Invece no……i passi si fermano giusto dietro di 
    lei, quindi la ragazza distoglie lo sguardo dal foglio e alza gli 
    occhi…………………………incontrando quelli di Ridge Forrester. 
    Alice si alza in piedi ma è troppo emozionata per dire qualcosa....Mai 
    avrebbe pensato di incontrare un Forrester, e si trova quindi impreparata per quell'inaspettato incontro. Dopo un attimo di silenzio da parte di entrambi, 
    è Ridge Forrester che, prendendo in mano la 
    situazione, decide di presentarsi.... 
    "Salve signorina, mi chiamo Ridge Forrester, non volevo disturbarla ma il 
    suo disegno mi ha attirato molto e volevo quindi vederlo più da vicino...."
    
    
    E così dicendo, Ridge Forrester prende in mano il disegno di Alice che 
    rimane sempre in silenzio, pensando a quanto era bello Ridge Forrester.....
    
    "E' molto bello lo sa....immagino che lei sia una stilista o sbaglio??" 
    "Si, signor Forrester....mi chiamo Alice Solari". Riesce finalmente a dire.
    
    "Allora lei parla...meno male stavo cominciando a preoccuparmi...." 
    Risponde divertito Ridge, facendo arrossire Alice. 
    "Se vuoi possiamo vedere assieme il suo disegno....nel frattempo le offrirò 
    qualcosa. Sempre se le va...." 
    "Certo signor Forrester.....ne sarei felice" 
    "Allora accomodiamoci qui.....e un'altra cosa, chiamami pure Ridge...." 
  
    
    
    
  
                                                              
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    Pensandoci meglio, quella camera da letto è 
    proprio la stessa stanza che usò durante il primo periodo della sua 
    permanenza a Los Angeles. La stanza numero 101, all'attico, dell'hotel più 
    prestigioso della città. Le disposizioni dei mobili erano sempre le stesse, 
    ricordava a memoria tutti i minimi particolari. Cambiava solo la sua 
    situazione: tempo fa era una ragazza piena di vita, intenta a ritrovare il 
    suo passato ed a continuarlo nel modo in cui lo intendeva lei, oggi invece è 
    a Los Angeles per cancellare il passato e ricominciare tutto da capo. Ma 
    sempre dallo stesso uomo.
    Dopo aver poggiato a terra i propri bagagli, Morgan si distende sul proprio 
    letto, per rilassarsi un pò dallo stressante viaggio ed incomincia a pensare 
    ad un piano giusto per avvicinarsi a Ridge...
    -"Ecco cosa fare!"- esclamò la stilista. - "Innanzitutto dovrò recarmi 
    nell'ufficio di Brooke, l'ultima delle mie amiche, e chiederle un lavoro 
    come stilista alla Forrester. Bisognosa come sono non si tirerà di certo 
    indietro ad aiutare una sua vecchia amica... E poi, i miei modelli, si 
    avvicinano molto al suo stile seducente e sexy... Senza dubbio mi assumerà! 
    Da lì avrò strada libera verso Ridge ma... Certo, Taylor... Cosa farne di 
    lei? Bè... E' l'ultima cosa a cui pensare..."-
    Dopo aver pianificato tutto nei minimi dettagli, De Witt decide di andare a 
    farsi un bel bagno nella vasca idromassaggio, prende il suo asciugamano, lo 
    posa vicino alla vasca e si immerge in acqua.
    All'improvviso Morgan sente bussare alla porta ma di certo non può andare ad 
    aprire in quelle condizioni. Così fa finta di niente e si siede rivolta 
    verso l'altro lato. All'improvviso sente una mano che le stringe forte la 
    gola ed un'altra che le tira insistentemente i capelli: quelle di Taylor. 
    Morgan è sconcertata. Ma come avrà fatto a sapere che lei si trova qui? Poco 
    dopo arriva anche Stephanie con in mano un candelabro e... la colpì con un 
    solo colpo alla tempia... Per Morgan ormai è la fine...
                                                           
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Era il primo giorno di lavoro 
    per Kay, si sarebbe dovuta occupare dei bambini Forrester, fra gli altri ci 
    sarebbero anche dovuti essere i figli di Ridge e Taylor. Sicuramente loro 
    avrebbero avuto un trattamento di tutto rispetto. Dopotutto non è che a lei 
    interessassero poi molti i bambini, ma l’idea di entrare in quella favolosa 
    famiglia e di avere magari anche un erede, sinceramente non gli dispiaceva 
    poi molto.
    
    Eric gli aveva detto che si sarebbe dovuta occupare di almeno 30 marmocchi, 
    l’idea già la disgustava. La sera prima si era procurata alcune foto di 
    Phoebe, Steffy e Thomas, da studiare, nonché tutta la storia della famiglia.
    
    Pensando a Ridge si disse che se fosse stata solo un po’ più giovane avrebbe 
    puntato il dito su di lui. Dopotutto aveva avuto una collezione di mogli, 
    che lei poteva definire una peggio dell’altra. Caroline molto probabilmente 
    non era altro che una stupida sentimentalista, Brooke sembrava la migliore, 
    ma non era altro che una sgualdrina e Taylor lei si che era una mentecatta.
    
              
    
    Si dopotutto Ridge era un bell’uomo ma con un orribile gusto per le donne.
    
    Kay si disse che le sarebbe molto piaciuto conoscere Morgan l’unica 
    appartenente all'harem di Ridge che sapeva cosa stava facendo. L’avevano 
    etichettata come una pazza , ma sicuramente era molto meglio di quella 
    Taylor. Si era proprio Eric l’uomo giusto per lei, sembrava sempre così 
    giovane, e poi c’era un certo tipo di eleganza che lo rendeva ancora meglio 
    di quanto fosse.
    
                                                                       
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              "Kay" sentì pronunciare il suo nome e si volto, era Eric che le si 
              avvicinò e le chiese come stava andando il primo giorno di lavoro: 
              "Finche non vedo quei bambini odiosi tutto bene" pensò, poi 
              sfoderò forse il suo miglior sorriso e guardandolo fisso negli 
              occhi gli disse :"Non sono mai stata così contenta in vita mia". 
              Eric sorrise amorevolmente, quella donna cominciava seriamente a 
              piacergli e qualcosa gli diceva che anche lei lo aveva capito.
              Kay ebbe un improvviso mal di testa, come se qualcuno o qualcosa 
              volesse informarla di un pericolo che stava per giungere...
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Anche Kay, sentì una voce che aveva un qualcosa di familiare e d’istinto si voltò…
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E' quasi l'una di notte, ormai, ma Stacy non 
    riesce a prendere sonno....l'inaspettata proposta del signor Forrester ha 
    messo Stacy in uno stato emozionale che non conosceva. "Sono d'avvero pronta 
    a lasciare la polizia per inserirmi nel campo della moda??". Infatti, il 
    signor Forrester, restando incantato dalla bellezza di Stacy, gli aveva 
    proprosto di lavorare come modella alla Spectra Fashions. "E così Ridge 
    Forrester è diventato presidente della Spectra Fashions....peccato la 
    Forrester Creations non sarà più la stessa senza di lui. Cmq. lavorare per 
    lui mi piacerebbe molto ma se lascio la polizia non potrò più avere 
    l'occasione per....." Improvvisamente, Stacy interrompe i suoi pensieri, 
    ricordando che doveva fare una telefonata: "in Italia dovrebbe essere 
    mattina con il fuso, meglio se lo chiamo subito" e così dicendo la ragazza 
    prende il mano il suo cellulare....
            
    
    "Pronto..." Marcello, con voce ancora assonnata, risponde al telefono
    "Ciao Marcello, sono Stacy, come stai? Sai chi ho incontrato qui a Los 
    Angeles?"
    Troppo emozionata dall'idea di far felice il suo amico con la bella notizia 
    che sta per dare, Stacy non lascia a Marcello quasi il tempo di parlare....
    "Ciao Stacy. E' sempre un piacere sentirti..." Cerca di dire Marcello 
    infilando queste parole in una piccola pausa di silenzio da parte 
    dell'amica" Chi potrai mai aver incontrato a Los Angeles???"
    "Dale....."
    "Dale.....?!?!" Marcello riceve la notizia come una doccia fredda
    "Si, proprio Dale... l'ho incontrato per caso all'Insomnia e..." Stacy 
    troppo presa nel raccontare il suo incontro con Dale, non pensa minimamente 
    che Marcello tornato indietro con i ricordi non la sta seguendo più. 
    "E così me ne sono andata... certo che un tipo più simpatico te lo potevi 
    trovare no??!! Ma Marcello ci sei ancora??!" Chiede finalmente Stacy 
    accorgendosi che il suo amico era stato sempre in silenzio.
    "Come??!! Si ci sono scusami... stavi dicendo??"
    "Stavo dicendo che devi assolutamente venire qui a Los Angeles così 
    potrai...."
    
    Di nuovo Marcello smette di ascoltarla e si perde nei pensieri
    *Andare da Dale, magari... ma se peggioro le cose?*
    Intanto Stacy continua...
    
    "Ti servirebbe per chiarire la situazione....insomma queste sono cose che 
    non si posso spiegare in una lettera o al telefono."
    "Lo so benissimo anche io, ma ti ricordo che è stato lui ad andarsene e non 
    sono mica il suo cagnolino che lo segue ovunque"
    Marcello si rende conto che la pensa molto diversamente da quello che sta 
    dicendo. Vorrebbe correre subito da Dale.
    Stacy, che lo conosce bene, capisce che non è completamente sincero
    "Ma dai... ormai ti conosco bene e so che faresti di tutto per lui" Stacy è 
    proprio decisa a convincerlo "....e poi scusa hai assolutamente diritto ad 
    una spiegazione no....??!!"
    "Stacy... sai"
    "Vedi che non riesci a trovare neanche una scusa valida per non partire?" 
    Stacy continua dopo una breve pausa "Facciamo così, ti propongo una cosa, e 
    sai bene che io non mi arrendo finchè non sento un bel sì da parte tua. 
    Vieni qui a Los Angeles ma non per Dale...." 
    Marcello non capiva dove Stacy voleva arrivare...
    "Verrai qui per trovare me ok??" Stacy aveva capito per telefono che 
    Marcello era rimasto troppo amareggiato da quella fuga e quindi doveva 
    cambiare tattica per portarlo a Los Angeles 
    *Se lo convinco e gli prometto che non gli avrei fatto incontrare Dale, 
    forse riesco a convincerlo e poi si sa...un incontro imprevisto può sempre 
    succedere come è successo a me.* Pensa Stacy tra sè....
    "Va bene ci vengo, una vacanza mi serve davvero, ma non voglio sentire 
    parlare per nessun motivo di Dale" Cerca di chiudere Marcello, anche se la 
    sua voce è sempre meno convinta...
    "Ma certo stai tranquillo. Hai la mia parola"
    E Stacy interrompe bruscamente la chiamata, non vuole far dire altro a 
    Marcello, finalmente è riuscito a convincerlo.
    
    Sentendosi più tranquilla, Stacy ritorna a dormire...ma il suo è cmq. un 
    sonno molto agitato.
    
            
    
  
                                                              
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            Dale è ancora molto scosso, ha capito che è troppo presto per poter 
            telefonare in Italia a Marcello.
            Inevitabilmente i suoi pensieri si spostano anche su Doris, la sente 
            molto vicina e non vuole deluderla ancora prima di iniziare una 
            storia con lei.
            *Devo chiamarla e mettere subito le cose in chiaro, non voglio 
            perdere Doris* e con questa idea in mente torna di nuovo all' 
            Insomnia.
            
            Arrivato al locale nota con piacere che Stacy non è più presente, 
            affrontarla di nuovo in quello stato era l' ultima cosa che sperava. 
            Per fortuna Bridget, instancabile lavoratrice, si trova ancora nel 
            locale
            "Ciao Bridget...."
            "Ciao" risponde sorridente lei
            "Mi spiace doverti disturbare sempre per chiederti dei favori..."
            "Figurati Dale, dimmi"
            "Avrei urgente bisogno di parlare con Doris Attard"
            "Potrei darti il suo telefono di casa..."
            "E' fuori città" la interrompe Dale
            "Forse ho anche il suo cellulare, vado a vedere" e detto questo 
            Bridget si allontana.
            
            Dopo dieci minuti, finalmente, torna con un pezzo di carta in mano
            "Ecco il numero di Doris, ora ti lascio"
            "Grazie" risponde Dale con soddisfazione
            
            I due si salutano e Dale esce dal locale. Non trovando nessuna 
            cabina telefonica nelle vicinanze, decide di ritornare al parco
            *Lì una cabina c' è*
            
            "Sì....pronto? " risponde Doris un po' distrattamente
            "Ciao Doris, sono Dale.... come stai?"
            Doris rimane un attimo senza parole, una telefonata da Dale non se 
            la sarebbe mai aspettata.
            "Ora che ti sento sto benissimo..."
            "Qualcosa non va?"
            Doris cerca di non fare trasparire le sue preoccupazioni
            "No, non ti preoccupare...."
            "Meno male.... Ti ho telefonato....." Dale è un po' titubante, non 
            sa come continuare "....ho delle cose importanti da dirti, ma vorrei 
            farlo di persona, al telefono non è facile"
            Doris e' molto felice all' idea di rivederlo
            "Mi farebbe molto piacere. Anch' io vorrei parlarti. Quando?"
            "Ho pensato di passare a prenderti a casa tua tra un' ora circa, o è 
            troppo presto?"
            "Purtroppo sono ancora fuori ma rientro domani mattina....Che ne 
            dici di cenare insieme? Facciamo alle 20 da me?" gli chiede 
            speranzosa Doris.
            "Bene. A domani allora! " chiude Dale sorridente
            
            *Finalmente qualcosa di positivo...*
            Dale si lascia cadere sulla panchina stremato da quella giornata 
            davvero infernale. Stacy lo avevo completamente turbato, ma ora 
            cominciava a sentirsi anche in colpa per il suo comportamento
            *Certo che sono stato un vero cafone, non mi riconosco più...*
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    " Come stai oggi tesoro? " chiese Doris a suo figlio.
    " Bene mamma! Devi andare via adesso vero? " Matt era sempre stato un 
    bambino molto sveglio, per cui a Doris piaceva dirgli sempre la verità " Si 
    tesoro.La mamma deve tornare a Los Angeles, ma appena posso torno di nuovo a 
    trovarti.Fa il bravo con la nonna, va bene? " Così dicendo Doris dovette 
    salutare Matt e Racheille e ripartire per Los Angeles. Ogni volta che 
    partiva sentiva quel senso di vuoto incolmabile, ma questa volta le sembrava 
    più accettabile visto ciò che le si prospettava per la sera.
                                                                       
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            Per quella sera Dale preferisce saltare la cena, lo stomaco di certo 
            non avrebbe digerito neanche una briciola di pane. Così corre subito 
            a casa, si fa un bel bagno caldo e rilassante, e poi finalmente può 
            perdersi nei suoi sogni.
            
            
    
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    Arrivata a casa Doris, non trovò nessuno così decise di farsi una bella 
    doccia.....Aveva tante cose da fare che non sapeva da dove doveva iniziare. 
    Per prima cosa decise di andare a far la spesa per la sera e dopo aver 
    preparato la lista uscì per comprare tutto ciò di cui aveva bisogno, non 
    senza aver lasciato un breve messaggio a Steve. Al suo rientro si mise ai 
    fornelli...
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            "NOOOOO....." Dale si sveglia di soprassalto.
            "Ancora questo incubo...." e si lascia cadere nuovamente sul letto, 
            forse amareggiato, ma anche sollevato dal fatto che era solo un 
            sogno. Erano già diverse notti che continuava a sognare il viso di 
            Marcello, di vederlo parlare ma senza riuscire a sentire mai nulla, 
            solo sussurri incomprensibili.
            Un pensiero piacevole però gli fa subito tornare un mega sorriso
            *Stasera a cena da Doris... sono troppo felice, e come sono 
            agitato!!*
            
            Dale, finiti i rituali della mattina, si reca al lavoro. Stavolta è 
            una giornata molto intensa per lui con neanche un minuto di sosta, 
            ma per fortuna riesce a lavorare in allegria scambiando qualche 
            battuta con dei colleghi, lasciando tutti i suoi pensieri alle 
            spalle.
            
            Durante l'ora di pranzo pensa a una sorpresa per Doris, ma non 
            riesce a trovare nulla di veramente speciale.
            *Un anello.... ma figuriamoci, è troppo presto. Forse dei fiori... 
            di nuovo fiori, ma sì dai*
            Sta per uscire dalla palestra quando entra Brooke Logan
            "Salve Dale, le va di farmi un bel massaggio? Mi spiace molto per 
            ieri, ma sa, il lavoro alle volte non permette pause piacevoli"
            
            I due conversano piacevolmente per qualche minuto, poi finalmente 
            Brooke si mette letteralmente nelle mani di Dale che l'aiuta nel 
            rilassarsi.
            
            "Dale, mi sento rinata ora"
            "Signora Logan ho fatto del mio meglio, è stato un piacere per 
            me..."
            Brooke sorridendo lo interrompe "Troppo lusinghiero, certo che ha 
            una bella lingua oltre che delle mani delicatissime"
            Dale arrossisce.
            "E quelle guance rosse ti donano ancora di più. A settimana 
            prossima" e sorridente Brooke si
            
            
            
            allontana.
            Dale finalmente è soddisfatto del suo lavoro, si era lasciato 
            demoralizzare da un primo giorno davvero spento.
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  Il sole già alto nel cielo, 
  emana i suoi caldi raggi sulla città di Los Angeles, riscaldando il via vai 
  delle persone....; ognuna con i propri pensieri e segreti....
  Dopo aver dormito fino a tardi e dopo aver pranzato, Stacy decide di passare 
  al cimitero per portare dei fiori sulla tomba della sorella.
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    Erano ormai le 3 p.m. quando finì di preparare tutto così decise di andare 
    al cimitero......Inginocchiata sulla tomba di Susan, Doris non poteva credere 
    che fosse davvero successo quello che Suzy temeva....Era convinta che non 
    era stato un banale incidente, ma lei non sapeva di certo come svolgere le 
    indagini. Avrebbe dovuto affidarsi alla polizia......Si! L'indomani mattina 
    sarebbe andata alla centrale e avrebbe detto tutto ciò che ricordava dei 
    timori di Suzy.....Forse l'avrebbero ascoltata.....
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Arrivata nei pressi della tomba, però, si ferma perchè c' è già una persona inginocchiata. Stacy non può fare a meno di osservarla, e non ricordando di averla vista prima si chiede chi sia e come mai pianga così tanto......Stacy vorrebbe fermarsi per conoscerla ma, non essendo nè il momento nè tanto meno il luogo adatto per conoscere persone nuove, decide di allontanarsi..."Se sarò fortunata la incontrerò in un altro momento..." si dice e va via per non disturbarla.
  
    Mentre pensava a tutto 
    ciò Doris non riusciva a frenare le lacrime, e non si accorse di essere 
    osservata.....
    Quando si alzò per andare via pensò che forse era il caso di andare all' 
    Insomnia per confermare il suo rientro al lavoro per il giorno dopo....
Girovagando senza una meta precisa e immersa com'era nei suoi pensieri, Stacy non si accorge che il tempo è passato velocemente e che senza volerlo si ritrova davanti all' Insomnia. Vedendo che erano già le 18.00, decide di fermarsi e di prendere qualcosa....
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    Entrata nel locale, Stacy cerca con lo sguardo Bridget che sta parlando con 
  una ragazza...Stacy rimane sorpresa perchè è la stessa ragazza che aveva 
  notato al cimitero. Essendosi accorta di lei, Bridget le fa cenno con la mano 
  di avvicinarsi. Appena le raggiunge, Bridget la presenta a Doris, spiegando 
  che è la sorella di Suzy. Ancora con gli occhi umidi Doris abbraccia Stacy e 
  sedendosi ad un tavolo incominciano a parlare di Suzy...
    
    "Sediamoci qui vuoi?" propone Doris a Stacy." Sono così addolorata per la 
    perdita di Suzy! Immagino che i vostri genitori siano inconsolabili! Porgi 
    loro le mie condoglianze. Vuoi?"
    "Ti ringrazio! Eri molto amica di Susan?"
    " Si abbastanza. Spesso ci fermavamo a parlare di noi! Sai che non mi aveva 
    mai detto di avere una sorella grande? "
    " Vedi! Lei fu adottata da piccola ed io ho aspettato troppo per venire a 
    conoscerla...."
    " Capisco! Che lavoro fai?"
    " Sono nella polizia! Ma sinceramente sto pensando di abbandonarla....Dopo 
    la morte di Susan mi pare inutile....."
    " Non dire così! Susan ti avrebbe di certo chiesto di aiutarla e come 
    potresti farlo se non sei più una poliziotta?"
    " Che vuoi dire? "
    " Vedi! Suzy da un pò di tempo riceveva giornalmente una rosa nera con un 
    biglietto raccapricciante...L'autore si firmava....se non sbaglio....Blackjack.... 
    Era convinta che tutto ciò avesse a che fare con il suo passato...Non ne 
    aveva voluto parlare con i suoi per non farli preoccupare ma credo che se 
    l'avesse fatto ora sarebbe qui!"
    " Non sai nient'altro che mi possa aiutare?" chiese Stacy speranzosa.
    "No, mi spiace! Non mi viene in mente nulla!" Ti faccio sapere! Dove ti 
    trovo?"
    " Abito a casa dei genitori adottivi di Susan. E questo è il mio cellulare. 
    Chiamami a qualsiasi ora, ok?"
    " Perfetto!......Accidenti quanto è tardi! Devo scappare.E' stato un piacere 
    conoscerti! Spero di rivederti presto." disse Doris alzandosi.
    " Ciao Doris. E' stato un piacere anche per me! A presto!"le rispose Stacy.
    Così Doris andò via di corsa.......
  Rimasta sola Stacy rimane ancora immersa nei 
  suoi pensieri... Le continuano a tornare in mente le parole di Doris....
  Suzy... riceveva... una rosa nera con un biglietto raccapricciante... 
  L'autore... Blackjack.... Era convinta che tutto ciò avesse a che fare con il 
  suo passato...Susan ti avrebbe di certo chiesto di aiutarla
  E ora? Cosa avrebbe potuto fare? Cosa doveva fare? 
 
                                                          
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    Giunta a casa Doris si preparò per la cena. Controllò che fosse tutto in ordine." 
    Bene! Qui mi pare tutto al suo posto" Doris era emozionatissima...Da quando 
    Dale l' aveva chiamata non aveva fatto che aspettare la cena. Era ancora 
    triste per ciò che era successo a Susan e certo l' incontro con Stacy non 
    era stato facile, ma qualcosa le diceva che la serata sarebbe stata molto 
    piacevole....
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    "I signori viaggiatori sono pregati di allacciare le cinture."
    Quella voce riporta alla realta' Marcello. Solo questa mattina era nella sua 
    casa di Napoli ed ora, dopo una chiacchierata al telefono con Stacy, eccolo 
    su di un aereo di linea che sta per atterrare a Los Angeles. Non era certo 
    la prima volta, quella, che prendeva un aereo; le altre volte pero' il 
    viaggio era stato deciso ed organizzato settimane prima, questa volta invece 
    giusto il tempo di mettere qualcosa in valigia, prenotare un posto sul primo 
    aereo in partenza da Roma, mettersi in macchina e fare tutta una tirata fino 
    a Fiumicino. Per un attimo pensa anche alla reazione che avrebbe avuto la 
    madre non vedendolo a pranzo ma quello era il minimo, ormai era abituato 
    alle sue reazioni esagerate e snob e non ci faceva piu' caso.
    
    "Fra qualche minuto atterreremo all'aeroporto di Los Angeles.."
    "Ecco! Ci siamo!" pensa e, contemporaneamente, una serie di dubbi lo 
    assalgono. Stacy gli aveva detto che assolutamente Dale gli deve una 
    spiegazione e che la situazione va chiarita ora pero' comincia ad avere 
    paura.. Cosa gli avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto?... "Oh! al diavolo!" La 
    cosa che ora gli importa di piu' e' ritrovare Dale ..poi ci avrebbe pensato.
    Dale..il solo fatto di aver pronunciato mentalmente quel nome gli ha 
    stampato un bel sorriso sul volto, uno di quei sorrisi che come sempre 
    riuscivano ad incantare le persone che entravano nel suo raggio d'azione, e 
    infatti si accorge che la hostess guardandolo estasiata lo sta salutando 
    speranzosa in un suo eventuale approccio. Marcello in questo momento ha 
    altro per la testa, cosi' saluta gentilmente e si avvia velocemente alla 
    fermata dei taxi
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            Il pomeriggio scappa in fretta e finalmente arrivano le 5.
            "Io vado, ho un impegno stasera e non vorrei fare tardi" saluta Dale
            "A domani"
            
            *Vediamo se anche questa volta riesco a perdermi* pensa tra sé Dale 
            *Dov'era il fioraio? ....però quanta gente ...o ecco finalmente il 
            fioraio*
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    "Al Sofitel Hotel per favore"
    Seduto dietro, Marcello comincia nuovamente a farneticare."E se Dale non 
    volesse nemmeno vedermi?"
    Non riesce a capire per quale motivo una cosa del genere possa accadere ma 
    nello stesso tempo ne ha paura.. Comincia a sentirsi gli indumenti che gli 
    si appiccicano addosso. Succedeva sempre cosi' quando era agitato, e Dio 
    solo sapeva se non lo era in questo momento.
    Apre il finestrino sperando di sentire un po' di refrigerio e guarda fuori..
    Beverly Boulevard, una delle strade piu' frequentate di Los Angeles, e' un 
    brulichio di gente di ogni razza e colore e dall'autovettura in corsa sembra 
    un mare in movimento. Ad un tratto il taxi si ferma ad un semaforo e 
    Marcello inquadra meglio qualche individuo in quella massa informe.. ad un 
    tratto sente il cuore che gli si ferma quel tizio che ha appena urtato 
    involontariamente un passante
                                                           
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    Dale, arrivato a casa, finalmente riesce a calmarsi
            *Ma perché faccio così, non ho nulla da nascondere* ma il rimorso 
            verso Marcello non lo fa stare completamente in pace.
            Ora è certo di dover parlare a Doris del suo passato, anche se ha 
            paura di questi eventi che stanno cominciando a sfuggirgli di mano 
            rendendo la situazione stressante.
            *Una doccia, magari riesco a lavare via tutti questi pensieri*
            
            La doccia è servita perché Dale, arrivato a casa di Doris, si sente 
            stranamente allegro, ma è questo l'effetto che lei gli provoca ogni 
            volta.
            Guarda l'orologio *Oggi sono proprio puntuale* e suona il 
            campanello....
    
  
    
    
  
    
    Driinn...driinn...." Eccolo! E' arrivato! " Doris corse ad aprire la porta.
    " Ciao Dale! Accomodati!" Dale entrò in casa ansioso di parlarle di 
    Marcello, ma ebbe paura delle sue reazioni, così decise di farlo dopo cena. 
    Non sapeva in effetti come si sarebbero trovati dopo quella cena al Cafè 
    Russè....
    " Di qua Dale...La cena è pronta...Spero che le mie doti culinarie ti 
    soddisfino..." Doris era agitata....Anche lei, come Dale, avrebbe voluto 
    parlargli di qualcuno che era stato importante, di Nick, e dirgli tutto di 
    suo figlio, ma aveva ancora delle riserve, per cui decise che avrebbe atteso 
    il momento giusto...
    " Allora Doris, dove sei stata di bello?"
    " Sono dovuta andare a Santa Cruz da mia madre......nulla di grave per 
    fortuna.....E tu Dale cosa hai fatto in questi giorni?"
    " Ho trovato un lavoro come massaggiatore alla Forrester's Creations.E' un 
    pò noioso ma almeno è un inizio..."
    " Davvero!?!?! Sono così contenta per te!!! Hai visto qualcuno di quella 
    famiglia? Sai li vedo così irraggiungibili!!!"
    " Si, ho fatto il colloquio con Brooke Logan Forrester, e oggi le ho anche 
    fatto un massaggio rilassante.... "
    A quelle parole Doris provò un pò di gelosia nei confronti di quella donna, 
    ma non lo dette a conoscere a Dale.Passarono gran parte della cena a parlare 
    del più e del meno, finchè Doris non prese in mano la situazione:" Per 
    telefono hai detto che volevi parlarmi di una cosa importante....Cosa volevi 
    dirmi?"
    " Ecco...vedi...Io..." Dale fa fatica e non trova le parole * Come posso 
    dirglielo?* pensa, angosciato. Doris lo vede in difficoltà, ma non sa che 
    fare...Non si sente ancora di parlargli del suo passato...Presa allora da un 
    istinto irrefrenabile gli da un bacio...Dale è spiazzato: Aveva tanto 
    desiderato quel bacio che tutto il resto passò in secondo piano. Ebbe solo 
    la forza di dirle :" Oh, Doris!!! Mi sei mancata! Ti desidero tanto! " 
    " Anch' io, Dale!" rispose Doris continuando a baciarlo....
    Quella sera Dale non tornò a casa.......