mettere incinta da Ridge,
attraverso uno sporco tranello... Incinta di un suo secondo foglio
che purtroppo perse...
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Fu il turno di Melody di sgranare gli occhi. "Ma... Aspetta un
attimo!!! Adesso ti riconosco! Mi sembrava che il tuo volto avesse
qualcosa di familiare. Tu sei la cantante che ho visto esibirsi
all'Insomnia!..."
Suzy arrossì lievemente. "Tu mi hai sentita cantare?"
"Certo! E hai davvero una splendida voce. Sono sicura che avrai una
bellissima carriera, perché hai molto talento."
"Ti ringrazio, sei davvero gentile." disse Susan, con sincero
calore.
"Non lo dico tanto per dire. Lo penso veramente." affermò Melody."Ma
il mondo dello spettacolo non è tutto rose e fiori."
Lo sguardo di Susan era un pochino più triste ora. "È molto dura."
Melody le posò una mano su una spalla. "Ma Suzy! tu sei molto
giovane, non devi lasciarti prendere dalla sfiducia e dai tristi
pensieri."
Suzy si scosse. "Hai ragione, Melody. Sai? Mi sento davvero meglio
dopo aver chiacchierato con te! Senti, io adesso devo andare. Ho una
fame da lupi, e poi fra un paio d'ore devo provare le canzoni per
questa sera, all'Insomnia. Ti andrebbe di mangiare qualcosa insieme,
o hai altri impegni?"
Melody scosse la testa. "Non ho nessun impegno, accetto volentieri
il tuo invito, grazie!"
"Andiamo con la mia auto, è parcheggiata proprio qui vicino."
suggerì Susan.
"Okay!"
Sorridendo, le due ragazze attraversarono di nuovo il parco, fino
all'automobile di Suzy. Ma lei si irrigidì improvvisamente, e Melody
se ne chiese la ragione.
"Cosa succede?"
Suzy aveva notato un biglietto, accompagnato da una rosa nera, che
una mano ignota aveva lasciato sul parabrezza della sua macchina,
infilato in uno dei tergicristalli.
"No... niente. Niente di importante." disse, cercando di dissimulare
il nervosismo e la paura che aveva provato, riconoscendo una di
'quelle' particolari rose. Prese il biglietto e lo aprì. C'era
scritto:
"È arrivata la tua ora, dolce Susan..."
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####
Steve era rimasto un po' confuso nel sentire pronunciare il nome
Doris.
"Mi ha sorpreso il fatto che questa tua amica, da poco arrivata a
Los Angeles si chiami Doris" Steve fa una piccola pausa per trovare
le parole giuste, non vuole sembrare invadente con questo tipo che
neanche conosce.
"Anche la mia coinquilina, appunto Doris, è nuova di qui. Di sicuro
sono solo coincidenze, ma voglio levarmi un dubbio.... per caso
lavora all'Insomnia?"
Dale sgrana gli occhi dalla sorpresa e Steve capisce subito che
hanno una conoscenza in comune.... i due non riescono a trattenersi
dal ridere.
"Non ci posso credere, i casi della vita mi sorprendono sempre più"
dice Dale continuando a ridere "Io sono Dale".
"Steve...." e i due si stringono scherzosamente la mano.
Steve e Dale continuano a ridere e scherzare per qualche tempo e
organizzano una cena per la sera successiva.
"Steve Carson" chiama Megan.
"Devo andare, allora rimaniamo d'accordo per domani sera alle 21,
vedrai che il Mannequins ti piacerà.... A proposito, non dire niente
a Doris, rimarrà sorpresa nel vederti al locale" e Steve strizza
l'occhio a Dale.
"A domani, è stato un piacere"
E Steve si allontana....
####
Jennifer quel pomeriggio aveva pensato di andare a fare un po' di
shopping, con il cambio di stagione le servivano abiti più pesanti,
perchè quelli che si era portata con sè non erano sufficienti. Passò
a prendere Bridget subito dopo pranzo, lei aveva infatti chiesto a
Cj, un permesso e quindi poteva dedicarsi finalmente un po' a se
stessa.
Mentre era in macchina ferma ad un semaforo rosso, Jen pensò a
quella lettera che aveva trovato fra la posta un paio d'ore prima.
Non poteva ancora crederci: Kevin le aveva scritto una lettera.
Era stata con lui per un anno e mezzo, poi a causa di varie
incomprensioni si erano lasciato due mesi prima della sua partenza
per Los Angeles. Era stato molto importante per lei e inizialmente
era stato difficile non pensare a lui, forse anche per questo aveva
accettato con entusiasmo l'idea della sorella di trasferirsi in una
nuova città.
Non si erano più sentiti, perchè entrambi sapevano di essere stati
importanti l'uno per l'altro e anche mantenere rapporti di amicizia
sarebbe stato difficile, almeno inizialmente. Aveva avuto alcuni
ragazzi, questo sì, ma Kevin era sicuramente l'unico che avesse mai
amato. Lo aveva conosciuto al Liceo, perchè solo di un anno più
grande e dopo un'intensa amicizia durata alcuni mesi si erano
fidanzati.
Ma ora che cosa avrebbe voluto??
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Suzy accartocciò il biglietto e la rosa. Ancora stringendoli in
mano, si sedette al posto di guida. Melody si sedette accanto a lei.
Si era resa conto che l'umore di
Suzy era completamente cambiato, e che c'era una terribile tensione
nell'aria.
"Qualcosa non va?..." chiese, esitante.
Susan scosse la testa. "No, ti assicuro. Tutto a posto. Possiamo
andare."
Mise in moto, dirigendosi verso la tangenziale. Melody la scrutò per
un lungo attimo.
"Scusami, ma non credo che tutto sia a posto, mi spiace. Quel
biglietto ti ha innervosito, è evidente. Vuoi parlarne?"
Susan scosse la testa. "È solo il biglietto di un povero pazzo."
Melody non ebbe il tempo di analizzare la frase di Suzy e di
chiedersi che cosa stesse succedendo alla sua nuova amica. Per la
verità, tutto ciò che accadde nei minuti seguenti, accadde molto
rapidamente, per fortuna di entrambe le ragazze. Mentre Susan
affrontava una curva, si rese conto che qualcosa non funzionava nei
comandi dell'auto.
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Steve entra nell'ufficio di Brooke Logan, è una bella donna, e lui
ne rimane molto affascinato....
"Si accomodi Sig......... Steve Carson, mi parli di lei e delle sue
esperienze lavorative".
"Sono qui a Los Angeles da poco tempo, studio medicina
all'università , sto cercando un lavoro part time per pagarmi le
spese, ho già svolto lavori di ogni genere: baby sitter, dog sitter,
gelataio, commesso, quindi ho esperienze in diversi campi..."
Anche Brooke rimane affascinata da Steve, mentre lui parla lei gli
osserva la bocca, ha una bellissima voce , per non parlare del
resto...
Logan però si rende conto di essersi distratta, così lo interrompe
per dire subito qualcosa sul genere di lavoro.
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Non lo vedeva da tre mesi e quella lettera l'aveva profondamente
sconvolta. Le aveva scritto che lui era da poco tornato dal Messico
e avrebbe tanto desiderato vederla, per cui entro breve se lei fosse
stata disposta lui sarebbe andata a trovarla. Jen desiderava
anch'essa vederlo, perchè era ancora un grande amico, gli voleva
bene anche se non era più innamorata di lui, anzi il dolore per la
loro separazione era sparito. E poi con lui era sicura che si
sarebbe nuovamente divertita come un tempo, la faceva troppo ridere
e sapeva ascoltarla quando ne aveva bisogno.
"Eh sì, sarei molto felice di rincontrarlo, rimane cmq il mio più
grande amico!!"
Il semaforo diventò verde per cui dovette mettere in moto e
ripartire diretta verso l'Insomnia, e mentre faceva ciò le venne in
mente che per la serata avrebbe dovuto comprare qualcosa di
veramente carino da indossare!
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Oddio!... No..."
"Che succede?!" esclamò Melody, allarmata dal tono di voce di Suzy.
"I... I freni! Non rispondono... Non-Non riesco a frenare!"
Melody, istintivamente si sporse verso il volante, ma fu trattenuta
nel movimento dalla cintura di sicurezza.
"Suzy!!..." gridò in maniera incoerente.
L'auto intanto aveva acquistato velocità. "L'acceleratore è
bloccato..."
Seguirono istanti di vero terrore, mentre le due ragazze intuivano
di essere condannate.
La macchina di Susan proseguì la sua folle corsa senza controllo,
mentre la ragazza alla guida tentava disperatamente di fare
qualcosa. L'ultimo pensiero coerente di Melody fu per suo figlio. Il
piccolo Albert non avrebbe mai saputo che colei che amava come una
sorella, era in realtà la sua vera madre. E non avrebbe mai saputo
che Whip Jones era suo padre.
Poi, le ruote slittarono su un dosso, e la macchina, come una
trottola impazzita, fece una tragica capriola, si girò su se stessa
e uscì di strada, andando a fermarsi con uno schianto terrificante
contro un palo della luce, al bordo della strada. Il silenzio piombò
improvviso, come un gelido sudario su quella scena di morte.
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"Ehm.... Qui alla Forrester abbiamo bisogno di un fattorino che si
occupi di portare documenti stoffe e quanto altro nei vari uffici
della nostra società, nei momenti di pausa o alternativamente ad
altri dipendenti, vorremmo che il nostro incaricato si occupi anche
di far divertire i bambini all'asilo nido, oppure dare una mano
nello studio fotografico, lei se la sente di provare?"
"Si certo i lavori dinamici sono più stimolanti, vorrei tentare, se
per lei va bene..."
"Benissimo sig. Carson lei è assunto per un periodo di prova di tre
mesi, può iniziare da domani, benvenuto tra noi".
"Grazie!"
A questo punto Steve e Brooke si salutano, mentre lui esce
dall'ufficio Logan dice tra sé e sé: " finalmente un bel ragazzo
alla Forrester!... uffa ma che dico, devo stare lontana dagli
uomini.... però che fatica!!"
Steve torna a casa per cambiarsi, tra poco deve incontrare Jennifer,
sarà sicuramente una bella serata...
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Era rientrata per le 19.00 aveva velocemente mangiato e poi aveva
iniziato a prepararsi in vista della serata. Si era fatta una doccia
rilassante e aveva deciso cosa indossare.
Alla fine aveva optato per qualcosa di semplice e comodo appena
acquistato: un paio di bellissimi jeans, stivali neri e maglietta
bianca a maniche lunge e attorno al collo mise una carinissima
sciarpa di seta.
Non amava truccarsi ma per quella sera pensò che un po' di ombretto
e rossetto non avrebbero guastato. Era finalmente pronta erano le
20.30 e dopo qualche minuto di indecisione pensò di dirigersi al
locale a piedi, invece che prendere l'auto.
Entrata si accorse che probabilmente era in anticipo perchè Steve
non era ancora arrivato, il locale eraa stato preparato in modo
molto carino e accogliente e Jen scelse un tavolo appartato, da cui
si poteva comunque avere una buona visuale del locale. Fu in quel
momento che Bridget la vide e le si avvicino:
"Jen ma sei stupenda!! Sei bellissima!!, dico sul serio!!"
"Grazie Bridget, sto aspettando Steve, ma è un semplice incontro te
l'ho già detto, non farti strane idee".
"Sarà! Ma la vostra mi sembra più che una semplice amicizia"
"Ti sbagli Bridget, almeno per il momento"
"Ok ok, vedrò di crederti, ora però devo andare, ho da fare!"
####
Dale è molto felice all'idea di poter rivedere Doris e magari di
poterle dare anche la bella notizia di un nuovo lavoro.
Passa una buona mezz'ora quando finalmente Brooke può ricevere Dale
nel suo ufficio.
"Salve Signor Price, si accomodi pure".
"Sono molto onorato di conoscerla, non avrei mai immaginato di fare
un colloquio con lei".
Brooke sorridendo "Io conosco suo padre, ho avuto il piacere di
lavorare insieme a lui e volevo essere io di persona a darle il
benvenuto nella nostra azienda".
Dale era molto sorpreso da queste parole, non aveva sostenuto nessun
colloquio, come faceva ad essere già assunto?
Brooke vedendolo perplesso "C'è qualcosa che la turba? Vedo che ha
sostenuto il colloquio alla presenza di Megan, ha ancora qualche
domanda da fare?".
Dale ci pensa su per qualche secondo, è sicuro che è stata Megan ad
architettare il tutto e non gli sembra molto conveniente mettere al
corrente Brooke di non aver mai avuto prima di allora informazioni
su questo lavoro.
"No... mi ha sorpreso il fatto che ha nominato mio padre e mi ha
lasciato per qualche secondo senza parole".
Dale firma finalmente il contratto e sta per congedarsi da Brooke.
"Vedrà che si troverà molto bene con noi. Può già presentarsi domani
negli orari concordati alla palestra dell'azienda, lì troverà
qualcuno che di sicuro potrà aiutarla ad ambientarsi".
"La ringrazio, è davvero una donna splendida"
"Un complimento al presidente non fa mai male" dice Brooke
scherzosamente.
####
Nel frattempo a casa di Suzy, squilla il telefono.
"Pronto chi parla?"
"Ciao collega, sono Starsky."
"Ciao, era ora che ti facessi vivo."
"Non iniziare a fare la predica. Piuttosto non uscire che fra dieci
minuti arrivo."
"Davvero? Mi porti buone notizie? Come è andata con Stacy?"
"E' andata benissimo ma ti dirò tutto a voce. Ciao collega." Così
dicendo Starsky chiude la comunicazione senza dare il tempo a Hutch
di fare altre domande in proposito.
Dopo aver riataccato, Hutch nota il biglietto di Suzy sulla bacheca:
"sono andata al parco ma tornerò subito, Suzy", sorridendo va in
cucina e prepara la colazione. Nicole raggiunge il marito in cucina:
"chi era al telefono caro?"
"Era Starsky, dovrebbe essere qui a momenti....", Nicole sta per
chiedere qualcosa quando sente il suono del campanello e va ad
aprire.
Starsky è arrivato ma non è solo, con lui c'è una ragazza bionda
dallo sguardo dolce ma triste. Nicole e Hutch, riconoscono subito la
ragazza e si guardano meravigliati incapaci di parlare.......
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Jen per la seconda volta in una giornata stava ripensando a Kev, gli
avrebbe dovuto rispondere, aveva ancora il suo numero quindi avrebbe
potuto chiamarlo o scrivergli qualcosa, ma non sapeva bene cosa
avrebbe potuto dire. "Beh, ci penserò domani ora voglio godermi la
serata", pensò Jen tra sé quando...
"Ciao Jennifer, scusa il leggero ritardo! E' da molto che aspetti?".
Jen alzò lo sguardo e vide Steve, l'aveva colpita la sua bellezza,
era proprio un bel ragazzo!!
"Non preoccuparti, solo cinque minuti! Ho scelto questo tavolo spero
vada bene!"
"Sì è perfetto. Che carino il locale! E non ti ho ancora detto che
stasera sei splendida" disse Steve amiccando un sorriso.
"Grazie, sei sempre troppo gentile".
####
I due si salutano, Brooke promette a Dale che lei sarà la prima ad
approfittare del nuovo massaggiatore prenotandosi per il pomeriggio
del giorno successivo.
Tornando a casa Dale è felice, non si sarebbe mai aspettato tanta
gentilezza e simpatia da parte di Brooke... ne aveva sentite così
tante su di lei e l'aveva giudicata sempre troppo male. Pensa anche
a Megan, e il giudizio verso di lei comincia a cambiare *In fondo mi
ha fatto trovare un lavoro, speriamo vada tutto bene*.
Arrivato a casa è stremato dalla giornata che ha appena affrontato e
si butta a letto *Da domani avrai una nuova vita* pensa tra sé Dale,
e si addormenta.
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I due trascorrono insieme tutta la serata e ad un certo punto Steve
chiede a Jennifer se sarebbe disposta per la sera successiva ad
avere un incontro a quattro. Loro due e due amici di Steve!
Steve spera che lei accetti e fortunatamente così avviene.
"Sì non è male come idea, a patto però che mi passi a prendere!"
"Certamente, è il minimo che possa fare!"
A mezzanotte però entrambi decidono di tornare a casa. Lui la
riaccompagna, lei giunta davanti al portone di casa, scende dalla
macchina fa per salutarlo ma....
Non sa bene il perchè, ma d'istinto, vi rientra dando un breve ma
appassionato bacio sulle labbra a Steve, lasciandolo di stucco, poi
gli dice.
"Allora a domani alle 20.00!" e corre in fretta verso casa.
Steve è sbalordito, non si aspettava questo bacio, che però gli è
piaciuto molto, anche se breve è stato molto intenso.
Jennifer apre la porta di casa, cercando di fare il minor rumore
possibile per non svegliare la sorella, ripensa a quello che ha
appena fatto.
"Non è possibile, non me lo sarei mai aspettato che trovassi il
coraggio per farlo, inizio a sospettare che abbia ragione Bridget,
almeno da parte mia" pensato questo si diresse verso la sua camera.
Era stanca, aveva voglia di dormire e di riposarsi.
####
Prendendo in mano la situazione, Nicole fa accomodare Starsky e
Stacy in soggiorno. Starsky sta per parlare quando squilla il
telefono. Hutch va a rispondere per poi ritornare pallido da far
paura.
"Cosa è successo caro? Chi era al telefono?" Domanda Nicole al
marito.
"Era un poliziotto. Pare che Suzy abbia avuto un incidente....."
Hutch sa che potrebbe anche essere morta ma non vuole allarmare
ancora nessuno, così decide di recarsi sul posto dell'incidente con
l'amico. Arrivati vedono la macchina di Suzy distrutta dopo essere
andata a sbattare contro un muro. Si avvicinano alla macchina e
Hutch nota un'altra persona seduta accanto a Suzy, anche lei morta.
Cosa ci faceva quella persona in macchina con Suzy??
Intanto a casa, Nicole presenta Stacy alle sue figlie Jessica e
Terry, cercando di mantenersi calma.
"Sei stanca?" chiede poi alla ragazza "vuoi riposare o preferisci
mangiare?"
"Preferisco riposare grazie signora Hutchinson."
"Chiamami Nicole. Non ho preparato la stanza degli ospiti, veramente
non ti aspettavamo."
"Lo so e le chiedo scusa ma è stato l'agente Starsky a insistere.
Spero di non crearvi troppi problemi. Mio Dio ho paura che Su..."
Nicole le fa cenno di smettere perchè non vuole allarmare Jessie e
Terry mandandole in camera a prendere la cartella.
Dopo di che, Nicole e Stacy si abbracciano sperando e pregando che
Suzy sia ancora viva. Starsky e Hutch ritornano ma la loro
espressione esprime la più crude realtà: Suzy è morta! Nicole e
Stacy si abbracciano piangendo disperatamente.....